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Autore: Misses me    10/05/2012    4 recensioni
Una ragazza londinese investita proprio mentre stava andando all'università per volere dei genitori, ma questo incidente cambierà la sua vita e la costringerà ad affidarsi anche agli altri e a vivere per se stessa... Commentate please per farmi sapere che ne pensate e se la storia riscuoterà successo pubblicherò altri capitoli, baci baci.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAP 6 TENTAZIONI «Sveglia bella addormentata!» urla Alex suonando il clacson.

Ancora intontita dagli antidolorifica stacco la testa dal finestrino: «Si può sapere cosa stai facendo?»

«Mi vendico per la nottataccia che mi hai fatto passare»

Scuoto la testa sconsolata guardando il cielo.

«Dai saliamo» dice prendendomi in braccio e salendo a due a due gli scalini. Approfitto della situazione stringendomi forte al suo petto e appoggiando piano la mano sul cuore per sentirne i battiti.

Apre la porta e subito annuncia che mi avrebbe portato a dormire in camera; «Non voglio andare in camera, voglio stare sulla poltrona a guardare la tv» dichiaro con tono che ammette risposte negative.

«Scusa, credevo fossi ancora stanca per tutte le dosi di antidolorifici e droghe simili che ti hanno dato ultimamente...»

«Posso dormire anche sulla poltrona sai? smettila di preoccuparti per me e dormi che hai delle occhiaie che fanno paura.»

«Gentile come sempre-sorride- Posso fidarmi a dormire o devo davvero sequestrarti tutti gli oggetti taglienti della casa? »

«Valuta tu stesso» rispondo sorridendo così tanto da farmi male la mascella.
Mi prende il mento e mi fa sollevare la testa fino ad incontrare i suoi grandi occhi verdi: «Mi fido di te, se hai bisogno di qualcosa svegliami, dormo sul divano così non devi fare le scale da sola.»

«Posso accendere la tv o ti da fastidio?»

«Fai pure, è casa tua mica mia» risponde facendo spallucce
.
Si stende sul divanochiudendo gli occhi: all'inizio tremano debolmente poi, dopo un paio di secondi, si chiudono, i muscoli si rilassano e la bocca si apre leggermente.
Quella bocca è una tentazione immensa, tanta bellezza dovrebbe essere illegale; cerco disperatamente di concentrarmi sui soliti programmi noiosi della tv, alla ricerca di Spongebob.
 Dopo un quarto d'ora abbondante di zapping finalmente lo trovo ma, perchè non riesco a lasciarmi trasportare nel mondo subaqueo di Bikini Bottom?

È colpa della bocca di Alex che mi chiama come fosse una sirena, mi attira a se...
Imbraccio le stampelle e mi siedo per terra davanti al divano dove dorme Alex: non riesco a resistere,è come se una forza attraesse le mie labbra a quelle di Alex...
Scuoto la testa decisa, no, tu non farai proprio niente.
Mi aggrappo di nuovo alle stampelle e mi metto a camminare in circolo attorno alla stanzaguardando il divano come un drogato guarda un pacchetto di eroina, forse anche peggio.
Cerco di distrarmi in tutti i modi, ma pare che non ci sia proprio modo di sviare la mia mente idiota. Un bacetto piccolo piccolo, a stampo, neanche se ne accorgerà: dorme come un sasso.
Sì dai che male fa un bacetto? E se ne accorgesse? Gli potrei dire che era sporco sulle labbra e io l'ho pulito...con le mie: effettivamente non è una grande idea, non sarei credibile...già probabilmente dovrei lasciare perdere.
Però contrariamente alla mia testa le gambe si stanno avvicinando al divano. merda, merda, merda!
Si muove impercettibilmentee si passa la lingua sulle labbra: tentazione ancora peggiore.
Senza quasi che me ne accorga sto avvicinando la bocca alla sua e, con tutta la dolcezza e la delicatezza che ho in corpo, gli bacio le labbra: sono deliziose, lui è delizioso.

