Hide and seek
Attenzione: la trama é presa da un video dei Vocaloid, per l'esatezza questo:http://www.youtube.com/watch?v=lPjW_9KZo8M.
I personaggi sono Arthur=Inghilterra (6 anni), Ewan=OC! Scozia (12 anni) e Francine=Fem! France.
Detto ciò buona lettura ^w^.
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Hide and Seek
Giochiamo a Nascondino?♥
Si racconta che tempo fa esisteva uno spirito al quale piaceva giocare molto a nascondino,
e di volta in volta cercava qualche compagno con il quale divertirsi.
La leggenda narra che in tanti ebbero l'occasione di incontrarlo per poi scomparire nel nulla,
senza che nessuno sapesse più qualcosa di loro.
Si dice che questo demone vaghi ancora in cerca di qualcuno con cui giocare
e se quel
qualcuno entrasse nelle sue mire sarebbe costretto a partecipare al suo
maligno gioco... anche se contro la sua volontà.
Ora se un giorno
doveste incontrarlo allora correte, correte a nascondervi in un buon
rifugio pregando affinchè Lui non vi trovi,
perché se doveste perdere... oh beh, questo forse é meglio non saperlo.
~ ♥ ~
-Ewan-
lo sento chiamare seguito da due colpi alla porta, poi una pausa
-EWAAAAAAAN- ora la voce si fa più alta, stridula e insistente e
con essa anche i colpi, "Uffa! Ma perché la mamma quando
é uscita ha dovuto dire a quell'impiastro di Arthur di venire a
giocare da me ?! Io volevo stare da solo con i miei videogiochi senza
qualcuno a ronzarmi attorno e invece...".
Ding-don, presto apri la porta, io sono venuto
Anche se provi a nasconderti é inutile
-Dai
Ewan fammi entrare, la mamma ha detto di giocare insieme- dice
piagnucolando, "No! Non ti faccio entrare per essere obbligato a
giocare ai tuoi giochetti da moccioso", e quel che penso lo ripeto al
diretto interessato -Col cavolo! Tu mi faresti giocare con i pupazzi
dei supereroi che ti ha dato quel tuo amico americano- glielo urlo con
tutta l'aggressività che dispongo, mentre tiro la maniglia della
porta per non farlo entrare "Spero che desista in fretta" -Ma Ewan
perché? Sei cattivo io voglio solo giocare con te. Sei un
idiota! Glielo dico alla mamma!- cerca di convincermi con le minacce il
bimbetto. Tsè. Illuso.
-Se tu lo dici alla mamma io le dico che mi hai dato dell'idiota!- dico calcando sull'ultima parola -Ah!- gli sento uscire un moto di sorpresa "Eh eh, fregato".
-Ewan
sei davvero.....- -Uh!- non mi giunge la fine della frase,
rimango un attimo a fissare la porta nell'attesa di risentire la voce
di mio fratello, ma non sento niente dall'altra parte "Che se ne sia
andato? Eppure non mi pare di averlo sentito andar via".
Ding-don, presto apri la porta, io sono venuto
E' ormai troppo tardi per scappare
-Arthur?-
lo chiamo senza ricevere risposta, allento un po’ la presa sulla
maniglia -Ehi! Scemo, ci sei?- anche dopo l'offesa non avverto nulla,
piano comincio a girare la manopola, un brivido mi attraversa la
schiena "Ma che cavolo...", lentamente dischiudo la porta quel tanto da
permettermi una buona visuale della stanza, ed é lì che
lo vedo, é inginocchiato a terra e mi da le spalle -E-ehi-
inizio titubante -Arthur, tutto a posto?- rimane in silenzio, inizio a
inquietarmi non si è mai comportato in questo modo "C'é
qualcosa che non va". Provo a chiamarlo di nuovo -Oi scemo, vuoi
rimanere lì tutto il giorno?- gli chiedo derisorio, sembra
funzionare perchè lo vedo girarsi con la testa -Arth...- le
parole mi muoiono in bocca nel momento in cui gli guardo il viso, in
particolare gli occhi, mio fratello ha sempre avuto gli occhi verdi
come i miei, eppure perché ora sono rossi?
Guardando attraverso la finestra,
i nostri sguardi si sono incontrati
Senza
accorgermene faccio un passo indietro, lo vedo fissarmi come
incuriosito, come se non sapesse chi sono, poi improvvisamente sul suo
volto gli vedo aprirsi un sorriso strano, quasi crudele, che non gli
avevo mai visto fare e la cosa mi fa accapponare la pelle.
