final scott
Due ragazzi, mano nella mano, camminavano silenziosamente per la
spiaggia, assaporando l'odore salmastro trasportato dalla leggera
brezza che soffiava da sud.
- Sento che vuoi chiedermi qualcosa. I tuoi pensieri
sono troppo ingarbugliati, non riesco a decifrarli bene- esordì
Dawn fissandolo dritto negli occhi.
- Te e le tue
letture delle aure- sbuffò Scott, anche se in fondo si stava
gradualmente abituando, poi continuò - Che facciamo ora, dove
andiamo?-
Raggio Di Luna
finalmente capì cosa intendesse la Iena: stava
pensando alla sua famiglia e a come comportarsi una volta incontrata.
Aveva il terrore di tornare a casa da perdente, così decise che
era giunto il momento di parlare del suo passato. Prima o poi questo
argomento sarebbe saltato fuori, inutile tardare ulteriormente.
- So che cosa hai dovuto sopportare nella tua infanzia. Le tue emozioni sono
ancora impresse sulla mia pelle, le ho vissute come se ci fossi stata
io al posto tuo quando sull'isola sono entrata nella tua psiche. Conosco anche la indole poco civile dei tuoi parenti
ma...- a queste parole Scott si fermò di botto, come colpito da
un proiettile.
- Tu... tu cosa?- borbottò annaspando l'aria in cerca di
ossigeno. Lei sospirò, pronta della sua sfuriata di rabbia che sarebbe avvenuta da un momento
all'altro.
- Si, sapevo anche che ti saresti parecchio arrabbiato perché ho
violato la tua privacy- mormorò rassegnata mentre lui assumeva
varie tonalità di rosso e viola.
- Tu non hai il
diritto di frugare nel mio cervello! Non sai un cazzo su di me e della
mia famiglia!- urlò il rosso inveendole contro.
- Volevo capire perché fossi diventato così e mi
spiace, certe volte i miei poteri sfuggono al mio controllo...- mormorò la bionda abbassando la testa sconsolata
mentre azzardava un timido abbraccio per calmarlo.
Scott ebbe la seria tentazione di rifiutare il suo affetto ma,
all'ultimo, ci ripensò, non sopportando la vista di lei che
soffriva ma ehi! Era sempre la sua privacy! Ricambiò riluttante
e la strinse a se.
- Senti, anche se l'altra sera ti ho detto quelle paroline schifose che
mi fanno venire il diabete...- sbottò interrotto dolcemente dalla ragazza che, si accorse, sorrideva divertita.
- Il "Ti amo"- gli ripetè come un uccellino. Lui si
portò due dita alla bocca fingendo di vomitare stomaco e milza
insieme per poi continuare.
- Bleah, comunque si, quella roba dolciastra li, non
significa che puoi minare la mia libertà. Stai quindi fuori
dalla mia testa, se prima non hai mio consenso-
- Quel che dovevo vedere l'ho visto e credimi, è meglio che
l'abbia fatto così perché ora possiamo percorrere un cammino migliore!-
esclamò felice riprendendo a camminare.
- Tipo?- domandò confuso al suo parlare enigmatico. Bah, carina ma stramba forte eh, vero Scott?
- Andiamo a trovare una persona che, sono sicura, non avrai dimenticato. Che ne dici?-
- Sei parli di mio fratello Alfred o di mia madre, ti freno subito li
odio tutti- Raggio Di Luna scosse la testa, sebbene non le piacesse la
parola "odio" da lui pronunciata, non lo riprese e si limitò a
spiegarsi meglio.
- No, la Signorina
Nice. Te la ricordi vero?- chiese sorridendo sicura che quel nome
sarebbe andato a far breccia nel suo cuore ed infatti Scott si
fermò nuovamente di botto guardandola a bocca spalancata. La sua
aura si colorò di un rosa intenso e di verde speranza, il suo,
come aveva da poco scoperto la ragazza, colore preferito.
Una marea di dolci
ricordi, del suo profumo così delizioso, dei suoi abbracci,
delle loro risate, i complimenti che quella donna le rivolgeva sempre,
stavano donando una calma aria nostalgica alla Iena che da troppo tempo
non la rivedeva. Nell'ultimo anno di elementari si era allontanato da
lei, perché suo padre l'aveva minacciato di massacrarla di botte
e il bambino ci teneva troppo per far si che le succedesse qualcosa.
