”Is
it true what they say
Are we too blind to find a way?
Fear of the unknown
Clouds our hearts today.
Come into my world,
See through my eyes.
Try to understand,
Don't want to lose what we have. “
[…]
“See
who I am,
Break through the surface.
Reach for my hand,
Let's show them that we can
Free our minds and find a way.
The world is in our hands,
This is not the end."
( See who I am – Within Temptation )
Quando papà Bruce le aveva assicurato che la “cosa” rossa
non era “pericolosa”
e che poco prima stava solo “scherzando”
, la smorfia che inconsciamente le aveva irrigidito
la faccia era stata etichettata da “Tony”
come pesantemente “scettica”
.
Una sfumatura emozionale che non poteva capire ma che non le dispiaceva
.
Perché si sentiva “scettica”
con quella strana creatura parlante che non era
né
“gentile” come
papà Bruce , né “dolce” ,
come la donna “dorata”
.
E sebbene avesse imparato molte parole nuove , intuiva che
nessuna di queste avrebbe saputo descriverlo in modo “giusto” .
- Così dovrebbe andare tesoro – le disse la donna “dorata”
, Pepper si corresse subito , sentendo una strana morsa allo stomaco
quando percepì le sue mani gentili sul
braccio destro , una “cosa”
strana ma calda , dolce .
Perché quando lei la chiamava tesoro si sentiva “bene” .
- Cosa credete sia stato ?
Papà Bruce era arrabbiato , lo sapeva , lo capiva da come i
suoi occhi
“neri” ma buoni fissavano le tre
strisce “rosse”
che le segnavano il braccio .
Il punto in cui l’ombra “cattiva”
l’aveva afferrata prima che il bruciore lo
mandasse via , lui e l’oscurità di quel sogno , “incubo”
aveva corretto la sua mente .
Ma gli incubi non lasciavano unghiate , le aveva spiegato
Pepper , e non facevano male al risveglio , mentre lei le sentiva
bruciare , quelle tre strisce rosse .
- Non lo so , ma grazie per averla medicata –
sussurrò contrito il suo papà , lanciando un
occhiata colma di gratitudine alla donna dorata mentre lei osservava la
fasciatura bianca del proprio braccio .
Per lei il dolore non era nuovo , la “paura”
non era nuova , ma aveva qualcosa che la calmava , sempre , oltre agli
abbracci del suo papà .
La “figura”
di Loki , custodita gelosamente nelle tasche del suo vestito .
Non se ne era mai separata in realtà , anche se
papà Bruce non lo sapeva , non immaginava che lei
, ogni notte, prima di andare a dormire, parlava un
po’ con Loki , chiedendogli qualche risposta a quello che non
capiva , a quello che voleva sapere .
E anche se lui non le rispondeva , le faceva “piacere”
immaginarlo lì , con lei , come nella prigione .
Sempre silenzioso , ma attento , sempre occupato a guardarla
senza paura , preoccupazione o spavento .
Semplicemente , a guardarla.
- Giuro che non ti avrei mai immaginato nel ruolo di mamma chioccia
– gorgogliò un divertito Tony Stark
dall’angolo della camera da letto , attirando la sua
attenzione .
Lui non lo “capiva”
, sebbene Pepper avesse provato a spiegarle che la
creatura parlante era una persona “strana” .
Ma a lei le cose “strane”
piacevano , e tanto anche , invece lui no , o almeno , non riusciva a “capirlo”.
Era “difficile”
, perché la donna dorata le aveva spiegato che
l’amico di papà era una persona “complessa” ,
e lei non sapeva cosa fosse una cosa “complessa”.
Sapeva solo che su una cosa la donna tanto gentile aveva ragione .
La cosa “rossa”
diceva il contrario di quello che pensava , e lei quello lo aveva
capito , perché aveva letto quella parola in uno dei libri
di papà Bruce .
- Cosa c’è ragazza- lampadina ? Ti sei innamorata
di me ?
Ma non la piaceva che la chiamasse a quella maniera , perché
lei un nome
lo aveva , e ci teneva , tanto , perché glielo aveva dato
papà Bruce .
- Mi chiamo Astrid – brontolò a labbra socchiuse ,
stringendo le palpebre come lui , quasi fosse lei a imitarlo .
Non sembrava una persona “cattiva”
però , ma non era “buona"
, non era “gentile
, era solo “strano
“ e “complesso”
.
Lo vide sorridere in una maniera “strana” ,
come non aveva mai visto fare a nessuno .
Né a papà Bruce .
Né ad Estela .
