CAP 6 TENTAZIONI
«Sveglia bella addormentata!» urla Alex suonando il clacson.
Ancora
intontita dagli antidolorifica stacco la testa dal finestrino: «Si può sapere
cosa stai facendo?»
«Mi vendico per la nottataccia che mi hai fatto
passare»
Scuoto la testa sconsolata guardando il cielo.
«Dai
saliamo» dice prendendomi in braccio e salendo a due a due gli scalini.
Approfitto della situazione stringendomi forte al suo petto e appoggiando piano
la mano sul cuore per sentirne i battiti.
Apre la porta e subito annuncia
che mi avrebbe portato a dormire in camera; «Non voglio andare in camera, voglio
stare sulla poltrona a guardare la tv» dichiaro con tono che ammette risposte
negative.
«Scusa, credevo fossi ancora stanca per tutte le dosi di
antidolorifici e droghe simili che ti hanno dato ultimamente...»
«Posso
dormire anche sulla poltrona sai? smettila di preoccuparti per me e dormi che
hai delle occhiaie che fanno paura.»
«Gentile come sempre-sorride- Posso
fidarmi a dormire o devo davvero sequestrarti tutti gli oggetti taglienti della
casa? »
«Valuta tu stesso» rispondo sorridendo così tanto da farmi male
la mascella.
Mi prende il mento e mi fa sollevare la testa fino ad incontrare
i suoi grandi occhi verdi: «Mi fido di te, se hai bisogno di qualcosa svegliami,
dormo sul divano così non devi fare le scale da sola.»
«Posso accendere
la tv o ti da fastidio?»
«Fai pure, è casa tua mica mia» risponde facendo
spallucce
.
Si stende sul divanochiudendo gli occhi: all'inizio tremano
debolmente poi, dopo un paio di secondi, si chiudono, i muscoli si rilassano e
la bocca si apre leggermente.
Quella bocca è una tentazione immensa, tanta
bellezza dovrebbe essere illegale; cerco disperatamente di concentrarmi sui
soliti programmi noiosi della tv, alla ricerca di Spongebob.
Dopo un quarto
d'ora abbondante di zapping finalmente lo trovo ma, perchè non riesco a
lasciarmi trasportare nel mondo subaqueo di Bikini Bottom?
È colpa della
bocca di Alex che mi chiama come fosse una sirena, mi attira a
se...
Imbraccio le stampelle e mi siedo per terra davanti al divano dove
dorme Alex: non riesco a resistere,è come se una forza attraesse le mie labbra a
quelle di Alex...
Scuoto la testa decisa, no, tu non farai proprio
niente.
Mi aggrappo di nuovo alle stampelle e mi metto a camminare in circolo
attorno alla stanzaguardando il divano come un drogato guarda un pacchetto di
eroina, forse anche peggio.
Cerco di distrarmi in tutti i modi, ma pare che
non ci sia proprio modo di sviare la mia mente idiota. Un bacetto piccolo
piccolo, a stampo, neanche se ne accorgerà: dorme come un sasso.
Sì dai che
male fa un bacetto? E se ne accorgesse? Gli potrei dire che era sporco sulle
labbra e io l'ho pulito...con le mie: effettivamente non è una grande idea, non
sarei credibile...già probabilmente dovrei lasciare perdere.
Però
contrariamente alla mia testa le gambe si stanno avvicinando al divano. merda,
merda, merda!
Si muove impercettibilmentee si passa la lingua sulle labbra:
tentazione ancora peggiore.
Senza quasi che me ne accorga sto avvicinando la
bocca alla sua e, con tutta la dolcezza e la delicatezza che ho in corpo, gli
bacio le labbra: sono deliziose, lui è delizioso.
«Finalmente, credevo
non ce l'avresti mai fatta!»
Beccata in pieno?
Eppure lui continua a
dormire con un sorriso stampato in faccia. Ok, forse non se ne è accorto e stava
solo sognando, magari una modella brasilaina bellissima...giaà
probabilmente.
