c. 3 vetri
Capitolo
15
Confidenze
Febe da quando Antares era tornata si sentiva molto più
tranquilla, senza contare il fatto che il cavaliere di Aquarius aveva
ritrovato le loro spade. Tutti credevano che fossero andate distrutte
durante lo
scontro precedente, consumate come dovevano essersi consumati i loro
poteri invece ora potevano sperare che se le loro spade erano sane
allora
anche la loro energia doveva essere se non intatta -cosa che era
impossibile- per lo meno ancora presente benchè
particolarmente affievolita.
Antares si era già recata al confine nord del tempio insieme
al
fratello e al cavaliere di Scorpio per cercare di recuperare la sua. A
Febe, mentre cullava Cheiron per farlo addormentare, scappò
un
sorriso. Antares era sempre stata così, poteva avere tanti
difetti, era scontrosa, diffidente e facile a menar le mani, -poco
femminile e priva di sex appeal, avrebbe aggiunto Talia- ma non era
certo una che perdeva
tempo, soprattutto se di mezzo c' erano loro, le sue amiche. Era quella
che le aveva sempre protette, ma nella sua testa Febe non aveva mai
associato quell' aspetto del suo carattere al fatto che in effetti
proprio lei
era la guerriera del coraggio e della protezione. In fondo ognuna di
loro, -tranne lei stessa forse che si domandava ancora che avesse a che
fare una
come lei col titolo di guerriera di Marte- possedeva una parte di
spicco del proprio carattere che era quello per cui era considerata la
guerriera di un certo pianeta. Così come Antares era forte e
coraggiosa, e quindi era normale che proteggesse tutti, allora Sophia
era tanto intelligente e prudente. Era giusto che fosse la guerriera di
Mercurio, quella della sapienza e che Talia così bella e
vivace
fosse la combattente di Venere.
Ma lei, Febe, ancora se lo chiedeva, lei che non era combattiva, che
non era coraggiosa nè passionale in alcun modo... lei che
diritto aveva di fregiarsi del titolo di guerriera di Marte, del fuoco
e della passione? Quale? Non riusciva nemmeno a tenersi stretto Shura,
nemmeno a tirare fuori gli artigli e intimare a quella Alcesti di stare
lontano dal suo compagno.
-Oh- Febe arricciò le labbra, le guance in fiamme-
compagno...-
ripetè a fior di labbra. Era una parola importante e si
domandava se poteva usarla per riferirsi a Shura.
La faceva pensare a qualcosa di primordiale, di istintivo rimandandole
alla mente un patto non scritto che non si basava su nessuna carta e
nessun contratto, un vincolo che univa le anime e che chiedeva fede e
fedeltà, rispetto, lealtà, vita, sacrificio.
Insomma,
ogni singola cellula del proprio essere veniva coinvolta per donare
tutto di sè all' altro. Febe si sentiva assolutamente
disposta a
donare la sua intera vita a Shura. Tutto. Poteva chiederle tutto. Il
suo potere, la sua vita, l' anima, il sacrificio più grande.
Poteva chiederle tutto questo e anche di più e lo avrebbe
avuto.
Avrebbe avuto tutto di lei. Tranne Cheiron ovviamente. Ciò
che
poteva coinvolgere negativamente suo figlio non lo avrebbe ottenuto.
Febe scosse la testa dandosi della stupida. Shura non avrebbe mai fatto
richieste così assurde. Però se si fosse reso
necessario...
-Febe- Talia entrò negli appartamenti del Capricorno
chiamando a
gran voce il suo nome e la guerriera di Marte dovette farsi una corsa
fino all' entrata
per pregare l' altra di smetterla. Dietro la bionda, Antares rimuginava
su quanto dovesse essere faticoso avere un figlio, augurandosi di non
dover fare l' esperienza nell' immediato futuro. Nel qual caso avrebbe
ovviamente castrato il
responsabile. E a dire il vero non si spiegò
perchè un
sorriso diabolico le comparve sulle labbra e il nome di Saga per la
testa.
