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Autore: Eleanor _ Jude _ Michelle    23/04/2012    0 recensioni
Girovagava senza meta in una libreria di Londra piuttosto interessante, col solito ciuffo in testa e il trench beige aperto portato come le capitava sul momento. Stava sfogliando un libro quando camminò all'indietro e andò a sbattere contro un ragazzo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III

CAPITOLO III

John, Luce



Si era alzata di buon ora quella mattina, e davanti a sé aveva trovato una tela bianca ed immacolata. Sospirò e si alzò in piedi, si mise una camicia larga e bianca e i suoi soliti shorts di jeans slavati ormai per il continuo lavaggio e utilizzo. Prese dall'armadio i suoi innumerevoli vasetti contenenti qualsiasi gradazione di rosso e un coltello. Tranciò la tela in modo irregolare e prese a schizzarla con un pennello, da prima col rosso Tiziano, poi col rosso corallo. Si legò i capelli in un ciuffo sulla testa. La camicia era già imbrattata così come le mani.


Non aveva dormito tutta la notte, era rimasto a pensare all'episodio del giorno prima con Luce. Non sapeva bene cosa suscitasse in lui quella ragazza ma aveva voglia di rivederla. Si alzò ancora stanco dal letto e andò in bagno per farsi una doccia veloce. Dopo essersi vestito usci prendendo le chiavi della macchina e il suo cappotto nero e si mise in viaggio verso la casa della ragazza dalgi occhi blu, che tanto lo prendevano.


Troppo silenzio nella casa. Ci voleva della musica. Prese il suo giradischi e il 45 giri di "I put a spell on you" e cominciò a far partire il vinile. Il sax e la voce graffiante del cantante di colore erano un mix formidabile. Si mise con il suo sgabello davanti alla tela e prese a scrivere con un altro punto di rosso parole colme di rabbia.


Arrivò davanti al palazzo dove si trovava l'appartamento di Luce ed esitò appena prima di scendere dalla macchina. Pensava a cosa dirle, non ne aveva idea. Dopo un po' scese di macchina e andò a bussare all'appartamento.


Sentì delle nocche sbattere contro la porta celeste e si alzò cauta dallo sgabello. Ripose la tela nella sua camera e spense piano il 45 giri togliendo la puntina dal vinile. Prese un respiro ed andò ad aprire lentemente la porta. si mise al centro dell'apertura ed aspetto che John le dicesse qualcosa.


Si schiarì la voce guardandola con lemani in tasca.

- Ciao, come va? -

Erano le uniche parole che gli venirono in mente, era nel pallone, cosa più unica che rara per lui che faceva sempre di tutto per sembrare tutto d'un pezzo.


Annuì col capo.

- Non saprei, tu? -

Incrociò le gambe e puntò uno dei piedi magri a terra, sapeva che era sotto pressione, solo che le sfuggiva il motivo.


- Tutto bene grazie. - Allungò lo sguardo verso l'interno dell'appartamento.


Si mise una mano nei capelli e guardò a terra, per poi toglierla e posare lo sguardo sui suoi occhi.

- Se stai un altro po' lì, ti cresceranno le radici. - Disse per poi voltarsi ed entrare nell'appartamento.


Entrò seguendola, guardandosi attorno. Lo irritava da morire, non tanto il comportamento della ragazza ma il fatto che lui non riuscisse a reagire.


Si appoggiò con delicatezza al tavolo di vetro della sala da pranzo e incrociò leggermente le braccia sullo sterno per poi guardarlo negli occhi.


Si fermò e la guardò negli occhi. Doveva rriprendere in mano la situazione.

- Allora, me lo fai il ritratto? Poi se vuoi te lo faccio io. -

Si appoggiò con un fianco al tavolo ridacchiando appena.


Sorrise ironica.

- Mh.. Non l'ho finito. E' in fase di completamento. - Disse restando com'era e guardandolo negli occhi e sciogliendosi i capelli per poi rimettere l'elatico insieme ai suoi braccialetti sul braccio sinistro.


- Sta venendo bene? - Prende una sigaretta e se la porta alle labbra.


Chiude gli occhi un momento per poi riaprirli.

