Capitolo III
CAPITOLO III
John, Luce
Si era alzata di buon ora quella mattina, e davanti a
sé aveva trovato una tela bianca ed immacolata. Sospirò e si alzò
in piedi, si mise una camicia larga e bianca e i suoi soliti shorts
di jeans slavati ormai per il continuo lavaggio e utilizzo. Prese
dall'armadio i suoi innumerevoli vasetti contenenti qualsiasi
gradazione di rosso e un coltello. Tranciò la tela in modo
irregolare e prese a schizzarla con un pennello, da prima col rosso
Tiziano, poi col rosso corallo. Si legò i capelli in un ciuffo sulla
testa. La camicia era già imbrattata così come le mani.
Non aveva dormito tutta la notte, era
rimasto a pensare all'episodio del giorno prima con Luce. Non sapeva
bene cosa suscitasse in lui quella ragazza ma aveva voglia di
rivederla. Si alzò ancora stanco dal letto e andò in bagno per
farsi una doccia veloce. Dopo essersi vestito usci prendendo le
chiavi della macchina e il suo cappotto nero e si mise in viaggio
verso la casa della ragazza dalgi occhi blu, che tanto lo prendevano.
Troppo silenzio nella casa. Ci voleva
della musica. Prese il suo giradischi e il 45 giri di "I put a
spell on you" e cominciò a far partire il vinile. Il sax e la
voce graffiante del cantante di colore erano un mix formidabile. Si
mise con il suo sgabello davanti alla tela e prese a scrivere con un
altro punto di rosso parole colme di rabbia.
Arrivò davanti al palazzo dove si
trovava l'appartamento di Luce ed esitò appena prima di scendere
dalla macchina. Pensava a cosa dirle, non ne aveva idea. Dopo un po'
scese di macchina e andò a bussare all'appartamento.
Sentì delle nocche sbattere contro la
porta celeste e si alzò cauta dallo sgabello. Ripose la tela nella
sua camera e spense piano il 45 giri togliendo la puntina dal vinile.
Prese un respiro ed andò ad aprire lentemente la porta. si mise al
centro dell'apertura ed aspetto che John le dicesse qualcosa.
Si schiarì la voce guardandola con
lemani in tasca.
- Ciao, come va? -
Erano le uniche parole che gli venirono
in mente, era nel pallone, cosa più unica che rara per lui che
faceva sempre di tutto per sembrare tutto d'un pezzo.
Annuì col capo.
- Non saprei, tu? -
Incrociò le gambe e puntò uno dei
piedi magri a terra, sapeva che era sotto pressione, solo che le
sfuggiva il motivo.
- Tutto bene grazie. - Allungò lo
sguardo verso l'interno dell'appartamento.
Si mise una mano nei capelli e guardò
a terra, per poi toglierla e posare lo sguardo sui suoi occhi.
- Se stai un altro po' lì, ti
cresceranno le radici. - Disse per poi voltarsi ed entrare
nell'appartamento.
Entrò seguendola, guardandosi attorno.
Lo irritava da morire, non tanto il comportamento della ragazza ma il
fatto che lui non riuscisse a reagire.
Si appoggiò con delicatezza al tavolo
di vetro della sala da pranzo e incrociò leggermente le braccia
sullo sterno per poi guardarlo negli occhi.
Si fermò e la guardò negli occhi.
Doveva rriprendere in mano la situazione.
- Allora, me lo fai il ritratto? Poi
se vuoi te lo faccio io. -
Si appoggiò con un fianco al tavolo
ridacchiando appena.
Sorrise ironica.
- Mh.. Non l'ho finito. E' in fase di
completamento. - Disse restando com'era e guardandolo negli occhi e
sciogliendosi i capelli per poi rimettere l'elatico insieme ai suoi
braccialetti sul braccio sinistro.
- Sta venendo bene? - Prende una
sigaretta e se la porta alle labbra.
Chiude gli occhi un momento per poi
riaprirli.
- Direi di sì. -
Che razza di domande inutili le stava
facendo? Prese l'accendino che aveva sul tavolo e glielo lanciò.
Prese al volo l'accendino e accese la
sigaretta aspirando appena.
- Ok dai, me ne vado e torno quando mi
sono fatto un copione decente. -
Posò l'accendino sulla tavola e si
alzò prendendo la sigaretta tra le dita.