-Fai paura- notò in effetti Talia indicandola
Le ragazze si diressero nel salotto, il piccolo Cheiron dormiva placido
nella culla accanto al divano.
Talia si guardò intorno accavallando le gambe:- Dov'
è la capra?
-Porta rispetto, è un saint- la rimproverò atona
Antares
-Non c' è- rispose Febe fissandosi il vestito a motivi
floreali.
Era indecisa se raccontare il tutto alle amiche, Talia
perchè
probabilmente avrebbe iniziato a improvvisarsi novella Cupido
macchinando alle sue spalle e Antares perchè probabilmente
l'
avrebbe presa mentalmente per stupida - non glielo avrebbe detto
apertamente-, visto che avevano cose più importanti a cui
pensare, e a proposito di questo chiese- come è andata con
le
spade?
Antares grugnì un "tch" e tanto bastava per indicare che non
era andata bene.
Talia dal canto suo le mostrò un' unghia scheggiata:- E una
pietra stava per colpirmi!- aggiunse affranta- E quel dannato di Shaka
non ha fatto niente per impedirlo- ringhiò.
-E tu ci sei andata?- indagò Antares.
Febe negò col capo:- Shura preferisce accompagnarmi. In
questo
momento è proprio al confine sud per rendersi conto della
situazione. Le labbra di Febe assunsero una linea dura, le faceva
decisamente
male parlare di lui.
-Che c' è?- chiese ancora Antares in uno dei suoi rari
momenti di dolcezza mettendo una mano sulle sue.
-Se c' è qualcosa che non va puoi parlarne con noi- la
incitò Talia
Febe respirò a fondo mentre Antares si riappoggiava contro
la poltrona:- Tra me e Shura le cose non vanno tanto bene...
La ragazza spiegò quanto era accaduto tra lei e il cavaliere
da quando
si erano reincontrati parlando anche di Alcesti, parlava a voce bassa,
un po' per non svegliare Cheiron e un po' perchè tutto
quello le
faceva talmente male che sarebbe potuta mettersi a piangere
lì,
come una bambina, non che non lo stesse facendo a dire il vero ma
cercava di farlo nel modo più discreto possibile:- Voi che
fareste al mio posto?
-Le spaccherei la faccia- ringhiò Antares mostrando un
pugno-
poi si grattò la testa e sembrò ripensarci- no,
forse no.
Parlerei chiaramente con S...- si fermò mordendosi la
lingua,
perchè diavolo doveva pensare a lui? Mica stavano insieme,
che
facesse cosa diavolo gli pareva- parlerei chiaramente con il tizio...
sì
insomma, il mio ragazzo o pseudo tale dicendogli quello che penso.
-L' ha fatto- le fece notare Talia spazientita indicando Febe con la
mano.
-In effetti tu e Shura non stavate insieme- dichiarò allora
la guerriera del fulmine
-E lui sapeva che non vi sareste rivisti- continuò Talia
-Questo lo so anche io!- sbottò Febe con sommo stupore delle
altre due- e che mi fa arrabbiare ma allo stesso tempo so di non
potere accampare diritti- aveva iniziato a gesticolare- che devo fare?
Cosa?
-Però che bastardo- masticò Antares incrociando
le
braccia sul petto e le gambe sul divano- non puoi dire a una persona
che sei confuso. Non puoi!
-Abbassa la voce- disse stancamente Talia spalmandosi contro lo
schienale del divano- stai pensando ad Alex vero?
-Sì, anche lui mi aveva detto di essere confuso ai tempi del
liceo. E io gli stavo dietro come una deficiente.
-Ti piace ancora?- chiese molto innocentemente Febe
-Nah.
-Ora le piace Saga- ridacchiò Talia-
-Scema- soffiò la rossa.
Talia fece spallucce:-Almeno non lo nega.
-Scusate ma si stava parlando di me- si intromise la flebile voce di
Febe.
-Però se lui ti amava non ti doveva tradire-
sentenziò Antares.
-Dai Ann, non essere rigida, magari quel poveretto era confuso, solo
e.... ma sì, aggiungiamo anche disperato- fece la
bionda.
