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CAPITOLO 9-
La fine della fuga
“Emily?”
In risposta,
Josh ottiene solo un grugnito.
“Forse ci
stiamo allontanando troppo. Non penso che abbiano fatto tutta questa strada.”
L’occhiataccia
che il giovane riceve lo trattiene dall’aggiungere altro.
“Che diamine ne
sai fin dove è venuto in mente di camminare al tuo splendido amico?” Domanda
l’altra con aria sprezzante, sbuffando e accelerando il passo, fissando davanti
a sé.
“Lo so, ma non
possiamo…”
Emily agita
impazientemente una mano “Possono essere ovunque, ma a costo di percorrere tutte
le stradine della città, ti assicuro che ritroverò Timothy, soprattutto perché
non credo che qualcuno gli abbia dato asilo in casa…” Si sente afferrare e
strattonare con forza per un braccio e con uno scatto improvviso sposta lo
sguardo su Josh, aggrottando le sopracciglia.
L’espressione
del giovane le fa socchiudere le labbra e guardare nella stessa direzione in cui
sono puntati gli occhi chiari.
“Tu…” Sibila
quando il viso irritato la fissa a poca distanza “Tu, bas…”
“Ryan, lascia
stare il ragazzino!” Josh muove un passo in avanti “Lo so che vuoi solo tornare
indietro e…”
“Chiudi il
becco!” Urla Ryan stringendo i pugni e voltandosi in fretta per cominciare a
correre.
“Ehi!” Emily si
libera dalla stretta di Josh e rincorre il moro senza prestare attenzione a
nient’altro. “Fermati!” Strilla con rabbia “Bastardo!” Continua mentre l’altro
non accenna a rallentare.
Con un sussulto
la ragazza blocca per un attimo la sua corsa nel vedere il giovane accoccolato a
terra. “Cosa accidenti sta facendo?” Si chiedere, respirando affannosamente: i
battiti accelerati del cuore le rimbombano nelle orecchie. Deglutisce a fatica a
causa della gola secca, socchiudendo un attimo gli occhi; quando li riapre di
Ryan non vi è più traccia.
“Com’è
possibile?” Si chiede Emily spalancando gli occhi e avvicinandosi al muro dove
fino a poco prima vi era il ragazzo. “Ah…” si lascia sfuggire nel vedere la
finestra frantumata a poche decine di centimetri dalla strada.
“Sarà
disabitata?” Mormora a mezza voce, scrollando le spalle e lanciando una rapida
occhiata intorno, notando che Josh la sta raggiungendo.
Inspira
profondamente e scavalca la finestra, ritrovandosi in una stanza buia e spoglia.
“Bene, ci sono
quasi.” mormora, cercando di farsi coraggio.
Sposta lo
sguardo nell’ambiente sconosciuto e stringe con forza le mani, avvertendo il
tremore che le attraversa. Con andatura un po’ incerta, la giovane percorre la
stanza in tutta la sua lunghezza, oltrepassando la porta aperta.
L’eco dei passi
di Ryan non è ancora scomparsa quando il moro ritorna nel corridoio, tenendo
stretto Tim per un braccio e facendosi luce con l’accendino.
Il ragazzino ha
l’aria visibilmente confusa e assonnata, ma riprende immediatamente coscienza di
quel che sta accadendo quando la voce della sorella lo chiama.
“Emily!”
Esclama con un sorriso sollevato, completamente dimentico del ragazzo alle sue
spalle, che lo spintona in avanti.
“Toglietevi dai
piedi!” Intima fra i denti, facendo oscillare la fiamma dell’accendino che crea
strane ombre sulle pareti.
“Ryan, per
favore, non peggiorare le cose…” Sussurra Josh guardando, con aria preoccupata,
Emily che ha tutto il corpo contratto e continua ad aprire e chiudere i pugni.
“Lascia andare
mio fratello e ti assicuro che ti eviterai un brutto quarto d’ora!” Replica la
ragazza senza preoccuparsi di dosare le parole. Muove un passo verso i due, ma
Ryan, con un smorfia irritata, strattona il ragazzino, che geme debolmente nel
venir addossato al muro.
“Vedi di
infilarti le tue minacce da dove sono uscite o il moccioso potrebbe diventare
una torcia olimpica… che ne dici, potrebbe essere un bello spettacolo, no?”
Domanda avvicinando la fiamma dell’accendino ai capelli biondi.
“No…” mormora
Timothy irrigidendosi e sbattendo violentemente le palpebre per ricacciare
indietro le lacrime.
Emily perde di
colpo tutto il coraggio e la strafottenza mostrata fino a quel momento e
deglutisce nervosamente “Non puoi farlo… è poco più di un bambino.” Riesce
solamente a sussurrare, avvertendo un peso sullo stomaco, gli arti che sembrano
paralizzati.
“Sai cosa me ne
importi! Per me è solo un pivello senza spina dorsale, oltre che un gran
fastidio. E ora sparite da qui e fatemi passare, questo posto comincia a darmi
la nausea. Devo andare a fare una visitina al vecchio matusalemme e riprendermi
ciò che è mio.”