- Allora Astrid – calcò il suo nome forse per
darle fastidio , ma lei non coglieva quello che invece papà
Bruce , a giudicare dalla faccia strana , aveva invece capito
- che ne dici di giocare un po’ con me ?
Quello la sorprese , e sembrò insospettire papà
Bruce , perché sentì la sua mano stringerle la
spalla un po’ troppo forte , mentre un suo braccio le
circondava la vita , quasi avesse paura che la persona “strana”
volesse farle del male .
E lo scienziato , captato il vibrare minaccioso delle pupille
del dottore alzò le mani in segno di resa , tornando a
guardare lei con una faccia strana , “curiosa”
le suggerì la sua mente .
E la curiosità non era una cosa cattiva , glielo aveva
spiegato papà Bruce , era una cosa “buona” ,
una cosa “normale”
.
- Non preoccuparti dottore , non foglio fare del male alla tua
deliziosa Astrid . A proposito ragazza-lampadina , a cosa vorresti
giocare ?
Le aveva dato “fastidio”
quando lui l’aveva chiamata ancora con quel nome ,
ma l’idea di giocare le piaceva , la distoglieva dal pensiero
dell’ombra cattiva che aveva provato a farle del male , e
forse avrebbe fatto rilassare papà Bruce , teso come una
corda alle sue spalle .
Osservò la persona “strana”
con attenzione , decidendo di dargli una possibilità ,
perché aveva letto in un libro che gli esseri umani
concedevano a tutti la possibilità di “correggere”
la propria immagine , ed era una cosa “giusta” , una
cosa che le creature come papà Bruce e la donna dorata
facevano .
E lei voleva essere come “loro”
, non voleva sempre sembrare "diversa"
, per questo sussurrò la
volontà di arrampicarsi sugli alberi , come faceva con
Estela , ma se la sua maestra era solita sorriderle e annuire ,
lui scoppiò solo a ridere.
Ma la sua risata era bella , era “profonda”
come quella di un “uomo”
, come avrebbe dovuto essere , e sentire suoni nuovi le piaceva ,
imparare cose nuove e belle , le piaceva .
- Non ci sono alberi qui , ma se vuoi posso farti provare un videogioco
.
- Video…gioco ? – lo ripetè con una
certa difficoltà , perché era una parola nuova e
non sapeva se fosse giusto dirlo a quel modo , ma la persona “strana”
non la rimproverò per il suo errore , si limitò
ad arcuare un sopracciglio e lanciare un occhiata “strana” a
papà Bruce .
- Non l’hai mai fatta giocare ad un videogioco ? –
gracchiò sorpreso lo scienziato , scoccando un occhiata
incredula al dottore che fece spallucce , accarezzandole la testa .
E forse doveva essere una cosa strana che lei non giocasse ai
“videogiochi”
, perché la persona “strana”
aveva un aria buffa , come quella di papà Bruce quando lei
gli chiedeva cose troppo da
“grandi” .
- Ma che padre degenere ! Forza ragazza-lampadina ! Ti farò
giocare come dovrebbe fare una ragazzina della tua età !
Lo seguì quasi subito con un sorriso luminoso , “felice” ,
guardando i suoi piedi grandi per mantenere il passo e non rimanere
indietro , e quando lui sembrò accorgersi
dell’attenzione con il quale lo fissava gli sorrise ancora ,
di nuovo , allargando gli occhi per la felicità .
E lui la imitò , allargando i suoi occhi scuri ma
meno “neri”
di quelli di papà Bruce prima di lanciare uno strano suono
con la bocca e accelerare il passo cominciando a “borbottare”
.
Ma a lei il sorriso non andava via , perché era “felice” e
la persona “strana”
e “complessa”
cominciava a piacerle .
Perché l’aveva paragonata ad una ragazzina come le
altre , non ad una cosa “contaminata”
, non ad una “cosa”
che non doveva esistere , ma ad una ragazzina , ad una
persona , ad una creatura normale .
Ed anche se lei sapeva di essere “diversa” ,
quella parola l’aveva fatta sentire come se fosse davvero una
di
“loro” .
Una bambina che poteva giocare e sorridere senza sentirsi in colpa per
il solo fatto di respirare .
°°°
Gli “adulti”
erano persone serie , composte e meno chiacchierone dei bambini ,
glielo aveva spiegato papà Bruce quando aveva provato a
convincerlo a giocare con lei .
E lei aveva capito che era vero , perché tutti gli
adulti che aveva conosciuto erano “seri” e
non amavano parlare molto , come il suo papà o la donna
dorata .
Eppure la persona “strana
“ , benché adulta , non era
composta , o seria , o meno chiacchierona , ma gridava ,
saltava e le rifilava gomitate con occhi divertiti , facendo strani
suoni con la bocca che le piacevano , la facevano ridere .
