as
Arrivo sempre in ritardo
io...
Tranquille/i. Per me
è una cosa suuuuuuper normale...
Dunque, vi auguro Buona
Pasqua in
ritardo e spero di aver scritto qualcosa di carino/simpatico per
riprendere come promesso le festività nel circolo
Faberrittana :)
Un abbraccio immenso a
tutti voi,
fatevi leggere!
Northstar
ps: per Silence dovrete
ancora pazientare, perdonatemi ma ho il capitolo mezzo scritto a casa e
sono ancora in vacanza!
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Brittany: "Domani siete invitate
da noi! Trovate delle orecchie da coniglio da indossare!"
"Quinn?"
"Mmm?"
"Credi sia possibile che Brittany si sia di nuovo drogata di
antidolorifici?"
"E' successo una volta, Rach... e credeva fossero Tic-Tac..." sorrise
Quinn per poi aggiungere "Perchè me lo chiedi?"
"Leggi questo messaggio..." spiegò la brunetta passando il
telefono alla moglie.
"Mmm... Sai come è fatta Britt... Sarà una sua
nuova trovata."
"Un altro messaggio, vediamo un po'..."
Brittany: "Santana dice
che con "orecchie da coniglio" non intende il costume
aberrante e ridicolo che
indossavi alla festa in maschera dell'anno scorso."
"Ero vestita da Roger Rabbit!" piagnucolò Rachel guardando
Quinn.
"Lo sò e stavi benissimo." sorrise la bionda "Non pensarci,
ok?"
"Perchè dovremmo vestirci da conigli poi?" chiese la
brunetta
confusa "La Pasqua ebraica cade il prossimo giovedì, e la
vostra
Pasqua è domenica prossima! Questa storia non mi convince...
e se fosse uno scherzo di
Santana?"
"Come quella volta che ci ha fatto presentare in pieno stile piratesco
ad una festa che non era in maschera?" sorrise nostalgica la bionda.
"Esattamente!"
"Ok, allora." rispose Quinn prendendo il cellulare "Chiamiamola"
"Non ti risponderà quando vedrà il mio numero."
la avvertì Rachel.
"Ah, si?"
"Me lo ha detto quando ho salvato il suo numero."
"Mpfff..." sbottò Quinn per poi passare il telefono alla
brunetta e cominciare "Tre squilli, massimo quattro e vedrai..."
"Uno" cominciò Rachel "Due... Tr-"
"Hobbit, prima di emettere il minimo suono dammi ascolto, è
chiaro? Si, ovviamente lo è. Sono disposta ad ascoltarti per
soli tre motivi, quindi apri bene le orecchie. Numero uno: Barbra ha
raggiunto il paradiso dei cantanti, ed in questo caso ti
concederò ben quarantacinque secondi di pianto
dopodichè
attaccherò senza preavviso. Numero due: stai indossando
qualcosa
di diverso da una delle tue solite gonne oscene, e fosse
così
scandisci immediatamente e chiaramente dove ti trovi perchè
non
è qualcosa che ho intenzione di perdere. Numero tre:
c'è
un qualche problema con Britt, Quinn o uno dei bambini e fosse questa
la situazione dì subito, esclama "tre" e spara. Ora
è la numero uno,
due o tre?"
"Santan-" cominciò la diva.
"Che strano... Non ricordavo che il mio nome fosse un numero! Ci si
sente, Berry." rispose la mora attaccando.
"Te l'avevo detto!" esclamò Rachel passando il telefono alla
bionda che velocemente ricompose il numero.
"Yentl te l'ho già detto. Che numero hai scelto?"
ripetè la mora rispondendo.
"Sono io." rispose la bionda,
"Ehi Q."
"Perchè si ostina a rispondere male solo a me!?" chiese
Rachel.
"Perchè sei l'unica che ancora le da spago." rispose
sorridendo
Quinn per poi tornare a rivolgersi alla latina "San, Britt ci ha
mandato un messaggio invitandoci a casa vostra, domani, chiedendoci di
indossare delle orecchie da coniglio... cosa sta combinando?"
"Oh. Quello..." rispose la mora.
"Quello cosa?"
"Beh... Io e Britt abbiamo realizzato che per Pasqua sarete a New York
per i festeggiamenti del compleanno della vecchia nasona-"
"TI HO SENTITO SANTANA! NON OFFENDERE LA DIVINA BARBRA!"
gridò praticamente Rachel al telefono.