Sbuffò velocemente e si mosse dal
tavolo per fare due passi avanti.
- Non hai bisogno di un copione, e lo
sai meglio di me. Se tu lasciassi parlare quello che davvero devi
dirmi invece di sostituirlo a domande retoriche forse, la
conversazione si farebbe più interessante. O sbaglio Winston? -
Disse guardandolo negli occhi con fare entrante.
Strizzò appena gli occhi riducendoli
ad una fessura, ancora più piccoli di quello che non fossero già, e
la guardò intensamente prima di fare un altro tiro.
Gli tolse la sigaretta dalle mani e
velocemente fece un tiro per poi espirare il fumo sul suo viso. Si
allontanò e andò a sedersi sul tavolo di vetro.
La seguì velocemente senza dire nulla
e non appena fu abbastanza vicino le stampò un bacio intenso sulle
labbra mentre piano scendeva con le dita dalla spalla della ragazza
lungo tutto il braccio.
Posò le labbra sulle sue chiudendo gli
occhi al contatto e mise le braccia attorno al suo collo senza
muoversi da dov'era.
Continuò a baciarla e sfiorarle il
braccio fino ad arrivare alle dita tra le quali teneva la sigaretta.
La prese in mano lentamente e le succhiò piano le labbra prima di
staccarsi e fare un tiro.
Piegò le ginocchia al petto e lo
guardò fumare quella stramaledettissima sigaretta. Era molto meglio
rispetto alle foto, nelle quali i Beatles sembravano manichini.
Specialmente Paul, che per via degli zigomi, sembrava un bambolotto.
Fece un ultimo tiro
trattenendo il fumo
e posò la sigaretta nel posacenere per poi tornare a guardare la bocca
della ragazza. Si avvicinò piano espirando sulle sue labbra
per poi baciarla di nuovo deicatamente.
Chiuse gli occhi e poggiò una mano
sulla sua guancia destra e risalando fino a intrecciare le dita nei
capelli castani. Il ciuffo dei capelli, come al solito troppo lente,
si sarebbe sciolto di li a poco.
Non lasciò ai capelli della ragazza il
tempo di sciogliersi da soli che la sua mano era già impegnata a
navigare tra i suoi capelli mossi e morbidi, mentre le sue labbrano
si facevano sempre più calde. Si lasciò sfuggire un piccolo
sorrisetto continuando a baciarle le labbra prendendole tra le
proprie.
Morse piano il labbro inferiore del
ragazzo baciandolo e si avvicinò di poco a lui lasciando a una gamba
la libertà di penzolare piano mentre l'altra era ancora piegata
contro il petto. Sentiva gli zigomi accaldarsi.
Portò una mano sulla gamba che le
penzolava dal tavolo mentre l'altra, dietro la schiena della ragazza,
non resistì a scendere fino al fondoschiena per poi insinuarsi
delicatamente sotto la larga camicia che portava.
Prese a respirare lentamente e
profondamente dalle narici del piccolo naso che si ritrovava ad avere
e inarcò piano la schiena al tatto della mano del ragazzo. Fece
scendere dal tavolo anche l'altra gamba e aprì piano la bocca per
poi sfiorare quelle che si potevano definire le labbra del ragazzo
con la lingua.
Fece una mossa scattante perndendo la
lingua della ragazza tra le sue "labbra", la succhiò piano
per poi farla incontrare con la sua. La mano intanto si spingeva
sempre più su, sulla morbida schiena di Luce, l'altra invece stava
iniziando a stringerle sempre più la coscia, involontariamente.
Scese dal tavolo e posò le mani sui
fianchi di John per poi aprire velocemente la giacca che portava e
unire la gambe chiare e fredde, fini e alla'apparenza fragili.
Intrecciò la lingua alla sua nel bacio per poi accostare il corpo al
suo.
Continuò a baciarla con passione
mentre cercava con la mano il gancio del reggiseno, senza però
trovarlo.
- Se non lo usi me lo potevi anche far
prendere.. - Sussurrò nel bacio che si faceva sempre più
passionale.
Rise piano e riprese a baciarlo per poi
toglierli la giacca e indietreggiare scappando velocemente fino al
piano di sopra. aprì la porta della camera e la chiuse appoggiandosi
a questa con la schiena ridendo.