Vederlo dormire così mi fa vedere oltre al fisico da modello,
sembra così indifeso: vorrei stringerlo tra le braccia per farlo
sentire protetto, al sicuro; sembra un piccolo angelo caduto sulla
terra per fare della mia vita qualcosa di più
Sorrido amareggiata, è impossibile, non potrà mai succedere.
Adesso mi concentro sui programmi in tv che anche se noiosi, mi fanno
vedere com'è il mondo e quanto ridicole e patetiche siano le mie
speranze, riuscirò mai ad affermarmi nel mondo?
Dopo circa un'ora sento Alex sbadigliare e stiracchiarsi alle mie spalle: «Interessante la tv?»
«Realista direi..dormito bene?»
«Benissimo- dice facendo l'occhiolino- non so tu ma io sto morendo di fame...»
«Ok, vado a preparare qualcosa...»
«Forse ti sfugge ma hai le mani impegnate a non cadere per terra»
«Vogliamo ricordare di chi è colpa?»
«Tranquilla tra poco ti toglieranno il gesso e tutto tornerà come prima, ti lascerò alla tua vita»
«Io sono in cucina in caso volessi qualcosa»
«Mi mancherai» Merda, l'ho detto avoce alta! Studida, stupida, stupida.
Alex si gira verso di me con aria confusa: «Se vuoi puoi venire a farmi compagnia in cucina»
Lo precedo entrando in cucina e sedondomi su uno sgabello osservandolo mentre lavora: «Cosa cucini?»
«Sorpresa»
«Ah»
Il silenzio si impossessa della stanza, io vorrei chiedergli se ha
sentito il bacio ma è come se ogni volta che apro bocca il fiato
mi si bloccasse in gola facendomi boccheggiare come un pesce rosso
mentre Alex si gira guardandomi con sguardo interrogativo: «Come
sta andando la preparazione?»
«Bene grazie, spero solo che ti piaccia»
«Non ci metterai mica velono, vero?»
«Non credo, voglio farci vivere ancora un pò...sai dopo
tutta la fatica che ho fatto boicottando ogni tuo tentato suicidio
sarebbe davvero da stupidi e, più importante, altererebbe il
gusto»
...e il silenziosi intromette di nuovo tra di noi.
«Pronto, vado a apparecchiare» dice dirigendosi con due piatti fumanti verso il salotto/sala da pranzo.
Mi alzo dallo sgabello con un'espressione che tradisce tutta la mia
concentrazione: devo trovare il modo di capire se stesse sognando senza
espormi troppo, ma come?
Alex, arrivato in salotto, torna indietro con passo frettolo: cosa avrà dimenticato?
Mi prende per le spalle sedendomi di nuovo sullo sgabello. «Ecco
come si da un vero bacio», si inginocchia davanti a me e comincia
a mbaciarmi con sempre più foga: le sue labbra costringono le
mie ad aprirsi e sento il suo fiato e la sua lingua sulla mia; mi
trattiene a se per una guancia, come se io anche volendo potessi
muovermi...lo abbraccio cingendogli un fianco un un braccio e
tringendolo a me.
«Meglio vero?»
Mugolo appena e Alex, girandosi verso di me, comincia a imitare i miei mugolii sorridendo.
Dopo il bacio in cucina, e siamo a due, ci sediamo l'uno di fronte all'altro e mangiamo un buonissimo piatto di carbonara.
«In questi giorni sto solo mangiando e dormendo, sarò ingrassato tipo una ventina di chili...»
Modelli, peggio delle donne... bevo alzando gli occhi al cielo mentre
fingo di ascoltare le sue false preoccupazioni sulla forma fisica.
....«Guarda» dice alzandosi la maglietta.
Sputo l'acqua che avevo in bocca tipo fontana lavando letteralmente il
tappeto: «ma che hai? Un picco ormonale? Non puoi cominciare a
spogliarti senza preavviso, ho rischiato un enfisema!»