Sapeva quanto ci avesse sofferto il non vederlo più alla mattina
presto, al rimanere assente per tutta la lezione ma, l'ultimo giorno di
scuola, il piccolo si fece coraggio e le confessò tutto cosi che
la Signorina Nice lo perdonasse. Quando non la rivide più
perché dovette frequentare le "scuole dei grandi",
cominciò a trasformarsi nella Iena, senza un motivo ben preciso
se non le percosse continue e la mancanza di affetto.
- Non so neppure dove abita...- sbottò tornando con i piedi per terra.
- Possiamo
cercarla insieme. Prendiamo una barca e ritorniamo al tuo paesino.
Cominciamo le ricerche da li, che ne dici?- propose raggiante Dawn,
cominciando a realizzare nuovi progetti per il loro viaggio. Lo vide
annuire lentamente masticando parola per parola, come se tonare alle
origini lo disturbasse e lo deprimesse.
- Non passeremo da casa tua, almeno che tu non voglia- aggiunse lei intuendo ciò che stesse pensando.
- Ehi dicevi di
avermi aperto il cervello, allora sai benissimo che non ho intenzione
di farlo. Mia madre tanto è morta due anni fa e quindi me ne
sbatto. Mio fratello probabilmente è in giro per il Canada a
bruciare qualche bosco e mio padre, bah che me ne frega di lui...-
- Bene. C'è
una barca che ha costruito B, ha detto che possiamo prenderla e no, tra
me e B non c'è niente. Vuoi restare e vedere chi vince o
partiamo?- chiese pur sapendo già la risposta.
- Secondo te?-
ghignò divertito Scott. Insieme si diressero verso il piccolo
molo, pronti per lasciarsi alle spalle le loro avventure trascorse.
***
Camminavano da diverse ore per un piccolo paesino a poche miglia da
Toronto, non sapendo minimamente dove andare. Dawn aveva chiesto alle
creature di Madre terra li presenti se sapessero il suo indirizzo ma,
per ora, brancolavano nel buio. Forse si era trasferita o le era
capitato qualcosa di brutto, tutto era possibile d'altronde. L'ennesimo
scoiattolo si avvicinò alla coppietta e Raggio Di Luna si
chinò per ascoltare se aveva novità o perlomeno nuovo
informazioni.
Scott
sbuffò sperando che si sbrigasse o, vedendola così,
avrebbero pensato che stesse con una stramba! Cominciava a perdere le
speranze sul fatto di ritrovare la sua vecchia maestra finchè...
- Ci siamo! Ha
detto che è proprio qua dietro! Di girare un paio di vie e
troveremo la sua casa! Andiamo!- esclamò la bionda prendendolo
per mano e trascinandolo quasi di peso davanti a se. Corsero a
perdifiato per non so quale motivo e si ritrovarono ben presto davanti
una piccola villetta con un grande giardino perfettamente curato, ricco
di fiori e alberi. Sulla cassetta delle lettere era inciso: Nice.
- Su, suona il
campanello Scott, so che non vedi l'ora di abbracciarla. Che aspetti?-
chiese felice Dawn spingendolo dolcemente verso il cancello. In tutta
risposta il ragazzo deglutì, si fece forza e finalmente
suonò. Dopo pochi secondi una signora sulla sessantina si
affacciò dalla porta, sbirciando fuori: aveva il viso gentile,
solcato da qualche piccola ruga, occhiali rosa leggeri che le ricadevano
sulla punta del naso e i capelli castani raccolti con qualche striatura
di grigio. Si avvicinò ai ragazzi incuriosita e cercò di
mettere a fuoco chi aveva davanti. Il suo volto, a poco a poco, si
illuminò di gioia mentre si allargava un grande sorriso,
mostrando i denti ancora perfettamente bianchi.
- Oh Santo Cielo!
Scott!- esclamò lei spalancando il cancello e gettandosi a
capofitto ad abbracciarlo. Al suo tocco, nella mente del rosso esplosero
una miriade di sensazione bellissime, simili a quelle che provava
quando stava con Dawn e non potè fare a meno di ricambiare il
suo affetto.
