Summer Paradaise - Synacky
Non conosco i personaggi citati, né intendo offenderli in
qualsiasi modo (cioè dai, chi vorrebbe? D:) e blablabla,
quelle cose lì. Buona lettura ;)
Allora facciamo il punto della situazione, giusto per vedere se mi sono
ricordato di prendere tutto: due asciugamani, panini e birre in
abbondanza, crema solare protezione 30, il mio fidatissimo I-Pod da
ascoltare sotto il sole, un pallone, ciabatte e costumi di ricambio.
Conto il tutto sulle dita e una volta finito storco il naso. Ieri sera
prima di andare a dormire avevo contato che dovevo prendere nove cose,
quindi me ne manca una, ma cosa può essere? Rimango a
fissare tutto l'occorrente già sistemato nel bagagliaglio
della mia adoratissima auto con espressione pensierosa.
Improvvisamente, vedo quasi una lampadina accendersi sopra la mia
testa, mi viene in mente che ho dimenticato di prendere
l'ombrellone da usare durante le ore più calde. Chiudo il
portabagagli e corro in casa, scendendo poi fino in cantina. Odio
venire qui sotto, è così buio e umido, ma
soprattutto, anche d'estate o quale sia la stagione, fa sempre freddo.
E Dio solo sa quanto odio il freddo! Individuo l'oggetto delle mie
ricerche e, più in fretta che posso, mi arrampico su di uno
scaffale a piani per tirarlo giù, quasi ammazzandomi nel
tentativo. Torno su a fatica e dopo varie prove e diverse imprecazioni
riesco a far entrare anche l'ombrellone insieme a tutte le altre cose.
Chiudo il portellone soddisfatto e pronto a partire, ma di nuovo si
ripresenta la sensazione che avevo avuto qualche minuto prima, ovvero
quella di essermi scordato qualcos' altro.
Conto nuovamente tutto quello che ho preso e mi sembra che niente
manchi all'appello eppure sono sicuro che qualcosa me lo sono
dimenticato...
Mi batto una mano sulla fronte e quasi scoppio a ridere quando capisco
cosa manca, o meglio chi
manca.
Corro una seconda volta dentro casa, ma questa volta invece di scendere
per lo scantinato prendo le scale che portano al piano di sopra e entro
in camera. Faccio percorrere lo sguardo attraverso la stanza e mi
blocco quando vedo nel letto matrimoniale al centro della camera le
coperte rialzate, segno che qualcuno vi sta raggommitolato sotto. E
ovviamente so di chi si tratta.
Sospiro esasperato, pronto all'ennesimo battibecco della giornata.
-Zack, si può sapere cosa ci fai ancora li sotto? Alza quel
culo che dobbiamo partire!
Da sotto il groviglio di coperte sento provenire solo una serie di
suoni e mormorii troppo incomprensibili per potergli attribuire un
significato.
Sbuffo e sono pronto per partire di nuovo alla carica.
-Non è possibile che sei ancora a letto, è quasi
mezzogiorno e avevi promesso che saresti venuto con me al mare
perciò ora non voglio storie!- e detto così mi
avvicino al letto e gli levo via di dosso le coperte. Lui di
conseguenza si copre la testa con il cuscino e si raggommitola di
più su sé stesso, alla ricerca del calore che gli
davano le coperte dato che è praticamente solo con i boxer
addosso.
Cioè, non ci credo! Gli ho detto che per le undici e mezzo
saremmo dovuti partire per poter pranzare direttamente al mare e questo
decerebrato se ne sta ancora mezzo nudo a letto! Incredibile, non si
è neanche alzato per andare al bagno o niente, come l'ho
lasciato ieri sera così è rimasto. Ok, forse la
piccola differenza è che quando l'ho visto l'ultima volta
ieri sera non indossava neanche i boxer, segno di una notte
passata a fare tutto tranne che a dormire, ma questi sono
inutili dettagli che è bene che scacci immediatamente dalla
mente dato che al solo pensiero ho già cominciato a pensare
a niente di decisamente casto e puro. No, non devo pensarci. Sono
arrabbiato e devo rimanere irremovibile. O si alza da questo letto e ce
lo tiro fuori a forza.
-Zack, ti do l'ultima possibilità di alzarti da solo da li o
non mi prenderò la responsabilità di quello che
potrebbe succedere dopo- dico cercando di usare un tono minaccioso.