"Oh, per la miseria! Mi ha distrutto un timpano! Ficcale qualcosa in
bocca Quinn..." riprese Santana "Stavo dicendo che abbiamo scoperto che
per
Pasqua non ci sarete e siccome abbiamo passato le ultime insieme,
abbiamo pensato di anticipare il pranzo a domani... tanto per non
rompere la tradizione..."
"Che pensata dolce... specialmente da parte tua... Non ti facevo
così legata alle tradizioni..." sorrise Quinn stuzzicando
l'amica.
"Non tirare troppo la corda, Q. Allora, vi aspettiamo non è
vero? Vengono anche Mike, Tina ed i bambini..."
"Ci vediamo domattina San... Ma non aspettarti di vederci arrivare con
delle orecchie in testa..."
"Posso chiudere un occhio in proposito... A domani!"
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Anche se consapevole di avere per pranzo il clan Fabray-Berry e quello
Chang-Cohen-Chang, Santana
non aveva intenzione di alzarsi prima delle undici, come ogni santa
domenica d'altro canto.
Così, ai primi lontani rumori provenienti dal piano
di
sotto, la latina si ficcò con la testa sotto al cuscino
cercando
di continuare a sonnecchiare.
"San..." provò delicatamente Brittany sedendosi sul letto.
"Mmh..."
"San... svegliati, su..." insistette la bionda accarezzando i capelli
della moglie.
"Che ore sono Britt?"
"Sono le nove..."
"Perchè sei già in piedi?" chiese la latina
confusa senza ancora aprire gli occhi.
"Sto preparando le uova per la caccia in giardino! Sarà
divertente vedere Charlie, Phil e Laura correre alla
ricerca delle uova! Pensa quando Grace sarà grande
abbastanza
per divertirsi con loro!" sorrise la bionda eccitata.
"Devo alzarmi quindi?"
"Si, perchè c'è qualcuno ansioso di andare dalla
sua mamma..." disse
la bionda poggiando i piccoli pugni della bimba che aveva in braccio,
sulle spalle di Santana che al primissimo contatto si lasciò
sfuggire un gran sorriso.
"Sai esattamente come invogliarmi ad alzarmi eh..."
"Beh una volta le cose erano due: la colazione da Breadstix e le
coccole
mattutine.." sorrise Brittany "ora c'è anche la
Grace-sveglia!".
"La mia sveglia preferita..." sorrise la latina mettendosi lentamente a
sedere.
"Più del sesso mattutino?!" chiese la bionda sorpresa.
"Shh!" esclamò Santana coprendo le minuscole orecchie della
bambina "Non dire queste cose davanti a Grace!"
"Sesso?"
"Britt!" insistette Santana.
"Non puo' capire di cosa parliamo!" sorrise divertita Brittany.
"Non importa! Non si parlerà di sesso di fronte a Grace fino
a
che non avrà compiuto almeno diciotto anni!"
stabilì
Santana prendendo in braccio la bimba, per poi sorriderle.
"San..." cominciò Brittany alzando le sopracciglia.
"Che c'è?"
"A diciotto anni io e te eravamo delle esperte..." sorrise la bionda.
"Ok. Posso rilanciare a sedici anni, ma non scendo da lì!"
"E' già meglio..." annuì Brittay avvicinandosi a
baciare
la moglie "Vi aspetto di sotto, ti ho preparato il caffè..."
"Mh-mh... Dacci ancora cinque minuti...." sorrise Santana tornandosi a
sdraiare con la bimba.
"Il caffè è una di quelle cose che adorerai,
Grace. E'
nei tuoi geni, sai? Esattamente come il canto, la danza, le paperelle e
la
stronzaggine... ma non dire a mamma che te l'ho detto ok?" sorrise
Santana per poi sorridere ad un gridolino della bimba "Lo prendo per un
sì...".
Con molta (molta) calma, Santana si decise finamente a scendere in
cucina trovando Brittany presa a lavorare al tavolo della sala da
pranzo.
"Cosa stai facendo Britt?"
"Dipingo le uova!" sorrise la bionda mostrando dei vasetti di colore
"Ho comprato degli ovetti di cioccolato, poi su internet ho letto la
ricetta per fare la glassa da dipingere ed ora sto dipingendo!"