- Dio mi protegga!
Fatti vedere bene!- si staccò dal ragazzo e lo fece girare su se
stesso diverse volte per poi commentare soddisfatta - Eh si, sei
proprio cresciuto benissimo! Ma già da piccolo eri un bel
bambino, vero caro?-
Scott arrossì come se fosse ritornato ad avere cinque anni e pronunciò un flebile "Si".
- E questa bella
ragazzina? Oh ma che sbadata, venite, venite dentro che vi offro una
tazza di tè!- li invitò lei facendosi da parte per farli
passare.
Mentre la donna preparava dei biscotti, incitò Dawn a presentarsi e pretese di sapere come fossero giunti fin li.
- Si ho visto solo
poche puntante di quel Reality. Mi ero spaventata sai?- mormorò
la donna sospirando mentre posava il vassoio sul tavolo della piccola
cucina dove si erano accomodati.
- Per cosa?- chiese stupido Scott afferrando al volo un dolcetto al cioccolato.
- Per come eri
diventato, somigliavi terribilmente a beh... tuo padre- sospirò
Nice mentre si sedeva di fronte a loro. Il ragazzo abbassò la
testa: odiava deludere la maestra, non se lo meritava, dopo tutto
quello che aveva fatto!
- Non lo è mai stato- intervenne pacatamente Dawn in suo soccorso.
- Già,
dimenticavo che tu sai leggere le aure e volevo scusarmi se prima non
ti avevo riconosciuto ma ero talmente felice che ti ho prestato
poca attenzione. Ti prego di perdonarmi- spiegò la Signorina
mortificata.
- Non si preoccupi- la rassicurò la bionda finendo di bere il suo tè all'inglese, assolutamente delizioso.
- Volevo però ringraziarti- Raggio Di Luna alzò gli occhi guardandola incuriosita per indurla a continuare.
- Per aver dato
fiducia a Scott. L'avrai letto nella su aura che era buono o l'avrai
intuita da sola, non lo so questo ma sei riuscita a riportarlo sulla
retta via, come ha dimostrato quando ti ha salvata e si è fatto
eliminare per te. Non è mai stato cattivo, anzi dovevi vedere
quanto era intelligente alle elementari! Il migliore della classe!
Vorrei che lo incitassi a continuare gli studi, ha una mente brillante
anche se si è andata un pò a rovinare negli ultimi tempi
ma niente è perduto! Ma ditemi ora che farete?- domandò
la maestra incuriosita.
La Iena, a
quell'affermazione, era arrossito come un peperone e aveva invece
sbuffato nel sentire che della sua intelligenza arrugginita: ma quando
mai! In compenso Dawn era stata felice di sentire quelle parole e aveva
ridacchiato vedendo il suo compagno diventare rosso.
- Non ne ho idea.
Non ho neanche un posto ne dove stare,,, per non parlare dei soldi-
brontolò il rosso incrociando le braccia al petto con fare
pensieroso. Dawn gli mise la mano sulla spalla, facendolo rabbrividire
e rassicurandolo.
- Ci siamo dentro
entrambi, io ti seguirò nelle tue scelte, qualunque esse siano.
Sempre se mi vorrai- lo informò sorridendo.
- Che cazzata, ovvio che si!- sbuffò il ragazzo con una smorfia.
La Signorina Nice
che aveva assistito alla scenetta, sorrise divertita: l'amore, che
sentimento meraviglioso! Osservò il suo bellissimo piccolo,
cresciuto grande e forte. Quanto le era mancato? Troppo, per non
parlare di quante lacrime versate sul fatto di non poterlo
adottare ma quelle ormai erano storie da tempo sepolte sotto cumuli di
polvere. Ora doveva pensare ad un modo per aiutarli e come se non...
- Ci penso io a
rimediare. Possiedo un piccolo appartamento in periferia di Toronto,
era del mio defunto marito che lo utilizzava quando doveva, per motivo
di lavoro, trasferirsi la. E' vostro se volete, fatemi solo cercare le
chiavi e vi scrivo l'indirizzo!- esclamò tutta felice lei
alzandosi e cominciando a rovistare in girò per la casetta.