Nuovamente sento una serie di borbottii sconnessi provenire da sotto il
cuscino.
-Non capisco un cazzo di quello che dici, se Vostra Grazia mi fa il
favore di levarsi quel cuscino dalla faccia magari capisco- dico
esasperato.
Zack si leva il cuscino dalla testa e mostra i suoi occhi assonnati.
Nonostante mi senta arrabbiato non riesco a resistere a
quell'espressione da cucciolo, con gli occhi lucidi e i capelli
scompigliati che gli ricoprono la fronte, ma mi impongo di non cedere o
sarà la fine.
-Lo sai che odio andare al mare, c'è troppo caldo, troppo
sole, io odio il sole!- esclama come un bambino che fa i capricci.
Dopo avermi fatto l'immenso favore di parlare in maniera comprensibile,
fa per rimettersi con la testa sotto il cuscino ma mi butto subito
verso di lui sedendogli a fianco nel materasso e gli afferro una mano,
mentre con l'altra gli strappo via il cuscino e lo lancio sul pavimento.
Lui mi guarda con un' espressione corrucciata e di nuovo devo sforzarmi
per non scoppiargli a ridere in faccia, però 'sta volta uso
un tono meno duro.
-Senti, hai promesso che saresti venuto almeno una volta al mare con
me, una sola dannatissima volta, abbiamo sempre fatto tutto quello che
volevi tu, ho anche guardato un milione di stupidissimi film horror,
non potresti per una volta accontentarmi?
Lo vedo corrucciarsi ancora di più, però
sembra dall'espressione degli occhi che cominci ad
arrendersi.
Sbuffa sonoramente e pianta gli occhi sui miei.
-E va bene. Ma non costringermi a stare sotto il sole o a
fare qualche stupido bagno in quella schifosissima acqua piena di sale.
Mi si irrita la pelle.
Faccio scorrere lo sguardo seguendo le linee del suo corpo coperto solo
dai boxer bianchi, sulla sua pelle che, in effetti, come ben so,
è morbida e chiara, ma allo stesso tempo sottile e delicata.
Però non voglio arrendermi.
-Ma ho preso la crema a protezione 30, ho anche la 50 se vuoi...- cerco
di ribattere, ma subito porta una mano davanti al mio viso e mi blocca.
-Niente sole, niente bagno- dice deciso.
-Ma allora che diamine ci andiamo a fare al mare? Tanto varrebbe
rimanersene a casa!
- Sì, sono d'accordo, bell'idea, rimaniamo a casa.
Sbuffo per quella che dovrebbe essere la cinquantesima volta nell'arco
di cinque minuti e cedo. Però che ragazzo cocciuto che ho!
-E va bene, va bene. Come vuoi tu.
-Niente sole, niente bagno- ripete -promesso?
-Promesso.
Mi studia attentamente per qualche secondo e poi sembra convincersi.
-Ok. Ma questa è la prima e l'ultima volta!- mette bene in
chiaro.
-Sissignore- ribatto e gli lascio un leggero bacio sulle labbra, prima
che si alzi e vada a mettersi costume e vestiti.
Me ne esco sghignazzando. Zack non si è accorto che mentre
gli promettevo il "niente sole e niente bagno" avevo le dita incrociate
dietro la schiena.
La giornata è perfetta, non c'è una nuvola e
l'aria è talemente limpida che se strizzo gli occhi oltre la
linea del mare riesco a vedere l'Asia dall'altro lato dell'oceano. Ok,
forse sto esagerando, però sono davvero esaltato. Ho in
serbo una grande sorpresa per Zack, una cosa che ho preparato da molto
tempo, infatti quel maledetto mi ha quasi fatto prendere un colpo
quando ha detto che non voleva venire. E' un secolo che ho organizzato
tutto!
Finalmente siamo in viaggio in macchina, i finestrini sono
completamente abbassati e mi godo l'aria che riempe la macchina.
L'odore salmastro proveniente dall'oceano mi solletica le narici e mi
riporta alla mente tanti ricordi, soprattutto d'infanzia. Abitavo da
queste parti quando ero bambino. Anche vicino a casa nostra
abbiamo il mare, ma questa volta voglio portare Zack in un posto
speciale. Ci vado spesso là, soprattutto perché
è una spiaggia sconosciuta e solitamente non c'è
mai nessuno.
