Dopo un risveglio abbastanza
movimentato, Roy Mustang seduto al tavolo della colazione cercava di
tranquillizzare il suo ragazzo, in preda ad attacchi a dir poco
paranoici.
-El, non ci sono pitoni
né
serpenti di alcun genere qui in hotel…-
Ripeté per
l’ennesima volta
osservando il biondino che con fare attento si guardava intorno
ispezionando
persino il pavimento sotto al tavolo, nel caso in cui un malvagio
rettile gli
strisciasse tra le caviglie.
-Questo lo dici tu… in
hotel
c’è questo soggetto, quindi tutto è
possibile-
Con un cenno del capo
indicò
Envy che nel frattempo mangiava tranquillamente, soffermandosi di tanto
in
tanto su qualche ragazza con sguardo ammiccante, per difendere la
propria
reputazione.
-Ti ho detto che squama non
è qui piccoletto, ma se ci tieni tanto a vederlo posso
portarti a casa, sarà
felice di ricevere visite-
Evidentemente spaventarlo lo
divertiva enormemente, si vedeva dalla sua espressione, palesemente da
presa in
giro.
-Chi è il malato che
visita
un pitone?!-
-Nessuno, l’ultima visita
che ha ricevuto è stata quella di un gatto, lo avevo preso
per tenergli
compagnia… poi non so che fine abbia fatto, è
sparito-
Edward sgranò gli occhi
e
lentamente si spostò con la sedia più vicino a
Roy, quasi saltandogli in
braccio.
-Roy... il gatto…-
Si lamentò con gli occhi
lucidi, immaginando quale orribile sorte potesse essere toccata a quel
povero
animale.
Il moro lo strinse a sé
rassicurandolo anche se nemmeno lui sapeva cosa dire, però
l’espressione da
cucciolo bastonato di Ed era troppo da sopportare.
-Bé… i gatti
sono furbi e
agili, magari è scappato da una finestra-
Il più piccolo parve
rilassarsi un po’, tornando composto sulla propria sedia
mentre cercava di
gustarsi una ciambella senza avere in testa immagini raccapriccianti di
pitoni
schifosi o del loro “pranzo”.
-Era tutto chiuso-
Malignò come al solito
Envy
quasi fosse lui il vero serpente squamoso, infatti ricevette
un’occhiata
esasperata da Roy, che con lo sguardo lo supplicava di fare silenzio e
fargli
godere la giornata senza terrorizzare il suo fagiolino, quasi non
riusciva
neanche a credere che quei due fossero seriamente amici.
Come aveva fatto Ed a
sopportarlo per cinque anni nella stessa stanza? Forse era tollerabile,
per il
semplice fatto che nel dormitorio non erano permessi animali, se non
pesci
rossi e tartarughe.
O forse il senso del
rispetto di quel ragazzo, in quegli anni era calato sotto lo zero,
visto che
ora come ora, gli venne il sospetto che potesse tranquillamente
sventolargli
una bistecca di manzo al sangue davanti al naso, visto
l’incredibile senso del tatto.
-Puoi scordarti che venga a
farti visita Envy…-
Sibilò il ragazzo
fulminandolo con un’occhiataccia: lui che era un difensore
degli animali non
avrebbe mai accettato di dover assistere allo spettacolo
raccapricciante del
così detto “pasto” di un pitone e tanto
meno si sarebbe mai trovato nella
stessa stanza con un essere orrendo come quello.
-Non importa verremo noi-
Propose sorridendo
tranquillamente.
-Col cavolo, sbarro porte e
finestre!-
-Bel amico-
-Grazie, sempre e solo per
te caro-
Il biondino sfoggiò un
dolce
sorriso pizzicandogli una guancia, poi la sua attenzione venne
richiamata dal
moro che gli prese la mano facendolo voltare.
-Possiamo tralasciare pitoni
e simili per cinque minuti?-
-A meno che non me ne
ritrovo uno tra le gambe si, possiamo-
-Tranquillo nessun rettile
si avvicinerà a te-
Delicatamente gli prese il
viso tra le mani fondendo i loro sguardi e unendo le loro labbra in un
bacio
casto, che sapeva di zucchero e caffè del mattino.
