Capitolo 20-Di nuovo a casa
CAPITOLO 20: DI NUOVO A CASA
ROSALIE’S POV
Non
ci potevo credere; avevamo viaggiato per tre giorni e
finalmente…eccoci. I luoghi che mi si presentavano ora davanti
erano finalmente familiari e soprattutto…sicuri. Peter,
Charlotte ed Alastair erano andati a sistemare l’elicottero,
mentre io stavo portando Emmett verso casa proprio in quel
momento…era strano…casa.
Casa.
Sì,
dopo quasi un anno di assenza…ero finalmente a casa…ma
c’era una brutta situazione che mi dava il tormento…come
se quella storia non fosse ancora finita, e dopotutto sapevo che i
Volturi non mi avrebbero mai permesso di andare via in quel modo; ero
certa che si stessero preparando all’atto finale e io non potevo
far altro che fare altrettanto…o ci avrebbero annientato. Dovevo
tornare a casa immediatamente, dovevo avvertire la mia
famiglia…dovevo capire come poter finalmente aiutare Emmett.
Guarirlo: questo era ciò che mi premeva ancor più di
tutto il resto, e poi…stringere di nuovo Hope tra le mie
braccia. La voglia che avevo di rivederla era frenetica…la mia
bambina, chissà come stava, chissà quanto era cresciuta.
E poi, iniziai a vederla, in lontananza, eccola: la mia casa. E chi era
quel piccolo folletto moro che se ne stava lì? Seduta da sola
sui gradini della veranda c'era la mia piccola Alice, la mia sorellina.
Ciò che provai in quel momento fu inspiegabile, era tutto
troppo grande. Se avessi potuto piangere mi sarebbero spuntate delle
lacrime di gioia. Tenevo mio marito sulle spalle, ma mi sentivo
leggera, anche se sapevo che non sarebbe durata molto perché non
appena avessi riabbracciato la mia famiglia e la mia bambina, la paura
per ciò che stava accadendo ad Emmett mi avrebbe sopraffatta. Ma
in quel momento, in quel preciso momento, volevo solo mettere piede
dentro casa e stringere la mia famiglia. Vidi quel puntino di Alice
ingrandirsi e farsi sempre più riconoscibile; sapevo che si
trattava di lei solo grazie alla mia vista potenziata, altrimenti non
l'avrei neanche notata. E poi, anche lei parve percepire qualcosa
perchè si alzò dai gradini della veranda in modo fulmineo
e si guardò intornò freneticamente, come se stesse
cercando qualcosa. Infine si voltò verso la mia direzione e i
nostri occhi si incontrarono. Vidi diverse espressioni susseguirsi sul
suo volto in rapida successione. Stupore, felicità, sollievo e
altro ancora. E poi la sua voce, che non udivo da ormai più di
un anno, arrivò alle mie orecchie: - Rose! -
ALICE'S POV
Avevo
bisogno di allontanarmi un attimo dalla mia famiglia e di concedermi
qualche momento da sola. Mi sentivo così triste senza Rose, dopo
tutto questo tempo. Aveva un carattere duro in apparenza, ma io la
conoscevo per com'era veramente e lei...be', era semplicemente mia
sorella. Ed Emmett poi; lui era l'anima della casa, sapeva sempre come
farci ridere nei momenti difficili e avrei tanto voluto averlo
lì in quel momento. Sentire la sua voce, sentire le sue battute.
Giocherellai con la catenina che avevo appesa al collo, era uno dei
regali di nozze di Emmett e Rose, di quasi trent'anni prima, una delle
tante cerimonie mie e di Jasper. Lui adesso era dentro a cercare di
sedare il dolore di Esme, che ogni giorno, invece di diminuire pareva
aumentare.
Io sapevo solo che non volevo più vedere la mia famiglia
così, eravamo tutti molto demoralizzati, ma la speranza ancora
c'era.