Per arrivare impieghiamo almeno un'ora, che Zack ha passato con il
gomito appoggiato al finestrino a guardare di fuori con gli occhi
coperti dagli occhiali da sole e deciso a ignorarmi.
Quanto la fa lunga, lo sto portando al mare e ha la faccia di
uno che sta per essere portato a un'esecuzione!
Per il momento decido di lasciarlo stare, tanto ormai, dopo anni e
anni, ho capito che quando è di umore nero è
meglio lasciarlo stare e presto o tardi sbollirà.
L'auto viaggia ad alta velocità sulla strada polverosa,
limitata da un lato dalle colline rocciose, mentre dall'altro
c'è l'oceano. Non riesco a far a meno di domandarmi come
faccia quest essere che mi siede accanto ad odiare una cosa
così fantastica come il mare. Prima o poi gli
farò fare una visita al cervello, è molto
probabile che qualche ingranaggio non funzioni come deve la dentro.
Comunque, nonostante passiamo tutto il viaggio in silenzio non riesco a
far a meno di sorridere. Sarà una bella giornata.
Una volta arrivati parcheggio proprio al limitare della sabbia e calo
giù, mentre Zack se ne sta fermo ancora seduto. Bene, vuole
ignorarmi? Lo ignorerò anche io, anche se questo vuol dire
che sto scaricando tutta la roba da solo e la sto portando in spiaggia,
mentre quel disgraziato decerebrato che non è altro se ne
sta ancora seduto a guardarmi sgobbare anche al posto suo. Se non fosse
che amo quel cretino più di qualsiasi altro essere vivente
su questa terra lo avrei già mandato a fanculo da un pezzo.
Invece sono qui, già grondante di sudore a cercare il posto
migliore dove appostarci, con così tanta roba fra le mani
che credo che prima o poi crollerà giù tutto.
Oltre ogni aspettativa riesco a raggiungere il posto che più
mi aggrada, anche perché come previsto la spiaggia
è deserta, e pianto l'ombrellone, sistemo gli asciugamani e
metto tutto il resto sotto l'ombra. Mi piace questo posto: la spiaggia
è piccola, ma è praticamente solo per noi e gli
scogli continuano fino a invadere il lato più estremo della
spiaggia, tramutandosi in alte rocce e creando zone d'ombra.
Mi passo un braccio sulla fronte per asciugare il sudore e mi volto poi
verso la macchina. Il signorino si è finalmente deciso a
scendere dalla macchina e se ne sta li a fianco a braccia incrociate.
Probabilmente l'unico motivo che lo ha spinto a uscire dall'auto
è che si stava cuocendo lì dentro. Infatti prima
di uscire ho accuratamente tirato su tutti i finestrini e chiuso ogni
possibile passaggio per l'aria.
Rimaniamo per un po' a fissarci da lontano ma nessuno dei due sembra
deciso a fare qualcosa.
Ho capito. Se non faccio io il primo passo quello ci sta tutta la
giornata li in piedi.
Lo raggiungo sfoggiando il mio miglior sguardo da cucciolo indifeso e
gli porgo una mano senza dire una parola, sperando che si addolcisca un
po'.
Invece quell'infido bastardo mi ignora totalmente e mi sorpassa
dirigendosi verso l'ombrellone con quella sua aria da prima donna con
il ciclo.
Mi armo di pazienza, cosa che ho imparato a fare nel corso degli anni,
e lo raggiungo sotto l'ombrellone, dove siede bello comodo
sopra l'asciugamano con tutti i vestiti ancora
addosso.
Alzo le spalle noncurante e mi levo la maglietta, gustandomi
immediatamente il calore del sole sulla pelle, rimanendo con i
pantaloncini del costume.
-Hai intenzione di rimanere vestito tutto il tempo?- chiedo scettico,
mente mi spalmo la crema protettiva sulle braccia tatuate.
-Hai intenzione di chiedermi cosa ho intenzione di fare per
tutto il giorno?- ribatte lui fissando l'oceano di fronte a
lui.
Rido dentro di me e scuoto la testa -come vuoi. Non ho bisogno di dirti
di spogliarti, tanto fra un po' sentirai così caldo che lo
farai da solo.