"Come è andata con la ricetta?" chiese la mora curiosa,
sedendosi a guardare la bionda al lavoro
"Ho dovuto rifare un paio di uova perchè la glassa era
troppo
liquida, ma poi ce l'ho fatta!" sorrise soddisfatta Brittany.
"Hai un po' di colore sul naso Britt..." sorrise Santana senza stupirsi
nemmeno.
"Che colore è?" chiese la bionda lasciando confusa la moglie.
"Azzurro... perchè?"
"Così!" sorrise la bionda tornando a dipingere.
Santana rimase a giocherellare con Grace per poi osservare un momento i
colori e sgranare gli occhi.
"Britt... quelli sono colori ad olio!"
"Già!"
"Non- Non sono coloranti..."
"Eccome se sono coloranti, San!" esclamò la bionda mostrando
le uova già decorate.
"No, volevo dire che non sono commestibili, Britts... Non si possono
mangiare quei colori, sono tossici..."
"Certo che si possono mangiare! L'olio si mangia!"
Santana rimase qualche secondo a valutare se dire o meno alla bionda
che tutto il lavoro che aveva fatto finora era stato totalmente inutile
e deleterio, per poi decidere di far finta di niente e lasciar
continuare la bionda pensando ad un altro espediente che impedisse ai
bambini di non mangiare le uova.
"Tieni un momento Grace, per favore..." cominciò Santana
passando la bimba alla moglie "Vado a mettermi il marsupio e andiamo a
fare una passeggiata..."
"Dove vuoi andare?"
"Da Quinn e Rachel." rispose la mora dall'ingresso.
"Ma è presto, San..." obiettò Brittany.
"Se io sono sveglia, non c'è motivo per cui loro debbano
ancora dormire..." sorrise
divertita la mora riprendendo Grace e piazzandola attentamente nel
marsupio, ricevendo uno sguardo incredulo dalla moglie.
"Non preoccuparti... Non sveglierò Charlie se è
questo
che ti preoccupa..." sorrise Santana avvicinandosi a lasciare un bacio
sulle labbra della bionda "Ci vediamo fra poco...".
"Come suggerisci di agire, Grace?" cominciò Santana
giocherellando con le manine della figlia, ferma sulla veranda delle
amiche "Scampanelliamo ad intermittenza o buttiamo giù la
porta
a pugni? Eh? Cosa ne pensi?".
La bimba si limitò ad alzare lo sguardo curiosa guardando la
mamma.
"Ok, cominciamo a scampanellare e vediamo che ne esce fuori..." sorrise
Santana avvicinandosi alla porta per poi sentire l'inconfondibile voce
di
Rachel gridare "Non è una parola!".
La mora si fermò immediatamente per poi rimanere un momento
ad ascoltare confusa.
"E' una parola ti dico!" rispose Quinn
"Non lo è, Quinn!"
"Charlotte, tesoro, prendimi il telefono per favore...".
"Non è possibile. Cos'hanno in questa casa!?"
esclamò
Santana guardando l'orologio, per poi decidersi a suonare il campanello.
"Santana, buong-" cominciò Rachel.
"Qual è il vostro problema?"
"Cosa?"
"Sono le nove e trenta di domenica mattina, e voi siete tutti
già in piedi!?"
"E' una così bella mattina! E poi stiamo aspettando Tina e
Mike!" sorrise la brunetta facendo cenno alla mora di entrare.
"Abbiamo visite!" sorrise Rachel facendo strada a Santana fino al
salone.
"Oh, ehi San!" sorrise Quinn seduta per terra vicino a Charlie.
"Ciao zia!"
Santana si fermò un momento cercando di realizzare cosa
stavano
facendo, per poi esclamare "Scarabeo!? La domenica mattina, alle nove e
trenta, voi giocate a Scarabeo!?"
"Rachel sostiene che è un buon modo per cominciare la
giornata... e così facendo Charlie puo' imparare nuove
parole..." spiegò Quinn alzando le spalle.
"Voi non siete una famiglia normale..." sospirò Santana
arrendendosi.
"Ciaaaao Graaace!" cominciò Rachel con un tono super acuto,
sorridendo alla bimba nel marsupio.
"Non parlarle così Berry, non voglio che le rimangano traumi
infantili di questa portata..."
"Anche tu le parli così..." si giustificò Rachel
continuando a sorridere alla bimba.
