Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Hagne    27/05/2012    6 recensioni
"Quando un Re senza trono, ridotto in schiavitù, torna alla ribalta.
Quando degli dei, infrangendo le regole, compiono una blasfemia.
Quando ciò che non dovrebbe esistere nasce, cresce e uccide.
Allora nasce questa storia.
Una storia di amore, odio, rancore, e crescita.
Perchè il confine tra bene e male è labile, precario, e non sempre ciò che sembra giusto, lo è davvero"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Heart Of Everything '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
”Is it true what they say
Are we too blind to find a way?
Fear of the unknown
Clouds our hearts today.
Come into my world,
See through my eyes.
Try to understand,
Don't want to lose what we have. “

[…]


See who I am,
Break through the surface.
Reach for my hand,
Let's show them that we can
Free our minds and find a way.
The world is in our hands,
This is not the end."


( See who I am – Within Temptation )








Quando papà Bruce le aveva assicurato che la “cosa” rossa non era “pericolosa”  e che poco prima stava solo “scherzando” , la  smorfia che  inconsciamente le aveva irrigidito la faccia era stata etichettata da “Tony”  come pesantemente “scettica” .
Una sfumatura emozionale che non poteva capire ma che non le dispiaceva .
Perché si sentiva “scettica” con  quella strana creatura parlante che non era né “gentile”  come papà Bruce , né “dolce” , come la donna “dorata” .
E sebbene avesse  imparato molte parole nuove , intuiva che nessuna di queste avrebbe saputo descriverlo in modo “giusto” .
- Così dovrebbe andare tesoro – le disse la donna “dorata” , Pepper si corresse subito , sentendo una strana morsa allo stomaco quando  percepì le sue mani gentili sul  braccio destro , una “cosa” strana ma calda , dolce .
Perché quando lei la chiamava tesoro si sentiva “bene” .
- Cosa credete sia stato ?
Papà Bruce era arrabbiato , lo sapeva , lo capiva da come i suoi occhi “neri” ma buoni fissavano le tre strisce “rosse”  che le segnavano il braccio .
Il punto in cui l’ombra “cattiva” l’aveva afferrata prima che il bruciore lo mandasse via , lui e l’oscurità di quel sogno , “incubo” aveva corretto la sua mente .
 Ma gli incubi non lasciavano unghiate , le aveva spiegato Pepper , e non facevano male al risveglio , mentre lei le sentiva bruciare , quelle tre strisce rosse .
- Non lo so , ma grazie per averla medicata – sussurrò contrito il suo papà , lanciando un occhiata colma di gratitudine alla donna dorata mentre lei osservava la fasciatura bianca del proprio braccio .
Per lei il dolore non era nuovo , la “paura” non era nuova , ma aveva qualcosa che la calmava , sempre , oltre agli abbracci del suo papà .
La “figura” di Loki , custodita gelosamente nelle tasche del suo vestito .
Non se ne era mai separata in realtà , anche se papà Bruce non lo sapeva , non immaginava che lei ,  ogni notte, prima di andare a dormire, parlava un po’ con Loki , chiedendogli qualche risposta a quello che non capiva , a quello che voleva sapere .
E anche se lui non le rispondeva , le faceva “piacere” immaginarlo lì , con lei , come nella prigione .
Sempre silenzioso , ma attento  , sempre occupato a guardarla senza paura , preoccupazione o spavento .
Semplicemente , a guardarla.
- Giuro che non ti avrei mai immaginato nel ruolo di mamma chioccia – gorgogliò un divertito Tony Stark dall’angolo della camera da letto , attirando la sua attenzione .
Lui non lo “capiva”   ,  sebbene Pepper avesse provato a spiegarle che la creatura parlante era una persona “strana” .
Ma a lei le cose “strane” piacevano , e tanto anche , invece lui no , o almeno , non riusciva a “capirlo”.
Era “difficile” , perché la donna dorata le aveva spiegato che l’amico di papà era una persona “complessa” , e lei non sapeva cosa fosse una cosa “complessa”.
Sapeva solo che su una cosa la donna tanto gentile aveva ragione .
La cosa “rossa” diceva il contrario di quello che pensava , e lei quello lo aveva capito , perché aveva letto quella parola in uno dei libri di papà Bruce .
- Cosa c’è ragazza- lampadina ? Ti sei innamorata di me ?