Come le piacevano i “videogiochi”
, ma più di tutto , le piaceva che lui giocasse con lei ,
anche se era adulto , anche se avrebbe dovuto essere composto come
papà Bruce .
Ma avere un'altra persona con la quale divertirsi era una cosa bella , “divertente”
, e lei aveva cominciato a ridere più spesso , e
persino papà Bruce sembrava più contento .
E a lei piaceva quando erano tutti contenti .
- Astrid , non credi sia ora di smettere ? State giocando da dodici ore
– la riprese papà Bruce con voce severa ma gentile
, provando a toglierle dalle mani la cosa nera sulla quale si divertiva
a premere pallini rigidi a caso che facevano muovere la
figura nell’enorme riquadro luminoso, ma un’altra
mano coprì la sua e quella di papà Bruce .
La mano della persona “strana”
che con gli occhi un po’ arrossati e lucidi fissava lo
scienziato con astio .
- Lascia giocare la bambina , ci stiamo divertendo , vero Astrid ?
Lanciò un pigolio divertito quando lo sentì dire
il suo nome , quello vero
, e non potè che annuire con decisione , anche se
papà Bruce aveva “aggrottato”
la faccia e lei era un po’ stanca .
- Visto ? Perciò ora lasciaci giocare e
…
- Sono io che decido cosa è bene per Astrid , e
giocare con un megalomane come te non è salutare .
La persona
“strana” emise un altro verso , uno di
quelli che lei preferiva , una specie di fischio e borbottio
unito insieme , suoni che però non sembravano far piacere a
papà Bruce visto che faceva sempre facce strane .
Ma a lei vederlo così le piaceva , era carino , era nuovo
per lei .
- Ma smettila di essere così bacchettone ! Lasciami essere
lo zio ricco e simpatico per un altro po’ , e poi tu potrai
tornare ad essere il padre rompipalle ! – lo aveva
rimproverato lui , e la cosa la fece ridere .
Perché nessuno aveva mai rimproverato papà Bruce
, ma quando lo vide diventare rosso e premerle le mani sulle orecchie
non capì il perché .
Vederlo così strano , così diverso , meno
preoccupato , in fondo , la feceva sentire strana , contenta .
- Rom…pipalle – provò a ripetere ,
lanciando un occhiata insicura alla persona “strana”
per farsi correggere , ma lui la fissava con la bocca un po’
aperta e con una luce strana negli occhi .
“Orgoglio”
le suggerì la sua testa , ed era una parola che le piaceva ,
che intuiva fosse “buona”
.
- Ripetilo ! Ti prego ! Ripetilo ! – la pregò
prima di ridere , con quella risata “da uomo”
che le piaceva .
- Papà rompipalle – trillò allora ,
divertita a sua volta , sentendo le mani di papà Bruce
diventare bollenti sulle sue orecchie .
E quando alzò il viso per guardarlo negli occhi
capì che la cosa , a lui , non aveva
fatto piacere .
- Tesoro , che ne dici se giochiamo un po’ io e
te , di là – le
consigliò la donna dorata , appena entrata nella
stanza , convincendola poi ad abbandonare i due “adulti”.
Eppure “qualcosa”
le diceva di non lasciarli da soli , gli occhi della persona “strana”
sembravano “pregarla”
di rimanere lì , ma Pepper la spinse via con un sorrisino
divertito .
- Non preoccuparti , devono solo parlare di cose da “grandi” –
la rassicurò la donna dorata , ma quando sentì un
boato nella stanza accanto il suo primo istinto fu
quello di tornare indietro a vedere cosa fosse successo , se
papà Bruce e la persona “strana”
stessero bene .
Ma Pepper la bloccò per una spalla , lanciandole un sorriso
“gentile” .
- Tuo padre sta solo spiegando a Tony che non gli piace molto
la sua idea di educarti.
- Educarmi ?
- Te lo spiegherò dopo tesoro , ora vuoi un po’ di
gelato ?
Annuì , perché a lei il gelato piaceva , ma era
ancora preoccupata per papà Bruce e per quel verso
strano che sentiva dietro le spalle .
Un suono strano , come di risata soffocata , urlo trattenuto
, e di “qualcosa”
ripetutamente sbattuto contro il muro .
°°°
- Potrei denunciarla per violenza domestica , lo sa questo dottore ?
In risposta al suo schiocco sibilante non giunse risposta , e
l’indifferenza era una cosa che Tony Stark aberrava come la
peste , lui che amava essere sulla bocca di tutti , nel bene o nel male
, preferibilmente nel male , ma quelli erano punti di vista .
