The
Fine Print
«
Lei è mia. »
« No! Non puoi averla! »
James strinse al petto il piccolo involto con un
braccio, protettivo, e con l’altro puntò la spada contro quel
demonio.
« Avresti dovuto leggere per bene le clausole
prima di firmare, mio caro » ridacchiò Rumpelstiltskin.
« No! » gridò James quando si
rese conto di non avere più la bambina tra le braccia.
« Hai perso qualcosa? » lo
schernì l’Oscuro, stringendo il fagottino ammantato dalla coperta.
La piccola lanciò un risolino e un gorgoglio
e tese la manina per stringere una ciocca di capelli ricci e aggrovigliati.
« Sono un sostenitore del vero amore, caro. E,
cosa più importante, di ciò che esso crea. »
« No!
»
James si
alzò a sedere nel letto con un grido.
« Azzurro?
Che succede? » chiese un’assonnata Neve al suo fianco.
Gli ci volle un
momento per recuperare il controllo del respiro e poi rispondere.
« Nulla,
era solo un incubo. »
« Un
incubo? Siamo sposati da tre mesi e non hai mai avuto difficoltà a
dormire. Proprio la notte in cui ti dico che presto saremo genitori tu hai un
incubo? »
James rise.
« Non
cercare significati nascosti. È solo che continuo a pensare al giorno in
cui ti ho baciata e ho spezzato la maledizione. Rumpelstiltskin
mi aveva canzonato dicendomi di essere interessato in ‘ciò che
l’amore crea’... Immagino di avere appena realizzato che il nostro
bambino è il frutto del nostro amore. Nel mio sogno, lui cercava di
prenderlo. »
« Ma
è ridicolo. Perché dovrebbe volere il nostro bambino? »
James si strinse
nelle spalle, ma subito dopo Neve fece una smorfia.
« Uh-oh! »
« Cosa
c’è? » domandò, preoccupato. Forse aveva intuito un
motivo per cui quell’empia creatura potesse aver bisogno del loro
primogenito...?
« Sto per
vomitare » disse lei, saltando fuori dal letto e correndo in bagno.
« Oh
» sospirò lui con sollievo.
Neve aveva
ragione. Cos’avrebbe mai potuto volere Rumpelstiltskin
dal loro bambino?