Ma non la piaceva che la chiamasse a quella maniera , perché lei un nome lo aveva , e ci teneva , tanto , perché glielo aveva dato papà Bruce .
- Mi chiamo Astrid – brontolò a labbra socchiuse , stringendo le palpebre come lui , quasi fosse lei a imitarlo .
Non sembrava una persona “cattiva” però , ma non era “buona"  , non era “gentile , era solo “strano “ e “complesso” .
Lo vide sorridere in una maniera “strana” , come non aveva mai visto fare a nessuno .
Né a papà Bruce .
Né ad Estela .
- Allora Astrid – calcò il suo nome forse per darle fastidio , ma lei non coglieva quello che invece papà Bruce , a giudicare dalla faccia strana , aveva invece capito  - che ne dici di giocare un po’ con me ?
Quello la sorprese , e sembrò insospettire papà Bruce , perché sentì la sua mano stringerle la spalla un po’ troppo forte , mentre un suo braccio le circondava la vita , quasi avesse paura che la persona “strana”  volesse farle del male .
E lo scienziato , captato il vibrare minaccioso delle pupille del dottore alzò le mani in segno di resa , tornando a guardare lei con una faccia strana , “curiosa”  le suggerì la sua mente .
E la curiosità non era una cosa cattiva , glielo aveva spiegato papà Bruce , era una cosa “buona” , una cosa “normale” .
- Non preoccuparti dottore , non foglio fare del male alla tua deliziosa Astrid . A proposito ragazza-lampadina , a cosa vorresti giocare ?
Le aveva dato “fastidio” quando lui l’aveva chiamata  ancora con quel nome , ma l’idea di giocare le piaceva , la distoglieva dal pensiero dell’ombra cattiva che aveva provato a farle del male , e forse avrebbe fatto rilassare papà Bruce , teso come una corda alle sue spalle .
Osservò la persona “strana” con attenzione , decidendo di dargli una possibilità , perché aveva letto in un libro che gli esseri umani concedevano a tutti la possibilità di “correggere” la propria immagine , ed era una cosa “giusta” , una cosa che le creature come papà Bruce e la donna dorata facevano .
E lei voleva essere come “loro” , non voleva sempre sembrare "diversa"  , per questo sussurrò la  volontà di arrampicarsi sugli alberi , come faceva con Estela , ma se la sua maestra era solita sorriderle e annuire , lui scoppiò solo a ridere.
Ma la sua risata era bella , era “profonda” come quella di un “uomo” , come avrebbe dovuto essere , e sentire suoni nuovi le piaceva , imparare cose nuove e belle  , le piaceva .
- Non ci sono alberi qui , ma se vuoi posso farti provare un videogioco .
- Video…gioco ? – lo ripetè con una certa difficoltà , perché era una parola nuova e non sapeva se fosse giusto dirlo a quel modo , ma la persona “strana” non la rimproverò per il suo errore , si limitò ad arcuare un sopracciglio e lanciare un occhiata “strana” a papà Bruce .
- Non l’hai mai fatta giocare ad un videogioco ? – gracchiò sorpreso lo scienziato , scoccando un occhiata incredula al dottore che fece spallucce , accarezzandole la testa .
E forse doveva essere una cosa strana che lei non giocasse ai “videogiochi” , perché la persona “strana” aveva un aria buffa , come quella di papà Bruce quando lei gli chiedeva cose troppo da “grandi” .
- Ma che padre degenere ! Forza ragazza-lampadina ! Ti farò giocare come dovrebbe fare una ragazzina della tua età !
Lo seguì quasi subito con un sorriso luminoso , “felice” , guardando i suoi piedi grandi per mantenere il passo e non rimanere indietro , e quando lui sembrò accorgersi dell’attenzione con il quale lo fissava gli sorrise ancora , di nuovo , allargando gli occhi per la felicità .
E lui la imitò , allargando i suoi occhi scuri  ma meno “neri” di quelli di papà Bruce prima di lanciare uno strano suono con la bocca e accelerare il passo cominciando a “borbottare” .
Ma a lei il sorriso non andava via , perché era “felice” e la persona “strana” e “complessa” cominciava a piacerle .
Perché l’aveva paragonata ad una ragazzina come le altre , non ad una cosa “contaminata” , non ad una “cosa” che non doveva esistere , ma ad una ragazzina , ad una persona , ad una creatura normale .
Ed anche se lei sapeva di essere “diversa” , quella parola l’aveva fatta sentire come se fosse davvero una di “loro” .
Una bambina che poteva giocare e sorridere senza sentirsi in colpa per il solo fatto di respirare .  