“Ma…” la
ragazza fa per muoversi in avanti, ma la stretta di Josh sul braccio la fa
desistere.
“Fa come dice…
è come un animale in trappola e non credo che al momento vorrà sentir ragioni!”
Emily fissa
l’altro, deglutendo a fatica e annuisce controvoglia facendosi di lato. Segue
Josh e percorre il corridoio a ritroso, oltrepassando la stanza dalla quale è
entrata.
Ryan avanza
lentamente, senza allentare la presa sul torace di Timothy e continuando a tener
d’occhio gli altri due che sono ormai a qualche metro di distanza.
“Si può sapere
cos’è che vuoi?” Domanda Emily con voce leggermente più acuta quando il giovane
è sul punto di varcare la soglia della camera.
“Cosa devo fare
per riavere Tim sano e salvo?”
Il moro si
ferma, scrutando la sagoma della ragazza prima di lanciare un’occhiata veloce al
biondino che trattiene vicino a sé e che non ha più fiatato.
“Che bamboccio:
è tutto un tremito.” Pensa con una smorfia contrariata, avvertendo il battito
furioso del ragazzino contro il suo braccio. “Sicuramente starò dando una
scarica di adrenalina alla sua vita noiosa e perfettina… gli farò soltanto bene!”
Con uno sbuffo
irritato riporta la sua attenzione su Emily “C’è solo una cosa che voglio e
naturalmente non si tratta di questo moccioso piagnucolante! Voglio riprendermi
il libro e farla finita con questa faccenda disgustosa!”
La giovane a
quelle parole socchiude le labbra, stringendo automaticamente la presa sulle
cinghie dello zaino.
Gli occhi neri
le lanciano un’ultima occhiata sprezzante prima che Ryan spinga Timothy davanti
a sé, scomparendo oltre la porta.
“Ehi, aspetta!”
Urla Emily togliendo lo zaino dalle spalle. “Aspetta, ce l’ho io!”
“Cosa?” Domanda
quasi noncurante il moro, fissando la finestra e il ragazzino come riflettendo
sul modo più semplice per uscire.
“Il libro!”
Sbotta la ragazza, irritata.
“Sì, certo, e
io dovrei crederti? Perché ti decidi solo ora a dirmi una cosa del genere?”
“Secondo te? Se
tu avessi parlato prima invece di continuare a scappare e nasconderti come un
coniglio avremmo risolto ore fa la questione!” Emily muove un passo verso il
giovane che ha aggrottato vistosamente le sopracciglia.
“Cosa vorresti
dire?”
“Niente, non
voleva dire nulla, è solo stanca!” Josh poggia una mano sulla spalla dell’altra
e con un sorriso tirato cerca di zittirla.
“Josh,
piantala!” Sibila la ragazza fra i denti, cercando si scrollarsi di dosso la
mano.
“Non peggiorare
la situazione!” Lo sguardo del giovane si fa duro, riuscendo solo ad innervosire
ulteriormente Emily.
“Peggio di
così? Scusa tanto se sto tentando in qualche modo di ritornare a casa senza che
qualcuno si faccia male. Io almeno ci sto provando, e tu? Te ne stai lì impalato
difendendo un tizio indifendibile, dannazione!” Con uno scatto improvviso si
allontana, inspirando profondamente e aprendo lo zaino “È questo che vuoi,
vero?” Domanda non staccando gli occhi da Ryan, cercando a tentoni qualcosa,
prima di estrarre il libro logoro.
Lo sguardo del
moro si accende e quasi trattiene il fiato.
Emily ncrespa
le labbra in un lieve ghigno “Vuoi questo maledetto libro?” Chiede ancora
tenendo l’oggetto con una mano e alzandolo poco sopra la testa.
Ryan non
risponde subito, serrando con forza le labbra, la presa sulle braccia di Timothy
si allenta di poco “Dammelo!” mormora solamente prima che la ragazza sbotti “E
va bene, prenditelo!” lanciando il libro all’interno della stanza.
Ryan alza lo
sguardo per seguire l’oggetto e spingendo Tim lontano da sé si sposta
velocemente di lato per cercare di prendere al volo il libro, imitato da Josh.
“Tim!” Emily,
dimentica di tutto il resto, si avvicina al fratello che è finito malamente a
terra. Gli afferra il volto fra le mani “Stai bene?” Chiede mentre l’altro
sbatte le palpebre e annuisce.
La giovane si
volta un attimo a guardare alle sue spalle, facendo appena in tempo a vedere
Ryan che si getta sul libro a terra e Josh che, quasi nello stesso istante,
afferra il ragazzo per un braccio prima che i due scompaiono, come inghiottiti
dal buio.
“Ma…” Emily si
strofina velocemente gli occhi non riuscendo ugualmente a vedere i due ragazzi.
Per qualche
secondo nella stanza regna il silenzio.
“Emily?” La
voce del ragazzino scuote l’altra che ritorna a guadarlo con un sorriso un po’
confuso “Sono scomparsi?” Chiede ancora Timothy, con un tremito, ma la sorella
si limita a fare spallucce e a slegargli le braccia, prima di guardarlo bene in
viso “Sicuro di star bene? Quel tipo ti ha fatto qualcosa?”