- No aspetti Signorina Nice! Non posso accettare non...- il rosso fu interrotto dalla voce pratica della donna.
- Oh Scott hai
quasi 18 anni su! Puoi chiamarmi per nome, Rachel è più
carino non trovi? E poi, io non lo uso mica, rimarrebbe ad ammuffire per
anni e basta. Non è meglio utilizzarlo? Dove mai avrò
messe quelle... ah, eccole qua! Ecco a te mia cara!- esultò
tutta felice la donna mentre consegnava due chiavi a Dawn.
- Come
potrò mai ringraziarla? Emh... scusi abitudine, volevo dire
ringraziarti?- chiese il rosso sinceramente commosso per la gentilezza
della donna.
- Oh per l'amore
del Signore, non ho fatto niente su, mio caro! Sei sempre stato come un
figlio per me, il figlio che non ho mai potuto avere- mormorò
lei accarezzandogli la guancia. Scott l'abbracciò con impeto e
sentì per la prima volta qualcosa pungergli gli occhi: che
fossero... mah! Mica era un rammollito lui! Non potevano essere
lacrime, come quelle che stava versando per la commozione la Signorina
Nice!
- Grazie...- sussurrò la Iena mentre si staccava.
- Figurati. Andate
ora, si sta facendo tardi. Promettimi una cosa però...- disse
mentre si asciugava con un fazzoletto di stoffa ricamato da lei
personalmente.
- Qualsiasi cosa-
rispose subito il rosso mentre si metteva in bocca l'ultimo delizioso
biscotto, in quanto non sapeva quando avrebbe potuto mangiare ancora.
- Voglio esserci
al vostro matrimonio!- esclamò tornando serena Rachel. Dawn
scoppiò a ridere prevedendo la reazione di Scott che, per poco,
non si strozzò con il dolcetto che gli andò completamente
di traverso.
- Signora, scusi
se mi permetto, ma è un pò troppo presto per parlare di
ciò!- ridacchiò Raggio Di Luna, sebbene con la coda
dell'occhio andò a sbirciare il fondo della tazza del tè
per vedere un pezzo del loro futuro. Quel che vide la riempì di
gioia ma decise per ora di tacere, non era ancora pronto per questo
argomento.
- Tu dici? Beh promettimelo comunque- Scott annuì a fatica riprendendo a respirare nuovamente.
-
Bene, questo è l'indirizzo e ora su! Andate a fare le cose
che fanno i giovani! Sperando che il Signore questa volta chiudi un
occhio! Vi accompagno all'uscita- i due la seguirono e sulla porta si
abbracciarono con trasporto.
- Ti verrò a trovare- promise ancora Scott, liberandola dall'ennesimo abbraccio.
- Ci conto,
abbiamo molte cose da dirci. Arrivederci cari!- e detto questo i
ragazzi si presero per la mano e si avviarono verso il centro del
paesino.
- Sono le sei, prendiamo un pullman e siamo in città per le 7 e mezza- annunciò il rosso.
- Non abbiamo di soldi per pagare il biglietto- osservò Dawn, provocando l'ilarità del suo compagno.
- Mai pagato in tutta la mia vita! Rimane il problema dei soldi in generale, dove li prendiamo per vivere?- chiese.
-
Convincerò i miei a mandarci una quota tutti i mesi. Se ci
iscriviamo al college...- fu interrotta appena la Iena udì
l'ultima parola.
- College? Ehi,
ehi calma! Chi ha parlato di studiare?! E poi convincere i tuoi?! Non
credi che rimarrebbero basiti nel sapere che vieni a convivere con me?!
Hai solo 17 anni!- lei sorrise con aria furba.
- Devi studiare
Scott, se vuoi diventare qualcuno un domani. Inoltre con la scusa della
scuola, io potrò stare fuori da casa e sanno anche che gli
appartamenti messi a disposizione devo essere condivisi con qualcuno.
Se mi chiederanno com'è la mia compagna di stanza gli
risponderò semplicemente che è una ragazza un pò
scontrosa con i capelli rossi, gli occhi color perla e spara ai topi
della cucina da quando aveva sei anni! No scherzo, darò una
descrizione fatta sul momento- ridacchiò Raggio Di Luna.
