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Autore: MellyV    08/04/2012    4 recensioni
Raccolta Vegeta/Bulma.
Momenti di vita quotidiana.
[...]
Cap. 6 - Luce tra le tenebre.
Cap. 7 - Inutili chiacchiere.
Cap. 8 - Gli occhi suoi.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 7 - Inutili chiacchiere.


Arrivava un momento particolare quando, dopo cena, in casa calava il silenzio assoluto.
La deliziosa quiete si contrapponeva alla confusione fastidiosa che padroneggiava l'aria durante la riunione intorno al tavolo bianco in cucina, quando tutto era lecito e concesso tranne consumare in silenzio il proprio pasto caldo.
Vegeta era solito non gradire quel particolare momento della giornata, in quanto i propri timpani non s'erano ancora abituati al vociferare squillante del figlio perennemente carico di energie inesauribili; il piccolo non appena prendeva posto dava libero sfogo alla lingua arguta e non smetteva di parlare finchè la madre non lo accompagnava nel proprio letto augurandogli una dolce notte.
L'uomo viveva il fatidico momento della cena come una tortura alla quale sottostare controvoglia; sedeva svogliatamente, poggiava il mento duro sul palmo saldo della mano e masticava la cena senza gusto, mugugnando ad intervalli regolari monosillabe incomprensibili in risposta alle mille domande che Trunks gli rivolgeva, sperando invano di zittirlo ma scaturendo invece una raffica di domande veloci e curiose su tecniche da mostrare ed imparare, ritrovandosi irritato a tappare le proprie orecchie sotto gli sguardi divertiti di Bulma.
Decisamente, il momento in cui Trunks filava a letto era il migliore della giornata.
Nella penombra dell'ampio salotto, una sagoma scura sedeva sul comodo divano in pelle chiara dominando il grande vano; il buio veniva infastidito dalla luce pulsante della televisione, che ad intervalli irregolari abbagliava tutto con acceccante luminosità.
Vegeta sedeva scompostamente sul sofà, con un piede appoggiato sul ginocchio della gamba sinistra e un braccio steso lungo lo schienale morbido; tra la mano grossa stringeva il telecomando nero, pigiando i piccoli tastini con frenesia.
Alla ricerca di un canale in grado di poter alleviare la propria noia, l'uomo non vi trovò che insulsi programmi stupidamente terrestri, che non lo attiravano per niente ma anzi alimentavano in lui un crescente disgusto verso le ridicole figure sullo schermo che rappresentavano la frivola essenza degli abitanti di quel pianeta; un tele-quiz, un reality show, un qualcosa che mostrava spudoratamente tette e culi di femmine impure.
Vegeta arricciò il naso nauseato; scorrendo nuovamente tra i numerosi canali che la televisione ultra moderna offriva, soffermò il proprio sguardo su quello che doveva essere un film d'azione, che non lo interessava particolarmente ma che riputò un filino più gradevole del resto della spazzatura che la televisione gli offriva.
Gettò con disivoltura il telecomando da un lato, e sbadigliando rumorosamente prestò la sua lieve attenzione al film in corso.
Mentre due uomini robusti si menavano l'un l'altro con scenografiche acrobazie, e Vegeta ghignò sarcasticamente a quella falsa scena, il morbido rumore dei passi di Bulma arrivò flebile alle proprie orecchie.
La sentì sospirare liberatoria e dirigersi in cucina; la musica forte che faceva da sottofondo al combattimento dei due attori venne per un attimo infastidita dallo scroscio dell'acqua del rubinetto.
Il tintinnio del pentolino in acciaio lasciava presagire l'imminente attuazione di una delle abitudini di Bulma, ovvero gustarsi una calda tisana salutare prima di andare a letto in modo da alleviare la fatica del lavoro pesante di scienziata e di mamma, quest'ultima sopratutto.
Dopo una manciata di minuti, durante il quale Vegeta aveva continuato ad osservare astrattamente il film in trasmissione, la donna varcò la soglia del soggiorno con una verdignola tazza fumante tra le piccole mani bianche, corrugando infastidita la fronte liscia quando il rumoroso schiamazzo della televisione sfiorò i propri timpani delicati.
- Abbassa il volume, è tardi. - sibilò piano, avvicinando poi le labbra morbide al bordo della tazza e soffiandoci dentro con l'intento di raffreddare il liquido caldo.
Vegeta non prestò attenzione alla richiesta della donna, ignorandola completamente; sentendosi offesa, Bulma gonfiò contrariata una guancia ed aggrottò le sopracciglia, raggiungendo successivamente il grande divano ed afferrando il telecomando con frustazione sotto il piglio severo del Saiyan.
Sospirando profondamente dopo aver raggiunto un livello di volume accettabile, la donna posò lo sguardo sulle immagini che scorrevano sullo schermo luminoso, mutando l'espressione in uno sconcerto visibile quando constatò che si trattava di un film violento, un genere che non le piaceva minimamente.