°°°





Gli “adulti” erano persone serie , composte e meno chiacchierone dei bambini , glielo aveva spiegato papà Bruce quando aveva provato a convincerlo a giocare con lei  .
E lei aveva capito che era vero  , perché tutti gli adulti che aveva conosciuto erano “seri” e non amavano parlare molto , come il suo papà o la donna dorata .
Eppure la persona “strana “ , benché adulta ,  non era composta , o seria , o meno chiacchierona , ma  gridava , saltava e le rifilava gomitate con occhi divertiti , facendo strani suoni con la bocca che le piacevano , la facevano ridere .
Come le piacevano i “videogiochi” , ma più di tutto , le piaceva che lui giocasse con lei , anche se era adulto , anche se avrebbe dovuto essere composto come papà Bruce .
Ma avere un'altra persona con la quale divertirsi era una cosa bella , “divertente” ,  e lei aveva cominciato a ridere più spesso , e persino papà Bruce sembrava più contento .
E a lei piaceva quando erano tutti contenti .
- Astrid , non credi sia ora di smettere ? State giocando da dodici ore – la riprese papà Bruce con voce severa ma gentile , provando a toglierle dalle mani la cosa nera sulla quale si divertiva a premere pallini rigidi a caso che  facevano muovere la figura nell’enorme riquadro luminoso, ma un’altra mano coprì la sua e quella di papà Bruce .
La mano della persona “strana” che con gli occhi un po’ arrossati e lucidi fissava lo scienziato con astio .
- Lascia giocare la bambina , ci stiamo divertendo , vero Astrid ?
Lanciò un pigolio divertito quando lo sentì dire il suo nome , quello vero , e non potè che annuire con decisione , anche se papà Bruce aveva “aggrottato” la faccia e lei era un po’ stanca .
- Visto ?  Perciò ora lasciaci giocare e …
- Sono io che decido cosa è  bene per Astrid , e giocare con un megalomane come te non è salutare  .
La persona “strana” emise un altro verso , uno di quelli che lei preferiva  , una specie di fischio e borbottio unito insieme , suoni che però non sembravano far piacere a papà Bruce visto che  faceva sempre facce strane .
Ma a lei vederlo così le piaceva , era carino , era nuovo per lei  .
- Ma smettila di essere così bacchettone ! Lasciami essere lo zio ricco e simpatico per un altro po’ , e poi tu potrai tornare ad essere il padre rompipalle ! – lo aveva rimproverato lui , e la cosa la fece ridere .
Perché nessuno aveva mai rimproverato papà Bruce , ma quando lo vide diventare rosso e premerle le mani sulle orecchie non capì il perché .
Vederlo così strano , così diverso , meno preoccupato , in fondo ,  la feceva sentire strana , contenta .
- Rom…pipalle – provò a ripetere , lanciando un occhiata insicura alla persona “strana” per farsi correggere , ma lui la fissava con la bocca un po’ aperta e con una luce strana negli occhi .
“Orgoglio” le suggerì la sua testa , ed era una parola che le piaceva , che intuiva fosse “buona” .
- Ripetilo ! Ti prego ! Ripetilo ! – la pregò prima di ridere , con quella risata “da uomo” che le piaceva .
- Papà rompipalle – trillò allora , divertita a sua volta , sentendo le mani di papà Bruce diventare bollenti sulle sue orecchie .
E quando alzò il viso per guardarlo negli occhi  capì che la cosa  , a lui  , non aveva fatto piacere .
- Tesoro , che ne dici se giochiamo un po’ io  e te  , di là – le consigliò  la donna dorata , appena entrata nella stanza ,  convincendola poi  ad abbandonare i due “adulti”.
Eppure “qualcosa” le diceva di non lasciarli da soli , gli occhi della persona “strana” sembravano “pregarla” di rimanere lì , ma Pepper la spinse via con un sorrisino divertito .
- Non preoccuparti , devono solo parlare di cose da “grandi” – la rassicurò la donna dorata , ma quando sentì un boato nella stanza accanto  il suo primo istinto fu  quello di tornare  indietro a vedere cosa fosse successo , se papà Bruce e la persona “strana” stessero bene .
Ma Pepper la bloccò per una spalla , lanciandole un sorriso “gentile”  .
- Tuo padre sta solo spiegando a Tony che non gli piace  molto la sua idea di educarti.
- Educarmi ?
- Te lo spiegherò dopo tesoro , ora vuoi un po’ di gelato ?
Annuì , perché a lei il gelato piaceva , ma era ancora preoccupata per papà Bruce e  per quel verso strano che sentiva dietro le spalle .
Un suono strano , come di risata soffocata ,  urlo trattenuto ,  e di “qualcosa” ripetutamente sbattuto contro il muro .







