Blaine aveva dato il
meglio di sé, però doveva ammettere che
le New Direction erano state esplosive. Oltrepassò la porta
del camerino e, dal
nulla, sentì qualcuno che lo spingeva forte.
«TU! Lurido nano
maledetto! E’ tutta colpa TUA! Se fossi
venuto a tutte le prove e ci avessi almeno provato un pochino! E invece
no! Hai
deciso che non eravamo abbastanza importanti per te! Che preferivi
startene a
casa davanti alla tv tutto il giorno, invece di provare con
noi!»
Blaine si rimise in
equilibrio e si rivolse a Thad «Pensi
davvero che non siate importanti per me? Pensi davvero che non
preferirei stare
con voi, ma –digrignò i denti per trattenere le
parole che stavano per uscire
dalla sua bocca– Sai una cosa? Forse hai ragione! Me ne vado
dagli Warblers,
così potrai finalmente ottenere il posto da solista che vuoi
da quando sei
qui!»
«Bene!
Così forse inizieremo a vincere qualche
competizione!»
«Bene!»
Mentre pronunciava la sua ultima parola come
membro degli Warbler, sotto lo sguardo allibito dei suoi ormai
ex-compagni,
uscì dal camerino e a testa alta si diresse verso
l’esterno dell’edificio.
Nel frattempo, Rob stava
andando di buon lena verso i
camerini, per vedere come Kurt aveva incassato il colpo della
sconfitta, quando
incrociò Blaine e gli sembrò una buona idea per
tirargli uno spintone con la
spalla. In fondo era lui che aveva rovinato tutta
l’esibizione per cui Kurt si
era preparato per settimane. Ma c’era da aspettarselo. Blaine
non era altro che
un idiota che voleva stare sempre al centro dell’attenzione,
pur non essendo
neanche lontanamente al livello di altri ragazzi del Glee Club, come,
per
esempio, il suo Kurt. Quello che Robert non si sarebbe mai aspettato,
però, era
di ritrovarsi sdraiato a terra, con un nano a cavalcioni, deciso a
rifargli i
connotati.
Blaine riuscì a
sferrare solo alcuni decisi pugni sul viso
dell’uomo e a rompergli un labbro, prima che la situazione si
ribaltasse e che
il mondo intorno a lui iniziasse a diventare sempre più
sfumato e scuro. Sentì
la sua testa sbattere contro il duro pavimento di marmo dei corridoi
dietro al
palco e poi iniziò a sentirsi fischiare le orecchie in
maniera sempre più
intensa. Non appena sentì di non avere più nessun
peso su di sé, si lasciò
andare al senso di incoscienza. Non sentì più
nulla, fino a quando non udì una
voce femminile. Ma per quanto era svenuto?
«Hey? Blaine?
–Lexi gli schioccò le dita davanti al
viso–
E TU LEVATI DAI COGLIONI, PRIMA CHE TI FACCIA MALE SUL SERIO!»
Robert si
allontanò indietreggiando «Ok ok, me ne vado!
Ma metti via il coltello! Andiamo!»
Lexi tornò a
concentrarsi su Blaine rimettendo il tasca il
coltellino «Blaine, avanti! Non fare scherzi! Rimettiti su!
Andiamo, ti
porto al pronto soccorso!»
Blaine aprì gli
occhi di scatto e mentre si stava tirando su
disse, con un filo di voce «No! Non mi portare al pronto
soccorso… Per
favore.»
«Comunque
non posso farti
tornare a casa da solo… Blaine, riesci a reggerti sul
motorino?»
«Togliti la
camicia, Blaine... Oh, andiamo, non fare
questa faccia! Ti sei preso a pugni e ti devo disinfettare! Poi ti do
una
camicia di David, che la tua è lercia!»
«No, Lexi, non
serve, davvero…»
«Se non ti togli
la camicia tu, te la tolgo io a forza!»
Blaine sbuffò e
si scrollò di dosso la camicia sporca di
sangue.
Lexi gli guardò
il petto e la schiena, pieni di lividi e
segni scuri «Questi non possono essere di oggi. Blaine,
quante altre volte
hai visto Rob, prima di oggi?»
«Non
è stato lui-» e poi abbassò la testa
verso il
petto, cingendosi il corpo con le braccia.
Lexi
gli si avvicinò piano, gli
passò una mano sui lividi e gli disse, bisbigliando
«Ricordami che ti devo
portare in un posto, dopo…» poi si diresse verso
la camera del fratello, per
prendere una camicia all’amico.
David si voltò
con sguardo assassino verso Thad «Dimmi
che non hai appena fatto dimettere il nostro cantante solista,
Thad.»
«Ma chi se ne
frega, David! Non aveva più interesse per
noi, è evidente! Sennò sarebbe venuto alle prove
tutte le volte! Ci sono
cantanti migliori di lui nel gruppo! Andremo benissimo anche senza la
nostra “superstar”!»
«Ma questo non
vuol dire che dovevi dargli un colpo così basso!
Thad, è un nostro AMICO, prima ancora che un Warbler! Non
avresti dovuto
metterlo in quella situazione!» aggiunse Wes, dando man forte
al suo
migliore amico.
«Questa non
è una scelta degna di un membro del
consiglio. Penso che sia meglio che ti prenda una pausa, Thad. Chi
è d’accordo?»