"Si ma io sono la madre, è un mio diritto parlarle in quel
modo... e la mia voce acuta non è acuta come la tua... io
non
rischio di danneggiarle le orecchie..." sorrise Santana.
"Vuoi giocare, zia?" chiese Charlotte poggiando un cuscino per terra
vicino a lei.
"Perchè no?" sorrise Santana.
"Vieni, lasciamo Grace con Christian." propose Rachel indicando
il
box a due passi da loro, dove il bambino era già impegnato
con i
suoi giocattoli.
"Meglio per te se tuo figlio non allunga le mani, Berry..." disse
Santana ricevendo un'occhiata scioccata dalla brunetta.
"Scherzavo, ovviamente!" sorrise la latina lasciando la bimba, per poi
chiedere a bassa voce "Ci sono delle regole particolari?".
"Niente parolacce, o termini violenti, o sessuali..." spiegò
Rachel.
Santana stava per obiettare qualcosa quando la brunetta la riprese
immediatamente "Si, Santana. Sono banditi anche i termini sessuali
allusivi.".
"Uffa... dov'è il divertimento?" sbuffò Santana
prendendo il suo posto vicino a Charlie "Allora chi comincia?".
Un'ora più tardi, quando erano rimaste solamente Quinn e
Santana
a contendersi la palma della vittoria, erano arrivati anche
Tina,
Mike e prole a gustarsi la battaglia all'ultimo sangue.
"Da quanto va avanti questa storia?" chiese Tina osservando le due
ragazze.
"Una buona quarantina di minuti. Charlotte si è stancata
quasi
subito di giocare ed io subito dopo di lei..." spiegò Rachel.
"A proposito, dove sono i bambini?" chiese Santana notando lo strano
silenzio nella stanza.
"A giocare tra i nostri giardini."
"Oh... Ok..." rispose la mora per poi spalancare gli occhi ed alzarsi
di colpo, facendo spaventare gli altri.
"Santana?" chiese Rachel preoccupata guardando la latina sfrecciare
verso il giardino.
La ragazza prese un sospiro di sollievo quando vide i bambini presi a
giocare sull'altalena di Charlotte e Brittany ancora presa in cucina.
"Zia San!" sorrise Philip, il più grande dei Chang "Vieni a
giocare con noi?"
"Più tardi..." rispose la mora per poi avvicinarsi ai
bambini e dire "Anzi... facciamo un gioco che ne dite?"
I bambini, interessati, si avvicinarono a Santana che
cominciò
"Presto comincerà la caccia alle uova... siete felici?"
"Siii!" esclamarono in coro.
"Esattamente! Ma quest'anno vince chi raccoglie più uova, ma
non
ne mangia nemmeno una!" spiegò la mora con un sorriso ebete,
battendo le mani, cercando di far sembrare la cosa super divertente
"Eh? Che ne dite?"
"Ma non è divertente così..." obbiettò
Laura.
Santana sospirò cominciando "Allora facciamo
così... Se a
fine giornata mi avrete riconsegnato tutte le uova, dalla prima
all'ultima, senza averne mangiata o assaggiata nemmeno
una... vi do
cinque dollari a testa! Che ve ne pare, ora?"
I bambini rimasero confusi a valutare la proposta.
"Quante uova si comprano con cinque dollari?" chiese Charlotte.
A volte l'intelligenza della ragazzina lasciava Santana senza parole, e
anche se avrebbe voluto dire loro che con cinque dollari potevano
acquistare cento uova, la mora si decise ad essere sincera "Ne potete
comprare due a testa..."
"Ma sono poche..." osservò Phil.
"Facciamo quindici dollari a testa, allora?"
I bambini continuarono a guardarsi indecisi.
"Avanti, non posso spendere sessanta dollari per non farvi rischiare un
avvelenamento!" sbottò la mora per poi prendere un respiro
ed
aggiungere "Quindici dollari a testa ed un gelato al parco! Ultima
offerta!".
"Ok!" esclamò Charlotte convincendo gli altri ad accettare
la proposta.
"Qui le mani..." disse Santana stringendo una ad una le mani dei
bambini "Ora che mi avete stretto la mano non potete barare, non potete
assolutamente, è chiaro?".
I bambini annuirono decisi per poi tornare a giocare
sull'altalena.
"Tutto ok?" chiese Quinn avvicinandosi alla latina con Grace in braccio.