Mi guarda con espressione di sfida e emette un suono che dovrebbe
essere qualcosa di simile a uno "tsk", per poi voltarsi nuovamente.
Sì sì, piccolo Zacky, fai il superiore, vedremo
fra dieci minuti quando ti starai sciogliendo!
E come previsto qualche minuto dopo, mentre io finisco di mettermi la
crema su tutto il corpo, lo vedo cominciare ad agitarsi e tirarsi
giù il colletto della maglia.
-Hai caldo, amore?- chiedo innocentemente, gustandomi a pieno la sua
espressione. Sembra in procinto di svenire.
-No, però credo che mi toglierò questa fottuta
maglietta. Mi sta stretta- dice levandosi finalmente quell'indumento
inutile, deciso a non darmela vinta neanche una volta.
Ridacchio sotto i baffi cercando di non farmi vedere. Brian 1 - Zacky
0. E il punteggio non potrà far altro che salire!
Una volta finito di sistemarmi, prendo il mio asciugamano e mi ci
sdraio sopra. Finalmente mi posso rilassare.
Mi porto il polso vicino al viso per leggere l'ora nel mio orologio
nuovo di zecca. E' già l'una e tre quarti. Mi chiedo come
mai Zack non abbia già cominciato a chiedere il cibo, visto
che quando siamo a casa mangia dieci volte al giorno. Magari mangiare
qualcosa lo tirerà un po' su di morale.
Mi alzo dall'asciugamano e vado verso la borsa-frigo che ho portato e
ne tiro fuori due panini con la carne, porgendone uno a Zack.
-Che ne dici di mangiare ora? Sono quasi le due e ti ho fatto i panini
con la carne e i pomodori.
Zack mi guarda cercando di fingere indifferenza, ma quelli che ho
preparato sono i suoi panini preferiti, perciò non
può far altro che afferrarne uno e addentarlo subito.
Mentre mangia il mio sguardo percorre il suo corpo e mi cade fino alla
sua pancetta. Per quello che mangia dovrebbe essere delle dimensioni di
una foca monaca, eppure è in carne, ma per niente grasso. E
poi io adoro la sua pancetta, mi piace affondarci le mani, non mi
importa che non abbia un fisico da palestrato, ai miei occhi lui
è perfetto.
Zack si accorge che lo sto guardando intensamente e abbassa lo sguardo,
mentre le sue guance si colorano leggermente di rosso e non di certo
per il caldo. E' veramente pazzesco come ancora si imbarazzi quando
nota che lo guardo. So che lui pensa di avere molti chili di troppo e
spesso si innervosisce quando qualcuno lo fissa. Eppure a me lo lascia
fare. Magari distoglie lo sguardo e arrosisce, ma non sembra dargli
fastidio. E' in questi momenti apparentemente insignificanti che riesco
a sentire fino in fondo quanto io sia irrimediabilmente innamorato di
lui.
Prendo anche io il mio panino e mi siedo accanto a lui, che mi fa
spazio sul suo asciugamano. Mangiamo fianco a fianco, con gli sguardi
puntanti sul mare e dopo un po' appoggia la testa sulla mia spalla,
continuando a mordicchiare svogliatamente il suo panino.
Una volta finito mi alzo di scatto in piedi, facendogli quasi prendere
un colpo e mi pianto di fronte a lui.
-Andiamo a farci un bagnetto?- chiedo porgendogli le mani come invito
ad aiutarlo ad alzarsi, cosa che lui ovviamente ignora.
-Mi prendi in giro? Prima cosa mi pare che eravamo più che
d'accordo sul fatto che non avrei fatto nessunissimo bagno, seconda
cosa abbiamo appena mangiato e non ci tengo a farmi venire un'
indigestione e affogare, grazie!- dice tutto d'un fiato per poi
stendersi sull'asciugamano, voltandosi di lato e dandomi
così la schiena.
-Guarda che la digestione inizia dopo mezz'ora, perciò se
entriamo in acqua e ci abituiamo non succede proprio un bel niente-
cerco di convincerlo, ignorando completamente il fatto che gli avevo
promesso che non lo avrei obbligato a fare il bagno. Ma in
fondo avevo incrociato le dita, no?
-Da quando in qua sei diventato un esperto di queste cose?- chiede
scettico.