-Voi due mi confonderete le idee, me lo sento- sospirò Febe
-Ci hai chiesto aiuto e ora te lo prendi- puntualizzò la
rossa,
poi ghignò- tu hai un punto a tuo vantaggio- e
indicò la
culla
-Sei cattiva, Antares- piagnucolò Febe
-Antares ha ragione. Tu gli hai dato un figlio, questo vi lega.
-Non userò mai mio figlio!
-Nessuno ha detto questo- la calmò Talia- stiamo solo
dicendo
che oggettivamente Cheiron è come un filo, questa creatura
in un
modo o nell' altro vi lega e Shura mi sembra uno che a certe cose ci
tiene. Poi se così non fosse, se non doveste stare insieme,
Cheiron rimane comunque figlio di entrambi, in un modo o nell' altro vi
accomuna.
-Io voglio che stia con me perchè mi ama e non
perchè si senta in obbligo. Questo genere di unioni non
funzionano- sussurrò Febe
Talia le mise una mano sulla spalla sorridendolole:- E sarà
così, non devi preoccuparti.- poi si alzò in
piedi troneggiando sulle altre due con tutta la sua altezza- Ora sai
che devi fare? - puntò in
alto l' indice e si sarebbe messa a gridare qualcosa se Antares non l'
avesse afferrata per la vita buttandola di nuovo sul divano.
-Dì quello che devi dire a bassa voce- la minacciò
-Riconquistarlo!- sussurrò Talia con tutta la convinzione e
la faccia tosta di cui disponeva.
-Ma che dici? E come si fa?- sussurrò allarmata la guerriera
del fuoco.
Antares assottigliò gli occhi particolarmente interssata:-
Sì, come si fa?
Talia rise compiaciuta:- Povere ingenuotte, non sapete niente. Ma non
preoccupatevi perchè qui con voi avete la dea dell' amore.
Ahahahaha- sospirò soddisfatta- come mi diverto.
Nel pomeriggio...
-Dobbiamo salvare Sophia e scongiurare un imminente catastrofe. Che
cazzo ci facciamo in un negozio di pizzi?
-E' un negozio di intimo- la delucidò Febe
-Rilassati, Ann- la liquidò invece Talia passandole davanti
e
sventolandole la mano sotto al naso con nonchalance- e poi l' hai
sentito Sion, non
dobbiamo esaurire tutta la nostra energia visto che non
sappiamo quanta ne abbiamo a disposizione. Riposo. Ci vuole riposo!
Febe si guardò intorno girando tra capi succinti e mutandoni
portandosi il passeggino con un Cheiron che sembrava ridere dell'
idea:- Almeno tu ti diverti, amore mio- gli sorrise la ragazza.
Talia stava ciarlando con la commessa di qualcosa che Antares non
riusciva a capire e che neanche a dirlo la preoccupava assai. Si
ritrovò di fronte a un tanga e arrossì,
domandandosi come
diavolo facesse la gente a portare un pezzo di stoffa così
piccolo.
-Che utilità ha?- domandò al nulla squadrando il
detto
pezzo di stoffa- il sedere non lo copre di sicuro. Io morirei di freddo
per
tutto il tempo.
-Che domande. Si vede che sei proprio un maschiaccio- la
rimproverò Talia prima di trascinarla in un camerino
cercando di
abbassarle i pantaloni all' urlo belluino di:- Fammi vedere che mutande
hai!
-Taliaaa, ti ammazzo! Lasciami stare! Non mi toccare la cintura!
Febe fece un sorriso di scuse alle due commesse che fissavano il
camerino fin troppo movimentato con un' espressione tra lo
spaventato e il perplesso. Era
sempre così, da quel che ricordava, la guerriera non
riusciva a pensare
a una volta in cui, andando tutte insieme per negozi, non avessero in
qualche modo attirato l' attenzione e non sampre -anzi mai- facendo una
buona figura.
A un certo punto si sentì la risata sguaiata di Talia e Febe
infilando la testa nel camerino la vide indicare le mutande di Antares
con sopra stampato un pinguino.