- Non volevo rovinarti la sorpresa! -
Urlò dal piano di sopra.
La guardò appena confuso e salì le
scale sorridendo, fino ad arrivare alla porta. - E' permesso? -
Aprì la porta e si appoggiò allo
stipite bianco per poi sorridere a metà alzando un sopracciglio. Lo
guardò negli occhi castani e mise la testa di lato. Nel movimento le
caddero i capelli su una spalla.
La guardò con un sorriso dolce e le
portò la mano sulla spalla facendole cadere i capelli sula schiena.
- Perchè mi scappi? - Le baciò
piano il collo ridachciando appena.
Sorride e gli mette una mano nei
capelli chiudendo gli occhi.
- Non ne ho idea. L'ho fatto e basta.
Non c'è un motivo preciso.-
Scese a baciarle il petto mentre con le
mani le apriva la camicia mano a mano che scendeva a baciarla.
Si appoggiò al muro con delicatezza
mentre gli sbottonava il primo occhiello della camicia alla bianca che
portava.
Aprì completamente la camicia della
ragazza e le portò le mani sulle spalle facendogliela scivolare
appena sulle braccia per guardarle intensamente il corpo nudo cno un
leggero sorrisetto.
Scosse la testa veloce e prese a
baciarlo per poi finire di sbottonargli la camicia e farla cadere a
terra. Cominciava ad aver freddo.
La prese in braccio per le gambe e la
portò sul letto sdraiandosi sopra di lei mentre continuava a
baciarla, intrecciando le due lingue. Era quello che voleva sin
dall'inizio ma non sapeva se era pienamente quello che voleva in
quelo momento. Poi cosa sarebbe successo? Sarebbe stata una delle sue
tante avventure o era qualcosa di più?.
Si stese piano sul letto e passò a
baciarlo intrecciando la lingua alla sua. Aveva una tremenda paura di
essere una delle solite scappatelle dei Beatles, e la cosa la metteva
piuttosto sotto pressione, tanto che teneva le mano stese lungo il
corpo, quasi chiuse in pugno.
Passò le mani lungo il corpo della
ragazza sotto di lui, intento a baciarla. La sentiva rigida, forse
anche un po' impaurita. Sospirò allontanandosi dalle sue labbra e si
alzò mettendosi in piedi di fronte al letto, bramando il seno di
Luce e cercando di nascondere la sua voglia.
Si tirò su con la schiena e lo squadrò
con gli occhi blu. Piegò le ginocchia contro il seno e si spostò i
capelli mossi dietro l'orecchio destro.
Si piegò sulle ginocchia e rimase a
guardarla in silenzio, pensando. Di solito se ne sarebbe fregato, non
era da lui badare alle sensazioni altrui, se era sesso, era sesso e
basta. Non voleva ferirla, lo faceva con tutte, ma sapeva benissimo
che anche se ci avesse provato non sarebbe durata a lungo. Si perse
negli occhi blu di Luce mentre rigirava tra i suoi pensieri.
Guardò John piegarsi sulle ginocchia.
La voglia che aveva in corpo era percepibile nell'aria. Si stese
piano sul letto e pancia in giù per poi continuare a guardarlo dalle
lenzuola bianche.
Sospirò e le diede un lungo bacio
chiudendo gli occhi prima di ritirarsi su con le ginocchia e prendere
la camicia da terra per poi rimettersela lasciandola slacciata.
Chiuse gli occhi e si tirò su con la
schiena, incrociando le gambe e portandosi il lenzuolo sul seno nudo.
La guardò mentre si chiudeva la
camicia e una volta finito sospirò dicendo: - Sei molto bella,
sai?-
Guardò in basso per poi alzare gli
occhi verso di lui.
- Perché non l'hai fatto? - Disse
guardandolo fissa nelle pupille nere.
- Perchè.. credevo che tu non volessi.
-
Sostenne il suo sguardo pesante e
continuò a guardarla negli occhi.
- Non so nemmeno io quello che voglio,
non riesco a decifrarti, e la cosa mi da sui nervi. -
Disse senza spostare lo sguardo.