-Non c'è bisogno di essere esperti, lo sanno tutti. E dai,
Zacky! Senti quanto è caldo, entriamo in acqua e ci
rinfreschiamo un po'- tento nuovamente.
-Te lo scordi- dice continuando a darmi le spalle.
Ok, come vuole. Se non viene con le buone dovrò per forza
usare le cattive maniere.
Mi basta un passo per raggiungerlo e lo prendo di peso,
tirandolo su in piedi e caricandomelo su una spalla. Faccio tutto
talmente veloce che Zack non fa in tempo a reagire. Gli occhiali da
sole cadono sulla sabbia e lui comincia a scalciare e a dimenerarsi per
farsi mettere a terra.
-Mettemi giù, Brian! Non ci vengo a fare il bagno, lasciami,
giuro che te la faccio pagare!
Io scoppio a ridere e ovviamente non lo accontento dirigendomi a passo
spedito verso l'acqua, non riuscendo a smettere di ridere.
Fortuna che ho un sacco di anni di palestra alle spalle, in
quanto Zack non è quello che definirei un peso piuma, in
più il fatto che continui a dimenarsi come un'anguilla non
mi facilita il compito. Però sono abbastanza determinato a
riuscire a sopportare il suo peso, e con un po' di fatica riesco a
raggiungere la riva.
Faccio i primi passi dentro l'acqua. In questa zona è molto
alta e già a tre o quattro metri non si tocca
più. Ormai sono dentro, con l'acqua fino
a metà polpacci.
-Ti conviene smettere di agitarti così tanto o finirai per
cadere in acqua- lo ammonisco, ridendo.
-Tanto mi ci butti lo stesso!
-E se invece volessi essere clemente e metterti giù senza
buttarti in acqua?
-Ti conosco da dieci anni, non sei mai stato clemente- dice Zack a
testa in giù e in effetti non ha tutti i torti.
-Bè, in ogni caso se continui così in acqua ci
finisci, quindi non hai niente da perdere.
Zack sbuffa sonoramente e mi assesta un ultimo calcio su un fianco che,
devo ammettere, ho sentito abbastanza bene, poi smette di agitarsi.
-Ti sei calmato?- chiedo innocentemente.
-Sì, e ora mettimi giù.
-Come promesso.
Lo afferro per il busto e me lo tiro giù dalla spalla,
tenendolo però sempre in braccio, gli stomaci a contatto. Mi
stringe i ginocchi attorno i fianchi come se cercasse di tenere su le
gambe per non bagnarsi neanche le punte dei piedi, che sono
però immerse nell'acqua. Una volta arrivato all'altezza
degli occhi mi guarda furente, mentre io lo guardo divertito.
Tenta di scendere ma io lo tengo stretto deciso a non lasciarlo.
-Non mi piace quella faccia, che hai intenzione di fare? Avevi detto
che mi lasciavi in pace se la smettevo di agitarmi- dice cercando
nuovamente di liberarsi della mia presa.
Ovviamente neanche questa volta lo lascio andare e faccio un passo
indietro, dove l'acqua diventa sempre più alta e Zack mi
guarda allarmato.
-Lasciami- intima, sbarrando gli occhi.
-No, no- lo canzono io scuotendo la testa. Diamine se mi sto divertendo!
Zack sembra sempre andare più nel panico e sembra quasi che
si stia per agitare nuovamente. Quindi decido di agire subito.
Faccio altri tre passi indietro sino a che non ho l'acqua fino alla
pancia, mentre Zack cerca di arrampicarsi su di me, mentre l'acqua gli
arriva ormai ai ginocchi.
-Pendi un bel respiro Zacky- lo avverto, mentre a mia volta prendo una
grande boccata d'aria.
Lui mi guarda allarmato -Cosa? Che diamine vuoi fare?!
Fa appena in tempo a terminare la domanda che faccio un ulteriore passo
all'indietro, poi mi piego sulle ginocchia e vado sott'acqua portando
Zack giù con me.
Lo sento divincolarsi e agitarsi e mi impongo di non ridere solo
perché in caso finirei per riempirmi i polmoni d'acqua. Lo
lascio andare e lui spinge con le gambe per tornare in superfice. Io mi
godo l'acqua fresca ancora per un paio di secondi e emergo anche io.
