Fuyu:Inverno
Morte
Fuyugare
ya
yo wa hito iro ni
kaze no oto*
Candida.
Pura.
Cade leggiadra su di una natura assopita.
Lui lento cammina in quel
candore.
Il suo fiero sguardo è rivolto verso un umile dimora.
Lei è lì che lo attende.
L’ultimo incontro.
Presto la Nera Signora verrà.
Affretta il passo, il tempo sa, è tiranno.
No, non vuole che lei muoia senza rivederlo…un’ultima volta.
Ora è di fronte all’uscio della piccola capanna.
Allunga la elegante e diafana mano e scosta la tenda di bambù.
Un dolce tempore sfiora la pelle del suo viso.
Socchiude gli occhi. Un dolce ricordo affiora tra le nebbie del passato.
Una piccola e tenera mano che, teneramente gli sfiora il viso. Unica
carezza della sua longeva vita.
Riapre gli occhi ed entra.
Lei è lì, distesa nel suo futon.
È pallida.
È stanca.
È vecchia.
Il lunghi capelli d’ebano, ora sono candidi come la neve.
Le sue rosee labbra, ora sono violacee e raggrinzite.
-Rin-.
La chiama.
Lei apre i suoi stanchi occhi e volta il capo, verso chi l’ha chiamata.
Accenna un sorriso.
È felice Lui è tornato da Lei.
-Sess…Sesshou…ma…ru…sama…-.
Biascica.
Tenta di alzarsi facendo leva con le braccia. No, non vuole mostrarsi
così di fronte al suo signore.
No, non vuole mostrare la debolezza del suo umano corpo. Ma non ci
riesce, le braccia sono troppo deboli.
Ricade sul futon.
Si sente in colpa.
-Sesshou…maru…sama…perdonate …la
mia…insolenza…-.
Dice a fatica.
Lui si avvicina e s’inginocchia accanto a lei.
Non parla, si limita a guardarla.
Lei torna a sorridere. Intanto una solitaria lacrima scende lenta sul
rugoso viso.
Lui allunga la mano e asciuga quella lacrima.
Quella è l’ultima che vedrà.
-Rin-.
Sussurra.
-Sesshou…maru…sama…io...io…ho…paura…-.
-Non avere paura, io sono accanto a
te. Ora dormi-.
La rincuora, come quando era bambina. Lei sorride felice, sa che le
resterà accanto.
Chiude gli occhi.
-Addio Mio Signore-.
Sussurra, mentre il respiro si arresta.
Hiyodori
no
sorekiri nakazu
yuki no kure*.
Continua a cadere.
Leggera ricopre l’eterna dimora della sua
piccola ningen.
Sa che non la rivedrà più.
Sente una strana sensazione che lo pervade.
Tristezza.
È triste.
S’inginocchia, per l’ultima volta.
-Addio Mia Piccola Ningen-.
Si rialza.
Si volta e lentamente sparisce in un turbinio di pura neve.
Pura come la sua bambina.
Fine
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È finita. Doveva essere postata ieri, ma un motivo serio e triste mi ha
impedito di farlo. Questa ultima parte è dedicata a una persona che
amo, che ora soffre.
Comunque, spero che vi sia piaciuta.
Un bacio.
Traduzione:
1° Haiku:
Desolazione invernale
in un mondo d'un solo colore
il suono del vento
Bashô
(1644-1694)
2° Haiku:
Un uccello ha cantato
poi di nuovo silenzio
nel tramonto nevoso.
Arô
(1879-1951)
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