Due occhi congelati dalla paura,
voglio vederli più da vicino
Comincio
seriamente a spaventarmi, se é uno scherzo non é affatto
divertente. Lui intanto si alza in piedi mantenendo sempre lo sguardo
su di me, provo a dirgli qualcosa, ma lui mi precede -Ciao, vuoi
giocare con me?- "La voce é la sua, e allora perché mi
sembra un'altra persona quella che mi parla?" -Vuoi giocare con me?- mi
ripete tranquillo, ma io non gli rispondo, per qualche ragione non
riesco a dirgli nulla, ma la cosa più preoccupante é la
sensazione crescente che quello davanti a me non sia più il mio
fratellino, ma qualcosa di diverso, di pericoloso e malvagio.
Ding-don, sto venendo, sbrigati a scappare
giochiamo insieme e divertiamoci
Ignoro
questa stupida sensazione, infondo quello non può non essere mio
fratello, prendo un respiro profondo e gli parlo -Ehi cretinetto!
Complimenti, mi avevi quasi fregato- glielo concedo, é stato
bravo -Non so che trucchetto hai usato per farti venire gli occhi in
quel modo, ma non ci casco e ora finiscila con questa farsa- gli parlo
con il tono di voce più sicuro che riesco ad avere, ma non credo
di aver fatto un gran lavoro, ho il cuore in gola, e quella piattola di
Arthur non migliora la situazione restando lì fermo, senza
muovere un muscolo, a fissarmi.
-Vuoi
giocare con me?- ecco ora mi sto davvero incavolando - Ehi idiota! Mi
stai ascoltando?- -Vuoi giocare?- "No, a quanto pare no" -La
finisci, con sta cosa e mi parli seriamente?- non mi risponde "Mi sta
ignorando, la carogna? Sta bene! Lo faccio anch'io poi vediamo se la
smette!", mi giro per dargli le spalle ma succede l'inspiegabile, il
piccoletto che un momento fa si trovava a un metro di distanza
nell'altra stanza ora si trova davanti a me. Faccio un salto dalla
sorpresa "Ma come diavolo ci é riuscito?" -Non vuoi giocare?- lo
fisso con occhi sbarrati, ora la paura che se n'era andata torna
velocemente e più di prima, istintivamente faccio qualche passo
indietro per mantenere una distanza di sicurezza -Arthur, ma che...- lo
chiamo con voce tremante, ma lui senza curarsi della mia reazione
ripete -Giochiamo a nascondino♥- stavolta lo dice con un tono
che non ammette repliche.
All'improvviso
vedo i suoi abiti cambiare leggermente forma e scurirsi velocemente
fino a diventare totalmente neri "MA P***A T***A! COSA DIAVOLO STA
SUCCEDENDO?!", penso di avere un'espressione proprio strana
perché noto il sorriso di quello che fino a poco fa era mio
fratello allargarsi più di prima, come se la cosa gli piacesse
da morire -Le regole sono semplici ti do 20 secondi per scappare da me
e nasconderti, dopodiché verrò a cercarti. Se vinci tu te
lo restituirò...- proclama autoindicandosi -...ma se perdi,
allora punizione♥- gli sento dire con un tono di voce tra il derisorio e il minaccioso.
-Tutto
chiaro?- non ho il coraggio di dire o fare nulla a causa
dell'assurdità dell'intera faccenda -Lo prenderò per un
sì uh uh- "Questa Cosa non
é Arthur!" il pensiero che prima avevo scartato con tanta
noncuranza si ripresenta più forte e veritiero che mai, e la
cosa non fa altro che terrorizzarmi se possibile ancora di più.
-Allora
cominciamo 1, 2, 3...- lo sento cominciare la conta e alla fine
qualcosa in me scatta del tutto. Ho paura. Ho paura. Ho paura. Ho
paura. "Rivoglio la mia mamma! Rivoglio mio fratello!" penso ormai
disperato.
-10,
11, 12...- devo correre, devo nascondermi da qualche parte "Presto,
presto!". Penso in fretta osservando quello che potrebbe essere un buon
nascondiglio, ma senza trovarlo "Merda! Non c'é niente che possa
andar bene qui!".
-17,
18, 19, 20. Pronto o no sto arrivando- quelle parole seguite dai rumori
dei primi passi hanno l'effetto di una doccia fredda e senza pensarci
muovo le gambe in direzione delle scale che conducono al piano di sopra.