La prima cosa che sento non appena tiro la testa fuori dall'acqua
è Zack che tossicchia e subito mi punta un dito addosso, ma
non riesce a parlare. Io finalmente riesco a dare libero sfogo alle
risate represse, che non riesco a controllare neanche quando Zack mi
guarda con sguardo omicida.
-Sei solo un grandissimo figlio di puttana!- mi urla quando riesce
finalmente a riprendere fiato, con il risultato che mi metto a ridere
ancora più forte.
Riesco a intuire che vuole farmela pagare ma la sua repulsione per
l'acqua salata lo costringe a desiderare di voler tornare a riva come
priorità principale.
Lo guardo andarsene tutto incazzato verso l'asciugamano e stendersi
all'ombra, e da li, non muoversi più.
Ammetto di essere stato veramente bastardo, ma direi che in passato ce
ne siamo fatte di peggio e se siamo ancora entrambi vivi e con tutte le
ossa al loro posto credo che neanche sta volta finirà per
ammazzarmi, anche se sicuramente il suo istinto glielo sta suggerendo.
Per questo decido di lasciarlo stare per un po' e rimanere altri cinque
minuti a mollo.
Solo che si sta talmente bene che i cinque minuti sono diventati prima
dieci, venti poi trenta e alla fine sono rimasto un'ora al fresco,
senza avere il coraggio di uscire. Infondo è il primo bagno
della stagione dovrò pur godermelo un po', no?
Quando vedo che nelle mani cominciano a comparire le prime grinze di
quando stai troppo dentro l'acqua decido di uscire. Mi da troppo
fastidio avere le mani grinzose.
Vado cauto fino all'asciugamano e do un'occhiata a Zack che se ne sta a
pancia in giù, ma con il viso dalla parte opposta alla mia.
Sembra stia dormendo.
Tiro fuori l'orologio dalla borsa e vedo che sono le tre e mezzo. Dai
non può dormire alle tre e mezzo, si è pure
svegliato a mezzogiorno!
Vado verso di lui e lo scuoto per la spalla nel tentativo di
svegliarlo. Dopo qualche minuto apre finalmente gli occhi.
-Dio, Brian, lasciami in pace!
-Pensavo solo che forse volevi venire un po' sotto il sole. Ormai sono
le tre e mezzo, non scotta più così tanto.
-Ma tu sei tipo bacato o cosa? Io non ci vengo sotto il sole,
passi pure il bagno che neanche volevo fare, ma sotto al sole
non.ci.vengo!- dice, soffermandosi sulle ultime tre parole.
-Io invece penso proprio che ci vieni- dico e afferro il suo
asciugamano e lo sposto sotto il sole direttamente con lui sopra.
Penso che se entro oggi non cerca di uccidermi vuol dire che deve
amarmi davvero.
-Parlo forse un'altra lingua?- mi chiede, parlando come si parlerebbe
con un bambino o con qualcuno molto stupido.
-Eddai, stai qui al sole con me.
E così dicendo, mi sdraio vicino a lui e lo attiro a me,
prendendolo da dietro per i fianchi. Appoggio la testa sulla sua
schiena, che si bagna per via dei miei capelli ancora sgocciolanti, e
stranamente lui, a parte sbuffare, non fa resistenza. Non mi
faccio tante domande e prendo a passare la mano sulla sua pancia
morbida, accarezzandolo lentamente, cosa che faccio spesso. Mi piace
farlo, mi rilassa.
Comprendo qual'è il motivo per cui non ha fatto storie a
stare sotto il sole, quando, qualche minuto dopo, sento il suo respiro
farsi sempre più lento e profondo, e capisco che si
è addormentato. Ma come si fa a dormire così
tanto?
Anche se effettivamente sta notte non abbiamo dormito
granché impegnati com'eravamo a fare... altro e mi accorgo
di avere un po' di sonno anche io.
Mi accoccolò ancora più vicino alla schiena di
Zack e mi lascio cullare da pensieri che piano piano si mischiano a
sogni, e mi addormento nel giro di pochi minuti.
Cado in un sonno pieno di sogni confusi che si mescolano fra di loro,
un sonno abbastanza leggero, infatti dopo poco mi sveglio.
Apro un occhio e vedo che Zack non è più vicino a
me, ma è tornato sotto l'ombrellone. Bé, affari
suoi se non vuole abbronzarsi per niente, io comunque sento gli occhi
troppo pesanti per poterlo riportare al sole.
