Qualcosa è cambiato.(prologo)
“Mi ricordi
molto un guerriero Saiyan che mi diede filo da torcere.” La voce sadica e squillante
di Freezer risuonava nei meandri più nascosti della mente del giovane saiyan,
creando così un’eco che si protraeva per interminabili secondi.
Era come un
film: il protagonista agiva secondo la propria volontà e, benché avesse le sue
stesse sembianze, non obbediva a nessuno dei suoi ordini. Goku era lo
spettatore, e così riviveva il combattimento che più di tutti lo aveva segnato.
Per la prima volta nella sua vita aveva combattuto contro un avversario di quel
calibro, riuscendo anche a spazzarlo via definitivamente, e, nonostante la
situazione si presentasse disperata, era riuscito a trarsi in salvo su una
navicella della squadra Ginew.
Ma, per la
prima volta, dopo quello scontro, un interrogativo del tutto nuovo si era insinuato
nei suoi pensieri.
Il moro non era mai stato abile nel ragionare
e pensare a lungo prima di agire, anzi, era questa la caratteristica che lo
contraddistingueva dal malvagio principe dei Saiyan; tendeva a fare e dire qualsiasi
cosa di getto, nella maniera più naturale e spontanea che esistesse.
La vita del
giovane era sempre un continuo movimento e in questo moto non c’era mai stato
spazio sufficiente da dedicare ai pensieri e le riflessioni circa la propria
esistenza.
Un guerriero saiyan che ha sconfitto
anni fa … simile a me …
Goku non
aveva mai sentito la necessità di voltarsi e indagare circa il suo passato:
viveva appieno il presente. Aveva la sua famiglia, Chichi e Gohan, e aveva
tutti i suoi più cari amici, che gli erano sempre vicini, in ogni avventura.
Però, dopo l’aspro
scontro con il tiranno dello spazio, qualcosa era cambiato nel giovanile e
spensierato animo del saiyan.
Che quel saiyan fosse stato mio
padre? Devo pur aver avuto una famiglia. Io sono un saiyan in fin dei conti... anche se
sono cresciuto sulla Terra.
Le ferite che
segnavano il muscoloso corpo del moro erano numerosissime e, col passare dei
minuti, il sangue carminio che fuoriusciva da esse pareva non accennasse ad
arrestare il suo fluire. Lentamente le membra si rilassarono e Morfeo accolse
nelle sue braccia l’eroe che aveva salvato la galassia, prosciogliendolo per un
po’ da quei nuovi pensieri, che però avevano irrimediabilmente posto le loro
solide radici.
Ho deciso che cancellerò la mia storia intitolata “Padre …” e la
sostituirò con questa. Chiedo perdono per i disagi, ma la storia che vi sto
proponendo ora è decisamente diversa da quell’altra sia linguisticamente che
nei contenuti e chi già la conosceva noterà questo particolare. L’altra
la cancellerò fra qualche giorno e vi spiego perché non subito: allora
purtroppo ho perso tutti i vecchi salvataggi nel mio pc
e l’unica copia che mi è rimasta è quella che ho qui sul sito. Non appena avrò
finito di copiare e incollare i capitoli di quella che sto per cancellare, la
cancellerò.
Allora, spero che questo capitolo vi piaccia.
Un bacio, Fanny.