E venire snobbato da uno scienziato scriteriato con il pallino della
mamma chioccia lo rendeva isterico come una ragazzina brutalmente
screditata al suo primo bacio con un “ hai fatto schifo ” .
- Allora ? Non mi zittisce con nessun “non è un
linguaggio da usare con un adulto “ –
lo imitò in falsetto , mettendo da parte la penna a laser
per “virgolettare”
il suo sfogo – o è
troppo vecchio per fare il bambino e bla bla bla bla .
Gli si stava addormentando la lingua con tutte quelle parole troppo
“seriose”
, ma quando in risposta gli giunse un profondo grugnito Tony
inorridì , allungando un occhiata all’uomo
dall’altra parte del tavolo del laboratorio .
E quando vide Bruce Barner profondamente addormentato sul plico di
calcoli che avrebbe dovuto controllare , non provò
pietà per lui , o tenerezza , si limitò
a storcere il naso nel sentire nuovamente il suo rumoroso
russare .
- E poi sarei io quello indelicato – brontolò
scontroso , arcuando un sopracciglio nell’udire nuovamente
quello strano grugnito , preferendo tornare a lavoro e riparare
l’armatura che Hulk aveva sbriciolato quel pomeriggio quando
lui aveva 'plagiato
, a detta del dottore , la sua adorabile bambina .
Persino Pepper si era lamentata per la sua scarsa considerazione
sull’educazione infantile , ma lui non ci aveva pensato ,
aveva fatto caso solo al sorriso di Astrid , alla sua risata divertita
, al modo in cui i suoi occhi si erano accesi .
Era la ragazza-lampadina , il Tesseract , un oggetto che avrebbe potuto
soddisfare tutti i suoi desideri , di scienziato e di essere
umano , ma la sola idea di analizzarla come un topo da laboratorio lo
aveva lasciato con la gola secca .
Perché , per quanto quella ragazza-lampadina rappresentasse
la fonte di energia più potente dell’universo era
, in fin dei conti , una bambina innocente , ingenua , ed adorabile ,
anche se quello non lo avrebbe ammesso sotto tortura , mai .
Con nessuno .
- Ferro vecchio ? Passami le pinze – ordinò
caustico , tendendo la mano alla sua destra , ma quando la
macchina fece l’indifferente , Tony
rischiò di farsi scoppiare una vena tanto ne era infastidito
.
Eppure , quando percepì l’uggiolio di Ferro
vecchio e il modo in cui puntava con insistenza la parete opposta , uno
strano presentimento azzannò lo stomaco dello scienziato .
La sensazione di panico che lo portò ad abbandonare il
proprio lavoro per catapultarsi di corsa nella stanza accanto ,
lì dove aveva sentito provenire un urlo sottile ma
così acuto da infrangere la barriera del suono .
Lì dove la ragazza lampadina avrebbe dovuto dormire serena .
Ma quando spalancò la porta con il respiro ansante
, ciò che gli si presentò davanti lo
fece sbiancare dall’orrore .
- Astrid!
Si gettò sulla ragazzina con il cuore in gola , afferrandola
per le spalle nel vano tentativo di immobilizzarla , ma quando vide
delle strisce rosse , identiche a quelle del braccio ,
cominciare a segnarle la gola capì
perché lei si dimenasse a quella maniera .
Tentava di fuggire , tentava di ribellarsi da “qualcosa”
che stava provando a strozzarla .
- Svegliati ! Dannazione !
Stava urlando , ed era spaventato , terrorizzato a morte come mai nella
sua vita.
Perché lei continuava a gridare , e a piangere nel sonno ,
muovendosi e chiedendo aiuto , fino a quando non sgranò gli
occhi lucidi lanciando un acuto così forte da costringerlo a
stringere le palpebre per il dolore .
- Papà ?
Aprì gli occhi quasi subito , con uno strano senso di vuoto
nello stomaco nel sentirsi chiamare a quel modo , ma capì
che la ragazza-lampadina doveva essere ancora confusa , spaventata ,
decisamente terrorizzata .
Lo fissava con occhi enormi , tanto grandi che quasi poteva
distinguere una galassia che vi galleggiava all’interno , e
un capogiro lo costrinse a richiudere gli occhi con forza ,
perché aveva appena gettato uno sguardo su una galassia , e
per quanto fosse stato bello , era peggio di un viaggio in classe
turistica durante una perturbazione .
- Tony – lo riconobbe infine , rallentando il respiro e
provando a calmarsi , ma lo scienziato non aveva intenzione di aprire
gli occhi , altrimenti gli sarebbe venuto di nuovo da vomitare
, con lo stomaco tutto in subbuglio per quel viaggio nello
spazio non richiesto .