«Finalmente, credevo non ce l'avresti mai fatta!»

Beccata in pieno?
Eppure lui continua a dormire con un sorriso stampato in faccia. Ok, forse non se ne è accorto e stava solo sognando, magari una modella brasilaina bellissima...giaà probabilmente.

Vederlo dormire così mi fa vedere oltre al fisico da modello, sembra così indifeso: vorrei stringerlo tra le braccia per farlo sentire protetto, al sicuro; sembra un piccolo angelo caduto sulla terra per fare della mia vita qualcosa di più

Sorrido amareggiata, è impossibile, non potrà mai succedere.

Adesso mi concentro sui programmi in tv che anche se noiosi, mi fanno vedere com'è il mondo e quanto ridicole e patetiche siano le mie speranze, riuscirò mai ad affermarmi nel mondo?

Dopo circa un'ora  sento Alex sbadigliare e stiracchiarsi alle mie spalle: «Interessante la tv?»

«Realista direi..dormito bene?»

«Benissimo- dice facendo l'occhiolino- non so tu ma io sto morendo di fame...»

«Ok, vado a preparare qualcosa...»

«Forse ti sfugge ma hai le mani impegnate a non cadere per terra»

«Vogliamo ricordare di chi è colpa?»

«Tranquilla tra poco ti toglieranno il gesso e tutto tornerà come prima, ti lascerò alla tua vita»

«Io sono in cucina in caso volessi qualcosa»

«Mi mancherai» Merda, l'ho detto avoce alta! Studida, stupida, stupida.

Alex si gira verso di me con aria confusa: «Se vuoi puoi venire a farmi compagnia in cucina»

Lo precedo entrando in cucina e sedondomi su uno sgabello osservandolo mentre lavora: «Cosa cucini?»

«Sorpresa»

«Ah»

Il silenzio si impossessa della stanza, io vorrei chiedergli se ha sentito il bacio ma è come se ogni volta che apro bocca il fiato mi si bloccasse in gola facendomi boccheggiare come un pesce rosso mentre Alex si gira guardandomi con sguardo interrogativo: «Come sta andando la preparazione?»

«Bene grazie, spero solo che ti piaccia»

«Non ci metterai mica velono, vero?»

«Non credo, voglio farci vivere ancora un pò...sai dopo tutta la fatica che ho fatto boicottando ogni tuo tentato suicidio sarebbe davvero da stupidi e, più importante, altererebbe il gusto»

...e il silenziosi intromette di nuovo tra di noi.

«Pronto, vado a apparecchiare» dice dirigendosi con due piatti fumanti verso il salotto/sala da pranzo.
Mi alzo dallo sgabello con un'espressione che tradisce tutta la mia concentrazione: devo trovare il modo di capire se stesse sognando senza espormi troppo, ma come?

Alex, arrivato in salotto, torna indietro con passo frettolo: cosa avrà dimenticato?
Mi prende per le spalle sedendomi di nuovo sullo sgabello. «Ecco come si da un vero bacio», si inginocchia davanti a me e comincia a mbaciarmi con sempre più foga: le sue labbra costringono le mie ad aprirsi e sento il suo fiato e la sua lingua sulla mia; mi trattiene a se per una guancia, come se io anche volendo potessi muovermi...lo abbraccio cingendogli un fianco un un braccio e tringendolo a me.

«Meglio vero?»

Mugolo appena e Alex, girandosi verso di me, comincia a imitare i miei mugolii sorridendo.
Dopo il bacio in cucina, e siamo a due, ci sediamo l'uno di fronte all'altro e mangiamo un buonissimo piatto di carbonara.

«In questi giorni sto solo mangiando e dormendo, sarò ingrassato tipo una ventina di chili...»

Modelli, peggio delle donne... bevo alzando gli occhi al cielo mentre fingo di ascoltare le sue false preoccupazioni sulla forma fisica.

....«Guarda» dice alzandosi la maglietta.