-Ding-don, io sono venuto, sbrigati a scappare. Giochiamo a nascondino e divertiamoci-
lo sento intonare una strana filastrocca, sembra quasi una canzone, ma
non ci penso più di tanto che i miei pensieri tornano
all'obiettivo pricipale correre.
-Il suono dei tuoi passi, si possono sentire- sento la sua voce farsi man mano più vicina, veloce mi dirigo automaticamente in camera mia -Il tuo respiro irregolare, si può sentire-
appena arrivato chiudo la porta un po’ troppo forte, a causa
della foga del momento "Cavolo!" mi guardo frenetico in giro per la
stanza in cerca di un posto sicuro da quella specie di mostro, "Sotto
il letto? No, troppo ovvio. Dentro l'armadio? Anche".
-Tik-tok, nasconditi in fretta, sto venendo a prenderti- i passi si fanno più veloci "Dove posso nascondermi?" mi chiedo ansioso -Tik-tok, nasconditi in fretta, sto venendo a prenderti-
il mio sguardo passa veloce ovunque, finché alla fine non
addocchio la scrivania, in particolare la nicchia riparata tra la sedia
e il mobile "Trovato!".
-Tik-tok, sono qui!-
la canzone sembra arrestarsi... ma solo per poco. Knock-Knock. Sento
bussare alla porta, quel rumore seguito dalla sua voce non fa altro che
farmi agitare peggio di prima.
-Knock-knock, sono davanti alla tua porta, e non voglio chiederti il permesso-
sento la maniglia cominciare a girare fino a sentire un clack, mi
accorgo di star tremando "Ti prego fa che non mi trovi", ripeto questa
frase come un mantra nella mia testa nella speranza che si avveri.
Vedo da alcuni spiragli della mia postazione la porta aprirsi del tutto e quella cosa con la faccia di Arthur entrare dentro -Knock-knock, sono dentro la tua stanza. Dove ti nascondi? Il gioco ormai é quasi finito~- mi stringo di più a me stesso nella vana speranza di farmi più piccolo e sparire -Ho guardato sotto il letto. E tu non sei qui~- studia la stanza osservando l'ambiente, poi lo vedo muoversi in prossimità dell'armadio -Il prossimo é l'armadio~- "Meno male", mi sfugge un sospiro di sollievo... mai avrei potuto fare errore più grande.
-Ding-dong, sei qui!-
la sedia che mi copriva viene sbattuta dall'altra parte, rivelando
totalmente la mia presenza. Guardo quello che una volta era mio
fratello ergersi davanti a me, con quel sorriso e quegli occhi
agghiaccianti e l'aria più che soddisfatta -No- mi sfugge una
flebile negazione.
-Ding-dong, sei sempre stato qui- si abbassa alla mia altezza -Ding-dong, ti ho trovato- si avvicina di più -Ding-dong, sembra abbia vinto- avvicina la sua mano verso di me -Ding-dong, ricevi la tua penitenza-
con la mano mi afferra il viso e in quell'istante la vista si oscura, i
suoni diventano ovattati e il mio corpo perde velocemente forza,
l'ultima cosa che percepisco é una voce dire -Ding-dong, non c'è via di scampo-
~ ♥ ~
Clack,
il suono di una porta che si apre... Clunck, il suono di una porta che
si chiude, a seguire il rumore di alcuni passi e infine una voce rompe
il silenzio -Ehi, ragazzi! Sono tornata, venite che vi ho comprato
qualche dolcetto- dal timbro dolce, anche se leggermente squillante, si
intuisce che quella voce appartiene a una donna.
-Ewa~n!
Arthu~r! Ehi, ragazzi dove siete?- la proprietaria della voce é
una donna dagli occhi blu, il viso dai tratti delicati é
incorniciato da capelli biondi che le regalano un aspetto più
giovane di quel che in realtà dimostra.
-Ragazzi?-
silenzio -Ci siete?- di nuovo nessuna risposta "Che strano, che siano
di sopra?" la signora Francine Kirkland, questo il suo nome, é
appena tornata a casa sua, dai suoi figli, totalmente incosapevole dei
fatti avvenuti qualche momento fa, tra quelle mura, in quel corridoio
che ora lei stessa sta percorrendo.
Non sospetta nulla mentre chiama
per l'ennesima volta i nomi dei suoi bambini senza ricevere nessuna
risposta, e cominciando a salire i primi gradini "Devono essere nelle
loro camerette a dormire probabilmente" con questo pensiero in testa e
un sorriso intenerito sulle labbra, si dirige verso la stanza del
più grande.