- Dawn, ti rendi
conto che mentirai per la prima volta in vita tua?- scoppiò a
ridere lui, orgoglioso del suo piano geniale quanto uno dei suoi.
- Lo so. Che vuoi
farci: se vai con lo zoppo, impari a zoppicare- mormorò
arrossendo. Scott l'abbracciò e poi la baciò dolcemente.
- Ora potresti diventare ufficialmente la mia ragazza!- le sussurrò con voce roca nell'orecchio.
- Ne sarei onorata
ma ora corriamo perché l'autobus sta già ripartendo-
annunciò con voce pacata Dawn indicando un punto davanti a se
con un dito.
- Cazzo!- l'ultima
parolaccia si disperse nel vento mentre due ragazzi, riempiendo la
notte delle loro risate, inseguivano il pullman che era già
rientrato in strada e sfrecciava via da loro ma poco importava: il loro
cuore batteva troppo velocemente per far si che qualcosa lo disturbasse,
Scott credeva di
impazzire del tutto: erano ore che quegli hippie del cazzo lo
costringevano a meditare e lui non ce la faceva più!
- Caro, ti vedo
teso. Rilassati e goditi il momento!- esclamò una giovane donna
vestita con una camicetta bianca, i piedi nudi e con lunghi capelli
biondi raccolti in una coda alta da cavallo.
- Cerrrrto Signora Delaney- ringhiò cercando di contenersi la Iena, sperando che quella tortura durasse ancora per poco.
- E' quasi finita...- gli sussurrò Dawn affianco a lui divertita nel vederlo così.
- Odio i tuoi
genitori... no sul serio, ragazzi siamo nel terzo millennio non si
possono fare ste cose!- ribadì a bassa voce il suo fidanzato,
oramai giunto al limite della pazienza e della sopportazione.
Alla fine i due
ragazzi erano riusciti ad entrare dopo due mesi nello stesso college,
certo, non era il più prestigioso della città ma era
perfetto per loro e i corsi preparativi per l'Università erano
ottimi. Scott dovette studiare come un matto per passare i test di
ammissione, in quanto negli ultimi tempi non aveva frequentato molto le
Superiori, impegnato com'era a lavorare ma, inaspettatamente, i suoi
risultati non furono così male. L'ambiente era tranquillo e
sereno, perfino quel socio patico del rosso, riuscì ad allacciare
dei rapporti con un gruppetto di ragazzi di periferia che, come lui,
erano un pò spaesati nelle grandi metropoli. Dawn
trovò un altro gruppo di svalvolate che parlavano agli animali e
leggevano le foglie del tè, tutto il tempo e meglio di
così, non poteva trovare.
Per quanto
concerne la piccola bugia di Dawn, tutto era andato come previsto e i
genitori non sospettarono di niente. Purtroppo per la giovane coppia,
sapevano della relazione della propria figlia e volevano conoscere il
più presto possibile il famigerato Scott. Ed eccoci qua: seduti
per terra in una strana sala con il pavimento sostituito da un manto
d'erba e l'aria impregnata di un forte odore d'inceso per meditare
meglio. La tipica famiglia hippie! Ma non si erano estinti, e che
cavoli!
- Qualche problema
Scott?- gli chiese il padre dell'amata, Un uomo con i capelli
altrettanto biondi, leggermente lunghi e mossi, con il pizzetto e gli
occhi uguali alla figlia.
- Affatto Signor
Delaney. E' che non sono abituato a stare tanto fermo!- rispose
imbarazzato il rosso, non sapendo come ci si dovesse comportare con i
genitori di una ragazza e di cosa si parlasse.
- Sai, sei molto
diverso da noi ma mi piace la tua Aura. Meriti di stare con la nostra
Dawn, avete la nostra benedizione- annunciò improvvisamente la
Signora sorridendo.
- Grazie mamma- mormorò Dawn, presa com'era dal rilassarsi completamente.