-Bé se mi proteggi tu
allora
va bene…-
-Ovvio, non aver paura di
niente…-
-Comunque, di cosa volevi
parlare…?-
Chiese prendendo un po’
di
succo per rinfrescarsi un po’ la gola.
-Di tuo fratello-
Peccato però che quasi
si
strozzò con la bevanda, a sentire
quell’argomentazione, mentre il compagno
aveva pronunciato quelle semplici parole con tranquillità.
-Per quale assurdo motivo?-
Tossì cercando di
togliersi
la fastidiosa sensazione che il liquido volesse uscirgli dal naso.
-Non lo vedi da tanti
anni…
dovresti andare da lui, anche perché ora che riprenderemo a
vivere a New York,
lo incontrerai-
-Non è detto,
sarà ancora al
liceo-
-Non ha scelto di stare in
un campus come noi, lui studia al liceo locale, che non ha dormitori o
altro-
Quindi faceva avanti e
indietro ogni mattina e molto probabilmente lo avrebbe incrociato visto
che il
liceo non era poi così lontano dall’attico di Roy.
Né da tantissimi
ristoranti
che i ragazzi frequentavano dopo le lezioni, aveva moltissime
probabilità di
vederlo… non aveva altra scelta.
-Uffa… bé
comunque non
saprei neanche dove andarlo a cercare-
Come ogni volta, se non
aveva voglia di fare qualcosa si intestardiva e cercava una semplice
scusa per
tirarsi indietro, però più che altro la sua non
era svogliatezza, aveva paura
di affacciarsi al suo passato, di parlare con il fratello che lo aveva
tradito
appena tornato a casa, come poteva pensare di fidarsi nuovamente di
lui?
-Ho il suo numero-
Decretò il moro senza
lasciargli neanche un appiglio per scamparla, non era cattivo
però i due
fratelli prima o poi avrebbero dovuto chiarire le loro controversie,
altrimenti
cosa avrebbero fatto? Non si sarebbero parlati per il resto dei loro
giorni,
ignorando l’uno la presenza dell’altro?
-Uff…-
-El è tuo fratello, devi
parlargli… vedrai che vi riappacificherete e
andrà tutto bene, ma non potrai
mai saperlo se non tenti-
-Non è questo Roy,
è che lui
mi ha tradito, a lui non piaccio, chissà che pensa di
me… non voglio vederlo,
non per sentirmi rifiutato-
Incrociò le braccia al
petto
come un bambino testardo che non vuol sentir ragioni, convinto soltanto
di ciò
che pensa, timoroso di affrontare una situazione più grande
di lui.
-Anche lui vuole
parlarti…-
-E tu come fai a saperlo?-
Immediatamente lo
fulminò
con lo sguardo ricollegando le cose: Se aveva contattato il suo
migliore amico
Envy –anche se probabilmente iniziava già a
pentirsene- aveva sicuramente
contattato anche suo fratello, dicendogli tutto!
-L’ho
chiamato…-
Confessò sorridendo.
-Lo sapevo, tu brutto
traditore! Come puoi giocarmi certi scherzi alle spalle eh?! E vista la
tua
abitudine di parlarmi sempre delle cose all’ultimo secondo,
devo dedurre che
sia già qui vero?!-
Non avrebbe mai pensato di
avere una simile tentazione nella vita, ma in quel momento avrebbe
tanto voluto
saltare giù dalla sedia per strangolarlo fino a vederlo
diventare blu, come uno
di quegli sciocchi pupazzi che da bambino vedeva in tv, fino a che poi
gli
sarebbe scoppiata la testa come un palloncino.
-Forse, l’importante
però è
che vi parliate-
-Perché non mi consulti
mai
eh?!-
-Tu avresti detto di no!-
-E tu dovevi far finta di
nulla e lasciarmi fare!