°°°
 







- Potrei denunciarla per violenza domestica , lo sa questo dottore ?
In risposta al suo schiocco sibilante non giunse risposta , e l’indifferenza era una cosa che Tony Stark aberrava come la peste , lui che amava essere sulla bocca di tutti , nel bene o nel male , preferibilmente nel male , ma quelli erano punti di vista .
E venire snobbato da uno scienziato scriteriato con il pallino della mamma chioccia lo rendeva isterico come una ragazzina brutalmente screditata  al suo primo bacio  con un “ hai fatto schifo ” .
- Allora ? Non mi zittisce con nessun “non è un linguaggio da usare con un adulto “ – lo imitò in falsetto , mettendo da parte la penna a laser per “virgolettare” il suo sfogo – o è troppo vecchio per fare il bambino e bla bla bla bla .
Gli si stava addormentando la lingua con tutte quelle parole troppo “seriose” , ma quando in risposta gli giunse un profondo grugnito Tony inorridì , allungando un occhiata all’uomo dall’altra parte del tavolo del laboratorio .
E quando vide Bruce Barner profondamente addormentato sul plico di calcoli che avrebbe dovuto controllare , non provò pietà per lui , o tenerezza , si limitò  a storcere  il naso nel sentire nuovamente il suo rumoroso russare .
- E poi sarei io quello indelicato – brontolò scontroso , arcuando un sopracciglio nell’udire nuovamente quello strano grugnito , preferendo tornare a lavoro e riparare l’armatura che Hulk aveva sbriciolato quel pomeriggio quando lui aveva 'plagiato , a detta del dottore , la sua adorabile bambina .
Persino Pepper si era lamentata per la sua scarsa considerazione sull’educazione infantile , ma lui non ci aveva pensato , aveva fatto caso solo al sorriso di Astrid , alla sua risata divertita , al modo in cui i suoi occhi si erano accesi .
Era la ragazza-lampadina , il Tesseract , un oggetto che avrebbe potuto soddisfare tutti i suoi desideri ,  di scienziato e di essere umano , ma la sola idea di analizzarla come un topo da laboratorio lo aveva lasciato con la gola secca .
Perché , per quanto quella ragazza-lampadina rappresentasse la fonte di energia più potente dell’universo era , in fin dei conti , una bambina innocente , ingenua , ed adorabile , anche se quello non lo avrebbe ammesso sotto tortura  , mai .
Con nessuno .
- Ferro vecchio ? Passami le pinze – ordinò caustico , tendendo la mano alla sua destra , ma quando la macchina  fece l’indifferente , Tony rischiò di farsi scoppiare una vena tanto ne era infastidito .
Eppure , quando percepì l’uggiolio di Ferro vecchio e il modo in cui puntava con insistenza la parete opposta , uno strano presentimento azzannò lo stomaco dello scienziato .
La sensazione di panico che lo portò ad abbandonare il proprio lavoro per catapultarsi di corsa nella stanza accanto , lì dove aveva sentito provenire un urlo sottile ma così acuto da infrangere la barriera del suono .
Lì dove la ragazza lampadina avrebbe dovuto dormire serena .
Ma quando spalancò la porta con il respiro ansante ,  ciò che gli si presentò davanti lo fece sbiancare dall’orrore .
- Astrid!
Si gettò sulla ragazzina con il cuore in gola , afferrandola per le spalle nel vano tentativo di immobilizzarla , ma quando vide delle strisce rosse  , identiche a quelle del braccio , cominciare a segnarle la gola capì  perché lei si dimenasse a quella maniera .
Tentava di fuggire , tentava di ribellarsi da “qualcosa” che stava provando a strozzarla .
- Svegliati ! Dannazione !
Stava urlando , ed era spaventato , terrorizzato a morte come mai nella sua vita.
Perché lei continuava a gridare , e a piangere nel sonno , muovendosi e chiedendo aiuto , fino a quando non sgranò gli occhi lucidi lanciando un acuto così forte da costringerlo a stringere le palpebre per il dolore .
- Papà ?
Aprì gli occhi quasi subito , con uno strano senso di vuoto nello stomaco nel sentirsi chiamare a quel modo , ma capì che la ragazza-lampadina doveva essere ancora confusa , spaventata , decisamente terrorizzata .
Lo fissava con occhi  enormi , tanto grandi che quasi poteva distinguere una galassia che vi galleggiava all’interno , e un capogiro lo costrinse a richiudere gli occhi con forza , perché aveva appena gettato uno sguardo su una galassia , e per quanto fosse stato bello , era peggio di un viaggio in classe turistica durante una perturbazione .
- Tony – lo riconobbe infine , rallentando il respiro e provando a calmarsi , ma lo scienziato non aveva intenzione di aprire gli occhi , altrimenti gli sarebbe venuto di nuovo da vomitare  , con lo stomaco tutto in subbuglio per quel viaggio nello spazio non richiesto .
- Vado a chiamare tuo padre – la tranquillizzò , facendo un passo indietro con lentezza ,  ma quando sentì Astrid arpionarsi alle sue braccia con le mani non potè che schiudere gli occhi , anche  se di malavoglia .