- Concordo con
Luisa e non ti preoccupare se non ti senti più le gambe: presto
ti ci abituerai. Nei nostri prossimi incontri approfondiremo il
contatto con Madre Natura e sarà molto più semplice-
Scott si voltò di scatto verso Raggio Di Luna con il viso della
stessa tonalità della sua pelle.
- Ci saranno altri incontri?!- lei annuì prevedendo un suo eventuale svenimento.
- Uccidimi... ti prego fallo il più velocemente possibile...-
Cinque anni dopo...
Ecco, quel brutto pezzo di merda di Duncan l'aveva lasciato solo!
Aveva chiuso gli occhi solo per due minuti, cazzo! Non poteva sparire
proprio adesso!
- Duncan!- strillò Scott come una donna isterica che ha
guardato troppe puntate di Beautiful. Il ragazzo chiamato in causa si
sporse dal bagno della casa del rosso dove era appena entrato.
- Ehi amico, non posso neanche più pisciare in santa pace?
Miseria, smettila di agitarti e di sudare che sennò diventi
schifoso. Datti una calmata che tra poco si inizia e tu devi essere
profumato come una rosa- sbottò infastidito lui richiudendosi
dentro. La Iena sbuffò: aveva conosciuto Duncan in una
rimpatriata per tutti i concorrenti di A Tutto Reality e, doveva
ammettere, che andavano d'accordo. Si divertivano a parlare di donne,
calcio, donne, topi uccisi, donne, evasioni, donne e prese per il culo
per i più sfigati del gruppo, erano simili in fondo.
- Ah sto meglio!- annunciò il punk uscendo e
sistemandosi i capelli non più verdi ma con la cresta unicamente
nera.
- Togliti quei piercing. Non mi sembra il caso- sbottò Scott
avviandosi verso l'uscita. L'altro sghignazzò divertito nel
vedere l'amico in quelle condizioni.
- Ehi fratello è come un esame! Stessa cosa, sei al terzo
anno di Architettura e non sai studiare due righe messe in croce?-
- Ah, per chi mi hai preso? Certo che si!-
- E allora muovi quel tuo cazzo di culo e scendiamo che sennò
arriviamo in ritardo e poi senti le racchie lamentarsi- borbottò
contrariato, dirigendosi verso l'uscita seguito dal rosso.
- Guido io, con quelle mani sudate rischi di fare anche qualche
incidente- sbottò Duncan, Scott acconsentì senza fare
troppe storie, ora doveva solo concentrarsi.
Nella 159 nera sportiva del punk scese un silenzio tombale che non
si spezzò se non quando scesero, giunti finalmente a
destinazione.
- Va, a dopo. Saluto Courtney e arrivo- lo salutò il
ragazzo dagli occhi ghiaccio. Scott annuì, si fece forza ed
entrò tirando dritto, senza guardare in faccia nessuno.
- Ci siamo!- gli sussurrò Duncan tutto eccitato nuovamente
accanto a lui. La Iena sentì le persone intorno a lui trattenere
il respiro e mormorare parole incomprensibili ma non doveva importargli
in quel momento. Così Si fece forza, si voltò e
guardò dritto davanti a se.
- E' arrivata la sposa!- esultò Duncan mentre lanciava un
fischio poco consono ad una bellissima Dawn in abito bianco aderente,
senza pizzi o ricami troppo elaborati, che lasciava la schiena
leggermente scoperta, con affianco il suo papà. I capelli erano
stati raccolti in una acconciatura semplice, lasciando che i ciuffi
più lunghi davanti le ricadessero dolcemente sulle spalle,
incorniciando il viso leggermente truccato. A Scott mancò il
fiato: non era mai stata così bella in vita sua e di nuovo si
ritrovò a pensare che quella di chiederle di sposarla, fosse
stata la migliore scelta della propria vita, dopo quella di salvarla
dagli squali e dal vulcano ovviamente.
- Sei bellissima!- gli sussurrò in modo che nessuno sentisse a parte l'interessata che arrossì visibilmente.
- Mi hanno truccato Anne Maria e Zoey. Anche tu sei bellissimo
comunque- lui sorrise mentre si voltavano verso l'altare dove tra pochi
attimi tutto sarebbe cominciato. Con la coda dell'occhio però
non gli era sfuggita Rachel, che in prima fila, gli aveva strizzato
l'occhio e aveva mimato con le labbra un "Sono fiera di te".