-Non se ne parla, dovete
chiarirvi-
-No!-
Si alzò di scatto
cercando
una qualsiasi via di fuga prima che il moro riuscisse a fermarlo, si
affrettò
verso l’ascensore, chissà perché la
scelta più ovvia ma quando le porte di
aprirono, invece di rivelargli la sua salvezza, tutt’altro,
la sua rovina.
-Ciao Ed…-
Alphonse Elric, colui che
doveva essere suo fratello, in teoria, lo salutò con un
debole movimento della
mano e un sorriso imbarazzato.
-Lo sapevo, avete giocato
sporco!-
Alle sue spalle arrivò
anche
Mustang che per impedirgli un’ulteriore fuga lo tenne fermo.
-Soltanto a fin di bene-
Si giustificò infatti
questo.
Envy intanto non aveva
minimamente accennato a volersi lanciare nell’eroico
salvataggio –improvvisato-
del proprio amico, anzi continuava a mangiare come se niente fosse,
salutandolo
con la mano, lasciandolo nelle fauci di quei due mostri, che furono
contenti di
tale menefreghismo.
-Allora- iniziò il
più
grande trascinandolo in ascensore e spingendo il tasto del loro piano
–Funziona
così, ora rimarrete in camera da soli, io
chiuderò la porta e andrò a farmi un
giro, la riaprirò soltanto quando sarà Al a
chiamarmi per tornare indietro,
tutto chiaro?-
Il minore annuì convinto
di
quel piano antifuga alla Edward Elric.
L’interessato con
un’espressione
truce si limitò al silenzio camminando lungo il corridoio
come un prigioniero
che veniva scortato nella propria cella.
-Divertitevi-
Augurò spingendo il
ragazzo
nella loro stanza e chiudendo velocemente la porta.
Una volta rimasti soli, i
due non sapevano che dirsi, Alphonse avrebbe volentieri iniziato un
discorso ma
l’atteggiamento del fratello lo intimoriva un po’ e
d’altra parte Edward era
stanco di essere trattato come un moccioso, e di non avere mai voce in
capitolo, così andò a sedersi sul divano.
-Senti Ed… so che sei
arrabbiato però… Roy l’ha fatto
perché gliel’ho chiesto io, volevo parlare con
te, ma entrambi sapevamo che ti saresti tirato indietro, non
prendertela con
lui-
-Puoi biasimarmi?! Secondo
te perché non voglio parlarti?!-
Il ragazzo tirò un lungo
sospiro sedendosi sull’altro divano davanti a lui.
-Pensi che io ti abbia
tradito? Che abbia fatto qualcosa di sbagliato? Dimmelo-
-Puoi anche arrivarci da
solo, hai detto a mamma e papà tutto quanto e sono stato
rinchiuso in un centro
di disintossicazione per colpa tua! Non hai pensato che parlarne con me
sarebbe
stata la cosa migliore?!-
-Tu a quelle condizioni non
avresti mai ammesso di aver bisogno di aiuto-
-Ma perché
l’hai fatto?! Io
non ti ho chiesto niente!-
-Lo so, però…
avevo paura
per te, non sono state le altre cose a spaventarmi Ed…
voglio dire è normale
che uno cambi al liceo, che faccia le proprie scelte, l’unica
cosa che mi ha
spaventato è stata la droga…-
-Era un problema mio!-
-No invece, io avevo paura
per te, la gente muore per colpa di quella roba Ed! Avevo paura che
capitasse a
te, e sapevo che con il tuo caratteraccio non avresti mai ammesso di
aver
bisogno di aiuto per smettere o non ne avresti soltanto avuto la
forza… ti
prego perdonami… l’ho fatto per te-
-Avevi paura che
morissi…?-
Si sciolse finalmente capendo
in parte il terrore che aveva animato le azioni del più
piccolo, in parte
poteva comprendere, se si fosse trovato lui al suo posto, forse avrebbe
fatto
la stessa cosa.