E avrebbe preferito rimanere al buio , cieco , piuttosto che vederla con quello sguardo disperato .
- No , non voglio stare sola – pigolò con poca voce Astrid , rafforzando la presa delle sue mani sugli avambracci di Tony Stark , ghiacciato dalla confusione .
Perché non sapeva cosa fare , come comportarli , lui , che non era né padre , né un uomo gentile e sobrio come Bruce Barner  , ma che preferiva il gioco alla serietà , la risata  al pianto .
Ma aveva davanti  una bambina  che piangeva e chiedeva il suo aiuto , e sebbene Tony non sapesse da che parte cominciare , decise di darle almeno una leggera pacca sulla spalla , un po’ impacciato .
Astrid continuava a guardarlo con terrore , come se avesse paura che davvero l’avrebbe lasciata da sola , e ci aveva anche pensato a chiamare il dottore pur di togliersi da quella situazione imbarazzante che lo metteva a disagio , ma vedere la ragazza-lampadina pregarlo con lo sguardo di rimanere con lei lo fece desistere .
- Cosa è successo ?
La vide abbassare gli occhi e sfiorarsi con una mano la gola , incerta , prima di scoppiare a piangere in silenzio , ritirando l’altro braccio per stringersi da sola .
Perché forse aveva sentito la sua avversione a quel contatto , e aveva preferito non far sentire in imbarazzo lui che ricercare  un conforto forzato , e quella premura lo sconvolse , lo lasciò con un retrogusto amaro in bocca .
Perché quella ragazzina era buona e gentile più di un essere umano , era una persona che viveva , respirava e aveva paura come ogni creatura vivente , semplicemente .
Ai suoi occhi non rappresentava il cubo cosmico che avrebbe potuto generare una nuova guerra tra i mondi , era semplicemente Astrid , la figlia di uno scienziato nei panni di una mamma chioccia e la ragazza-lampidina con cui aveva giocato e riso quel pomeriggio .
Nulla di più .
Nulla di meno .
Quando la tirò a sé per un braccio emise un lungo grugnito di fastidio , sentendo una strana morsa al cuore nell’accorgersi di quanto piccola fosse tra le sue braccia , indifesa , bisognosa di affetto , di protezione .   
- Non sono molto bravo in queste cose – bofonchiò impacciato , aggrottando le sopracciglia nell’accorgersi di come la sua voce risultasse goffa persino alle sue orecchie .
Sentì Astrid tirare su con il naso e stringere tra le dita il tessuto morbido della sua camicia , annuendo ed accucciandosi sul suo petto , e  la trovò incredibilmente dolce , adorabile , anche se non lo avrebbe mai ammesso .
- Vuoi insegnato un modo per combattere la paura  ? – le chiese lo scienziato con aria un po’ scanzonata  , più da Tony Stark .
Astrid annuì , scostandosi un po’ per guardarlo in viso con aria decisa  .
- Quando hai paura  , c’è solo una cosa da fare – proferì Iron Man con voce solenne , fissandola negli occhi nonostante la sensazione di vertigine sarebbe tornata più forte di prima – e io te la insegnerò , perché sei una ragazza-lampadina e hai per padre uno scienziato petulante come una suocera in piena crisi ormonale .
- Cos’è una suocera ?
- Non è questo il punto Astrid – la riprese Tony , picchiettandole la fronte con l’indice per farla tornare seria .
- Vuoi o non vuoi che ti insegni questo modo ?
Vide Astrid annuire con fervore , picchiettandosi nuovamente per promettere di stare zitta ,  e Tony sentì tornare le vertigini , ma questa volta non per il viaggio spaziale .
Prese un respiro profondo , osservandola con serietà  , cosa che gli veniva molto difficile già dopo i dodici anni .
- L’unico modo per sconfiggere la paura è unire le mani – e le chiuse i palmi nei suoi , tenendola d’occhio .
- Chiudere gli occhi , prendere un respiro profondo .
Astrid lo imitò in modo impeccabile , seguendo ogni suo ordine , fino a quando non rimasero entrambi ad occhi chiusi , immobili e silenziosi .
- E poi quando sei pronta devi dire una sola cosa .
- Cosa ?
- Formaggio!
Potè immaginare il perché la ragazza-lampadina avesse appena schiuso le labbra .
Per chiedere cos’era un formaggio , ma lei non avrebbe dovuto saperlo , e avrebbe fatto in modo che non lo chiedesse neanche a Bruce .
Non voleva essere preso in giro dal coso verde , ne sarebbe andato della sua reputazione di duro ,  stronzo ed egoista.
- Non devi dirlo a nessuno , sarà il nostro segreto ,  va bene ?
- Va bene .
Era tornata a sorridere , ma soprattutto , ad abbracciarlo , e benché Tony avesse dimenticato come si facesse ad essere “delicati” e “gentili” , riscoprì che non era poi  così male fare  l' adulto , per una volta .
Perché era un’eccezione che avrebbe potuto concedersi , una volta ogni tanto .
Ma con lei , solo con lei .
La ragazza-lampadina che lo aveva costretto a inventarsi un gioco psicologico con un Formaggio come parole chiave ,  e che lo aveva fatto sentire “dolce” e “delicato” dopo trent’anni di scherzi , tanta ironia  e battute scanzonate .