- Ma cosa stai guardando? - sbottò come se fosse la cosa più strana del mondo; Vegeta corrugò le sopracciglia folte, e solo in quel momento potè osservare che ella s'era sbarazzata degli abiti formali da lavoro per indossare quel ridicolo e rosa pigiamone che oscurava completamente le sue forme invitanti.
Reggendo con una mano la tazza calda e tenendo il telecomando ben saldo nell'altra, la terrestra pigiò svelta i piccoli tasti dell'attrezzo, aguzzando lo sguardo tra i numerosi canali che andavano scorrendo sullo schermo ampio.
Su un canale nazionale davano in prima visione un film dal genere romantico e smielato, uno di quelli che ti iniettavano il diabete a grandi dosi direttamente nel corpo attraverso il patetico ed elevato tasso di dolcezza e amore che accompagnava la trama della pellicola insulsa.
Bulma sorrise soddisfatta, prima di poggiare delicatamente il telecomando sul tavolino di vetro posto davanti al grande divano color panna.
Vegeta alzò perplesso un angolo della bocca mostrando un lucido canino appuntito, mentre un sopracciglio s'era incurvato in testimonianza del perpetuo sconcerto che andava tramutandosi in vivida irritazione quando la sua mente appurò lo sgarro che la sua persona aveva subito.
- Torna immediatamente al canale di prima. - ringhiò rabbioso tra i denti aguzzi, sperando di intimorire la donna che osava continuamente sfidarlo senza alcun cenno di buonsenso.
Ma in risposta ebbe solo un'espressione del tutto strafottente e contraria, che lo lasciò tanto basito quanto offeso, mentre una vena cominciò a pulsargli nervosa sulla tempia.
Non ebbe il tempo di ribattere, perchè le parole gli morirono in gola nel momento in cui la terrestre gli si avvicinò posandogli una mano sul ginocchio duro; ella con un movimento leggero spostò la gamba da un lato, rallegrandosi interiormente quando rilevò che Vegeta aveva accompagnato quel gesto lento con la propria volontà, o altrimenti sarebbe risultato vano smuovere anche di qualche millimetro l'arto possente dell'uomo.
Quest'ultimo la vide prendere posto tra le sue gambe, poggiando la schiena sul proprio petto massiccio; il vapore caldo della tazza fumante arrivò a sfiorargli il viso corrucciato, solleticandogli la punta del naso ed appanandogli la vista per un attimo fulmineo.
Nella stizza derivata dall'audacia di quel gesto azzardato, Vegeta si ritrovò a reprimere l'irritazione crescente, sospirando rumorosamente tra i suoi capelli turchini e massaggiandosi le tempie pulsanti di riprovazione.
Nei minuti successivi regnò il silenzio voluto da entrambi, ostruito solo dal fioco mormorìo degli attori del film trasmesso in tv, quella pellicola considerata gradevole da Bulma ma completamente disprezzata da Vegeta, che osservava lo schermo luminoso con finta attenzione ed assente interesse.
Sentì la donna deglutire un sorso di tisana ormai tiepida, sospirando successivamente con fare liberatorio; con la coda dell'occhio oltrepassò la piccola spalla ferma qualche centimetro sotto il proprio mento, osservando senza particolare motivo le mani bianche stringere convulsamente la tazza in ceramica verde.
Tornò poi ad assumere un espressione adirata, espirando dal naso tra i capelli turchini che gli solleticavano il mento duro, quando la voce tenue della donna arrivò come un sibilo alle proprie orecchie, accarezandogli i timpani delicati.
- Trunks oggi ha dato il meglio di sè; dopo avergli rimboccato le lenzuola ha continuato a parlare per altri dieci minuti. - affermò, ridendo soffocatamente quando ripensò all'accaduto.
- Chissà da chi ha preso. - ribadì sarcasticamente l'uomo, allargando un ghigno soddisfatto sulle labbra nel momento in cui potè intravedere l'espressione offesa sul volto di Bulma.
- Poi smettila di trattarlo come un moccioso, l'età della buona notte e sciocchezze varie l'ha superata da un pezzo. - sbottò infine adirato, pensando a quanto la donna fosse ossessivamente affettuosa e protettiva nei confronti del figlio, attenzioni alquanto inutili dal momento che era consapevole della forza aliena che egli aveva ereditato dal padre, sapeva che s'era battuto con mostri dai poteri incalcolabili e di aver raggiunto lo stadio di Super Saiyan ad una così giovane età.
- E con questo? - domandò di rimando in tono sarcastico la terrestre profondamente offesa nel suo orgoglio di madre,
- Scusa tanto se mi prendo cura di
nostro figlio, sire. - concluse, enfatizzando particolarmente il prestigioso titolo con fare ironico, poggiando successivamente le labbra alla tazza che stringeva ancora tra le mani.