-Che c' è? Sono belle- si giustificò l' altra,
rossa in viso- a me piacciono.
-Anche a me- concordò Febe.
Talia le diede una pacca sulla spalla:- Dai, anche a me... ma non sono
certo adatte per conquistare un uomo.
-Io non devo conquistare proprio nessuno!- abbaiò Antares.
-Già, già- Talia uscì dal camerino-
restate qua, vado a cercarvi qualcosa.
Guardò il cielo attraverso la porta del negozio, era plumbeo
e prometteva un burrasca.
"Cosa stai facendo Sophi?"
Tornò con una serie di completini che distribuì
sapientemente tra le due amiche.
-Voi maschietti a volte non capite il tesoro che vi si para davanti. Mi
raccomando, non diventare ottuso come il tuo papà- disse
Talia a
Cheiron metre lo cullava tra le braccia e aspettava che le altre due
uscissero dai camerini.
A un certo punto sentì la voce di Febe, più
spaventata
che altro:-Ta..Talia ma sei proprio sicura che questo
vada bene?
Poi quella di Antares:- Ma come diavolo si mette questa roba?!
Talia aggrottò le sopracciglia e guardò di nuovo
Cheiron
che rideva:- Anche noi femminucce in effetti non siamo poi questi gran
pozzi di scienza certe volte-
Alla fine della giornata Antares aveva comprato tre paia di mutandine
classiche che aveva reputato particolarmente carine e un completo
intimo senza troppi fronzoli che le coprisse un poco di più
il
sedere, Talia andava fiera del reggiseno che, parole sue, "le faceva
le tette più sode" e Febe rimuginava sul fatto che avrebbe
dovuto nascondere in qualche antro nascosto del palazzo del Capricorno
il baby-doll pesca che in teoria doveva essere tutto pizzi e
merletti ma che
in pratica era trasparente, il completo intimo rosso con le calze
abbinate e l' insieme di misere stoffe che avebbe dovuto richiamare l'
uniforme di una cameriera. Che vergogna! Era rossa come un peperone,
già il solo pensiero di indossare una qualsiasi di quelle
cose
-Talia diceva che bisognava essere audaci ma qui si esagerava- davanti
a
Shura la faceva andare in tilt, probabilmente di quel passo avrebbe
perso i sensi. Sì, sarebbe svenuta, le ragazze avrebbero di
sicuro chiamato aiuto, sarebbe arrivato Shura a sorreggerla e avrebbe
scoperto quegli abiti indecenti.
O mio Dio!
Non poteva permetterlo!
Non sarebbe mai svenuta!
-Certo che è pesante salire tutte queste scale col
passeggino- si lamentò Talia
-Ma se sto facendo tutto io!- ululò Antares
Io sto portando le buste- si giustificò la bionda
-Scusami, ti sto facendo fare tutta questa fatica- si aggiunse Febe
dondolando il corpo per fare addormentare Cheiron
-Non fa niente, non fa niente- ribattè prontamente la
guerriera di Giove per non far sentire in colpa l' amica.
Alla terza casa Saga e Kanon stavano parlando seduti sui gradini, il
primo si alzò raggiungendo Antares per prendere il
passaggino.
-Ce la faccio, ma grazie- lo precedette la ragazza cercando di assumere
un tono gentile
-Te lo porto- affermò comunque Saga togliendoglielo dalle
mani.
Antares alzò un sopracciglio:-Perchè?
Il cavaliere la guardò ponderando attentamente la risposta e
cercando di
non dire qualcosa che agli occhi di Antares potesse apparire come un
affronto mortale, quando l' ebbe trovata sorrise soddisfatto e
arcuò le sopracciglia fintamente stupido:- Perchè
hai
fatto trecendo gradini, è ovvio.
-Nh
Saga, doveva ammetterlo, in un primo momento fu tentato di dire
qualcosa del tipo "perchè sei una femminuccia e il
passeggino per te è pesante", poi saggiamente
si rese conto che una frase del genere gli avrebbe fatto guadagnare una
sfuriata millenaria e l' odio perenne delle coccinella -che non aveva
un carattere per niente facile.