- Direi di sì. -

Che razza di domande inutili le stava facendo? Prese l'accendino che aveva sul tavolo e glielo lanciò.


Prese al volo l'accendino e accese la sigaretta aspirando appena.

- Ok dai, me ne vado e torno quando mi sono fatto un copione decente. -

Posò l'accendino sulla tavola e si alzò prendendo la sigaretta tra le dita.


Sbuffò velocemente e si mosse dal tavolo per fare due passi avanti.

- Non hai bisogno di un copione, e lo sai meglio di me. Se tu lasciassi parlare quello che davvero devi dirmi invece di sostituirlo a domande retoriche forse, la conversazione si farebbe più interessante. O sbaglio Winston? - Disse guardandolo negli occhi con fare entrante.


Strizzò appena gli occhi riducendoli ad una fessura, ancora più piccoli di quello che non fossero già, e la guardò intensamente prima di fare un altro tiro.


Gli tolse la sigaretta dalle mani e velocemente fece un tiro per poi espirare il fumo sul suo viso. Si allontanò e andò a sedersi sul tavolo di vetro.


La seguì velocemente senza dire nulla e non appena fu abbastanza vicino le stampò un bacio intenso sulle labbra mentre piano scendeva con le dita dalla spalla della ragazza lungo tutto il braccio.


Posò le labbra sulle sue chiudendo gli occhi al contatto e mise le braccia attorno al suo collo senza muoversi da dov'era.


Continuò a baciarla e sfiorarle il braccio fino ad arrivare alle dita tra le quali teneva la sigaretta. La prese in mano lentamente e le succhiò piano le labbra prima di staccarsi e fare un tiro.


Piegò le ginocchia al petto e lo guardò fumare quella stramaledettissima sigaretta. Era molto meglio rispetto alle foto, nelle quali i Beatles sembravano manichini. Specialmente Paul, che per via degli zigomi, sembrava un bambolotto.


Fece un ultimo tiro trattenendo il fumo e posò la sigaretta nel posacenere per poi tornare a guardare la bocca della ragazza. Si avvicinò piano espirando sulle sue labbra per poi baciarla di nuovo deicatamente.


Chiuse gli occhi e poggiò una mano sulla sua guancia destra e risalando fino a intrecciare le dita nei capelli castani. Il ciuffo dei capelli, come al solito troppo lente, si sarebbe sciolto di li a poco.


Non lasciò ai capelli della ragazza il tempo di sciogliersi da soli che la sua mano era già impegnata a navigare tra i suoi capelli mossi e morbidi, mentre le sue labbrano si facevano sempre più calde. Si lasciò sfuggire un piccolo sorrisetto continuando a baciarle le labbra prendendole tra le proprie.


Morse piano il labbro inferiore del ragazzo baciandolo e si avvicinò di poco a lui lasciando a una gamba la libertà di penzolare piano mentre l'altra era ancora piegata contro il petto. Sentiva gli zigomi accaldarsi.


Portò una mano sulla gamba che le penzolava dal tavolo mentre l'altra, dietro la schiena della ragazza, non resistì a scendere fino al fondoschiena per poi insinuarsi delicatamente sotto la larga camicia che portava.


Prese a respirare lentamente e profondamente dalle narici del piccolo naso che si ritrovava ad avere e inarcò piano la schiena al tatto della mano del ragazzo. Fece scendere dal tavolo anche l'altra gamba e aprì piano la bocca per poi sfiorare quelle che si potevano definire le labbra del ragazzo con la lingua.


Fece una mossa scattante perndendo la lingua della ragazza tra le sue "labbra", la succhiò piano per poi farla incontrare con la sua. La mano intanto si spingeva sempre più su, sulla morbida schiena di Luce, l'altra invece stava iniziando a stringerle sempre più la coscia, involontariamente.


Scese dal tavolo e posò le mani sui fianchi di John per poi aprire velocemente la giacca che portava e unire la gambe chiare e fredde, fini e alla'apparenza fragili. Intrecciò la lingua alla sua nel bacio per poi accostare il corpo al suo.


Continuò a baciarla con passione mentre cercava con la mano il gancio del reggiseno, senza però trovarlo.