"Certo!" rispose Santana cercando di suonare spontanea e tranquilla.
"Sei fuggita via come avessi avuto il demonio alle calcagna..."
insistette la bionda.
"Dovevo solamente assicurarmi di una cosa." spiegò Santana
per poi notare la figlia tra le braccia della migliore amica.
"Ha fame..." spiegò la bionda allungando la bambina.
"Qualcuno ha in programma una visita speciale alle gemelle della
mamma!" sorrise Santana facendo svolazzare per qualche secondo la
bimba, per poi sorridere a Quinn e dirle "Ci vediamo di là,
Q.".
"Brittbritt?" chiamò Santana entrando in casa.
"Di quà!" rispose la bionda dalla cucina.
"Ehi! Finito di fare il Michelangelo della situazione?" sorrise Santana.
"Che c'entrano le tartarughe ninja?" chiese Brittany confusa cercando
di slacciarsi il grembiule.
"Non quel
Michelangelo... quello vero, l'artista..." spiegò la mora
avvicinandosi ad aiutare la moglie.
"Tutto bene di là?" chiese Brittany sorridendo "Ti stavi
divertendo?".
"Tutto alla grande, ed è arrivata anche la famiglia
Chang-Cohen-Chang. Ma..." cominciò Santana per poi indicare
Grace tra le sue braccia e dire "...qualcuno è affamato,
quindi
eccomi qui".
"Oh, siamo in anticipo oggi!" sorrise Brittany muovendosi verso il
salone.
La bionda pese il suo solito posto sul divano, seguita da Santana.
"Ok, pronta!" disse Brittany facendosi passare la bimba.
Dopo qualche minuto la ballerina sorrise alla moglie che, sentendosi
osservata, domandò "Perchè mi guardi? Ho qualcosa
sul
viso?"
"No..." spiegò Brittany "E' che mi guardi sempre con
quell'aria incredula quando allatto..."
"E' che- è strano pensare che dipenda così tanto
da te... è straordinario, capisci?".
"Già..."
"Fa male?"
Brittany sorrise prima di rispondere "Non fa male, San... E dovresti
saperlo visto che me lo chiedi ogni giorno da quasi sei mesi..."
"E' che sono curiosa di sapere cosa si prova..." spiegò la
latina avvicinandosi ad accarezzare i capelli della bimba.
"Magari lo saprai più o meno presto..." cominciò
Brittany.
"Cosa intendi?"
"Stavo pensando che non voglio che Grace sia troppo
grande quando
decideremo di avere il nostro secondo bambino..." cominciò
la
ragazza "E che magari sarebbe una buona idea aspettare che Grace compia
un anno, per iniziare a provare con l'inseminazione..."
"Non pensi che sarebbe un po' troppo presto?" chiese Santana.
"Non voglio che Grace diventi gelosa del fratellino o della
sorellina... capisci? Non voglio correre questo rischio..."
"Tu... Tu sei stata gelosa di tua sorella?"
"Molto, inizialmente... Proprio perchè c'era troppa
differenza tra di
noi..." spiegò Brittany per poi domandare "San... sei
ancora sicura di voler essere te ad avere il bambino stavolta?
Non
è un problema se ci hai ripensato, sai?"
"No! Assolutamente, voglio farlo! Specialmente ora che abbiamo Grace e
so come tutto funziona e quanto le cose siano fantastiche, voglio farlo
Britt! Voglio farlo!" esclamò decisa Santana.
"Bene... perchè non vedo l'ora di ricambiare le coccole ed i
massaggi e le super attenzioni che mi hai dedicato per tutta la
gravidanza. Ma soprattutto..." sorrise Brittany, accarezzando
dolcemente il
volto della moglie "... non vedo l'ora di vederti col pancione...".
"Sembrerò una balena Britt..."
"Come? Dicevi sempre che io ero fantastica!" sbottò la
bionda passando Grace a Santana per il ruttino di rito.
"Perchè lo eri davvero! Ma sei più alta di me,
più slanciata... eri fantastica per davvero..."
"Qualcosa mi dice che riuscirai ad essere ancora più
splendida
con tanto di pancione..." insistette Brittany sorridendo alla moglie
per poi avvicinarsi a lasciarle un altro bacio sulle labbra.