°°°








I “cartoni animati” erano la seconda cosa che Tony le aveva fatto amare .
Li guardava ogni sera , perchè le avevano proibito di dormire , sia papà Bruce che  “zio” Tony .
Perché la cosa “cattiva” sembrava attaccarla solo quando era priva di coscienza , e per questo lei passava il tempo a giocare ai videogiochi e a guardare i “cartoni animati” con papà Bruce .
- Astrid ! Sveglia ! Andiamo a farci una passeggiata nel cielo! – le urlò dall’altra stanza la persona “strana” , facendo irrigidire papà Bruce al suo fianco , ma lo “zio” lo faceva  per il suo bene , glielo aveva spiegato Pepper .
Perché i due “adulti”  facevano a turno per farla rimanere sveglia , e lei stessa si era accorta di come papà Bruce avesse cominciato a sbadigliare .
- Non è un cane ! – lo rimbrottò il dottore , stringendola per un fianco con uno sguardo infastidito , ma quando Iron Man la sfilò dalle braccia dell’uomo lei rise di cuore , svolazzando sulla testa di entrambi prima di “volare” via con lo “zio” fuori dalla finestra .
Fece appena in tempo a sentire le urla di papà Bruce prima che il fischio del vento sovrastasse la sua voce .
- Tuo padre è geloso – le spiegò Tony quando provò a chiedergli perché suo papà si comportava a quella maniera , ma lei non sapeva che significava , essere "geloso" , non lo aveva ancora letto , non lo aveva ancora imparato .
- Geloso significa che ti da fastidio quando qualcuno fa attenzione a quello a cui vuoi bene .
Era semplice da capire , e Tony era bravo a spiegarle le cose .
Era coinciso , e non faceva giri di parole , ma si limitava a dirle le cose per come stavano , senza preoccuparsi della sua sorpresa , e a lei la cosa piaceva .
Amava anche quando andavano a fare le passeggiate nel cielo , quando facevano le gare di velocità , quando si sfidavano ai videogiochi , perché era una sensazione nuova , che non aveva provato con papà Bruce.
Perché lui era sobrio , era “serio” , e le proibiva tutto ciò che avrebbe potuto metterla nei guai , mentre lo zio Tony era il suo compagno di giochi ed era “spericolato” .
E a lei piaceva essere “spericolata” .
- Ti va di fare una gara ?
Annuì felice , fermandosi sopra la  casa che usavano come punto di arrivo , e quando Tony le diede il via , lei partì veloce , lasciando che l’alone azzurro tornasse a cingerla e a liberare una scia luminosa al suo passaggio .
Le piaceva sentire l’aria sul viso , andare veloce , non pensare a nulla se non a volare , veloce , sempre più veloce .
Papà Bruce non sapeva delle loro gare, era un segreto , come il modo che Tony le aveva insegnato per combattere la paura .
Ed era divertente avere dei segreti con la persona “strana” , era una cosa nuova .
Quando arrivò sopra la casa aspettò che Tony la raggiungesse , sorridendo nel vederlo “aggrottare la faccia”  come papà Bruce .
Perché a lui non piaceva perdere, glielo aveva spiegato Pepper .
- Ti ho lasciato vincere , ovviamente – soffiò lui con voce frustrata , lanciandole un occhiata obliqua che la fece sorridere.
- Che ne dici se ti insegno a combattere stasera  ?
Il sorriso le andò via come il  respiro quando riconobbe quella parola e il suo significato .
“Combattere” .
Scosse la testa con foga .
- Perché no ? Dovrai imparare a difenderti se …
-  A me non piace combattere – lo interruppe con voce piccola e rigida – non mi piace . Non è una cosa buona , e fare “male” alle persone non è una cosa giusta . Non mi piace .
Stava per piangere , e sentiva la voce ingrossarsi nella sua gola , bruciarle gli occhi .
Perché fare del male non era “bello” , non era “giusto” , non voleva .
Non le piaceva .
Vide Tony fissarla in silenzio prima di sospirare e guardare il vuoto con aria contrita .
- Devi imparare a difenderti Astrid . Prima o poi verranno a farti del male , ed anche se ci siamo io e il dottore devi …
- Perché ?
Lo aveva singhiozzato , e a lei non piaceva singhiozzare .
Le faceva tremare la voce .
Non la faceva respirare bene .
Le appesantiva la pancia .
- Perché devono farmi male ? Ho fatto qualcosa di sbagliato ? – pigolò triste , sfiorando distrattamente le strisce alla gola e al braccio prima di abbassare gli occhi .
- Posso chiedere scusa , se ho fatto qualcosa di sbagliato . Posso farlo, me lo ha insegnato papà Bruce .
Sentiva gli occhi pesanti , la testa dolorante , il tum-tum difficile da sentire nel petto .
- Me lo ha insegnato . Mi ha detto di chiedere scusa quando faccio qualcosa di sbagliato . Non posso chiedere scusa ?
Quando sentì le braccia di Tony stringerla forte tanto da farle male smise di piangere , osservando il vuoto con occhi grandi e sorpresi .
Perché gli abbracci della persona strana erano “imprevisti” , e non sempre erano uguali agli altri .
Ma erano dolci , erano protettivi , erano diversi da quelli “frequenti” di Papà Bruce .
- Non hai fatto nulla di sbagliato Astrid , e non devi chiedere scusa a nessuno , se non hai fatto nulla di male .
Scoppiò a piangere tra le sue braccia , annuendo e ripetendo Formaggio uno o due volte prima di calmarsi .
Perché essere “abbracciata” le piaceva , la faceva sentire normale , la faceva sentire “amata” .
E le piaceva scoprire che non tutti gli abbracci erano uguali ,  che ognuno aveva modi diversi , unici , che lei poi scopriva.
Ed era una cosa bella , che le piaceva e la faceva smettere di piangere , di farla sentire diversa ma più "normale".
Come una ragazzina della sua età .