Povera, povera madre,
completamente ignara della tragedia che si é consumata lì
dentro e che presto dovrà affrontare... nel più terribile
dei modi.
E'
ora davanti alla porta, sta per aprirla quando un brivido le attraversa
la schiena, ma non ci fa molto caso e torna alla sua precedente azione
-Ewa~n?- chiede sbirciando con la testa nella stanza, quando i suoi
occhi si posano su qualcosa a terra, che le fa arrestare per un momento
il respiro, sostituendole il sorriso sereno con una smorfia di stupore.
Lì
riverso a terra in posizione semifetale si trova... -Ar-thur?- non
passa molto che l'incredulità del momento abbandoni la mente
della donna per lasciar spazio alla consapevolezza e infine al terrore.
-...
no- un bisbiglio, -no... NO... NO! NOOOOO!- ed ecco le urla piene di
panico, per quel piccolo corpo immobile sul pavimento, per il quale si
getta subito a terra urlando disperata affinchè la senta
-ARTHUR! O MIO DIO! ARTHUR C-COSA E' SUCCESSO?!- lo scuote, urla, gli
dà qualche schiaffetto, gli tasta la fronte e le guance...
tutto pur di fargli aprire gli occhi.
Intanto
per il corridoio echeggiano dei piccoli passi in avvicinamento, ma la
donna é fin troppo presa dalla sua principale preoccupazione per
rendersene conto.
-Arthur
sono la mamma! T-ti prego apri gli occhi- continua a osservargli il
viso nella remota speranza di captare un minimo movimento,
finchè i suoi occhi non ricadono sulle piccole labbra della sua
creatura, notando un particolare importante di cui prima non si era
accorta "Non... respira?!" ed eccole lì le prime lacrime di un
dolore troppo ignobile per essere accettato sia dal cuore che dalla
mente.
E
mentre lei continua a chiamare flebilmente il nome del suo bambino i
passi di prima si sono fermati e, la luce proiettata l'ombra del loro
proprietario dentro la stanza, la donna sembra accorgesi di essere
osservata e quando si volta per vedere chi é trova il maggiore
dei suoi figli sull'uscio della porta ad osservare silente la scena
davanti a lui -E-Ewan?- il nuovo arrivato sembra non abbia intenzione
di dire o fare alcunché, rimane semplicemente a fissare la scena
in silenzio -Ewan, cosa è successo?! A-arthur, Arthur non sta
bene! Chiama subito...- ma non fa in tempo a finire la frase che il
maggiore dei suoi figli gli dice -Ciao, vuoi giocare con me?- con tono
tranquillo e pacato, come se la scena che si sta svolgendo davanti ai
suoi occhi non lo riguardasse.
La
madre scossa dall'intera situazione non riesce a ribattere contro
quella proposta totalmente assurda e fuori luogo, e per qualche secondo
rimane imbabolata ad osservare la piccola figura davanti a sè
-Co-cosa stai dicendo? No-non è divertente!- ma Ewan non
risponde resta soltanto ad osservare -SMETTILA DI SHERZARE! NON VEDI
CHE TUO FRATELLO HA BISOGN...- ma nuovamente si interompe nel momento
in cui i loro occhi si incontrano, per la prima volta da quando
è lì, è allora che la signora Kirkland si accorge
di un particolare che prima le era sfuggito, gli occhi che ha Ewan in
quel momento non appartengono a lui.
In quell'istante sul viso del ragazzino si aprì uno strano sorriso, seguito di nuovo da quella frase
-Vuoi giocare con me?-
Ding-dong, il gioco é finito
E non c'è più nessuno.
Ding-dong, Arrivederci a Tutti.
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Allora informo che questa
è la mia primissima fanfiction che posto e mi piacerebbe sapere
se è piaciuta, se ci sono errori, ecc.
Quindi vi sarei grata conoscere le opinioni di chi ha letto questa mia
piccola one-shot alla quale tengo, dato il gran tempo che ci ho messo
per farla più bella e comprensiva che potevo ^w^.
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che hanno letto la mia storia e
che recensiranno, metterano tra i preferiti, o tra le storie da
ricordare.
Infine un ringraziamento speciale va a s_theinsanequeen che mi ha aiutata a correggermi alcune cosucce man mano che realizzavo la storia, grazie ancora tesoro ^w^.
Arrivederci a tutti e grazie ancora. Bye bye ^^!!!
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