« Vado a fare due passi » annunciò balzando in piedi.
Henry aveva passato molto tempo con Emma, e sapeva che ora aveva solo bisogno di un po’ di spazio per schiarirsi la mente. Mary Margaret l’aveva conosciuta per mesi come un’amica e una coinquilina, ma dopo ciò che avevano vissuto insieme nel mondo delle favole aveva iniziato a conoscerla anche come figlia. Perciò anche lei capì la sua improvvisa necessità di fuggire.
{ Emma & Charming, bond!fic, post 'Queen of Hearts' }

L’intera serata era stata un fallimento. Tutto ciò che aveva desiderato era di offrire a Thomas l’opportunità di trovare una moglie adatta a lui. Certo il Re non ringiovaniva con gli anni, e di recente le sue notti erano piene d’immagini di giochi con i suoi nipotini. Nipotini che, a giudicare da questa sera, non sarebbero mai esistiti.
Rivolse alla donna che ancora parlava un sorriso blando e si concesse di vagare con lo sguardo attraverso la sala. Thomas ne aveva approfittato per defilarsi e il Re non riusciva a fargliene una colpa.
Ma quando i suoi occhi si avvicinarono al portone, il sorriso blando si trasformò in un sogghigno compiaciuto.

Alla piccola Ella erano concesse poche gioie nella vita, perciò lei le assaporava tutte.

L’uomo tese una mano per toccare la guancia di Thomas, poi si rivolse a lei. Aveva il volto solcato dalle lacrime e di colpo cadde in ginocchio ai suoi piedi.
« Mia cara, dolce Ella. Figlia mia. Ti prego, perdonami... »
{ Ella's Family, post season finale }

Incapace di stare ferma ancora a lungo, Regina prese un respiro profondo, indossò il suo sorriso più vincente e aprì la porta.
Ore dopo era sull’orlo dei singhiozzi. Non si era aspettata che fosse facile, ma non avrebbe mai neanche immaginato che fosse così difficile.

« La magia è nel suo sangue. Questa è la prova che si tratta di magia buona. Si attiva con l’amore » spiegò.
« Sembri sollevata » commentò Emma, scaltra.
La fata si strinse nelle spalle.
« Tremotino è la ragione per cui tu hai la magia, e la sua è malvagia. Non ero certa di come sarebbe stata la tua. »
Più tardi, quella notte, Emma fissava il soffitto senza riuscire a dormire. Senza riuscire a concentrarsi su nulla se non sulle parole della fata, che le echeggiavano nella mente in un ritornello senza fine.
{ Rumpelstiltskin/Emma, post season finale }

Da quanto riuscisse a ricordare di tutta la sua vita, c’erano stati cinque momenti importanti in cui Regina aveva detto la verità, e uno solo in cui qualcuno le aveva creduto.

Il ghiaccio che le racchiudeva il cuore non aveva fatto che ispessirsi nei diciotto anni passati a Storybrooke. Aveva sperato che le notti trascorse tra le braccia dello sceriffo bastassero a scioglierlo un po’. Non aveva funzionato.

« Hai perso qualcosa? » lo schernì l’Oscuro, stringendo il fagottino ammantato dalla coperta.
La piccola lanciò un risolino e un gorgoglio e tese la manina per stringere una ciocca di capelli ricci e aggrovigliati.
« Sono un sostenitore del vero amore, caro. E, cosa più importante, di ciò che esso crea. »

Tornò a quel momento in cui Daniel le aveva donato l’anello. La felicità che aveva provato mentre la sua mano calda le faceva scivolare il freddo metallo attorno al dito era un sentimento che non avrebbe sperimentato mai più. E sebbene fosse accaduto molti, molti anni prima, era qualcosa che ancora le dava la forza e la determinazione necessarie a superare tutto. Era il vero amore. Non quella cosa angosciante, lamentosa e costruita su frasi fatte che c’era stata tra Biancaneve e il Principe Azzurro.

Fu a denti un po’ stretti che gli consegnò un pacchetto.
« È un videogioco. »
« E perché? »
« Beh, ho una bella notizia. Tua... Ehm, Emma ed io ci sposeremo. »
« Ma, ma... tu sei cattiva e lei è buona... e sono abbastanza sicuro che sia illegale nel Maine... » protestò Henry, balbettando.

Finché lui fosse stato il Principe Azzurro, lei sarebbe sempre stata Biancaneve.

Fu svegliata alle due del mattino da uno squillo acuto. Tese una mano e alla cieca afferrò il cellulare sul comodino.
« ‘mm-nto? » biascicò, ancora mezza addormentata.
« Signorina Swan? Devo denunciare un intruso. La prego di venire subito a casa mia! »
Emma si tirò su a sedere e si stropicciò gli occhi.
« Signor Gold? »
« Sceriffo! Venga immediatamente! »
« Benissimo, ma farebbe meglio a prendersi un caffè! » abbaiò prima di scagliare via il telefono e trascinarsi fuori dal letto.

« Okay, hai acchiappato un tipo, hai fatto tanti soldi e hai mangiato un cupcake costosissimo? Beh, immagino sia un bel compleanno » disse Henry con una risata.
Ma Emma scosse di nuovo la testa.
« C’è altro? Cosa, una coppetta di gelato da cinquanta dollari come dessert? » scherzò lui.
« No, ho comprato una... candelina. Per il cupcake... E poi l’ho accesa, ho espresso un desiderio e ho soffiato. »

Emma batté le palpebre e reclinò il capo, confusa.
« Mi ha chiamata nel bel mezzo della notte solo per farsi dare un passaggio? »
Lui annuì, sfregando le mani insieme.
« Perché io? »
Continuò a fissarsi le mani mentre chiedeva: « Chi altri sarebbe venuto? »
{ Gold/Emma, post 'Skin Deep' - TEMPORANEAMENTE SOSPESA }