Sputo l'acqua che avevo in bocca tipo fontana lavando letteralmente il tappeto: «ma che hai? Un picco ormonale? Non puoi cominciare a spogliarti senza preavviso, ho rischiato un enfisema!»

«Dimmi che non ti è piaciuto..»

«Non ho detto questo, ho solo detto che ho rischiato un infarto fulminante»

Sorride, si diverte a stuzzicarmi: «Se ti ha fatto venire un infarto questo-dice indicandosi i pettorali perfetti-quando andremo a letto isieme farò il numero del centodiciotto ancora prima di cominciare, così si tengono pronti» dice squdrandomi maliziosamente.

e di nuovo, basta! «ti diverti a sparare cazzate?»

«Tantissimo»

Finito il pranzo la brava donna di casa, leggi Alex, riordina tutto e, con un ipod bianco in mano e giocherellando con le cuffiette, mi dice che sarebbe andato a fare un pò di ginnastica e di chiamarlo se avessi dovuto avere bisogno.

Beh, se si mette a fare ginnastica mi sembra quanto meno doveroso, almeno per me, appostarmi dietro la porta e sbirciare...beh non proprio sbirciare, ma guardare fingendo di farlo casualmente, da accovacciata, con la bava alla bocca.

Ok, sbircerò in piena regola 007.
Salgo le scale più silenziosamente che posso anche se è più che probabile che non mi sentirebbe anche se facessi esplodere una bomba; stando troppo attenta a non fare il minimo rumore ma non tanto a dove metto i piedi inciampo in non so neanche io che cosa sbattendo la faccia contro il pavimento.
Chiudo gli occhi in attesa della ramanzina di Alex che mi dice che devo stare più attenta a come mi muovo o che avrei potuto farmi male di nuovo o roba del genere: giaà, a pensarci bene è un pò ripetitivo il ragazzo...

A proposito, strano il fatto che non sia ancora venuto a racattarmi dal pavimento, forse è più immerso nell'allenamento e nei suoi pensieri di quanto credessi; senza perdere ulteriore tempo punto più saldamente possibile le stampelle a terra e cerco di alzarmi.
Dopo dieci minuti buoni e altrettanti lividi sono in piedi diretta con passo da amazzone dietro la porta della stanza di Alex; arrivata a destinazione sulla sinistra mi si chiude lo stomaco: cerco di riprendere il controllo e, come dice sempre Sarah, salvare il salvabile. Mi appoggio al muro e scivolo fino a sedermi: da qui posso vedere lui ma lui non può vedere me: sta facendo le flessioni ad una velocità che non credevo possibile, mentre i muscoli fasciati dalla maglietta grigia si tendono e si rilasciano, resto a bocca aperta di fronte a quel fisico perfetto.
All'improvviso si sfila la maglia e si mette davanti allo specchio per constatare i risultati della sua fatica, pero un battito mentre il sangue mi scorre così forte da farmi girare la testa... Forse ha ragione a proposito della discussione del centodiciotto...

O no, mi ha infiltrato un altro dei suoi pensieri malati in testa, già più che malata di suo: «Merda!» urlo coprendomi la bocca al ricordo improvviso di avere Alex mezzo nudo a ore due; di nuovo perdo un battito e almeno un anno di vita. guardo ancora nella stanza: ora sta facendo gli accominali. mi sento svenire. Non è possibile che un uomo mi faccia tutto quest'effetto...eppure... velocemente catturo mentalmente più dettagli possibili e scendo, prima di compromettere definitivamnete il cervello.
Se restassi non riuscirei a frenarmi mentre fare una bella doccia fredda mi aiuterebbe a ritornare padrona di me stessa, scelgo a malincuore la doccia.
Arrivata al bagno mi disfo con non poca fatica dei vestiti e entro nella doccia, attenta a non bagnare il gesso.
L'acqua fredda fredda sembra spegnere ogni bollore dentro e fuori al mio corpo e donandomi un autocontrollo che prima avevo decisamente perso.

  
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