Dopo non so quanto, apro di nuovo gli occhi e questa volta devo essermi
addormentato per bene e anche per molto tempo, perché il
sole ora è in una posizione totalmente diversa, si trova
sopra il mare, dove poi tramonterà.
Tento di alzarmi e subito noto che qualcosa non va. Appena ho provato a
spostare il braccio ho sentito come qualcosa di pungente all'altezza
della spalla. Rotolo su me stesso di centottanta gradi e non
appena la mia schiena tocca l'asciguamano urlo per il dolore
improvviso, tanto che Zack, steso sull'asciugamano sotto l'ombrellone a
pochi metri, si sveglia di scatto e si volta verso di me.
-Brian che succede?- chiede preoccupato.
Io, ancora frastornato, non rispondo, soprattutto perché non
ho idea di quello che succede.
Vedo Zack mettersi a sedere e chinare il capo di lato mentre mi
squadra. Poi scoppia a ridere.
Io giuro che non ci sto capendo un cazzo, che diamine succede.
-Cos'hai da ridere?
Lui non accenna a smettere, anzi si porta una mano alla pancia, nel
tentativo di darsi una controllata -Ti sta proprio bene!
-Cosa mi sta bene? Parla Zack!
Finalmente riesce a darsi una controllata e si avvicina a me,
mettendomi una mano sulla spalla e facendomi urlare -credo che tu ti
sia preso una bella scottatura per il troppo sole!
Lo guardo orripilato, sperando che stia scherzando.
Mi porto un braccio di fronte al viso e in effetti noto che
è rosso. Ma non quei rossi chiari, sbiaditi, ma
più rosso peperone, rosso Ketchup, rosso fuoco!
-Ahio- piagnucolo tastandomi il braccio e sentendolo subito scottare -e
tu che diamine ridi ancora?
-E' che ho ottenuto la mia vendetta senza fare assolutamente niente-
risponde lui soddisfatto -così la prossima volta ci pensi
due volte prima di trascinarmi al mare- dice, ma il suo tono
più che canzonatorio ora sembra essersi addolcito-
Si avvicina verso la borsa e ne tira fuori un tubetto arancione.
-Vieni qui- dice mentre spreme il tubetto da cui esce una crema-gel
trasparente -dato che ho la pelle irritabile ho portato una crema per
le scottature.
Mi avvicino a lui e ringrazio ogni Dio in cielo, in terra e
nell'universo per aver fatto si che Zack abbia la pelle delicata e
abbia portato quella benedetta crema!
Mi siedo davanti a Zack dandogli le spalle e lui comincia a mettermi la
crema sulla schiena. Chiudo gli occhi quando la sento venire a contatto
con la pelle. La crema sembra gelata e sento subito un immediato
sollievo.
Zack continua a muovere, in modo deciso ma non forte, le mani facendo
diffondere la crema, poi si ferma un attimo e appoggia le
labbra sulla mia spalla destra.
Le sue labbra a contrasto con la mia pelle bollente sembrano fresche e
morbide.
-Non saresti dovuto stare tutto quel tempo sotto il sole, è
la prima volta che veniamo al mare quest'anno, hai rischiato di
prenderti un'insolazione.
-Non escludo che mi verrà- dico depresso. L'estate
è appena iniziata, l'unica cosa che non voglio è
starmene a casa con la febbre!
Zack ridacchia e riprende a spalmarmi la crema. Una volta finito mi
rimetto la maglietta, mi stendo appoggiando la testa sulle sue gambe e
rimaniamo a chiacchierare. Dopo tutto il delirio della giornata ora mi
sembra di essere in paradiso. Zack mi accarezza i capelli e ogni tanto
mi chiede come vanno le bruciature. Dopo averlo torturato per l'intera
giornata si preoccupa ancora per me. Certe volte mi chiedo cos'ho fatto
per meritarmi uno come lui al mio fianco.
Il sole pian piano comincia a calare e la sua luce a farsi meno
abbagliante, fino a diventare color arancione. Improvvisamente mi
ricordo che dovevo fare una cosa. Quasi mi dimenticavo!
Dopo esser rimasti un po' in silenzio mi alzo di scatto dalle ginocchia
di Zack, che mi guarda stranito.