Kanon dal canto suo stava osservando tutte le buste che portava Talia
desiderando, curioso com' era, di dare un' occhiata all' interno, cosa
poco raccomandabile visto che Febe sembrava una pentola a pressione
pronta a scoppiare da un momento all' altro -imbarazzo? E di che?- e
Antares di sicuro avrebbe per lo meno tirato fuori la sua lingua
biforcuta. No grazie, sentenziò quindi senza però
rinunciare al suo scopo:- Ohi Talia, quante buste- ridacchiò
allora- devi averne comprate di cose!
-Eh no, Kanon. Di queste buste solo una è mia.
Bene, ora Kanon sapeva una cosa in più.
-Wow, allora Febe e Antares hanno svaligiato un negozio. Se non sbaglio
vende dell' intimo- era un attore nato, aveva adocchiato sin da subito
il nome del negozio.
-Già- annuì Talia- soprattutto Febe. Ah, ma non
preoccuparti Saga, Antares non è stata da mano.
Sia Febe che Antares erano diventate tutte rosse, in particolare
Antares si voltò di scatto verso Saga:- Non è
come pensi-
chiarì e per dimostrare la sua tesi gli avrebbe pure fatto
vedere le mutande che aveva comprato ma non le era sembrata una buona
idea dopo tutto.
Allora fissò Kanon senza rendersi conto del sorriso
malizioso
del ragazzo alle sue spalle:- Abbiamo comprato cose normali. Cos'
è? Tu cammini senza mutande? Eh?
Detto questo si allontanò di corsa trascinandosi dietro il
passeggino e le altre due ragazze senza ovviamente risparmiarsi assieme
a Febe una sonora lavata di capo per Talia che le cose a volte non
le mandava certo a dire.
Erano riuscite ad arrivare ai rispettivi templi prima che iniziasse a
piovere. Rientrata in casa Febe cercò Shura e non trovandolo
si affrettò a sistemare i nuovi acquisti in un angolo
nascosto
dell' armadio, vedendo che la pioggia non accennava a smettere, dopo
una mezz' ora
chiamò Antares facendola scendere alla casa del capricorno.
-Scusami se ti disturbo, Ann... sono dispiaciutissima. Il fatto
è che... ecco, volevo chiederti il favore di tenere Cheiron.
Suppongo che Shura sia ancora al confine e fuori piove, non vorrei che
si prendesse un raffrddore.
La guerriera di Giove annuì già domandandosi
tristemente
cosa diavolo dovesse fare per prendersi cura di un bambino. Quando Febe
andò via Cheiron dormiva ma se si fosse messo a piangere? O
se si fosse sentito
improvvisamente male? O...oppure... poteva accadere di tutto e pensando
proprio a quel tutto si mise le mani tra i capelli entrando nel panico
più totale e pregando che Febe si sbrigasse. Nel frattempo
non
avrebbe tolto un attimo gli occhi dalla culla. Forse avrebbe potuto
provare a chiamare rinforzi, si sarebbe sentita di certo più
sicura. I saint avevano un cellulare, grazie al cielo quella era una
modernità ben accetta tra le mura del tempio.
Provò a
telefonare prima a suo fratello e quindi a Milo che a quanto pare
però avevano deciso di non utilizzare come si deve il
telefonino
visto che entrambi squillavano a vuoto. Fece rapida due conti
mangiandosi le unghie delle mani e guardando vigile Cheiron -santo
bambino, dormiva- , chi poteva chiamare? La casa immediatamente
più vicina era quella del Sagittario ma a parte che non
aveva il
numero di telefono -ammesso che Aiolos possedesse il magico oggettino-
non
erano nemmeno in gran confidenza. Però Aiolos era buono e
gentile quindi sì, se avesse potuto lo avrebbe chiamato
eccome.
Talia. Avrebbe chiamato Talia.
