EPILOGO
Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Grande,
e se la vita non ha sogni io li ho e te li do.
E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me.
Il giorno dopo scoprirono che tutte le tele e i disegni di Gerard che
erano rimasti lì tutta la notte, erano in possesso di una ragazzina che
Gerard aveva aiutato diverse volte coi compiti di Arte. Il sorriso che
Gerard regalò alla ragazza fece capire a Frank quanto davvero quella
Piazza ormai fosse un pezzo della sua vita.
Quel giorno, Frank suonò per Gerard e Gerard cantò per Frank. La gente
che si era raccolta attorno a loro non poté fare a meno di restare in
un silenzio incantato tutto il tempo, trattenendo il respiro ogni volta
che Frank accompagnava la voce di Gerard con la sua o che Gerard
chiudeva gli occhi lasciandosi trasportare dalla canzone e dalle
emozioni che gli dava.
Quando smisero, ore dopo, si resero conto che si era radunata una
piccola folla attorno a loro, e tutti avevano espressioni estasiate e
applaudivano come dannati.
Lì si rese conto di cosa faceva davvero Gerard. Di cosa avrebbe potuto
fare lui. Cosa avrebbero potuto essere assieme.
Gerard raccoglieva i sogni della gente, con delicatezza e forza allo
stesso tempo, li custodiva per loro, li proteggeva, e poi li restituiva
indietro, più belli e luminosi di prima.
E a chi quei sogni non li aveva, allora regalava i propri, perché
nessuno potesse mai essere lasciato solo, senza una mano amica che con
dolcezza li guidasse fuori dal nero.
Lo fecero ogni giorno.
Ogni giorno suonavano assieme, ogni giorno Gerard e Frank regalavano un
pezzo di Paradiso alle persone che li ascoltavano. Ogni giorno Frank
creava la musica assieme a Gerard ed era l’unica cosa che avrebbe
voluto continuare a fare per sempre.
-Ho sempre pensato che sarei morto qui.- disse improvvisamente Gerard
un giorno, mentre faceva il ritratto di una ragazzina straniera, usando
colori vivi e forti.
-In mezzo ai gatti selvatici, quelli che non si lasciano avvicinare da
nessuno e che nessuno può reclamare come propri.- la ragazzina li
guardava curiosa, però non si muoveva. Gerard le aveva detto di stare
immobile e lei eseguiva con costanza ammirevole.
-Ho sempre pensato di essere simile a loro. Senza padrone. Nessuno che
mi possa reclamare come suo.-
Frank trattene il respiro. Lo sapeva questo. Sapeva che Gerard era il
vento e che il vento non si poteva incatenare, al massimo si poteva
sentire tra le dita e lasciare che giocasse con i capelli.
L’amava per quello.
-Beh tu puoi.-
Frank spalancò gli occhi. Gerard ancora non lo guardava, continuava a
dipingere ma le guancie erano arrossate, la mano tremava. Non doveva
essere poi così abituato a dire cose del genere.
Nemmeno lui a sentirle. Si protese verso di lui, ignorando il sorriso
che si era aperto sul volto della ragazza. Aveva un disperato bisogno
di sentire quelle parole.
-Non è la Piazza, Frankie. Non è lei casa mia. Non scherzavo quando
dicevo che non è il posto che mi rende libero, è quello che sono io.
Amo questo posto, amo la gente che ci viene, anche quando ci passano
bastardi omofobi. Ma tutte le città hanno una Piazza.-
Frank sorrise, abbassando la testa. Non poteva davvero crederci, per
quello glielo chiese.
-Stai cercando di dirmi che mi seguirai ovunque io deciderò di andare?-
Gerard posò il pennello, la ragazzina allungò la testa per sentire la
risposta.
-Stò cercando di dire che ormai non potrei fare altro che seguirti.-
Non si era davvero reso conto di quanto avesse bisogno di sentire
quelle parole. Solo in quel momento riuscì a sentirsi, finalmente,
totalmente libero.
Tirò a sé Gerard, baciandolo teneramente, posando le mani sulle sue
guancie e limitandosi a sentirlo.
A quanto pareva, dopotutto anche il vento poteva innamorarsi.
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NOTE: Ciao a tutti! So che è strano Gerard nei panni di una specie di
poeta/cantante/pittore vagabondo, ma volevo provare a calarlo in panni
diversi dal solito, e per una volta dargli un po’ di tranquillità,
povero. Lo faccio sempre soffrire troppo nelle mie fic! Stavolta è
Frank quello in crisi XD ma niente di drammatico, sono sicura che con
Gee accanto già va tutto meglio.
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