- A me da tutto sui nervi. Tu, il tuo
comportamento, le tue parole, le tue tele, il tuo appartamento, il
tuo sguardo, la tue prepotenza, la tua voce.. E tutto questo mi fa
impazzire, non sai quanta voglia abbia adesso di fare l'amore con te.
Ma poi non so, forse sarebbe solo un'altra storia da aggiungere alle
tante scappatelle. O forse potrebbe essere qualcosa di più. L'unica
cosa che so è che mi piaci. Per una notte a letto, per una
settimana, per un mese, per un anno, non lo so. So che ti voglio. So
che non voglio averti finchè tu non vuoi me.-
Lasciò che i suoi pensieri fluissero
direttamente dalla mente alla bocca senza nemmeno accorgersene, si
era aperto completamente, per quanto potesse, e questo forse lo
spaventava un po' perchè lo avrebbe reso più debole.. almeno così
credeva.
Lo guardò negli occhi per tutto il
discorso, che finì in pochi secondi dato che non prese mezzo attimo
di respiro per concluderlo. Arrossì leggermente sugli zigomi e
guardò a terra, felice dentro di sé.
- Io.. Penso di volerti.. Insomma. Ti
voglio. - Disse piano per poi deglutire e guardare verso la
finestra della stanza che irradiava una classica luce uggiosa
inglese.
Non perse nemmeno un attimo e si
catapultò sul letto ricominciando a baciare Luce con quanta più
passione aveva in corpo.
Rise piano e gli scompigliò i capelli
baciandolo e mordendogli piano il labbro inferiore chiudendo gli
occhi.
Si slacciò velocemente la camicia
senza smettere nemmeno per un attimo di baciarla, quasi senza
riprendere mai fiato, e si ritrovò in men che non si dica sopra di
lei con indosso solamente i boxer e i seni della ragazza tra le mani.
Alzò lentamente la schiena reggendosi
sulle braccia e prese a baciargli piano il collo stringendosi a lui.
Con le mani scese lenta sul bacino, sfiorando i boxer con le dita di
una mano.
Le mise una mano dietro la schiena
sorreggendola e passò a baciarle il seno e tutto il bacino fino al
basso ventre, dove con l'altra mano le stava già slacciando gli
shorts.
Gli abbassò lentamente i boxer
prendendo il lenzuolo e buttandoselo fino in testa per poi stendersi
sul letto e buttare le braccia all'indietro come in segno d'arresa.
Prese a baciarle il seno lentamente, eccitato dal suo odore soave
e indecifrabile, mentre le sfilava gli shorts e portava una mano fino
all'intimità della ragazza sotto di lui.
Chiuse gli occhi e buttò la testa
all'indietro sul cuscino per poi piegare le ginocchia e aprire piano
le gambe. Gli sfilò lentamente i boxer e gli stampo un bacio sulle
labbra.
Le spostò piano gli slip posando la
sua grande mano sul sesso di lei, passando due dita sulle grandi
labbra, eccitandosi sempre di più mentre le baciava lascivamente il
collo.
Respirò piano dalle narici e gli passò
una mano nei capelli per poi posare l'altra sul suo bacino, prendendo
piano il suo membro tra le dita.
Il respirò si fece più pesante sulle
labbra della ragazza, sentiva la voglia crescere dentro di lui. La
penetrò leggermente con due dita dopo averle abbassato del tutto gli
slip.
Inarcò di poco la schiena e sospirò
piano per poi baciarlo e cominciare a muovere su e giù il membro del
ragazzo, piuttosto eccitata.
Iniziò ad ansimare piano su di lei e
uscì con le dita. Portò una mano sulla sua e la tolse dal suo membro
per poi portarlo sulle sue grandi labbra ormai bagnate.
Strusciò piano il sesso contro la sua
erezione prendendo a compiere piccoli movimenti col bacino. Lo baciò
per poi leccare le sue labbra.
Penetrò energicamente in lei con un
movimento secco e deciso mentre le succhiava le labbra ansimando
sulla sua pelle candida che iniziava a colorarsi di passione.
Arrossì di colpo e gemette piano,
reggendosi a lui. Soffocò il resto dei gemiti in un bacio passionale
mentre il suo corpo si muoveva allo stesso ritmo di quello di John.