-Si… quella roba fa
malissimo, muore tantissima gente per quella maledetta dipendenza e io
non
volevo perdere te… lo sai come sono mamma e papà,
io non li sopportavo più,
volevo soltanto andare via, poi quando ti sei diplomato ho pensato che
se
saresti tornato a casa le cose magari sarebbero cambiate, saremmo stati
di
nuovo solo io e te, non sarei più stato solo con quei
due… mi dispiace Ed, ho avuto
paura di perdere anche te e non ho pensato alle conseguenze-
Il biondo guardò il suo
fratellino con occhi più dolci e comprensivi, si
alzò dal divano e andò a
sedersi al suo fianco, tenendogli la mano, non più piccola e
liscia, la mano di
un ragazzo grande, più alto di lui per giunta!
-Sono qui, adesso ci
sono… e
non andrò via di nuovo-
Alphonse lo abbracciò
stretto, felice di poter toccare nuovamente quei capelli setosi e
sentire il
calore della pelle della persona che più gli era mancata.
-Scusa…-
-E’ a posto…-
Come poteva avercela con
lui? Gli aveva dato fastidio quel comportamento eppure ora che ne
stavano parlando
faccia a faccia, la rabbia era svanita, aveva capito ciò che
lo aveva spinto a
fare ciò che aveva fatto… e in parte gli era
grato, visto che alla fine si era
disintossicato.
-Comunque… Roy mi ha
detto
che ti attacchi troppo alla bottiglia adesso!-
Ecco, era tornato il
fratello impiccione e moralista di sempre.
-Oh non preoccuparti, sto
imparando la moderazione-
-Vorrei ben vedere!-
-Te lo prometto, non ti
farò
preoccupare ancora…-
-Mi fido allora…-
-Comunque, ora puoi chiamare
Roy, almeno andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme-
Propose sorridendo.
-Certo che il tuo stomaco
è
sempre lo stesso: Un pozzo senza fondo-
Ridendo tirò fuori il
telefono e avvertì il moro che la questione si era
finalmente risolta, così
pochi minuti dopo arrivò aprendo la porta.
Edward lo guardò prima
un po’
ancora arrabbiato, ma poi con un dolce bacio si sciolse e
perdonò anche lui per
il suo continuo intromettersi nelle sue decisioni, infondo voleva bene
a quei
due testoni e avevano agito a fin di bene.
Così passarono i giorni
successivi a festeggiare insieme i giorni di vacanza che rimanevano,
come un
famiglia, e a proposito il biondino riuscì a riappacificarsi
anche con i suoi
genitori che lo accettarono per quello che era senza imporgli alcuna
decisione
che non approvasse.
Finché non
arrivò il giorno
in cui, anche Alfonse tornò in Francia.
Si trovava nell’aereo
porto
in compagnia di Jamie, entrambi aspettavano che il loro volo atterrasse
con le
valige in mano e una certa impazienza.
Anche se il tedesco avrebbe
tanto voluto salutare l’ex ragazzo prima di ripartire, non
poteva andare via
così senza dire nulla, infondo erano molto legati,
nonostante tutto e si
sarebbe venuto a creare un pesante senso di colpa nel suo cuore
altrimenti.
Continuava a guardarsi
intorno, quando finalmente tra la folla vide la sua testolina bionda
farsi
strada di corsa, quando giunse a pochi passi da lui con il fiatone, si
fermò
sfoggiando per quanto ci riuscisse un tenero sorriso.
-Ce l’hai fatta, che
stavi
combinando?-
-Strillavo con quella testa
di rapa di Roy!-
Esclamò ancora un
po’
arrabbiato, mentre l’interessato arrivava alle sue spalle
tutto tranquillo.
-Che gli hai fatto?-
Chiese Al sorridendo,
sapendo che la spiegazione sarebbe stata esilarante viste le loro
espressioni.
-Volevo soltanto appendere
alle pareti dell’attico i suoi quadri sexy, che
c’è di male?-
-Visto che ci sei fatti fare
degli striscioni no?!-
Gridava il biondino, un
po’
imbarazzato.
Nel sentire il motivo del
loro litigio, come previsto Jamie e Alfonse scoppiarono a ridere, poi
arrivò
anche Envy, che non sapendo parlare né il francese
né il tedesco rimase in
silenzio rivolgendosi soltanto ai due amanti.