"Mmm..." cominciò Santana tra un bacio e l'altro "Per quanto
vorrei andare avanti così tutto il giorno, senza contare che
stiamo aspettando gente per pranzo, credo sia ora di andare a
nascondere le uova Brittbritt..."
"Giusto! Le uova!" esclamò la bionda voltandosi di colpo
verso la cucina "Vai fuori a distrarre i bambini!"
"Come dovrei distrarli?" chiese la mora.
"Non lo so! Inventa qualcosa San!" insistette Brittany.
"Berry!" esclamò Santana uscendo in giardino continuando a
dondolare Grace.
"Santana! Quante volte devo dirti di non chiamarmi Berry, o simili, di
fronte ai
bambini?! Confondi loro le idee!" rispose Rachel avvicinandosi.
"Come preferisci, Barbra...
Brittany deve nascondere le uova in
giardino, trova un modo per distrarre i bambini... Ti concedo anche
l'utilizzo di canzoni di qualunque genere per questa volta..."
"Davvero!? Hai detto qualunque?
Perchè secondo la regola numero
quattro del "codice di
pseudo-amicizia" che hai stilato quando ci siamo
trasferite qui, non posso cantare showtunes in tua presenza..."
precisò Rachel.
"Sto per rimangiarmi la mia concessione... ti rimangono cinque,
quattro, tre-"
"Bambini! Cantiamo una canzone! Che ne dite?" esclamò la
brunetta attirando l'attenzione dei più piccoli.
Come previsto Rachel attaccò a cantare praticamente subito
la
prima canzone che le era saltata in mente, non sorprendendo Santana
quando attaccò con "Do-Re-Mi" dal musical "The
sound of
music" (Tutti insieme appassionatamente).
Dopo qualche secondo Santana si voltò a guardare verso il
loro
giardino, trovando però Brittany ad ondeggiare al suono
della
musica, canticchiando quà e là qualche parola.
"Britt!" sussurrò Santana cercando di cogliere l'attenzione
della moglie "Britt! Le uova!".
La bionda sembrò ricordarsi all'improvviso del suo compito,
scattando di nuovo nel giardino a cercare dei validi nascondigli.
Ovviamente l'unica tra i bambini che non era totalmente rapita dalla
canzoncina di Rachel era proprio Charlotte che probabilmente aveva ogni
giorno a che fare con gli show in casa, così Santana ne
approfittò ancora una volta per assicurarsi che le cose
andassero lisce.
"Psst... Scricciolo! Vieni qui..." sussurrò la latina
inginocchiandosi di fronte alla nipotina.
"Cosa c'è zia?"
"Ricordi i patti di prima?"
"Certo." annuì la bambina facendo l'occhiolino.
"Ora... se prometti di assicurarti che nè Phil
nè Laura avvicineranno quelle uova alla loro bocca, la zia
San
ti promette che per tutti e dieci i giorni che passerai da noi, ti
farà guardare un cartone e ti porterà a prendere
il
gelato."
"Il gelato al parco?!?"
"Ovviamente..." replicò Santana.
"Più i quindici dollari ed il gelato con Phil e Laura?!"
"Non ti sfugge niente, vero?"
"No..." rispose compiaciuta la bambina.
"Io e te avremo di che divertirci fra qualche anno, Scricciolo..."
sorrise divertita la mora "Allora affare fatto?"
"Affare fatto, zia San!"
"Non riesco a credere che provieni dalla stessa Rachel Berry che
è riuscita a farsi rifilare tredici biglietti falsi per
Cats...
Sei fin troppo sveglia..." sorrise Santana, fiera della bambina che
aveva contribuito a crescere e "plasmare".
"Ora va a finire la canzoncina con tua mamma, falla contenta... e non
dimenticare i patti..."
"Subito!" rispose la bambina avvicinandosi di nuovo agli altri bambini.
"Cosa stavate confabulando voi due?" chiese Quinn curiosa spuntando
alle spalle di Santana, in compagnia di Christian.
La mora tirò un sospiro, per poi dire "Prima giura che
questa cosa rimarrà fra noi..."
"Va bene..."
"No, seriamente, giuralo!"
"Qualunque cosa sia giuro che non dirò nulla a nessun
altro..." si arrese la bionda.
"Ok... le uova che Britt sta nascondendo per il giardino sono state
decorate con colori ad olio, quindi non sono assolutamente
commestibili..."