- Se non lo usi me lo potevi anche far prendere.. - Sussurrò nel bacio che si faceva sempre più passionale.


Rise piano e riprese a baciarlo per poi toglierli la giacca e indietreggiare scappando velocemente fino al piano di sopra. aprì la porta della camera e la chiuse appoggiandosi a questa con la schiena ridendo.

- Non volevo rovinarti la sorpresa! - Urlò dal piano di sopra.



La guardò appena confuso e salì le scale sorridendo, fino ad arrivare alla porta. - E' permesso? -


Aprì la porta e si appoggiò allo stipite bianco per poi sorridere a metà alzando un sopracciglio. Lo guardò negli occhi castani e mise la testa di lato. Nel movimento le caddero i capelli su una spalla.


La guardò con un sorriso dolce e le portò la mano sulla spalla facendole cadere i capelli sula schiena.

- Perchè mi scappi? - Le baciò piano il collo ridachciando appena.


Sorride e gli mette una mano nei capelli chiudendo gli occhi.

- Non ne ho idea. L'ho fatto e basta. Non c'è un motivo preciso.-


Scese a baciarle il petto mentre con le mani le apriva la camicia mano a mano che scendeva a baciarla.


Si appoggiò al muro con delicatezza mentre gli sbottonava il primo occhiello della camicia alla bianca che portava.


Aprì completamente la camicia della ragazza e le portò le mani sulle spalle facendogliela scivolare appena sulle braccia per guardarle intensamente il corpo nudo cno un leggero sorrisetto.


Scosse la testa veloce e prese a baciarlo per poi finire di sbottonargli la camicia e farla cadere a terra. Cominciava ad aver freddo.


La prese in braccio per le gambe e la portò sul letto sdraiandosi sopra di lei mentre continuava a baciarla, intrecciando le due lingue. Era quello che voleva sin dall'inizio ma non sapeva se era pienamente quello che voleva in quelo momento. Poi cosa sarebbe successo? Sarebbe stata una delle sue tante avventure o era qualcosa di più?.


Si stese piano sul letto e passò a baciarlo intrecciando la lingua alla sua. Aveva una tremenda paura di essere una delle solite scappatelle dei Beatles, e la cosa la metteva piuttosto sotto pressione, tanto che teneva le mano stese lungo il corpo, quasi chiuse in pugno.


Passò le mani lungo il corpo della ragazza sotto di lui, intento a baciarla. La sentiva rigida, forse anche un po' impaurita. Sospirò allontanandosi dalle sue labbra e si alzò mettendosi in piedi di fronte al letto, bramando il seno di Luce e cercando di nascondere la sua voglia.


Si tirò su con la schiena e lo squadrò con gli occhi blu. Piegò le ginocchia contro il seno e si spostò i capelli mossi dietro l'orecchio destro.


Si piegò sulle ginocchia e rimase a guardarla in silenzio, pensando. Di solito se ne sarebbe fregato, non era da lui badare alle sensazioni altrui, se era sesso, era sesso e basta. Non voleva ferirla, lo faceva con tutte, ma sapeva benissimo che anche se ci avesse provato non sarebbe durata a lungo. Si perse negli occhi blu di Luce mentre rigirava tra i suoi pensieri.


Guardò John piegarsi sulle ginocchia. La voglia che aveva in corpo era percepibile nell'aria. Si stese piano sul letto e pancia in giù per poi continuare a guardarlo dalle lenzuola bianche.


Sospirò e le diede un lungo bacio chiudendo gli occhi prima di ritirarsi su con le ginocchia e prendere la camicia da terra per poi rimettersela lasciandola slacciata.


Chiuse gli occhi e si tirò su con la schiena, incrociando le gambe e portandosi il lenzuolo sul seno nudo.


La guardò mentre si chiudeva la camicia e una volta finito sospirò dicendo: - Sei molto bella, sai?-


Guardò in basso per poi alzare gli occhi verso di lui.

- Perché non l'hai fatto? - Disse guardandolo fissa nelle pupille nere.


- Perchè.. credevo che tu non volessi. -

Sostenne il suo sguardo pesante e continuò a guardarla negli occhi.


- Non so nemmeno io quello che voglio, non riesco a decifrarti, e la cosa mi da sui nervi. -

Disse senza spostare lo sguardo.


