DRAGON BALL
© 1984 Akira Toriyama/Shueisha. All Rights Reserved.
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.
(©
elyxyz)
_________________________________________________________
Cap. 7 - Inutili chiacchiere.
Arrivava
un momento particolare quando, dopo cena, in casa calava il silenzio
assoluto.
La
deliziosa quiete si contrapponeva alla confusione fastidiosa che
padroneggiava l'aria durante la riunione intorno al tavolo bianco in
cucina, quando tutto era lecito e concesso tranne consumare in silenzio
il proprio pasto caldo.
Vegeta
era solito non gradire quel particolare momento della giornata, in
quanto i propri timpani non s'erano ancora abituati al vociferare
squillante del figlio perennemente carico di energie inesauribili; il
piccolo non appena prendeva posto dava libero sfogo alla lingua arguta
e non smetteva di parlare finchè la madre non lo
accompagnava nel proprio letto augurandogli una dolce notte.
L'uomo
viveva il fatidico momento della cena come una tortura alla quale
sottostare controvoglia; sedeva svogliatamente, poggiava il mento duro
sul palmo saldo della mano e masticava la cena senza gusto, mugugnando
ad intervalli regolari monosillabe incomprensibili in risposta alle
mille domande che Trunks gli rivolgeva, sperando invano di zittirlo ma
scaturendo invece una raffica di domande veloci e curiose su tecniche
da mostrare ed imparare, ritrovandosi irritato a tappare le proprie
orecchie sotto gli sguardi divertiti di Bulma.
Decisamente,
il momento in cui Trunks filava a letto era il migliore della giornata.
Nella
penombra dell'ampio salotto, una sagoma scura sedeva sul comodo divano
in pelle chiara dominando il grande vano; il buio veniva infastidito
dalla luce pulsante della televisione, che ad intervalli irregolari
abbagliava tutto con acceccante luminosità.
Vegeta
sedeva scompostamente sul sofà, con un piede appoggiato sul
ginocchio della gamba sinistra e un braccio steso lungo lo schienale
morbido; tra la mano grossa stringeva il telecomando nero, pigiando i
piccoli tastini con frenesia.
Alla
ricerca di un canale in grado di poter alleviare la propria noia,
l'uomo non vi trovò che insulsi programmi stupidamente
terrestri, che non lo attiravano per niente ma anzi alimentavano in lui
un crescente disgusto verso le ridicole figure sullo schermo che
rappresentavano la frivola
essenza
degli abitanti di quel pianeta; un tele-quiz, un reality show, un
qualcosa che mostrava spudoratamente tette e culi di femmine impure.
Vegeta
arricciò il naso nauseato; scorrendo nuovamente tra i
numerosi canali che la televisione ultra moderna offriva,
soffermò il proprio sguardo su quello che doveva essere un
film d'azione, che non lo interessava particolarmente ma che
riputò un filino più gradevole del resto della
spazzatura che la televisione gli offriva.
Gettò
con disivoltura il telecomando da un lato, e sbadigliando rumorosamente
prestò la sua lieve attenzione al film in corso.
Mentre
due uomini robusti si menavano l'un l'altro con scenografiche
acrobazie, e Vegeta ghignò sarcasticamente a quella falsa
scena, il morbido rumore dei passi di Bulma arrivò flebile
alle proprie orecchie.
La
sentì sospirare liberatoria e dirigersi in cucina; la musica
forte che faceva da sottofondo al combattimento dei due attori venne
per un attimo infastidita dallo scroscio dell'acqua del rubinetto.
Il
tintinnio del pentolino in acciaio lasciava presagire l'imminente
attuazione di una delle abitudini di Bulma, ovvero gustarsi una calda
tisana salutare prima di andare a letto in modo da alleviare la fatica
del lavoro pesante di scienziata e di mamma, quest'ultima sopratutto.
Dopo
una manciata di minuti, durante il quale Vegeta aveva continuato ad
osservare astrattamente il film in trasmissione, la donna
varcò la soglia del soggiorno con una verdignola tazza
fumante tra le piccole mani bianche, corrugando infastidita la fronte
liscia quando il rumoroso schiamazzo della televisione
sfiorò i propri timpani delicati.
-
Abbassa il volume, è tardi. - sibilò piano,
avvicinando poi le labbra morbide al bordo della tazza e soffiandoci
dentro con l'intento di raffreddare il liquido caldo.
Vegeta
non prestò attenzione alla richiesta della donna,
ignorandola completamente; sentendosi offesa, Bulma gonfiò
contrariata una guancia ed aggrottò le sopracciglia,
raggiungendo successivamente il grande divano ed afferrando il
telecomando con frustazione sotto il piglio severo del Saiyan.