°°°







Stava andando a fare compere con Pepper  perché era una ragazza, e doveva indossare cose “carine” le aveva detto  .
Ed anche se papà Bruce aveva fatto storie e Tony si era offerto di chiamare qualcuno a casa per comprarle nuovi vestiti , la creatura “dorata” aveva detto che era una giornata tra “donne” , e che loro non avevano potere decisionale .
Era uscita dalla torre , un po’ spaventata , perché era la sua prima volta “fuori” senza papà Bruce , e le persone con gambe e braccia come lei erano tante , davvero tante .
- Non avere paura tesoro , ci sono io con te – la rassicurò Pepper , stringendole la mano con un sorriso “dolce” , ma la paura rimaneva , assieme ad un’altra sensazione che non le piaceva , la metteva a disagio .
Quando vide un gruppo di “donne” fissarla con insistenza abbassò la visiera del cappello che Tony le aveva dato per nascondere i suoi capelli strani , per farla "mimetizzare"  , e lei si sentiva un po’ più sicura  con quella “cosa” sulla testa che le nascondeva gli occhi e il viso .
Camminava mano per la mano con Pepper ma si guardava i piedi, e non osava alzare il viso per paura di “attirare l’attenzione” con la sua “diversità” , anche se la donna dorata le aveva assicurata che lì c’erano creature molto più strane di lei .
- Guarda Astrid ! Un cane ? Hai mai visto un cane ?
Sollevò un po’ la visiera , sobbalzando appena quando un muso peloso le sfiorò la gamba destra , e si strinse a Pepper con un urletto spaventato , cominciando a tremare per la paura .
Ma quando quella “cosa” pelosa tornò a toccarle la gamba provò a guardarla in viso .
E sorrise , un po’ sorpresa , nell’accorgersi che era “carina” , che  non era come lei , era diversa , piccola e pelosa  , con occhi grandi .
- Accarezzalo , non ti farà male .
Allungò una mano con un po’ di paura , sentendo qualcosa di morbido , di “bello” sotto le dita , e quando la cosa pelosa cominciò ad emettere lo stesso suono di Ferro vecchio sorrise , chinandosi per toccarlo meglio .
Continuò ad accarezzarlo , rapita , fino a quando non sentì quella sensazione sgradevole farsi viva , pressante .
La sensazione di essere fissata .
E quando si voltò , notò con orrore l’uomo vestito di “nero” che , notato il suo sguardo si era fermato poco dietro , facendo finta di osservare qualcosa sopra di lui .
Ma lo sentiva lo stesso .
Era osservata , analizzata , squadrata da più parti .
A destra .
A sinistra .
In alto .
Dappertutto .
- Andiamo via , per favore – sussurrò spaventata , riconoscendo un’altra persona “nera” svoltare l’angolo che avevano appena superato .
- Su tesoro , non fare così , non c’è nulla …
- Ci sono persone nere che mi fissano ! – strillò spaventata , stringendosi alla donna dorata con occhi colmi di terrore e di paura .
Perché era tanti .
Accanto a lei .
Davanti .
Dietro .
- Cosa hai detto ? Persone …
- Lì – e indicò la donna “nera” appena chinatasi a raccogliere un mazzo di chiavi , e sentì Pepper irrigidirsi , rovistando nella borsa in cerca di qualcosa .