- E comunque, visto che siamo entrati nell'argomento, - continuò ancora, provocando uno sbuffo esasperato nell'uomo tra le cui braccia era comodamente seduta,
- Ora che la Terra è finalmente salva, credo sia arrivato il momento di smetterla con gli allenamenti estenuanti, ed invogliare Trunks a favorire l'intelligenza che si ritrova,
quella che ha ereditato da me. - asserì infine soddisfatta, prendendosi una piccola rivincita per le offese che prima il Saiyan le aveva recato con le sue parole amare.

Vegeta chiuse gli occhi espirando dal naso, esasperato ed irritato dallo squillante borbottio della donna, che seppur aveva adoperato un tono basso e leggero, era comunque riuscita a fargli vibrare nervosamente le tempie.
- Hai finito? - le disse semplicemente, provocando l'inarcazione di un fine sopracciglio sul volto della donna, che aveva ruotato il capo quel pò che bastava per guardarlo confusa negli occhi.
In quell'istante Bulma sentì il ventre stretto in una morsa ferrea e ferma; una mano decisa le aveva circondato la sottile vita con una presa salda quanto delicata.
Il respiro fermo e regolare dell'uomo arrivò alle sue orecchie provocandole un brivido nel basso ventre; non ebbe il tempo di proferire parola, perchè in un attimo fulmineo si ritrovò sospesa a mezz'aria trattenuta saldamenta sulla spalla robusta di Vegeta, mentre quella stessa mano che le aveva avvolto i fianchi era ora passata a sorreggere il leggero peso del suo corpo tramite la trattenuta resistente sulla schiena scoperta.
La tazza verde era caduta tra i palmi asciutti nel momento in cui era stata improvvisamente sollevata senza alcun preavviso, ed ora i cocci in ceramica erano drasticamente sparsi in più punti del pavimento bianco.
Le mani presero a stringere convulsamente la canottiera nera che il Saiyan indossava, stropicciandola rovinosamente nelle zone afferrate, mentre egli cominciò a muovere i primi passi sotto il continuo e petulante schiamazzare della donna trasportata come un sacco di patate.
- Ma insomma! Che diavolo ti è preso? - sbottò infastidita e profondamente irritata per quel gesto maleducato, e soprattutto per la tragica fine che la sua tazza preferita aveva fatto.
Vegeta non le spiegò nulla, e non la informò del motivo del suo comportamento tanto discutibile quanto consono ai propri modi di fare; la portò nella camera da letto che condividevano, e senza alcuna grazia la gettò sul materasso morbido, osservandola successivamente nelle iridi azzurre prima di avvicinarsi con impazienza al suo viso illuminato dal bagliore lunare.
Prima che ella potesse proferire parola, il Saiyan l'aveva anticipata avvicinando le labbra al suo orecchio, ricordandole maliziosamente che se aveva tanta voglia di dare aria alla bocca avrebbe potuto farlo tra gli spasmi e la foga che incorniciavano lo spiccare del proprio nome, gemiti derivanti dal frenetico ruzzolare sulle lenzuola ingombranti.
Mica su di un divano scomodo in compagnia di un sottofondo smieloso di un film pateticamente banale.






















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Il senso di questo capitolo? Semplice. Non ne ha!
Diciamo solo che la cosa stava andando un pò troppo per le lunghe; mi sono resa conto che effettivamente quando Bulma comincia a parlare è difficile farla smettere.
...Ironico come spesso ci immedesimiamo nei personaggi al punto di perdere la concezione della realtà. O.o.
(Comunque sia, compatisco Vegeta).
Quindi, visto che non volevo scrivere un mattone di roba che contenesse solo dialoghi di cui oggettivamente non ci frega niente  ( perchè noi vogliamo arrivare direttamente al sodo ), l'unica alternativa era tappare la bocca di Bulma nel modo più semplice e veloce e rude che Vegeta conoscesse e che a noi piace tanto.
Quindi non so, fate voi. Piaciuto?
Comunque, nell'attesa di aggiornare la raccolta ho pubblicato due fiction;
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1010482&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1015999&i=1,
rispettivamente una song-fic e una flashfic ( Bulma/Vegeta, ovviamente.)

Date loro un' occhiata se volete.

Tornando al capitolo... recensite.
Auguri :) Ci vediamo al prossimo capitolo!
MellyVegeta.l
  
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