Sospirando
profondamente dopo aver raggiunto un livello di volume accettabile, la
donna posò lo sguardo sulle immagini che scorrevano sullo
schermo luminoso, mutando l'espressione in uno sconcerto visibile
quando constatò che si trattava di un film violento, un
genere che non le piaceva minimamente.
-
Ma cosa stai guardando? - sbottò come se fosse la cosa
più strana del mondo; Vegeta corrugò le
sopracciglia folte, e solo in quel momento potè osservare
che ella s'era sbarazzata degli abiti formali da lavoro per indossare
quel ridicolo e rosa pigiamone che oscurava
completamente le sue forme invitanti.
Reggendo
con una mano la tazza calda e tenendo il telecomando ben saldo
nell'altra, la terrestra pigiò svelta i piccoli tasti
dell'attrezzo, aguzzando lo sguardo tra i numerosi canali che andavano
scorrendo sullo schermo ampio.
Su
un canale nazionale davano in prima visione un film dal genere
romantico e smielato, uno di quelli che ti iniettavano il diabete a
grandi dosi direttamente nel corpo attraverso il patetico ed elevato
tasso di dolcezza e amore che accompagnava la trama della pellicola
insulsa.
Bulma
sorrise soddisfatta, prima di poggiare delicatamente il telecomando sul
tavolino di vetro posto davanti al grande divano color panna.
Vegeta
alzò perplesso un angolo della bocca mostrando un lucido
canino appuntito, mentre un sopracciglio s'era incurvato in
testimonianza del perpetuo sconcerto che andava tramutandosi in vivida
irritazione quando la sua mente appurò lo sgarro che la sua
persona aveva subito.
-
Torna immediatamente al canale di prima. - ringhiò rabbioso
tra i denti aguzzi, sperando di intimorire la donna che osava
continuamente sfidarlo senza alcun cenno di buonsenso.
Ma
in risposta ebbe solo un'espressione del tutto strafottente e
contraria, che lo lasciò tanto basito quanto offeso, mentre
una vena cominciò a pulsargli nervosa sulla tempia.
Non
ebbe il tempo di ribattere, perchè le parole gli morirono in
gola nel momento in cui la terrestre gli si avvicinò
posandogli una mano sul ginocchio duro; ella con un movimento leggero
spostò la gamba da un lato, rallegrandosi interiormente
quando rilevò che Vegeta aveva accompagnato quel gesto lento
con la propria volontà, o altrimenti sarebbe risultato vano
smuovere anche di qualche millimetro l'arto possente dell'uomo.
Quest'ultimo
la vide prendere posto tra le sue gambe, poggiando la schiena sul
proprio petto massiccio; il vapore caldo della tazza fumante
arrivò a sfiorargli il viso corrucciato, solleticandogli la
punta del naso ed appanandogli la vista per un attimo fulmineo.
Nella
stizza derivata dall'audacia di quel gesto azzardato, Vegeta si
ritrovò a reprimere l'irritazione crescente, sospirando
rumorosamente tra i suoi capelli turchini e massaggiandosi le tempie
pulsanti di riprovazione.
Nei
minuti successivi regnò il silenzio voluto da entrambi,
ostruito solo dal fioco mormorìo degli attori del film
trasmesso in tv, quella pellicola considerata gradevole da Bulma ma
completamente disprezzata da Vegeta, che osservava lo schermo luminoso
con finta attenzione ed assente interesse.
Sentì
la donna deglutire un sorso di tisana ormai tiepida, sospirando
successivamente con fare liberatorio; con la coda dell'occhio
oltrepassò la piccola spalla ferma qualche centimetro sotto
il proprio mento, osservando senza particolare motivo le mani bianche
stringere convulsamente la tazza in ceramica verde.
Tornò
poi ad assumere un espressione adirata, espirando dal naso tra i
capelli turchini che gli solleticavano il mento duro, quando la voce
tenue della donna arrivò come un sibilo alle proprie
orecchie, accarezandogli i timpani delicati.
-
Trunks oggi ha dato il meglio di sè; dopo avergli rimboccato
le lenzuola ha continuato a parlare per altri dieci minuti. -
affermò, ridendo soffocatamente quando ripensò
all'accaduto.
-
Chissà da chi ha preso. - ribadì sarcasticamente
l'uomo, allargando un ghigno soddisfatto sulle labbra nel momento in
cui potè intravedere l'espressione offesa sul volto di
Bulma.
-
Poi smettila di trattarlo come un moccioso, l'età della
buona notte e sciocchezze varie l'ha superata da un pezzo. -
sbottò infine adirato, pensando a quanto la donna fosse
ossessivamente affettuosa e protettiva nei confronti del figlio,
attenzioni alquanto inutili dal momento che era consapevole della forza
aliena che egli aveva ereditato dal padre, sapeva che s'era battuto con
mostri dai poteri incalcolabili e di aver raggiunto lo stadio di Super
Saiyan ad una così giovane età.
