Riscoprendo le proprie radici … un’avventura padre-figlio.

di FannyHarris
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Qualcosa è cambiato.(prologo)

“Mi ricordi molto un guerriero Saiyan che mi diede filo da torcere.” La voce sadica e squillante di Freezer risuonava nei meandri più nascosti della mente del giovane saiyan, creando così un’eco che si protraeva per interminabili secondi.

Era come un film: il protagonista agiva secondo la propria volontà e, benché avesse le sue stesse sembianze, non obbediva a nessuno dei suoi ordini. Goku era lo spettatore, e così riviveva il combattimento che più di tutti lo aveva segnato. Per la prima volta nella sua vita aveva combattuto contro un avversario di quel calibro, riuscendo anche a spazzarlo via definitivamente, e, nonostante la situazione si presentasse disperata, era riuscito a trarsi in salvo su una navicella della squadra Ginew.

Ma, per la prima volta, dopo quello scontro, un interrogativo del tutto nuovo si era insinuato nei suoi pensieri.

 Il moro non era mai stato abile nel ragionare e pensare a lungo prima di agire, anzi, era questa la caratteristica che lo contraddistingueva dal malvagio principe dei Saiyan; tendeva a fare e dire qualsiasi cosa di getto, nella maniera più naturale e spontanea che esistesse.

La vita del giovane era sempre un continuo movimento e in questo moto non c’era mai stato spazio sufficiente da dedicare ai pensieri e le riflessioni circa la propria esistenza.

Un guerriero saiyan che ha sconfitto anni fa … simile a me …

Goku non aveva mai sentito la necessità di voltarsi e indagare circa il suo passato: viveva appieno il presente. Aveva la sua famiglia, Chichi e Gohan, e aveva tutti i suoi più cari amici, che gli erano sempre vicini, in ogni avventura.

Però, dopo l’aspro scontro con il tiranno dello spazio, qualcosa era cambiato nel giovanile e spensierato animo del saiyan.  

Che quel saiyan fosse stato mio padre? Devo pur aver avuto una famiglia.  Io sono un saiyan in fin dei conti... anche se sono cresciuto sulla Terra.

Le ferite che segnavano il muscoloso corpo del moro erano numerosissime e, col passare dei minuti, il sangue carminio che fuoriusciva da esse pareva non accennasse ad arrestare il suo fluire. Lentamente le membra si rilassarono e Morfeo accolse nelle sue braccia l’eroe che aveva salvato la galassia, prosciogliendolo per un po’ da quei nuovi pensieri, che però avevano irrimediabilmente posto le loro solide radici.

Ho deciso che cancellerò la mia storia intitolata “Padre …” e la sostituirò con questa. Chiedo perdono per i disagi, ma la storia che vi sto proponendo ora è decisamente diversa da quell’altra sia linguisticamente che nei contenuti e chi già la conosceva noterà questo particolare.   L’altra la cancellerò fra qualche giorno e vi spiego perché non subito: allora purtroppo ho perso tutti i vecchi salvataggi nel mio pc e l’unica copia che mi è rimasta è quella che ho qui sul sito. Non appena avrò finito di copiare e incollare i capitoli di quella che sto per cancellare, la cancellerò.

Allora, spero che questo capitolo vi piaccia.

Un bacio, Fanny.

 





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