+++ Angolo Autrice +++
Nuovo
capitolo!!! Grazie per le magnifiche recenzioni, mi scuso se per questa volta
non vi ringrazierò personalmente ma ho appena avuto un piccolo incidente in
cucina ( intelligentissima come sono per pulire i fornelli mi sono ustionata
tutti i polpastrelli della mano destra... T_T ) quindi per scrivere mi ci vuole
un infinità di tempo... Fortuna che ieri avevo già preparato l'impostazione del
capitolo in HTML... scusate ancora!
Grazie a
:
akiralovemanga
Aryadaughter
Ciel88
viola97
Summer Lillian
Lenhara
Shana
Flame Haze
renahigurashi1
leo
miao
camomilla17
....Per i commenti!!
E
ADESSO, BUONA LETTURA a tutti!!
Capitolo sesto: What I've Lost
Mi rigirai la collana da esorcista nelle mani: l'avevo sempre
trovata bellissima. Soltanto guardandola, fino a pochi giorni fa, mi sarebbe
scappato un sorriso malinconico. Adesso invece, era l'unica distrazione che
avevo per non guardare negli occhi il bell'inglese che mi stava seduto di
fronte.
Li sentivo pizzicare, i miei occhi,
eppure mi facevo forza di restare impassibile.
Il viaggio era lungo, interminabile dal
mio punto di vista, ed il fatto che ci fossimo solo noi due, in quella stretta
cabina del treno senza niente da dire, senza un punto dove far riposare lo
sguardo senza creare imbarazzo, era logorante.
Era logorante persino il pensiero che
fossimo arrivati a quel punto.
Era colpa mia. Perché non riuscivo a dire
nulla? Per quale maledetta ragione ero bloccata? Sarebbe bastato solo chiedergli
perché... soltanto che le parole erano diventati troppo pesanti e faticose in
quella stretta cabina del treno.
Mi cascò lo sguardo sulle sue mani,
sempre nascoste da candidi guanti. Avrei voluto tanto sfiorarle, intrecciarle
con le mie come una bambina capricciosa stringermele al petto facendogli sentire
quanto mi facesse male quel silenzio. Ma quelle mani erano lontane, strette
sullo stomaco di Allen quasi in una morsa.
Il suo stomaco brontolò sonoramente
facendomi sfuggire un risolino.
<< tieni >>
I suoi occhi chiari vacillarono quando
gli porsi il mio tramezzino avanzato.
<< quello è il tuo pranzo
>>
<< non importa, sono a posto così
>>
<< non posso >> sentenziò
rabbuiandosi e voltando la testa verso il finestrino.
Mi mancò un battito ma non volevo cedere.
Mi chinai verso di lui appoggiando le braccia sulle sue ginocchia. Eravamo
soli.
Non potevo scappare adesso.
Non poteva evitarmi adesso.
<< ti prego >> lo chiamai
porgendogli quel panino come una specie di supplica. Era bellissimo, persino con
quell'espressione gelida sul viso.
Mi chiedevo se si rendesse conto di
quanto lo trovassi meraviglioso dato che non glielo avevo mai detto... e allora
capì.
Ero io quella egoista.
Ero io quella che desiderava tutto e
subito, ero io quella che se ne era andata e che adesso lo rivoleva indietro
pretendendo che tutto fosse come prima che lui si buttasse ai miei piedi
adorante.
Proprio una bambina viziata... Mi rividi
improvvisamente su quel ciglio del bosco mentre con le lacrime agli occhi ero
pronta a fuggire dai problemi. Che stupida, proprio non volevo capirlo che quel
mondo non era schiavo dei miei desideri e dei miei capricci!
Gli rivolsi un sorriso sghembo affondando
in quella nuova consapevolezza di me.
<< mi dispiace >> tossì
scacciando l'orgoglio e la vergogna << mi dispiace sul serio di essermene
andata in quel modo ma sai le uscite di scena drammatiche mi sono sempre
piaciute >>
Il ragazzo maledetto non trovò molto
divertente il mio umorismo.
<< anche le entrate...
>>
Risi di nuovo sentendomi il viso
scottare.
<< puoi perdonarmi?
>>
Allen alzò gli occhi concedendomi
finalmente molto più di uno sguardo. Per la prima volta da quando ero tornata lo
vidi sereno come lo ricordavo.
<< per essertene andata..?