Per Scott e Dawn iniziò un nuovo, lungo e bellissimo cammino
da percorrere insieme e che non li avrebbe più separati.
Epilogo
17 anni dopo
- Mamma, papà sono a casa!- annunciò una voce maschile
invadendo la villetta in periferia di Toronto. Sulla porta c'era un
ragazzo alto, bello e muscoloso, con gli occhi color cobalto e i
capelli biondissimi da sembrare quasi bianchi intrisi di gel.
- Ciao Erik. Come
è andata ad allenamento?- chiese una donna non molto alta ma
magrissima e snella con i lunghi capelli uguali alla persona che gli
stava di fronte mentre l'abbracciava con trasporto.
- Bene ma Selene
continua a spopolare! E dire che l'hockey è uno sport da
maschio...- sbottò lui posando il borsone poco più in
là.
- Ah, si vede che
è figlia di Jo e Brick, eh?- un'altra voce maschile si aggiunse
alle due già presenti. Comparve un uomo fotocopiato al giovane
con i capelli rosso fuoco, una miriade di lentiggini e un leggero
pizzetto.
- Eh, a chi lo
dici. Ti tira delle cannonate pazzesche. Però: fatto positivo!
Tra poco arriva che andiamo a correre insieme!- esultò lui con
gli occhi sognanti.
- Ma tesoro hai finito adesso allenamento! Non sarai stanco?- chiese preoccupata la donna.
- Lascialo Dawn! Non vedi che corre per il doppio scopo?- sghignazzò il rosso.
- Oh Scott piantala va!- sorrise divertita Raggio Di Luna.
- Oh ma è
la verità! Non è che se vede due aure come te, non si
possa divertire!- la pizzicò la Iena abbracciandole la vita.
- Va beh, se
dovete fare i picci picci andate da qualche altra parte su!-
commentò scandalizzato Erik temendo un evolversi della
situazione.
- Eh campione, non posso neanche accarezzare tua mamma?- chiese Scott arruffandogli i capelli divertito.
- E dai
papà! Lo sai che lo odio! E poi ti ricordo che le tue "coccole"
alla mamma finiscono sempre male! Beh detto questo, faccio una doccia
ed esco- concluse lui avviandosi agilmente su per le scale.
- E' proprio
figlio tuo va Dawn! Se non fosse per il fisico. Alla tua
età pure te ti scandalizzavi se ti davo due baci innocenti qua e
la- disse Scott appoggiando la testa sulla sua spalla.
- Ha solo 17 anni, è normale!- cercò di giustificarlo lei abbracciandolo.
- Io alla sua
età già ti sfondavo e poi per noi uomini è
diverso!- scoppiò a ridere lui beccandosi un piccolo pugno sul
braccio da parte della moglie.
- Papà ma
che schifo!!!- una voce femminile a dir poco scandalizzata li raggiunse
in contemporanea al rumore di una porta che si apriva. Una ragazza
bella come il sole, con i capelli lunghissimi rossi e gli occhi
grigio perla entrò parandosi di fronte ai genitori.
- Oh ciao Rachel.
Spero che tu non abbia sentito il linguaggio sboccato di tuo padre ma
immagino di si- sospirò Dawn staccandosi dal marito e andandola
ad abbracciare.
- Papà sei
un depravato- commentò divertita Rachel. Il suo nome era, come
si può intuire, in onore della maestra di Scott che ancora oggi
veniva spesso e volentieri a trovare l'allegra famigliola.
- Chiedo venia!- esclamò Scott alzando le braccia a mo di resa, stando al gioco della figlia.
- Guarda che
questo linguaggio non ti si addice! Dai rimani comunque il migliore-
disse lei dandogli un sonoro bacio sulla guancia. Lui
l'abbracciò dandole un sonoro bacio sulla testa
- Erik è già arrivato?- chiese Rachel rivolta alla madre.
- Si perché?- lei scosse la spalle come solea fare Scott molto spesso.
- La sua tipa è qui, Selene giusto?- la Iena annuì.