- A me da tutto sui nervi. Tu, il tuo comportamento, le tue parole, le tue tele, il tuo appartamento, il tuo sguardo, la tue prepotenza, la tua voce.. E tutto questo mi fa impazzire, non sai quanta voglia abbia adesso di fare l'amore con te. Ma poi non so, forse sarebbe solo un'altra storia da aggiungere alle tante scappatelle. O forse potrebbe essere qualcosa di più. L'unica cosa che so è che mi piaci. Per una notte a letto, per una settimana, per un mese, per un anno, non lo so. So che ti voglio. So che non voglio averti finchè tu non vuoi me.-

Lasciò che i suoi pensieri fluissero direttamente dalla mente alla bocca senza nemmeno accorgersene, si era aperto completamente, per quanto potesse, e questo forse lo spaventava un po' perchè lo avrebbe reso più debole.. almeno così credeva.


Lo guardò negli occhi per tutto il discorso, che finì in pochi secondi dato che non prese mezzo attimo di respiro per concluderlo. Arrossì leggermente sugli zigomi e guardò a terra, felice dentro di sé.

- Io.. Penso di volerti.. Insomma. Ti voglio. - Disse piano per poi deglutire e guardare verso la finestra della stanza che irradiava una classica luce uggiosa inglese.



Non perse nemmeno un attimo e si catapultò sul letto ricominciando a baciare Luce con quanta più passione aveva in corpo.



Rise piano e gli scompigliò i capelli baciandolo e mordendogli piano il labbro inferiore chiudendo gli occhi.



Si slacciò velocemente la camicia senza smettere nemmeno per un attimo di baciarla, quasi senza riprendere mai fiato, e si ritrovò in men che non si dica sopra di lei con indosso solamente i boxer e i seni della ragazza tra le mani.



Alzò lentamente la schiena reggendosi sulle braccia e prese a baciargli piano il collo stringendosi a lui. Con le mani scese lenta sul bacino, sfiorando i boxer con le dita di una mano.



Le mise una mano dietro la schiena sorreggendola e passò a baciarle il seno e tutto il bacino fino al basso ventre, dove con l'altra mano le stava già slacciando gli shorts.



Gli abbassò lentamente i boxer prendendo il lenzuolo e buttandoselo fino in testa per poi stendersi sul letto e buttare le braccia all'indietro come in segno d'arresa.



Prese a baciarle il seno lentamente, eccitato dal suo odore soave e indecifrabile, mentre le sfilava gli shorts e portava una mano fino all'intimità della ragazza sotto di lui.



Chiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro sul cuscino per poi piegare le ginocchia e aprire piano le gambe. Gli sfilò lentamente i boxer e gli stampo un bacio sulle labbra.



Le spostò piano gli slip posando la sua grande mano sul sesso di lei, passando due dita sulle grandi labbra, eccitandosi sempre di più mentre le baciava lascivamente il collo.



Respirò piano dalle narici e gli passò una mano nei capelli per poi posare l'altra sul suo bacino, prendendo piano il suo membro tra le dita.



Il respirò si fece più pesante sulle labbra della ragazza, sentiva la voglia crescere dentro di lui. La penetrò leggermente con due dita dopo averle abbassato del tutto gli slip.



Inarcò di poco la schiena e sospirò piano per poi baciarlo e cominciare a muovere su e giù il membro del ragazzo, piuttosto eccitata.



Iniziò ad ansimare piano su di lei e uscì con le dita. Portò una mano sulla sua e la tolse dal suo membro per poi portarlo sulle sue grandi labbra ormai bagnate.


Strusciò piano il sesso contro la sua erezione prendendo a compiere piccoli movimenti col bacino. Lo baciò per poi leccare le sue labbra.

Penetrò energicamente in lei con un movimento secco e deciso mentre le succhiava le labbra ansimando sulla sua pelle candida che iniziava a colorarsi di passione.



Arrossì di colpo e gemette piano, reggendosi a lui. Soffocò il resto dei gemiti in un bacio passionale mentre il suo corpo si muoveva allo stesso ritmo di quello di John.