Spingeva ritmicamente contro di lei,
aumentando sempre di più la velocita, a pari passo con l'accitazione
che saliva in lui, paragonabile alla lava che saliva in un vulcano,
tanto si stava facendo caldo sotto quelle leggerissime lenzuola.
Geme più forte di prima e inarca la
schiena per poi artigliare la schiena del ragazzo, sebbene le sue
unghie non fossero lunghe. Era decisamente scarlatta in volto.
Continuava a spingere mentre le baciava
il seno, insaziabile. Gli ansimi che si facevano sempre più forti
finirono per trasformarsi in gemiti, trattenuti ogni tanto dal seno
della ragazza che ormai non aveva più un centimetro di pelle su cui
non fossero passate le sue labbra.
Si fermò un secondo e poggiò le mani
sulla testa del ragazzo che probabilmente non aveva intenzione alcuna
di fermarsi e lo guardò per poi passare la sua bocca sul suo collo e
leccarlo piano.
Mugolò appena al tocco della sua
lingua sul collo ed usci piano da lei. La vena pulsava, lui era
sempre più eccitato e vicino all'orgasmo, bastò sfiorarle il sesso
da sopra un paio di volte per farlo arrivare all'apice del piacere.
Gli diede un piccolo colpetto col sesso
e sentì bagnato nella prossimità. Gli prese il viso tra le mani e
lo bacio lentamente intrecciando la lingua alla sua per poi sfiorare
il naso contro il suo.
La baciò ancora ansimante e in preda
all'eccitazione. Il suo petto si muoveva su e giù respirando, e ad
ogni respiro incontrava il seno della ragazza, caldo sotto di lui.
Gli passò le dita nella testa piena di
capelli castani e strusciò le labbra contro il suo collo inarcando
la schiena e toccando il suo petto coi capezzoli turgidi. Prese a
respirare lenta dalle narici e chiuse gli occhi.
Si appoggiò al letto su un fianco
guardando il corpo da modella della ragazza. Era così esile e
fragile che aveva quasi timore a toccarlo. Contemplava le sue forme
mentre disegnava dei cerchi concentrici su uno dei seni, con il dito
indice.
Si girò su un fianco e lo guardò
negli occhi. Sorrise dolcemente e gli si avvicinò piano per poi
strusciare leggera il naso contro il suo. Il lenzuolo la copriva fino
al bacino e i capelli le ricadevano sulla schiena.
- Sei davvero molto bella... - Disse
in un sussurro sulle sue labbra dandole un leggero bacio tra il naso
e il labbro superiore.
Sorrise a metà e appoggiò
delicatamente le testa sulla sua spalla destra per poi ranicchiarsi e
chiudersi su sé stessa.
Si sdraiò portando il braccio sinistro
sotto la testa e rimanendo a contemplare le mura e il soffitto della
stanza, con il respiro che tornava regolare.
Aprì gli occhi e tornò a pancia in
su. Prese la sua macchina fotografica dal cassetto e fece una foto al
soffitto. La rimise dentro e sorrise divertita.
Rise guardando lo strano soggetto della
foto. - Tu sei strana, ragazza.-
Annuì e voltò la testa verso di lui.
- Mh.. Unica nel mio genere.. - Disse ridendo piano.
- Anche io voglio fare una foto. -
Disse guardando il cassetto da dove poco prima lei aveva tirato fuori
la macchina.
Gli passò la macchina fotografica e
sorrise a metà guardandolo.
Sorrise prendendo in mano la macchina
fotografica e guardò Luce prima di decidere come farla mettere in
posa.
- Mettiti appoggiata sul braccio,
sdraiata, e copriti appena con le lenzuola.. - Disse portando la
macchina davanti al viso.
Rise piano. - Fidati, mi intendo di
pose fotografiche, lascia fare a me. -
Si coprì le gambe con il lenzuolo e
puntellò un braccio sul ginocchio. Alla mano dello stesso braccio
appoggiò la testa.
La guardò per qualche istante quasi
estasiato, prima di scattarle la foto.
Sorrise beffarda per la foto e si
ributtò giù. - Ho posato per Chanel.-
- Sei incredibilmente antipatica, sai?
- Disse ridacchando e posando la macchina sul letto.
Sorrise e ridacchiò per poi alzare un
sopracciglio. - Mh.. me lo dicono tutti quelli che mi adorano.-
Eleanor
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