Febe aveva afferrato di corsa l' ombrello e si era recata al confine
meridionale, lì Shura contemplava immobile l' immenso lago
di
magma che si era formato tra le rocce e circondato da un muro di fiamme
non troppo alte ma che comunque avrebbero ostacolato chiunque volesse
prendere la spada che si trovava su un masso di grandi dimensioni che
sembrava galleggiare al
centro del liquido incandescente.
Febe rimase qualche minuto a guardargli le spalle, fece qualche passo
avanti raggiungendolo e sfiorandogli timidamente la spalla con la mano.
Shura si girò lievemente sorpreso della sua presenza
lì:- Che ci fai qui?
La ragazza sobbalzò appena, non voleva infastidirlo:- Sta
piovendo- fece una pausa e si morse le labbra-
ho pensato che... potevi prenderti un raffreddore. Ti ho
portato un ombrello- disse lentamente porgendogli l' oggetto.
Shura guardò l' ombrello rosso che gli veniva porto, non
fece una piega, non si mosse:-Cheiron?- domandò invece.
Shura era freddo, terribilmente freddo e Febe si sentì
stringere il cuore perchè non ce la faceva più.
Come poteva stargli intorno se la sua presenza non era gradita, se lo
metteva in imbarazzo?
-L' ho lasciato al tempio con Antares e sono venuta qui. Vorrei che tu
tornassi indietro con me- prese coraggio e gli mise una mano sul
braccio cercando di
stringere l' armatura- perfavore. Prenderò quella spada, te
lo
prometto.
Non avrebbe pianto benchè la tentazione fosse forte. Doveva
smetterla o non sarebbe mai stata degna di stargli accanto. Sarebbe
cambiata per lui.
Il saint prese l' ombrello appoggiato col manico al polso di Febe e
annuì, lo aprì sulla propria testa iniziando a
camminare
al suo fianco verso il santuario, camminando lentamente per
godersi la malinconia del cielo plumbeo sulle loro teste, il
silenzio scandito dal solo ritmare incessante della pioggia sulla
piante, sulle roccie, suglie ombrelli e sul terreno.
-Il telefono della persona chiamata potrebbe essere spento o non
raggiungibile.
Antares allontanò il cellulare dall' orecchio fissando l'
apparecchio con aria scioccata. Ma che stava succedendo a tutti?
Si accucciò su una sedia e la avvicinò alla culla
poggiandovi le braccia conserte e la testa adagiata su di esse
assorbendo la tranquillità che emanava quel bambino. All'
improvviso il piccolo fece una smorfia e strabuzzò gli occhi
irrompendo in un pianto potente, come se fosse dipeso dal semplice
fatto
di trovarsi davanti un' estranea e non la sua mamma. In un primo
momento Antares si tappò le orecchie, poi prese Cheiron
dalla
culla e con quello che per lei fu uno sforzo enorme odorò il
bambino. Non sembrava aver fatto la cacca ma se ne volle assicurare
comunque. Come aveva supposto era pulito.
Allora che avesse fame?
No, Febe le aveva detto che aveva già mangiato.
E allora?
-Perchè piangi?- rantolò nel panico
più totale.
Poi respirò a fondo, doveva calmarsi. Si
posizionò bene il
bambino all' altezza del petto e iniziò a girere intorno
alla
stanza cullandolo stretto, canticchiando qualche canzone e facendo
qualche smorfia divertente -ma che a lei sembrava semplicemente idiota.
Voleva semplicemente trasmettergli un
poco di tranquillità.
Lentamente il pianto del bimbo andò scemando permettendo ad
Antares di rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo,
continuò
a cullarlo, con le labbra increspate da un sorriso materno e gli occhi
addolcitisi all' improvviso.
Quando alzò lo sguardo si accorse che Saga era fermo sulla
soglia
della porta. Come colta in flagrante si arrestò all'
improvviso smettendo di cullare il
bambino che ricominciò a
piangere di nuovo costringendola più goffamente a ripetere i
movimenti precedenti.
Il saint si avvicinava a lei guardandola in modo strano e Antares
sarebbe
voluta scappare il più lontano possibile, quella situazione
era
davvero troppo imbarazzante.