-
E con questo? - domandò di rimando in tono sarcastico la
terrestre profondamente offesa nel suo orgoglio di madre,
- Scusa tanto se mi prendo cura di nostro figlio, sire. - concluse, enfatizzando
particolarmente il prestigioso titolo con fare ironico, poggiando
successivamente le labbra alla tazza che stringeva ancora tra le mani.
-
E comunque, visto che siamo entrati nell'argomento, -
continuò ancora, provocando uno sbuffo esasperato nell'uomo
tra le cui braccia era comodamente seduta,
- Ora che la Terra è finalmente salva, credo sia arrivato il
momento di smetterla con gli allenamenti estenuanti, ed invogliare
Trunks a favorire l'intelligenza che si ritrova, quella che
ha ereditato da me.
- asserì infine soddisfatta, prendendosi una piccola
rivincita per le offese che prima il Saiyan le aveva recato con le sue
parole amare.
Vegeta
chiuse gli occhi espirando dal naso, esasperato ed irritato dallo
squillante borbottio della donna, che seppur aveva adoperato un tono
basso e leggero, era comunque riuscita a fargli vibrare nervosamente le
tempie.
-
Hai finito? - le disse semplicemente, provocando l'inarcazione di un
fine sopracciglio sul volto della donna, che aveva ruotato il capo quel
pò che bastava per guardarlo confusa negli occhi.
In
quell'istante Bulma sentì il ventre stretto in una morsa
ferrea e ferma; una mano decisa le aveva circondato la sottile vita con
una presa salda quanto delicata.
Il
respiro fermo e regolare dell'uomo arrivò alle sue orecchie
provocandole un brivido nel basso ventre; non ebbe il tempo di
proferire parola, perchè in un attimo fulmineo si
ritrovò sospesa a mezz'aria trattenuta saldamenta sulla
spalla robusta di Vegeta, mentre quella stessa mano che le aveva
avvolto i fianchi era ora passata a sorreggere il leggero peso del suo
corpo tramite la trattenuta resistente sulla schiena scoperta.
La
tazza verde era caduta tra i palmi asciutti nel momento in cui era
stata improvvisamente sollevata senza alcun preavviso, ed ora i cocci
in ceramica erano drasticamente sparsi in più punti del
pavimento bianco.
Le
mani presero a stringere convulsamente la canottiera nera che il Saiyan
indossava, stropicciandola rovinosamente nelle zone afferrate, mentre
egli cominciò a muovere i primi passi sotto il continuo e
petulante schiamazzare della donna trasportata come un sacco di patate.
-
Ma insomma! Che diavolo ti è preso? - sbottò
infastidita e profondamente irritata per quel gesto maleducato, e
soprattutto per la tragica fine che la sua tazza preferita aveva fatto.
Vegeta
non le spiegò nulla, e non la informò del motivo
del suo comportamento tanto discutibile quanto consono ai propri modi
di fare; la portò nella camera da letto che condividevano, e
senza alcuna grazia la gettò sul materasso morbido,
osservandola successivamente nelle iridi azzurre prima di avvicinarsi
con impazienza al suo viso illuminato dal bagliore lunare.
Prima
che ella potesse proferire parola, il Saiyan l'aveva anticipata
avvicinando le labbra al suo orecchio, ricordandole maliziosamente che
se aveva tanta voglia di dare aria alla bocca avrebbe potuto farlo tra
gli spasmi e la foga che incorniciavano lo spiccare del proprio nome,
gemiti derivanti dal frenetico ruzzolare sulle lenzuola ingombranti.
Mica
su di un divano scomodo in compagnia di un sottofondo smieloso di un
film pateticamente banale.
________________________________________________________________________________
Il senso di questo capitolo?
Semplice. Non ne ha!
Diciamo
solo che la cosa stava andando un pò troppo per le lunghe;
mi sono resa conto che effettivamente quando Bulma comincia a
parlare è difficile farla smettere.
...Ironico
come spesso ci immedesimiamo nei personaggi al punto di perdere la
concezione della realtà. O.o.
(Comunque
sia, compatisco Vegeta).
Quindi,
visto che non volevo scrivere un mattone di roba che contenesse solo
dialoghi di cui oggettivamente non
ci frega niente ( perchè noi
vogliamo arrivare direttamente al sodo ), l'unica alternativa era
tappare la bocca di Bulma nel modo più semplice e veloce e
rude che Vegeta conoscesse e che a noi piace tanto.
Quindi
non so, fate voi. Piaciuto?
Comunque,
nell'attesa di aggiornare la raccolta ho pubblicato due fiction;
Tornando al capitolo... recensite.
Auguri
:) Ci vediamo al prossimo capitolo!
MellyVegeta.l
|