- Stai tranquilla , ora chiamo Tony e ce ne andiamo . Stammi vicina .
Le rimase accanto , stretta tanto da non poter respirare , mentre sentiva la voce di papà Bruce e Tony nella cosa nera che Pepper aveva portato all’orecchio .
- Credo che gli uomini della S.H.I.E.L.D. ci stiano seguendo , non …
Stavano urlando tutti , e c’erano quelle persone “nere” che li seguivano poco dietro , ma fu qualcos’altro a catturare il suo interesse , a immobilizzarla dalla paura .
Lasciò la mano di Pepper , fermandosi davanti ad una vetrina luminosa nella quale osservava  il cielo sopra di lei  , prima azzurro ,  tingersi di “nero” , ma un “nero” che faceva paura , che la portò a stringere il cappello con mani tremanti .
E quando il primo fulmine colpì un punto imprecisato del cielo ,  la donna dorata si voltò verso di lei , ferma e immobile che osservava una “cosa” rossa volare dal cielo ed avvicinarsi velocemente , sempre più velocemente , fino a quando …
- Astrid!
Si parò il viso , piegandosi su se stessa mentre l’esplosione di vetri le feriva il braccio e le gambe e il fuoco rosso divampava nel negozio .
E attorno a lei la gente urlava, gridava aiuto .
Ma il dolore non era arrivato , e quando ritirò le mani del viso riconobbe il mantello “rosso” della creatura “dorata” stagliarsi nel nero del cielo , “cattivo”  , feroce e crudele .
Eppure non guardava lei , non poteva .
- Fino a quando protrarrai questa faida fratello ?
Gli occhi le si riempirono di lacrime  mentre tra il polverone che l’aveva circondata cominciava a delinearsi il profilo di una figura “nera” , ma un “nero” che non faceva male , né paura .
Un “nero” che le piaceva , come la creatura che l’aveva difesa dal fulmine e che ora sorrideva ferocemente a colui il quale voleva farle del male .
- Fino a quando ne avrò voglia , fratello . Fino a quando ne avrò voglia .



Continua…    
 





Eccomi qui ! Questo è il momento per trattenere il respiro signore , perchè da qui in avanti ci sarà da tremare !
Spero che il capitolo sia picaiuto .
Ringrazio chi ha letto o dato un occhiata alla storia .



- Eruanne : Sono contenta che Tony Stark e la sua caratterizzazione ti sia piaciuta , e spero anche che questo suo lato dolce sia piaciuto a te quanto è piaciuto a me scriverlo ! Spero che anche in questo capitolo tu lo abbia apprezzato  !  Che dire se non "è arrivato ! è arrivato !"
Grazie per il commento !!  Un abbraccio forte forte !



- Anastasiya Rajikova : Essere divertente con il personaggio di Tony era uno dei miei obiettivi nel capitolo precedente ,e sono contenta di esserci riuscita ! Qui c'è un lato un pò più tenero di Iron Man , e le cose , come avrai notato , cominciano a farsi più serie . Spero di aver reso al meglio il legame delineatosi tra Astrid e Stark e di come, attraverso la storia , voglia toccare tematiche forti quali guerra e diversità .
Grazie per il bellissimo commento , un bacio !

Al prossimo aggiornamento , Gold Eyes
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Hagne