E, in quel momento, come se qualcuno avesse finalmente ascoltato le mie
preghiere, mi parve di sentire un odore familiare. Mi alzai di scatto
perché quell'odore ero certa che appartenesse a mia sorella. Non
volevo illudermi un'altra volta, ma...stavolta sapevo che quel profumo
apparteneva a lei. Iniziai a guardarmi intorno freneticamente,
finché ad un tratto, in lontananza vidi una chioma di capelli
biondi avvicinarsi sempre di più. Sul mio volto sì
aprì un sorriso incredulo e forse quasi sconvolto. Per un
momento rimasi immobile, poi con uno slancio iniziai a correre verso di
lei. - Rose! -
ESME'S POV
Sapevo che tutti i miei figli e mio marito erano preoccupati per me, ma
non sapere che fine avessero fatto i miei due figli era un dolore forse
ancora peggiore di saperli morti. C'era la costante ansia, era tutto
così opprimente, tutto così insostenibile. Avevo Jasper
sempre intorno, sapevo che usava molto il suo potere con me per cercare
di alleviare, per quanto possibile, il mio dolore. Gli avevo detto
più volte di non preoccuparsi e di passare più tempo con
sua moglie; sapevo che anche Alice era atterrita all'idea di perdere
sua sorella, ma lui continuava a prestare più attenzione a me,
supponevo che fosse stata lei stessa a dirgli di farlo, di tenermi
d'occhio, di aiutarmi. Ma avevo paura di diventare quasi un peso per
loro, perciò da qualche giorno avevo iniziato a fingere che
andasse meglio; solo Edward sapeva la verità, ma lui non diceva
niente, era sempre molto discreto e per questo gli ero molto grata.
Stavo coccolando un po' la piccola Hope quel pomeriggio, ero seduta con
lei nella stanza di Emmett e Rose, nella quale non ero entrata per
mesi, quando Jasper arrivò.
- Ehi... - mi disse lui - Ciao, caro - - Come stai? - sorrisi
debolmente - La bambina allevia il dolore, avere Hope tra le braccia mi
aiuta a sentirli più vicini. Avrei solo biogno di sapere che
sono vivi. È questo il mio desiderio. - lui posò una mano
sulla mia. - Ci hanno mandato Hope, sono certo che arriverà un
altro segnale. - - Grazie Jasper. - mio figlio mi sorrise
debolmente. Sapevo che anche lui soffriva molto per Emmett, erano
sempre stati molto legati. E poi il suo dono in quel momento era quasi
un fardello: lui alleviava il dolore altrui, ma nessuno poteva
occuparsi del suo.
Restammo lì a parlare ancora per un po', Hope ci guardava e in
cuor mio sapevo che capiva. Jasper si era affezionato molto a lei,
giocava spesso insieme alla piccola, le stava facendo un po' da secondo
papà e questa era una cosa molto dolce.
Ad un tratto però, dall'esterno della casa, udimmo la voce di Alice gridare: - Rose! - rimasi pietrificata.
EDWARD'S POV
Io e Bella stavamo andando a casa dei miei genitori dopo aver trascorso
un po' di tempo da noi; di tanto in tanto anch'io avevo bisogno di
staccare da quell'atmosfera opprimente, a volte avevo bisogno di non
sentire tutti i pensieri negativi della mia famiglia e Bella riusciva a
darmi un po' di pace. Lei teneva la nostra Nessie in braccio e io
guardavo distante, la mia mente vagava, avevo un disperato bisogno di
riposo....e di mio fratello. Quel dannato bestione rompiscatole che
sopportavo da quasi settant'anni mi mancava terribilmente.
Presi una mano di mia moglie e prima di arrivare alla villa ci
fermammo, mi sedetti per terra, prendendomi la testa tra le mani. Mi
faceva quasi male, già cominciavo a sentire i pensieri dolorosi
di Esme.
Bella si sedette al mio fianco, posandomi una mano sulla spalla. -
Andrà tutto bene, Edward. Vedrai che le cose si risolveranno....
E, precisamente in quel momento, giunse alle nostre orecchie l'urlo di Alice. - Rose! -
ROSALIE'S POV
Mi ci vollero solo pochi secondi per arrivare da mia sorella e
stringerla forte, dopo aver posato momentaneamente mio marito
sull'erba. Alice era incredula. - Rose! Oh, mio dio...Rose! - erano
queste le uniche parole che riusciva a pronunciare mentre sapevo che,
se avesse potuto, sarebbe scoppiata in lacrime anche lei.