>>
<< no >> bisbigliai a fatica<< per
averti detto addio invece che.... an-anche io >>
L'esorcista strizzò gli occhi non capendo
subito a cosa mi riferivo, eppure quando mi sporsi dalla comoda seduta della
cabina fino al suo viso e gli carezzai una guancia si sciolse.
<< questo è giocare sporco..
>>
<< senti chi parla >> lo
sgridai << mi ricordavo che qui fossi tu l'esperto baro!
>>
Mi alzai mettendomi a sedere accanto a
lui. << non ti chiedo di far finta che non sia successo nulla, lo capisco,
ti ho ferito... ma perché non mi dai un'altra possibilità? Possiamo ricominciare
da zero? >>
Il ragazzo fu investito da un brivido e
prima che potesse rispondere il suo occhio sinistro si attivò. Nella cabina
sembrava essere cambiata la gravità, tutto ciò che era a terra venne schiacciato
verso il soffitto. Le due piccole valige, il tramezzino farcito, persino il mio
corpo fu attratto verso l'alto. L'intera carrozza si staccò dal treno e rotolò
fuori dai binari. Vidi Allen cercare di afferrarmi un paio di volte senza
riuscirci prima che fossi spinta verso il finestrino finendo fuori
dall'abitacolo. Avevo schegge di vetro conficcate nella schiena eppure la cosa
che mi dava più fastidio era il sapore amaro del terriccio con cui mi ero
scontrata. Feci forza per alzarmi sui gomiti e notai che ero in acqua: in una
pozza per essere precisi. La carrozza si fermò pochi metri più in la facendo
schizzare il fango in aria. Doveva essere il letto di un fiume quasi prosciugato
vista la scarsa quantità di acqua e l'alta di melma e sabbia.
<< Allen..! >> lo chiamai
alzandomi per raggiungerlo. Il Crown Belt fu una risposta più veloce visto che
mi sfrecciò accanto bloccando l'akuma alle mie spalle. Il terzo livello si
dimenò per qualche secondo cercando di afferrarmi ma la salda presa dal candido
mantello non glielo permise. Mentre il ragazzo finalmente usciva dall'ammasso di
metallo che restava della carrozza venne attaccato da altri proiettili. Scossi
la testa per aiutare il mio corpo a metabolizzare la situazione. Era tanto che
non combattevo ed avevo paura di aver perso i miei riflessi. Strinsi in mano la
mia collana chiamando la mia Innocence, ma quella non rispose. Un boccone amaro
mi scese lungo la gola senza impedirmi di riprovare.
<< attivazione... attivazione...
Innocence, attivazione.... attivazione maledizione!! >>
Niente.
Provai ancora. Ed ancora ma non successe
nulla.
<< Innocence...?
>>
Allen mi afferrò per la vita spostandomi
dal campo di battaglia. Mi portò dietro sull'argine del fiume dicendomi di
aspettarlo li credo.
Non so bene cosa disse, ero troppo
sconvolta per ascoltarlo. Riuscivo solo a pensare che la mia Innocence non c'era
più. Io non la sentivo più. Che fosse morta con il corpo di Clary?
Allora chi ero io? Avevo quell'aspetto ma
non ero Clary... ma se Clary ero io perché allora non riuscivo ad attivare
l'Innocence?
<< attenta! >> gridò lui
vedendo che un altro terzo livello si stava dirigendo verso di
me.
Che cosa dovevo fare? Non potevo
difendermi, non avevo niente con cui fronteggiare quel mostro... io sarei morta,
questa volta sul serio!
L'arca si aprì proprio mentre l'artiglio
di quel mostro stava per affettarmi il viso e lo inghiottì.
Allen era in difficoltà ma era riuscito
anche solo per un istante ad aprire l'arca e salvarmi. Di nuovo.
La porta brillò per un altro istante
prima di scomparire.
Un'altra ne apparve proprio nello stesso
punto ed aveva come destinazione il centro della caffetteria.
<< sbrigati >> mi ordinò lui
respingendo altri akuma che continuavano ad attaccarlo.
Riprendendo un minimo di lucidità gli
risposi a tono.
<< non senza di te
>>
Quello sbuffò liberandosi degli avversari
più vicini per volare accanto a me.
<< la solita testona >>
borbottò scocciato baciandomi sulla fronte prima di spingermi oltre la porta
dell'arca. Appena passata non ebbi nemmeno il tempo di toccare il pavimento che
quel demente aveva già chiuso il passaggio.
<< Idiota di un Moyashi!!! >>
gli gridai ma la mia voce riecheggiò straziata solo nella grande sala della
Home.
|