- Allora vallo a
chiamare, si sta lavando. Tu esci con Tom invece?- chiese la madre
osservando quanto la figlia le assomigliasse, a parte l'altezza e la
tonalità dei capelli.
- Si probabile e
papà non mi guardare così, ho un anno in meno di Erik non
venticinque e si, starò attenta! Su non fare il papino noioso!-
sghignazzò lei dandogli un nuovo bacio sulla guancia prima di
sparire su.
- Chissà di
chi sarà mai figlia questa ragazzina così sfacciata eh?-
lo incalzò Raggio Di Luna mentre un Erik ancora con i capelli
bagnati correva giù a perdifiato.
- Ha l'aura
gialla: è già piena di adrenalina! Miseria mi
dovrò veramente impegnare! Ciao mamma...- diede un veloce bacio
alla madre e un "batti cinque" al padre - Ciao papà!-
- Rendi orgoglioso tuo padre ma usa le precauzioni!- gli urlò dietro Scott.
- Papà!!!- urlò lui dalla strada arrossendo di botto e sperando che la sua amata non avesse sentito.
I due rimasero finalmente soli e si guardarono straniti negli occhi.
- Sei felice?- chiese improvvisamente Dawn abbracciando il marito. Il rosso ricambiò l'affetto stringendola forte a se.
- Me lo dici tu?- domandò.
- La tua aura dice di si ma io voglio sentirtelo dire- lui sospirò rassegnato e sorrise.
- Sono felice,
abbiamo due figli stupendi, una casa costruita dal sottoscritto,
quindi necessariamente bellissima, due lavori ben pagati e ho te... Che
posso volere di più dalla vita?-
Dawn lo baciò sulle labbra accarezzandogli i capelli e lo sentì rabbrividire.
- Andiamo in camera?- chiese la Iena con un sorriso da pervertito stampato in faccia.
- Scott! C'è Rachel al piano di sopra!-
- Ma possiamo stare tranquillamente giù!- Dawn scosse la testa facendo sbuffare l'uomo.
- Facciamo più tardi quando esce, che ne dici?- lo vide annuire prontamente.
- Certo che si!
Ma... se cominciassimo già a scaldarci adesso?- chiese la Iena
prendendola per la vita e buttandosi con lei sopra al divano mentre le
faceva il solletico.
- Ah ah ah! Scott!
Dio Santo, alcune volte mi sembri tornato un ragazzino!- rise Raggio Di
Luna mentre cercava flebilmente di scostarselo da sopra. La Iena smise
di toccarle la pancia e si dedicò ad accarezzarle il viso,
così bello nonostante fossero passati molti anni.
- Ti amo- mormorò improvvisamente il rosso poggiando la sua fronte contro la sua.
- Anche io...-
mormorò prima di baciarlo sulle labbra e approfondire il
contatto stuzzicandole con la lingua. Tutto era perfetto, Scott pensava
che niente e nessuno avrebbe mai potuto rompere un'atmosfera
così romantica...
- MAMMA PAPA' SIETE DEI DEPRAVATI!-
Se non una figlia che scende dalla propria camera nei momenti meno opportuni.
Fine
Angolo autrice:
Ok
è finita ragazzi!! Mi spiace un sacco concluderla qua ma portare
avanti questa fictions significava, secondo me, forzarla troppo. La
trama principale si era già sviluppata di per se e per
concludere ho voluto concedervi un capitolo un pò più
lungo degli altri!
Duncan: Povero chi legge
Scott: O.o
Duncan: Che succedere Scotty?
Scott: No ma... cioè mi sono sposato con Dawn!!
E non siete carinissimi? :D
Scott: Si ma... mi sono sposato!! IO!
Duncan: ahahah sfigato! Marito ingabbiato!
Zitto tu!!
Per farvi capire meglio fisionomia dei nuovi personaggi (Erik, Rachel e Selene) vi propongo dei disegni fatti da me:
Rachel:
Erik:
Selene:
Concludo
ringraziando tutti quelli che mi hanno letto, seguito, recensito: UN
GRAZIE A TUTTI QUANTI! Grazie anche a te, che stai leggendo questa mia
parte finale e sei rimasto con me fino alla fine!
Marty Angel
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