"Che importa, nessuno mangia mai le uova sode! Specialmente i
bambini..." sorrise Quinn.
"Sono uova di cioccolato..." spiegò la latina.
"Oh... questo potrebbe essere un problema in effetti..."
"Per questo ho promesso quindici dollari a testa ai bambini, a patto
che poi mi riportino tutte e diciotto le uova di Britt..."
"Glielo hai detto che non erano commestibili?"
"Si, ma lei era convinta che i colori ad olio si potessero mangiare ed
era tutta presa e contenta e sorridente che non ho avuto il cuore di
dirle che rischiava di avvelenare i bambini..." spiegò la
latina
arrossendo.
"Aaaw... sei sempre più cotta Santana! Più passa
il tempo e più le lasceresti fare di tutto!"
"Senti chi parla, faresti lo stesso per Rachel..."
"Infatti mi ritrovo a giocare a Scarabeo la domenica mattina..."
sorrise Quinn per poi aggiungere "Ti sei accorta che l'hai chiamata
Rachel e non Berry, Barbra, Yentl, o-"
"Hobbit." la interruppe Santana "Sono i nomignoli che uso di
più... in sua presenza..."
"Che vuol dire?"
"Che uso quei soprannomi solamente quando sono sicura che possa
sentirmi, vero Barbra?"
sorrise Santana salutando la brunetta tanto per ottenere la sua
attenzione, per poi voltarsi verso Quinn e spiegare "Mi diverto con
poco..."
"La cosa non mi stupisce, San..." sorrise la bionda.
"Avanti bambini! Cominciate a cercare le uova!" esclamò
Brittany dal giardino appena terminata la canzone di Rachel.
"Tieni gli occhi aperti Q..." disse Santana avviandosi verso il
giardino "Io vado sul retro, te occupati del fronte".
"Vediamo di scongiurare un avvelenamento pasquale..." annuì
la bionda.
"Bambini, ricordate le regole!" gridò Santana scambiando uno
sguardo d'intesa con i più piccoli.
"Quali regole?" chiese Brittany confusa.
"Beh, sai... non rubare le uova altrui, non spingere, non... fare i
bravi, insomma!" spiegò Santana.
"Giusto! Rispettate le regole!" ripetè Brittany sorridendo.
"Giuro, se stavolta ne usciamo tutti sani e salvi le
regalerò un
corso di cucina per le prossime occasioni..." sospirò
Santana
prendendo il suo posto nel retro del giardino.
Fortunatamente la caccia alle uova si era poi svolta senza incidenti e,
come promesso, Santana non solo diede i suoi quarantacinque dollari ai
bambini ma si decise infine a portarli davvero a prendere un gelato
(cosa che contava in realtà di non fare).
Il resto della giornata, tra il pranzo e altre mille chiacchiere era
volato via, come tutte le giornate che le ragazze passavano con le
migliori amiche e la famiglia Chang. Ma per quanto Santana amasse
quelle domeniche in compagnia, amava ancora di più il
momento in
cui Mike o Tina annunciavano che era ora di tornare a casa, o il
momento in cui Quinn e Rachel se ne uscivano fuori con qualche scusa
(evidente) per andare a ritagliarsi a loro volta qualche ora di
intimità familiare.
"Finalmente sole!" sorrise Santana chiudendo la porta principale, per
poi raggiungere il salone e trovare Brittany a giocare sul tappeto con
Grace ed aggiungere "Beh, quasi... ma posso decisamente
accontentarmi!".
"E' stata una bella giornata vero?"
"Molto bella... e mi è piaciuto vedere i bambini correre per
i
giardini... mi fa immaginare un po' come sarà fra qualche
anno..."
"Fra qualche giorno..." sorrise Brittany.
"Oh, giusto! Il compleanno della Streisand..." ricordò
Santana "Non sono preoccupata però..."
"No?"
"Nah... Christian è un bambino d'oro, e Charlie è
sempre un tesoro... Sai che adoro quella bambina..."
"E Grace?" chiese la bionda alzando la manina della piccola.
"Beh, Grace è semplicemente la migliore..." sorrise Santana
accarezzando i capelli della figlia, per poi aggiungere "Vedrai, non
sarà una gran faccenda averli con noi..."
"Parli bene te! Sei in ufficio fino alle cinque!"