Si ritrovò con Saga a pochi centimetri da loro, il cavaliere
allungò una mano accarezzandole la guancia e sorridendole:-
Sei
bellissima.
La guerriera rimase un attimo a bocca aperta a guardarlo spiazzata poi
abbassò gli occhi:- No- sussurrò
-Sei bellissima- ripetè avvicinando il suo volto a quello di
lei- e in questo momento sei la cosa più dolce che abbia mai
visto.
Febe e Shura avevano percorso il tragitto che li separava dal tempio
nel più religioso silenzio col peso di un muro invisibile
che li separava.
-Hai detto che hai bisogno di tempo- fece lei a un certo punto facendo
arrestare il cavaliere- ma sembra solo che tu stia cercando di
allontanarmi. E la sai una cosa? Non mi interessa. Non mi interessa,
Shura. Io resterò qui fino a quando non me lo dirai tu,
chiaramente, di andarmene. Voglio che tu lo sappia. Non ti costringo ad
amarmi ma ad essere sincero e fino a quando non me lo dirai,
finchè non mi dirai "ti amo" oppure "vai via" io
resterò qui e... e fino a quel momento farò di
tutto per non perderti.
Febe gli passò davanti senza attendere una risposta, sperava
solo di essere abbastanza forte da tentare davvero quel tutto
e di non farsi sopraffare prima. Quando arrivò
trovò Saga e Antares seduti sul divano, Cheiron placidamente
addormentato tra le braccia della ragazza in un altrettanto
religioso
silenzio.
Usciti fuori dalle stanze private del tempio del Capricorno, Antares si
girò verso Saga:- Non ti ho chiesto cosa ci facevi da questa
parti.
-Tornavo dal tredicesimo templio, tutto qui.
-Ah... allora io salgo.
-Sì, e io invece devo scendere.
-Già.
-Camus non era nel suo tempio.
-Quando sono venuta qui c' era ancora.
-Ho capito. Magari è con Milo.
-Magari, sì.
A Saga era evidente che stavano perdendo tempo ritardando il momento
dei saluti, pensò quindi di svelarle il motivo per cui era
stato
al tredicesimo tempio:- Ho chiesto a Sion di poterti allenare.
-...
-Credo di poterti preparare adeguatamente in vista di eventuali
complicazioni.
-Come mai ti sei fatto carico di questa responsabilità?
Saga fece spallucce:- Ho voglia di combattere con te, tutto qui.
Avresti preferito che ti allenasse Camus?
-Non pensavo di dovermi allenare di nuovo ad essere onesti.
-Bene- Saga si voltò dandole le spalle- ci vediamo domani
mattina nel settore nord. Ti aspetto per le sette.
-Otto-
Antares sentì uno sbuffo:- Otto- capitolò il
ragazzo.
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ANGOLO AUTRICE:
In questo capitolo si parla per buona parte di mutande e infatti avrei
voluto intitolarlo "Mutande", ma poi non ne ho avuto il coraggio... ok,
scherzi a parte, inizialmente avrei voluto dedicare questo capitolo
solo a Shura e Febe ma poi è uscito fuori così.
Abbiamo una Talia che sembrerebbe essere ritornata quella di una volta,
Antares particolarmente su di giri e Febe apparentemente risoluta.
Ovviamente tra il Capricorno e neo-Mars non finisce mica qui. Nel
prossimo capitolo in teoria (in teoria perchè poi i
personaggi fanno quello che vogliono -.-) dovremmo avere l' allenamento
di Saga e Antares che come immaginerete non sarà dei
più simpatici, un paio di cosucce che riguarderanno
rispettivamente Shura e Febe e finalmente Milo e Camus e poi bho...
avrei in mente altre cose (soprattutto una su Talia) ma non so se
inserirle già ora oppure aspettare un pochino.
Se può interessarvi ho postato due nuove ff, una shonen-ai
dal titolo "Le
relazioni pericolose (ovvero il buon vicinato)" e l' altra
che invece coinvolge Kanon e un nuovo personaggio, ed è
invece un het, il titolo è "Running
away"
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