«Dimmi che non ti è piaciuto..»
«Non ho detto questo, ho solo detto che ho rischiato un infarto fulminante»
Sorride, si diverte a stuzzicarmi: «Se ti ha fatto venire un
infarto questo-dice indicandosi i pettorali perfetti-quando andremo a
letto isieme farò il numero del centodiciotto ancora prima di
cominciare, così si tengono pronti» dice squdrandomi
maliziosamente.
e di nuovo, basta! «ti diverti a sparare cazzate?»
«Tantissimo»
Finito il pranzo la brava donna di casa, leggi Alex, riordina tutto e,
con un ipod bianco in mano e giocherellando con le cuffiette, mi dice
che sarebbe andato a fare un pò di ginnastica e di chiamarlo se
avessi dovuto avere bisogno.
Beh, se si mette a fare ginnastica mi sembra quanto meno doveroso,
almeno per me, appostarmi dietro la porta e sbirciare...beh non proprio
sbirciare, ma guardare fingendo di farlo casualmente, da accovacciata,
con la bava alla bocca.
Ok, sbircerò in piena regola 007.
Salgo le scale più silenziosamente che posso anche se è
più che probabile che non mi sentirebbe anche se facessi
esplodere una bomba; stando troppo attenta a non fare il minimo rumore
ma non tanto a dove metto i piedi inciampo in non so neanche io che
cosa sbattendo la faccia contro il pavimento.
Chiudo gli occhi in attesa della ramanzina di Alex che mi dice che devo
stare più attenta a come mi muovo o che avrei potuto farmi male
di nuovo o roba del genere: giaà, a pensarci bene è un
pò ripetitivo il ragazzo...
A proposito, strano il fatto che non sia ancora venuto a racattarmi dal
pavimento, forse è più immerso nell'allenamento e nei
suoi pensieri di quanto credessi; senza perdere ulteriore tempo punto
più saldamente possibile le stampelle a terra e cerco di alzarmi.
Dopo dieci minuti buoni e altrettanti lividi sono in piedi diretta con
passo da amazzone dietro la porta della stanza di Alex; arrivata a
destinazione sulla sinistra mi si chiude lo stomaco: cerco di
riprendere il controllo e, come dice sempre Sarah, salvare il
salvabile. Mi appoggio al muro e scivolo fino a sedermi: da qui posso
vedere lui ma lui non può vedere me: sta facendo le flessioni ad
una velocità che non credevo possibile, mentre i muscoli
fasciati dalla maglietta grigia si tendono e si rilasciano, resto a
bocca aperta di fronte a quel fisico perfetto.
All'improvviso si sfila la maglia e si mette davanti allo specchio per
constatare i risultati della sua fatica, pero un battito mentre il
sangue mi scorre così forte da farmi girare la testa... Forse ha
ragione a proposito della discussione del centodiciotto...
O no, mi ha infiltrato un altro dei suoi pensieri malati in testa,
già più che malata di suo: «Merda!» urlo
coprendomi la bocca al ricordo improvviso di avere Alex mezzo nudo a
ore due; di nuovo perdo un battito e almeno un anno di vita. guardo
ancora nella stanza: ora sta facendo gli accominali. mi sento svenire.
Non è possibile che un uomo mi faccia tutto
quest'effetto...eppure... velocemente catturo mentalmente più
dettagli possibili e scendo, prima di compromettere definitivamnete il
cervello.
Se restassi non riuscirei a frenarmi mentre fare una bella doccia
fredda mi aiuterebbe a ritornare padrona di me stessa, scelgo a
malincuore la doccia.
Arrivata al bagno mi disfo con non poca fatica dei vestiti e entro nella doccia, attenta a non bagnare il gesso.
L'acqua fredda fredda sembra spegnere ogni bollore dentro e fuori al
mio corpo e donandomi un autocontrollo che prima avevo decisamente
perso.
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