-State parlando dell’idea
di
questo microcefalo pervertito?-
-Si, diglielo anche tu che
è
una stupida idea!-
-Bé il piccoletto mica
ha
tutti i torti Mustang… non per la sua dignità, ma
più che altro squama verrebbe
traumatizzato-
Si posò una mano sul
cuore
delicato come al solito, col cavolo che si interessava alla
dignità del proprio
amico, o a quello che potesse provare, no! La cosa importante era non
traumatizzare il suo piccolo mostro.
-Prima di tutto, tieni
quella bestia lontano da me- Iniziò Edward del tutto serio
–Secondo, se crepa
per lo spavento è anche meglio!! Crepasse pure! Stapperei lo
champagne!
Chiamerei il TG! Farei una festa galattica! E sarei acclamato da tutti
i poveri
piccoli animali del pianeta!-
-Che hai detto?!-
S’infervorò il
rocker con
una leggera vena pulsante sulla tempia.
-Che il tuo schifoso mostro
deve tirare le cuoia, crepare, andarsene all’altro mondo!-
-Te lo sei inimicato
così e
non è una bella cosa-
-Che si azzardi a fare
qualcosa, lo tagliuzzo, quella bestia-
-Non ci mette niente a
stritolarti, ricordalo-
-E io non ci metto niente a
chiamare la protezione animali, così lo porteranno lontano
dalla mia vista,
dove sarà liberato in natura e magari se sono fortunato,
trucidato dagli
animali selvaggi o meglio ancora, cercando di tornare indietro
finirebbe sulle
rotaie di un treno e verrebbe spappolato!-
-Ci finirai tu sulle rotaie
di un treno se non chiudi quella boccaccia!-
Edward stava per rispondere
–gridare-
a tono una risposta, ma Roy lo fermò mettendogli una mano
sulla bocca e
tenendolo fermo, per farlo calmare almeno un po’.
-Ed, ti ricordo che Al e
Jamie vanno via, puoi concentrarti su questo?-
Dopo qualche secondo lo
liberò e il biondino fece un respiro profondo focalizzando
la situazione.
-Avete ragione, allora…
aspettiamo vostre notizie e fatevi sentire ogni tanto!-
Disse ai due sorridendo,
senza pensare alle litigate con il suo presunto amico o col suo pitone.
-Contaci, vedete di non
combinare casini voi-
-Dillo al signor donnaiolo,
ma se si azzarda di nuovo io lo castro-
-Sei sempre così
delicato-
Esclamarono in coro.
-Mi mancherai Al…-
-Anche tu…-
Si concessero un abbraccio da
buoni amici prima che i due si imbarcassero salutandoli per
l’ultima volta,
mentre l’aereo spariva sopra le loro teste.
Dopotutto non c’era
bisogno
di dire altro, non volevano riprendere una conversazione dolorosa,
andava bene
così ad entrambi, erano felici e tutto andava bene.
Quello era un nuovo inizio
per tutti.
Per Edward e Roy… e
forse,
perché no, per Jamie ed Alfonse.
[Angolino Autrice]
Ed eccomi qui :) tornata con un nuovo capitolo, scritto un pochino di
fretta lo ammetto xD è che non avevo alcuna idea e non
volevo rimandare, altrimenti non lo avrei scritto più -.-
Ma comunque, le cose si sono concluse bene per tutti ^_^
Edward si è riappacificato con la sua famiglia ed
è tornato con Roy.
Alfonse ha trovato la felicità con Jamie.
Ed Envy.... sarà felice con squama xD hahahaha, a parte gli
scherzi, finalmente ha di nuovo il suo amico e una brillante carriera
da rock star ^^
Bien ^^ che dire, ormai non saprei che altro scrivere, ma mi rattrista
finire una fic ç___ç
Per questo la lascerò in corso... magari mi verrà
in mente qualche stralcio di vita dei nostri piccioncini da scrivere ^^
Ringrazio:
MXI
Melanie7997
HaChiElriC
Per le fantastiche recensioni ^_^ Spero che vi piaccia questo capitolo
e che mi facciate sapere ;)
Un bacione ragazze!!
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