Spingeva ritmicamente contro di lei, aumentando sempre di più la velocita, a pari passo con l'accitazione che saliva in lui, paragonabile alla lava che saliva in un vulcano, tanto si stava facendo caldo sotto quelle leggerissime lenzuola.



Geme più forte di prima e inarca la schiena per poi artigliare la schiena del ragazzo, sebbene le sue unghie non fossero lunghe. Era decisamente scarlatta in volto.



Continuava a spingere mentre le baciava il seno, insaziabile. Gli ansimi che si facevano sempre più forti finirono per trasformarsi in gemiti, trattenuti ogni tanto dal seno della ragazza che ormai non aveva più un centimetro di pelle su cui non fossero passate le sue labbra.



Si fermò un secondo e poggiò le mani sulla testa del ragazzo che probabilmente non aveva intenzione alcuna di fermarsi e lo guardò per poi passare la sua bocca sul suo collo e leccarlo piano.



Mugolò appena al tocco della sua lingua sul collo ed usci piano da lei. La vena pulsava, lui era sempre più eccitato e vicino all'orgasmo, bastò sfiorarle il sesso da sopra un paio di volte per farlo arrivare all'apice del piacere.



Gli diede un piccolo colpetto col sesso e sentì bagnato nella prossimità. Gli prese il viso tra le mani e lo bacio lentamente intrecciando la lingua alla sua per poi sfiorare il naso contro il suo.



La baciò ancora ansimante e in preda all'eccitazione. Il suo petto si muoveva su e giù respirando, e ad ogni respiro incontrava il seno della ragazza, caldo sotto di lui.



Gli passò le dita nella testa piena di capelli castani e strusciò le labbra contro il suo collo inarcando la schiena e toccando il suo petto coi capezzoli turgidi. Prese a respirare lenta dalle narici e chiuse gli occhi.



Si appoggiò al letto su un fianco guardando il corpo da modella della ragazza. Era così esile e fragile che aveva quasi timore a toccarlo. Contemplava le sue forme mentre disegnava dei cerchi concentrici su uno dei seni, con il dito indice.



Si girò su un fianco e lo guardò negli occhi. Sorrise dolcemente e gli si avvicinò piano per poi strusciare leggera il naso contro il suo. Il lenzuolo la copriva fino al bacino e i capelli le ricadevano sulla schiena.



- Sei davvero molto bella... - Disse in un sussurro sulle sue labbra dandole un leggero bacio tra il naso e il labbro superiore.



Sorrise a metà e appoggiò delicatamente le testa sulla sua spalla destra per poi ranicchiarsi e chiudersi su sé stessa.



Si sdraiò portando il braccio sinistro sotto la testa e rimanendo a contemplare le mura e il soffitto della stanza, con il respiro che tornava regolare.



Aprì gli occhi e tornò a pancia in su. Prese la sua macchina fotografica dal cassetto e fece una foto al soffitto. La rimise dentro e sorrise divertita.



Rise guardando lo strano soggetto della foto. - Tu sei strana, ragazza.-



Annuì e voltò la testa verso di lui. - Mh.. Unica nel mio genere.. - Disse ridendo piano.



- Anche io voglio fare una foto. - Disse guardando il cassetto da dove poco prima lei aveva tirato fuori la macchina.



Gli passò la macchina fotografica e sorrise a metà guardandolo.



Sorrise prendendo in mano la macchina fotografica e guardò Luce prima di decidere come farla mettere in posa.

- Mettiti appoggiata sul braccio, sdraiata, e copriti appena con le lenzuola.. - Disse portando la macchina davanti al viso.



Rise piano. - Fidati, mi intendo di pose fotografiche, lascia fare a me. -

Si coprì le gambe con il lenzuolo e puntellò un braccio sul ginocchio. Alla mano dello stesso braccio appoggiò la testa.



La guardò per qualche istante quasi estasiato, prima di scattarle la foto.



Sorrise beffarda per la foto e si ributtò giù. - Ho posato per Chanel.-



- Sei incredibilmente antipatica, sai? - Disse ridacchando e posando la macchina sul letto.



Sorrise e ridacchiò per poi alzare un sopracciglio. - Mh.. me lo dicono tutti quelli che mi adorano.-

Eleanor

  
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