- Vado a chiamare tuo padre – la tranquillizzò ,
facendo un passo indietro con lentezza , ma quando
sentì Astrid arpionarsi alle sue braccia con le mani non
potè che schiudere gli occhi , anche se di
malavoglia .
E avrebbe preferito rimanere al buio , cieco , piuttosto che vederla
con quello sguardo disperato .
- No , non voglio stare sola – pigolò con poca
voce Astrid , rafforzando la presa delle sue mani sugli avambracci di
Tony Stark , ghiacciato dalla confusione .
Perché non sapeva cosa fare , come comportarli , lui , che
non era né padre , né un uomo gentile e sobrio
come Bruce Barner , ma che preferiva il gioco alla
serietà , la risata al pianto .
Ma aveva davanti una bambina che piangeva e
chiedeva il suo aiuto , e sebbene Tony non sapesse da che parte
cominciare , decise di darle almeno una leggera pacca sulla spalla , un
po’ impacciato .
Astrid continuava a guardarlo con terrore , come se avesse paura che
davvero l’avrebbe lasciata da sola , e ci aveva anche pensato
a chiamare il dottore pur di togliersi da quella situazione
imbarazzante che lo metteva a disagio , ma vedere la ragazza-lampadina
pregarlo con lo sguardo di rimanere con lei lo fece desistere .
- Cosa è successo ?
La vide abbassare gli occhi e sfiorarsi con una mano la gola , incerta
, prima di scoppiare a piangere in silenzio , ritirando
l’altro braccio per stringersi da sola .
Perché forse aveva sentito la sua avversione a quel
contatto , e aveva preferito non far sentire in imbarazzo lui che
ricercare un conforto forzato , e quella premura lo sconvolse
, lo lasciò con un retrogusto amaro in bocca .
Perché quella ragazzina era buona e gentile più
di un essere umano , era una persona che viveva , respirava e aveva
paura come ogni creatura vivente , semplicemente .
Ai suoi occhi non rappresentava il cubo cosmico che avrebbe
potuto generare una nuova guerra tra i mondi , era semplicemente Astrid
, la figlia di uno scienziato nei panni di una mamma chioccia e la
ragazza-lampidina con cui aveva giocato e riso quel pomeriggio .
Nulla di più .
Nulla di meno .
Quando la tirò a sé per un braccio emise un lungo
grugnito di fastidio , sentendo una strana morsa al cuore
nell’accorgersi di quanto piccola fosse tra le sue braccia ,
indifesa , bisognosa di affetto , di protezione .
- Non sono molto bravo in queste cose – bofonchiò
impacciato , aggrottando le sopracciglia nell’accorgersi di
come la sua voce risultasse goffa persino alle sue orecchie .
Sentì Astrid tirare su con il naso e stringere tra le dita
il tessuto morbido della sua camicia , annuendo ed accucciandosi sul
suo petto , e la trovò incredibilmente dolce ,
adorabile , anche se non lo avrebbe mai ammesso .
- Vuoi insegnato un modo per combattere la paura ?
– le chiese lo scienziato con aria un po’
scanzonata , più da Tony Stark .
Astrid annuì , scostandosi un po’ per guardarlo in
viso con aria decisa .
- Quando hai paura , c’è solo una cosa
da fare – proferì Iron Man con voce solenne ,
fissandola negli occhi nonostante la sensazione di vertigine sarebbe
tornata più forte di prima – e io te la
insegnerò , perché sei una ragazza-lampadina e
hai per padre uno scienziato petulante come una suocera in piena crisi
ormonale .
- Cos’è una suocera ?
- Non è questo il punto Astrid – la riprese Tony ,
picchiettandole la fronte con l’indice per farla tornare
seria .
- Vuoi o non vuoi che ti insegni questo modo ?
Vide Astrid annuire con fervore , picchiettandosi nuovamente per
promettere di stare zitta , e Tony sentì tornare
le vertigini , ma questa volta non per il viaggio spaziale .
Prese un respiro profondo , osservandola con
serietà , cosa che gli veniva molto difficile
già dopo i dodici anni .
- L’unico modo per sconfiggere la paura è unire le
mani – e le chiuse i palmi nei suoi , tenendola
d’occhio .
- Chiudere gli occhi , prendere un respiro profondo .
Astrid lo imitò in modo impeccabile , seguendo ogni suo
ordine , fino a quando non rimasero entrambi ad occhi chiusi , immobili
e silenziosi .
- E poi quando sei pronta devi dire una sola cosa .
- Cosa ?
- Formaggio!
