10 Things I Didn't Give To You

di Writer96
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Hope she gave you things that I didn't give to you.
Adele- Someone Like You



-Sei la mia migliore amica, dovresti capirmi...- mormorò lui, guardandomi dall’alto verso il basso e tentando di convincermi della sua buona fede.
-No, sono la tua psicologa occasionale e mi chiami solo quando sei nei casini più totali...- borbottai, scompigliandogli i capelli castani e premendogli giocosamente un dito sul naso.

Da che lo conoscevo, era sempre stato così.
Lui era il ragazzo incredibile, quello bello e dolce e divertente che faceva impazzire le ragazze e che si faceva adorare dagli amici.
Io era una ragazza più o meno come tutte, fatta eccezione per la mia smodata passione per i libri e la capacità di risultare goffa e incredibilmente timida in qualunque situazione.
E puntualmente mi ritrovavo ad ascoltarlo ogni volta che ne combinava qualcuna delle sue.

-Non è vero. Ti chiamo sempre.- ribattè lui, fingendosi offeso e ridendo arricciando il naso attorno al mio dito. Come ci riuscisse, era sempre stato un mistero per me, ma del resto la maggior parte di ciò che faceva lui era un mistero per me.

-Questo è perché sei sempre nei casini...- sbuffai lei, concedendogli un sorriso e staccando il mio dito dal suo naso leggermente lentigginoso.
-Perché mi tratti male?- mi domandò, piagnucoloso, prima di darmi una botta sul fianco per farsi fare spazio su una minuscola panchina ombreggiata del parco giochi che stavamo occupando, osservando i bambini che giocavano a palla tra loro.
-Perché mi usi come psicanalista e io vorrei almeno essere pagata.- sbuffai, facendolo ridere. Mi poggiò la testa sulla spalla sinistra, facendomi sussultare.

-Mi dica che cosa le ho fatto mancare, miss Hayley Core...- mi disse, guardandomi con gli occhi spalancati e la testa ancora accomodata sulla mia spalla.
-Oh, mr Payne, potrei elencarle addirittura dieci cose che non mi ha mai... dato.- dissi, borbottando nervosa e facendolo raddrizzare all’improvviso.

-Allora avanti, su...- mi sfidò, facendomi la linguaccia e poggiando comodamente un braccio accanto al collo, col gomito che toccava il bordo della panchina e la mano che penzolava mollemente davanti a me, un anellino di metallo che scintillava grazie alla luce del sole.

-Oh beh...- iniziai, alzando il mento.

Ancora non sapevo di aver dato inizio a qualcosa di... beh. Decisamente assurdo.




















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Taadaa.
Dopo secoli, eccomi che ricomincio una nuova long.
Volevo completarla prima di pubblicare?
Campa cavallo.
Per ora mi limito ad essere all'ottavo capitolo, ecco.

E' la prima volta che faccio emergere questo lato di Writ nelle mie storie.
Quello timido, orribilmente insicuro.
Quello che si trova a suo agio solo con la persona giusta.
E qui è Liam, la persona giusta.

Il prologo è veramente corto, ma prometto che gli altri capitoli saranno molto più lunghi.
La lunghezza media è, per ora, 2500 parole.
Direi che può bastare, no?
Spero vi piaccia.
Un beso
Writ

Ps. Mi piacerebbe fare un banner per la storia, ma ovviamente non sono capace.
Qualche misericordioso in grado di aiutarmi?




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