"Pensavi davvero che ti avrei lasciato sola a giostrarti con due
neonati ed una bambina iperattiva?" cominciò Santana
sollevando
le sopracciglia "Ho preso una settimana di ferie Britt..."
"Aaaw, San!" sospirò la bionda avvicinandosi a baciare la
moglie, per poi avvicinarle Grace e dire "Torno subito!"
"Cosa hai dimenticato?" domandò Santana curiosa
giocherellando con la bimba sul tappeto.
"Ho una cosina per noi..." spiegò la bionda tornando con un
uovo di cioccolato fra le mani.
"Britt! E' gigantesco! Non mangeremo mai tutto quel cioccolato!".
"Io dico di si..." sorrise la bionda sedendosi di fronte alla moglie,
piazzando l'uovo nel mezzo "Avanti, aprilo!"
"Aprilo?"
"Rompilo!"
"Britt... rischio di spaccarmi una mano! Ci vuole un coltello!"
insistette la mora.
"Fidati di me, San! Dagli un pugno nel centro!"
Santana guardò un momento l'uovo di cioccolato, per poi
seguire
le istruzioni della moglie e colpirlo nel centro con il pugno,
facendolo spaccare in più parti.
"E' cavo, Britt..." osservò la latina confusa "Ti hanno
fregato..."
"No! E' così che fanno in Europa!" sorrise la
ballerina "Ora guarda cosa c'è dentro!"
"Una lettera... Come hai fatto a metterla lì!?" chiese
Santana curiosa.
"Sono stata in una cioccolateria, ho portato la lettera et
voilà!" rispose brevemente Brittany.
"Mi hai scritto una lettera?" sorrise Santana "Per Pasqua?"
"Apri e leggi..." insistette la bionda prendendo la piccola Grace dalle
braccia della mora.
"Una piccola sorpresa, per te che riesci a sorprendermi ogni giorno di
più..." lesse ad alta voce Santana, sorridendo emozionata,
continuando a cercare nella busta "Britt... cosa hai escogitato
stavolta?"
"Oh, no, non troverai più niente lì... non
potevano
inserire altre cose o rischiavano di attaccarsi alla cioccolata..."
spiegò la bionda porgendo un foglietto alla moglie.
"E' una prenotazione..." commentò Santana.
"Beh... Grace ormai è abbastanza grande stare con i nonni...
così noi possiamo rilassarci per un paio di
giorni in quel centro benessere di cui parlano sempre Quinn e Rachel..."
"Solo io e te?" chiese Santana spalancando gli occhi.
"Solo io e te... e saremo sole per davvero, perchè ho
prenotato una dependance al di fuori dell'albergo..."
"Il che significa-"
"Niente "Shh"
o "Fa piano"
o "Oddio di questo passo
verrà Rachel a farci la ramanzina"..." sorrise
Brittany suggestiva.
"Quando!?" chiese Santana impaziente.
"Giovedì e venerdì..."
"Questi
giovedì e venerdì?!"
"Esatto..."
"Britt, se non fossimo già sposate ti chiederei di
sposarmi in questo esatto momento lo sai?"
"Non mi dispiacerebbe risposarti..." rispose Brittany mangiando un
pezzo di cioccolata.
"Oh, ti risposerei ogni santo giorno, credimi..."
"Ogni giorno sarebbe un po' difficile... specialmente il doversi alzare
presto dopo la prima notte di nozze..." sorrise ancora la bionda.
"E' quando te ne esci con queste perle che capisco che sei al cento per
cento la donna della mia vita..."
"L'unica
donna della tua vita..." aggiunse Brittany sorridendo.
"In realtà c'è anche Grace..." obiettò
la latina sorridendo.
"Ma Grace è una bambina! Il chè
significa che sono ancora io l'unica donna della tua vita..."
replicò la bionda compiaciuta
"Sei l'unica donna della mia vita... E qualcosa mi dice che lo sarai
per sempre visto che per me Grace rimarrà sempre una
bambina..."
sorrise Santana "Hai ragione, Brittbritt...".
"Io ho sempre ragione...".
"Ti amo, Britt..." disse seria la mora, baciando la moglie.
"Ti amo anche io San... ma se non assaggi subito quell'uovo
credo
che non ne rimarrà molto per te... quindi meno dichiarazioni
d'amore... e più cioccolata!" sorrise Brittany ficcandosi in
bocca un altro pezzo di cioccolata.
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