Potè immaginare il perché la ragazza-lampadina
avesse appena schiuso le labbra .
Per chiedere cos’era un formaggio , ma lei non avrebbe dovuto
saperlo , e avrebbe fatto in modo che non lo chiedesse neanche a Bruce .
Non voleva essere preso in giro dal
coso verde , ne sarebbe andato della sua reputazione di
duro , stronzo ed egoista.
- Non devi dirlo a nessuno , sarà il nostro segreto
, va bene ?
- Va bene .
Era tornata a sorridere , ma soprattutto , ad abbracciarlo , e
benché Tony avesse dimenticato come si facesse ad essere
“delicati”
e “gentili”
, riscoprì che non era poi così male
fare l' adulto , per una volta .
Perché era un’eccezione che avrebbe potuto
concedersi , una volta ogni tanto .
Ma con lei , solo con lei .
La ragazza-lampadina che lo aveva costretto a inventarsi un gioco
psicologico con un Formaggio come parole chiave , e che lo
aveva fatto sentire “dolce”
e “delicato”
dopo trent’anni di scherzi , tanta
ironia e battute scanzonate .
°°°
I “cartoni
animati” erano la seconda cosa che Tony le aveva
fatto amare .
Li guardava ogni sera , perchè le avevano proibito di
dormire , sia papà Bruce che “zio”
Tony .
Perché la cosa “cattiva”
sembrava attaccarla solo quando era priva di coscienza , e per questo
lei passava il tempo a giocare ai videogiochi e a guardare i “cartoni animati”
con papà Bruce .
- Astrid ! Sveglia ! Andiamo a farci una passeggiata nel cielo!
– le urlò dall’altra stanza la persona
“strana”
, facendo irrigidire papà Bruce al suo fianco , ma lo “zio”
lo faceva per il suo bene , glielo aveva spiegato Pepper .
Perché i due “adulti”
facevano a turno per farla rimanere sveglia , e lei stessa si era
accorta di come papà Bruce avesse cominciato a sbadigliare .
- Non è un cane ! – lo rimbrottò il
dottore , stringendola per un fianco con uno sguardo infastidito , ma
quando Iron Man la sfilò dalle braccia dell’uomo
lei rise di cuore , svolazzando sulla testa di entrambi prima di “volare”
via con lo “zio”
fuori dalla finestra .
Fece appena in tempo a sentire le urla di papà Bruce prima
che il fischio del vento sovrastasse la sua voce .
- Tuo padre è geloso – le spiegò Tony
quando provò a chiedergli perché suo
papà si comportava a quella maniera , ma lei non sapeva che
significava , essere "geloso"
, non lo aveva ancora letto , non lo aveva ancora imparato .
- Geloso significa che ti da fastidio quando qualcuno fa attenzione a
quello a cui vuoi bene .
Era semplice da capire , e Tony era bravo a spiegarle le cose .
Era coinciso , e non faceva giri di parole , ma si limitava a dirle le
cose per come stavano , senza preoccuparsi della sua sorpresa , e a lei
la cosa piaceva .
Amava anche quando andavano a fare le passeggiate nel cielo , quando
facevano le gare di velocità , quando si sfidavano ai
videogiochi , perché era una sensazione nuova , che non
aveva provato con papà Bruce.
Perché lui era sobrio , era “serio”
, e le proibiva tutto ciò che avrebbe potuto metterla nei
guai , mentre lo zio Tony era il suo compagno di giochi ed era
“spericolato”
.
E a lei piaceva essere “spericolata”
.
- Ti va di fare una gara ?
Annuì felice , fermandosi sopra la casa che
usavano come punto di arrivo , e quando Tony le diede il via , lei
partì veloce , lasciando che l’alone azzurro
tornasse a cingerla e a liberare una scia luminosa al suo passaggio .
Le piaceva sentire l’aria sul viso , andare veloce , non
pensare a nulla se non a volare , veloce , sempre più veloce
.
Papà Bruce non sapeva delle loro gare, era un segreto , come
il modo che Tony le aveva insegnato per combattere la paura .
Ed era divertente avere dei segreti con la persona “strana” ,
era una cosa nuova .
Quando arrivò sopra la casa aspettò che Tony la
raggiungesse , sorridendo nel vederlo “aggrottare la faccia”
come papà Bruce .
Perché a lui non piaceva perdere, glielo aveva spiegato
Pepper .
- Ti ho lasciato vincere , ovviamente – soffiò lui
con voce frustrata , lanciandole un occhiata obliqua che la fece
sorridere.
- Che ne dici se ti insegno a combattere stasera ?
Il sorriso le andò via come il respiro quando
riconobbe quella parola e il suo significato .
“Combattere”
.