In un momento mi trovai davanti la mia intera famiglia e, fra le
braccia di Jasper, anche la mia Hope. - Mamma! - trillò felice
quando mi vide.
Dopo un attimo Esme era già aggrappata al mio collo, scossa, e
nonostante i tentativi di Carlisle, sembrava che non avesse la minima
intenzione di lasciarmi andare. Mia madre continuava a ripetere il mio
nome, come se fosse l'unica parola in grado di pronunciare.
Dopo qualche altro istante Edward si avvicinò al corpo di Emmett
ancora adagiato sull'erba. - Rose...che cosa gli è capitato? -
io mi voltai, riuscendo a sciogliermi dolcemente dalla stretta di Esme.
- Non lo so, Edward. Speravo che voi poteste aiutarmi a capirlo.
Carlisle lo prese in braccio senza sforzo dopo avermi stretta a sua volta e tutti ci incamminammo all'interno della casa.
Lì, Emmett venne sistemato su un divano e poi, proprio come mi
aspettavo, iniziarono le domande. Così, raccontai loro tutto
ciò che era accaduto fin da quel giorno alla partita da
baseball, quando avevo scoperto di aspettare la mia bambina. Raccontai
loro dell'improvvisa decisione di partire, di chiamare con noi Leah
e....un momento...Leah! Mi ricordai di lei e di David solo in quel
momento, dovevo assolutamente vederli e ringraziarli per essersi presi
cura di mia figlia e per averla portata a casa sana e salva.
Ora avevo di nuovo la mia Hope tra le braccia e sarebbe stato tutto
perfetto se solo avessimo trovato il modo di riportare Emmett alla
normalità.
Dovevamo assolutamente trovare una soluzione.
LEAH'S POV
E
così erano tornati. La notizia si era diffusa alla
velocità della luce anche alla riserva e ora praticamente tutti
si stavano recando nei pressi di casa Cullen per saperne di più.
Io e David ci prendemmo per mano e raggiungemmo a gran velocità
la grande villa abitata dai vampiri, seguiti subito dopo dal resto del
branco.
La famiglia uscì non appena si accorse di noi e quando vidi
Rosalie, lei mi corse incontro, io feci altrettanto e ci abbracciammo.
Tutti erano sconcertati; non si sarebbero mai e poi mai aspettati una
cosa del genere, specialmente tra me e lei. Poi venne il turno di
David, ma qualcosa non quadrava. Mancava Emmett. Rose capì
all'istante i miei pensieri e mi invitò a entrare. Lì
vidi il vampiro sdraiato sul divano, gli occhi chiusi, immobile e
compresi immediatamente che qualcosa non andava. - Rose, che cosa
è successo? - - Da quando l'ho portato via da Volterra
è così. Non so cosa gli abbiano fatto quei maledetti. -
Fu la chiara voce della piccola Hope a sconvolgerci tutti. - Lo sapremo
presto, mamma. Loro sono qui. Stanno arrivando. - - Hope ha
ragione. - confermò poi Alice. - Li ho visti anch'io. I Volturi
saranno qui presto. -.
Un silenzio glaciale calò nella stanza.
***********************************************************************************************
Ed eccoci qui dopo..........mmmm......un anno? Mi sa anche di
più. Potrete mai perdonarmi?! Io non credo e spero solo che
questo capitolo serva un pochino più o meno a riscattarmi, ma
non ci spero neanche molto, lo so che sono imperdonabile. Ma questa fic
andava finita e io questo capitolo l'ho terminato solo adesso, in
questo preciso istante, dopo un blocco grande come il globo.
Beh....spero che il ritrovo della famiglia Cullen sia stato all'altezza
delle vostre aspettative e se così non è, mi dispiace
molto...
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio a tutti!! :-)
P.s. ho creato un nuovo contatto su Facebook "Clitemnestra Efp" che
utilizzo proprio per parlare con voi, in caso abbiate consigli o
critiche da farmi, se volete io ci sono sempre! Spero mi
lascerete un commento per sapere, dopo tanto tempo, cosa ne pensate di
questa mia follia che ormai a breve, temo vedrà il suo tramonto
con la parola "FINE". Ancora un saluto a tutti e buona serata! (E come
al solito perdonate gli eventuali errori)
|