Gli porgo la mano per invitarlo ad alzarsi e questa volta l'afferra.
-Non avrai intenzione di buttarmi di nuovo in acqua?- chiede sospettoso.
Io mi metto
a ridere di gusto.
-No, no. Questo è molto meglio- gli dico e lui si lascia
aiutare ad alzarsi -Aspettami un attimo, torno subito.
Detto ciò lo lascio li in mezzo alla spiaggia e io corro
verso la macchina, con il cuore improvvisamente a mille.
Apro il cruscotto dell'auto e ne tiro fuori una scatoletta blu. La
guardo e per un attimo rimango li con il cuore in gola, a domandarmi se
sono veramente deciso a farlo, poi mando a fanculo tutto. Certo che
sono deciso.
Nascondo la scatolina dietro alla schiena e corro di nuovo verso Zack,
scorgendolo già da lontano in piedi in mezzo alla sabbia. E'
rimasto esattamente dove l'avevo lasciato, lì sotto al sole
che diffonde una luce arancione su tutta la spiaggia, pronto a sparire
dietro l'orizzonte. Anche questo amo di lui. Che è sempre
li, che anche quando ho avuto la peggiore delle giornate posso sempre
tornare da lui e lasciarmi alle spalle tutto il resto. Solo io e lui. E
voglio che sia così per il resto delle nostre vite.
-Che cos'hai li dietro?- chiede lui incuriosito riportandomi alla
realtà.
Ho la gola secca e sto sudando ma lo devo fare.
-E' una cosa per te- e senza dargli il tempo di chiedere altro tiro
fuori la scatoletta e, da come sbarra gli occhi e sbianca, capisco che
ha capito subito.
Gli do una decina di secondi per riprendersi dallo shock e riprendo a
parlare.
-Zacky... lo sai che io non sono bravo con questo genere di cose che
comprendono i sentimenti e cose così... però
credo anche che tu ormai sappia che ti amo, davvero. Che lo
so che spesso sono un rompicoglioni e ti faccio sempre incazzare, ma a
differenza degli altri che dopo un po' si stufano tu ci sei sempre e io
vorrei che continuasse ad essere così per sempre- detto
questo apro la scatoletta e subito fa capolino un anellino d'oro
bianco, semplice senza tanti fronzoli o stronzate varie-
perciò se tu vorresti continuare a essere l'uomo della mia
vita per il resto dei nostri giorni puoi prendere l'anello e
metterltelo al dito, se no gettalo in mare, o facci quello che vuoi.
P-però, ecco... preferirei che lo tenessi- dico, cominciando
a imbalbettarmi. Abbasso lo sguardo, arrossisco. Non sono fatto per
queste cose, mi sento stupido, d'un tratto mi sento come se volessi
chiudere quella dannata scatoletta e correre via.
Forse stavo quasi per farlo, ma non posso più fare una mossa
perché Zack mi si è praticamente gettato addosso.
Ignoro il dolore lancinante della pelle scottata che viene urtata e lo
stringo più forte che posso.
-Lo prendo per un sì?- dico decisamente sollevato,
ricominciando a respirare regolarmente.
Per risposta Zack mi prende il viso fra le mani e mi bacia
con forza.
Si stacca leggermente e mi soffia un "ti amo" sulle labbra.
Direi che questo è decisamente un sì.
Piccolo delirio delle
2:20 di notte ò.ò
Dopo aver passato tutta
la giornata a studiare desiderando invece di starmene sdraiata al mare
ne è poi uscita fuori questa cosa. Che poi io volevo andare
al mare e oggi pioveva(??). Vabbè, insomma. Se non si
è capito ho voglia d'estate e di mare u.u
Diciamo che ho sfruttato
il fatto che, se non erro, a Zacky davvero non piace il sole, ma che
poi non gli piaccia neanche andare al mare proprio non lo so
o.o
Detto ciò,
non ho altro da dire :'D Le Note D'Autore più corte nella
storia delle Note D'Autore (?)
Spero che questa OS non
vi abbia fatto schifo -e di sconseguenza, perciò, perdere
tempo- e ringrazio chiunque abbia letto! ^^
Ora me ne vado a nanna
che domani ho l'Uni fino alle otto di sera. (Aiuto
ç___ç)
A tutti un abbraccione
stritolante, ma dato con amore (?)
A presto :')
Josie
|