Scosse la testa con foga .
- Perché no ? Dovrai imparare a difenderti se …
- A me non piace combattere – lo interruppe con
voce piccola e rigida – non mi piace . Non è una
cosa buona , e fare “male”
alle persone non è una cosa giusta . Non mi piace .
Stava per piangere , e sentiva la voce ingrossarsi nella sua gola ,
bruciarle gli occhi .
Perché fare del male non era “bello” ,
non era “giusto”
, non voleva .
Non le piaceva .
Vide Tony fissarla in silenzio prima di sospirare e guardare il vuoto
con aria contrita .
- Devi imparare a difenderti Astrid . Prima o poi verranno a farti del
male , ed anche se ci siamo io e il dottore devi …
- Perché ?
Lo aveva singhiozzato , e a lei non piaceva singhiozzare .
Le faceva tremare la voce .
Non la faceva respirare bene .
Le appesantiva la pancia .
- Perché devono farmi male ? Ho fatto qualcosa di sbagliato
? – pigolò triste , sfiorando distrattamente le
strisce alla gola e al braccio prima di abbassare gli occhi .
- Posso chiedere scusa , se ho fatto qualcosa di sbagliato . Posso
farlo, me lo ha insegnato papà Bruce .
Sentiva gli occhi pesanti , la testa dolorante , il tum-tum difficile
da sentire nel petto .
- Me lo ha insegnato . Mi ha detto di chiedere scusa quando faccio
qualcosa di sbagliato . Non posso chiedere scusa ?
Quando sentì le braccia di Tony stringerla forte tanto da
farle male smise di piangere , osservando il vuoto con occhi grandi e
sorpresi .
Perché gli abbracci della persona strana erano “imprevisti”
, e non sempre erano uguali agli altri .
Ma erano dolci , erano protettivi , erano diversi da quelli “frequenti”
di Papà Bruce .
- Non hai fatto nulla di sbagliato Astrid , e non devi chiedere scusa a
nessuno , se non hai fatto nulla di male .
Scoppiò a piangere tra le sue braccia , annuendo e ripetendo
Formaggio
uno o due volte prima di calmarsi .
Perché essere “abbracciata”
le piaceva , la faceva sentire normale , la faceva sentire “amata” .
E le piaceva scoprire che non tutti gli abbracci erano uguali
, che ognuno aveva modi diversi , unici , che lei poi
scopriva.
Ed era una cosa bella , che le piaceva e la faceva smettere di piangere
, di farla sentire diversa ma più "normale".
Come una ragazzina della sua età .
°°°
Stava andando a fare compere con Pepper perché era
una ragazza, e doveva indossare cose “carine”
le aveva detto .
Ed anche se papà Bruce aveva fatto storie e Tony si era
offerto di chiamare qualcuno a casa per comprarle nuovi vestiti , la
creatura “dorata”
aveva detto che era una giornata tra “donne” ,
e che loro non avevano potere decisionale .
Era uscita dalla torre , un po’ spaventata ,
perché era la sua prima volta “fuori”
senza papà Bruce , e le persone con gambe e braccia come lei
erano tante , davvero tante .
- Non avere paura tesoro , ci sono io con te – la
rassicurò Pepper , stringendole la mano con un sorriso “dolce”
, ma la paura rimaneva , assieme ad un’altra sensazione che
non le piaceva , la metteva a disagio .
Quando vide un gruppo di “donne”
fissarla con insistenza abbassò la visiera del cappello che
Tony le aveva dato per nascondere i suoi capelli strani , per farla
"mimetizzare" , e lei si sentiva un po’
più sicura con quella “cosa” sulla
testa che le nascondeva gli occhi e il viso .
Camminava mano per la mano con Pepper ma si guardava i piedi, e non
osava alzare il viso per paura di “attirare l’attenzione”
con la sua “diversità”
, anche se la donna dorata le aveva assicurata che lì
c’erano creature molto più strane di lei .
- Guarda Astrid ! Un cane ? Hai mai visto un cane ?
Sollevò un po’ la visiera , sobbalzando appena
quando un muso peloso le sfiorò la gamba destra , e si
strinse a Pepper con un urletto spaventato , cominciando a tremare per
la paura .
Ma quando quella “cosa”
pelosa tornò a toccarle la gamba provò a
guardarla in viso .
E sorrise , un po’ sorpresa , nell’accorgersi che
era “carina”
, che non era come lei , era diversa , piccola e
pelosa , con occhi grandi .
- Accarezzalo , non ti farà male .