Uno alla volta, tutti i
ragazzi nel camerino alzarono la
mano, guardandosi in faccia l’un l’altro. Tutti
ritenevano che la reazione di
Thad fosse stata esagerata.
Thad, dopo aver visto che
erano tutti contro di lui, si alzò
e uscì dalla stanza.
Per suggellare la
decisione, Wes tirò fuori il suo
martelletto e lo sbatté contro il muro. Tutte le mani si
abbassarono, tranne
quella di Nick. Allora il capo del consiglio gli chiese «Che
c’è, Nick?»
«Da dove lo hai
tirato fuori il martelletto, di preciso?»
Wes lo fulminò
con lo sguardo «Nick non può candidarsi
come sostituto temporaneo nel consiglio. Troppo stupido.»
«Ma non
è giusto!» disse Jeff.
«E siamo a due
fuori dai giochi!»
Flint alzò
timidamente la mano «Io mi vorrei candidare,
se per voi è ok…»
Wes sorrise e disse
«Ok, chi vota per Flint?»
Tutti
alzarono la mano, tranne
Nick e Jeff che facevano i sostenuti contro Wes, con le braccia
incrociate e il
muso lungo.
«Perfetto!
Flint è il nostro
nuovo sostituto!» e poi batté di nuovo col
martelletto.
Blaine si strinse un
po’ di più al corpo di Lexi e le urlò,
per sovrastare il rumore del motorino «DOVE MI STAI PORTANDO?
NON MI SEMBRA
UN BEL QUARTIERE»
Lei gli rispose, sempre
urlando «NON TI PREOCCUPARE!
SIAMO ARRIVATI, PRATICAMENTE!»
E infatti, neanche un
minuto dopo, spense il motorino e fece
scendere Blaine, davanti al cancello di un piccolo cimitero di
periferia.
A Blaine venne un brivido
«Perché siamo qui?»
Lexi gli fece un sorriso
triste e lo prese per mano,
accompagnandolo dentro. Si fermarono davanti a una piccola lapide di
marmo
grigio, con inciso sopra Samuel Flemmi.
Lexi tenne lo sguardo
fisso sulla pietra tombale e iniziò a
parlare con voce malinconica. «Sai, il mio vero nome
è Alexis Flemmi. Non
sono in molti a saperlo e penso che nemmeno David sappia tutta la mia
storia.
Lui –e fece un cenno con il capo verso la tomba–
è mio fratello. Aveva quasi la
nostra età quando ha deciso che la nostra situazione
familiare non era più
sicura per me. A mio padre piaceva troppo bere, ma soprattutto, gli
piaceva
prendersela con mio fratello. Oggi non è stata la prima
volta che vedevo i
segni di una cinghia sulla carne. Sammy ha sempre sopportato tutto
senza
fiatare perché ci serviva una casa dove stare, ma quando mio
padre ha deciso
che Sam non era abbastanza e che anch’io meritavo di essere
punita –le sfuggì
un sospiro amaro dalle labbra– Sam ha perso il controllo,
vedendomi piena di
sangue. Avevo solo sei anni… » si fermò
un secondo per riprendere fiato e
guardò Blaine negli occhi. «Adesso il bastardo
è in prigione e io sono con
David, al sicuro. Ma non permettere che la tua situazione diventi anche
solo
lontanamente simile alla mia.»
Blaine la
guardò atterrito e la abbracciò di slancio, con
le
lacrime agli occhi «Lexi, anch’io ti devo dire una
cosa che sanno solo pochi…
Sono gay. E se mio padre lo scopre per certo, mi ammazza.»
Lexi gli rispose,
accarezzandogli la schiena «Cosa
possiamo fare per cambiare la situazione?»
Lui si staccò
da lei e la guardò negli occhi, ridendo
amaramente «Dovrei trovare una ragazza, come se fosse
possibile.»
«Ciao, io sono
Alexis, ti vuoi mettere con me?» e si
aprì in un sorriso sincero.
«Ma
perché dovresti farlo? E Thad?»
«Thad
capirà e se non lo fa, allora non vale la pena di
starci insieme. E poi penso che Sam sarebbe fiero di me...»
Blaine la strinse di nuovo
fra le braccia e le sussurrò in
un orecchio «Grazie, non saprei come fare senza di
te…»
«Oh, non ti
preoccupare, ho sempre sognato di avere un
ragazzo gay!»
Blaine si
staccò e le diede una botta sul braccio «Sei la
solita scema!»
«Non
è una cosa carina da dire alla tua anima gemella,
Little B!»
«Non iniziamo
con i soprannomi, Alexis!»
«No! Non mi
porterai mai via il mio Little B!»
Blaine si
scrollò nelle spalle. In fondo, che male c’era?
Non aveva più una dignità di cui preoccuparsi.
«E quando
conosciamo i suoceri?»
Blaine la
guardò terrorizzato.
«Tra un
po’, eh? Ok ok… andiamo alla moto, che sta
venendo tardi.»
WE LIED!!!!!! Abbiamo
aggiornato! Godetevela finchè dura! Fateci sapere che ne
pensate! I fazzolettini sono sulla destra grazie (come se a qualcuno
fregasse!).
Non abbiamo più
commenti a questo capitolo quindi come al solito ci complimentiamo per
il coraggio che avete dimostrato arrivando fino a qua e vi salutiamo!
alla prossima!! -Tweedles
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