Allungò una mano con un po’ di paura , sentendo
qualcosa di morbido , di “bello”
sotto le dita , e quando la cosa pelosa cominciò ad emettere
lo stesso suono di Ferro vecchio sorrise , chinandosi per toccarlo
meglio .
Continuò ad accarezzarlo , rapita , fino a quando non
sentì quella sensazione sgradevole farsi viva , pressante .
La sensazione di essere fissata
.
E quando si voltò , notò con orrore
l’uomo vestito di “nero” che
, notato il suo sguardo si era fermato poco dietro , facendo finta di
osservare qualcosa sopra di lui .
Ma lo sentiva lo stesso .
Era osservata , analizzata , squadrata da più parti .
A destra .
A sinistra .
In alto .
Dappertutto
.
- Andiamo via , per favore – sussurrò spaventata ,
riconoscendo un’altra persona “nera”
svoltare l’angolo che avevano appena superato .
- Su tesoro , non fare così , non c’è
nulla …
- Ci sono persone nere che mi fissano ! – strillò
spaventata , stringendosi alla donna dorata con occhi colmi di terrore
e di paura .
Perché era tanti .
Accanto a lei .
Davanti .
Dietro .
- Cosa hai detto ? Persone …
- Lì – e indicò la donna “nera”
appena chinatasi a raccogliere un mazzo di chiavi , e sentì
Pepper irrigidirsi , rovistando nella borsa in cerca di qualcosa .
- Stai tranquilla , ora chiamo Tony e ce ne andiamo . Stammi vicina .
Le rimase accanto , stretta tanto da non poter respirare , mentre
sentiva la voce di papà Bruce e Tony nella cosa nera che
Pepper aveva portato all’orecchio .
- Credo che gli uomini della S.H.I.E.L.D. ci stiano seguendo , non
…
Stavano urlando tutti , e c’erano quelle persone “nere”
che li seguivano poco dietro , ma fu qualcos’altro a
catturare il suo interesse , a immobilizzarla dalla paura .
Lasciò la mano di Pepper , fermandosi davanti ad una vetrina
luminosa nella quale osservava il cielo sopra di lei
, prima azzurro , tingersi di “nero”
, ma un “nero”
che faceva paura , che la portò a stringere il cappello con
mani tremanti .
E quando il primo fulmine colpì un punto imprecisato del
cielo , la donna dorata si voltò verso di lei ,
ferma e immobile che osservava una “cosa”
rossa volare dal cielo ed avvicinarsi velocemente , sempre
più velocemente , fino a quando …
- Astrid!
Si parò il viso , piegandosi su se stessa mentre
l’esplosione di vetri le feriva il braccio e le gambe e il
fuoco rosso divampava nel negozio .
E attorno a lei la gente urlava, gridava aiuto .
Ma il dolore non era arrivato , e quando ritirò le mani del
viso riconobbe il mantello “rosso”
della creatura “dorata”
stagliarsi nel nero del cielo , “cattivo”
, feroce e crudele .
Eppure non guardava lei , non poteva .
- Fino a quando protrarrai questa faida fratello ?
Gli occhi le si riempirono di lacrime mentre tra il polverone
che l’aveva circondata cominciava a delinearsi il profilo di
una figura “nera”
, ma un “nero”
che non faceva male , né paura .
Un “nero”
che le piaceva , come la creatura che l’aveva difesa dal
fulmine e che ora sorrideva ferocemente a colui il quale voleva farle
del male .
- Fino a quando ne avrò voglia , fratello . Fino a quando ne
avrò voglia .
Continua…
Eccomi qui ! Questo è il momento per trattenere il respiro
signore , perchè da qui in avanti ci sarà da
tremare !
Spero che il capitolo sia picaiuto .
Ringrazio chi ha letto o dato un occhiata alla storia .
- Eruanne : Sono
contenta che Tony Stark e la sua caratterizzazione ti sia piaciuta , e
spero anche che questo suo lato dolce sia piaciuto a te quanto
è piaciuto a me scriverlo ! Spero che anche in questo
capitolo tu lo abbia apprezzato ! Che dire se non
"è arrivato ! è arrivato !"
Grazie per il commento !! Un abbraccio forte forte !
- Anastasiya Rajikova : Essere
divertente con il personaggio di Tony era uno dei miei obiettivi nel
capitolo precedente ,e sono contenta di esserci riuscita ! Qui
c'è un lato un pò più tenero di Iron
Man , e le cose , come avrai notato , cominciano a farsi più
serie . Spero di aver reso al meglio il legame delineatosi tra Astrid e
Stark e di come, attraverso la storia , voglia toccare tematiche forti
quali guerra e diversità .
Grazie per il bellissimo commento , un bacio !
Al prossimo aggiornamento , Gold Eyes
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