Il biondino
scuote energicamente la testa, fissando l’altra in silenzio per qualche istante
“Mi ha solo legato, non voleva che andassi via perché pensava che sapessi come
farlo tornare indietro… nel libro…” Tim fa spallucce guardandosi le mani che
finalmente può muovere.
“Già, tutto per
quello stupido libro!” Sospira Emily con aria infastidita prima che la
stanchezza si faccia largo sul suo viso. Accarezza lentamente la testa bionda e
si rimette in piedi percorrendo a piccoli passi l’intero ambiente per fermarsi
vicino al volume che poco prima lei stessa ha lanciato con rabbia. Lo fissa
sospettosa prendendolo poi saldamente in mano “Io non ci dormo con questo in
casa!” Mormora lanciando un’occhiata eloquente al fratello.
Emily spinge il
pesante portone della biblioteca, non sorprendendosi nel trovarlo aperto.
Gli occhi
assonnati dell’uomo seduto alla scrivania si alzano sui due giovani e subito il
proprietario scatta in piedi, facendo cadere a terra la sedia di legno, rompendo
il silenzio “State bene?”Domanda andando incontro ai nuovi arrivati, prima di
chinarsi a guardare Timothy in viso.
“Siamo vivi…
non grazie a lei.” Borbotta Emily gettando a terra lo zaino.
Il
bibliotecario annuisce, continuando a fissare il ragazzino che ricambia con
sguardo confuso prima di accennare un sorriso. L’uomo sembra scuotersi e gli
scompiglia debolmente i capelli, raddrizzandosi “Josh e Ryan?” Domanda alla
ragazza che sbuffa, massaggiandosi gli occhi.
“Sono scomparsi
appena hanno toccato il libro.” Con una smorfia porge il volume all’uomo che lo
afferra prontamente, guardandolo quasi con tenerezza.
“Ha un
telefono? Vorrei avvisare i miei prima che chiamino la polizia.”
L’altro
annuisce indicando la scrivania “È lì, fa pure!” Esclama muovendo qualche passo
verso gli scaffali prima di fermarsi, fissando il vuoto.
Timothy segue
l’uomo con lo sguardo e socchiude le labbra, come per parlare, ma si limita ad
abbassare gli occhi sul pavimento, massaggiando le braccia.
“Vuoi dare
un’occhiata?”
Il ragazzino
trasale nel sentire la voce del bibliotecario accanto a sé e solleva di poco il
viso notando che l’altro gli sta tendendo il libro “Io…” Timothy morde
nervosamente un labbro prima di alzare le mani e afferrare il volume.
“Ehi, Tim, la
mamma vuol sentirti, urla qualcosa.”
Un sorriso
increspa le labbra sottili del giovane “Tranquilla, mamma, sono ancora vivo!”
Esclama con uno sghignazzo prima di sospirare e tornare a porre la propria
attenzione all’oggetto che ha fra le mani; sfiora appena la copertina, con le
dita ancora doloranti a causa dei tagli.
“Coraggio,
aprilo!” Il bibliotecario gli rivolge un sorriso rassicurante “Tranquillo, non
accadrà nulla di strano!”
“E lei come…”
Tim prova a protestare, ma le parole gli muoiono in gola, sopraffatte dalla
curiosità. Apre il volume con uno scatto improvviso, trattenendo il respiro.
Passano i secondi senza che accada nulla di anomalo e Timothy posa gli occhi
sulle pagine piene di parole, scorrendole velocemente finché non legge qualcosa
di familiare.
Il viso si
contrae in una smorfia “Ahi…” Sussurra piano, lanciando un’occhiata all’uomo
“L’ha picchiato… ehi!” Il ragazzino continua la lettura con aria sorpresa
“Però…” Spalanca gli occhi quando il libro gli viene strappato di mano.
“Dai qui!”
Esclama Emily alle sue spalle, guardando con aria torva le parole che si
inseguono sui fogli un po’ ingialliti.
<< “Io... non lo so... mi dispiace, non ti ho visto!” Cercò di
discolparsi Josh con aria sempre più spaventata.
“Adesso ti
faccio vedere io, se non mi avevi visto!” Ryan alzò un braccio; la mano era
serrata in un pugno: si preparava a colpire.
Il silenzio
sembrò quasi inghiottire i due ragazzi prima che, con un gemito soffocato, Josh
si accasciasse a terra, premendo le mani sullo stomaco. Aveva gli occhi serrati,
ma riusciva ugualmente a percepire la presenza dell’altro, in piedi di fronte a
lui.
“Grazie.”
Fu solo un
sussurro, ma costrinse Josh ad aprire gli occhi di colpo; rimase qualche secondo
a guardare a terra prima di alzare il viso su Ryan, che lo fissava con una
strana espressione.
Il giovane
socchiuse la bocca, sbigottito, prima che le labbra gli si curvassero in un
sorriso. >>
“Che dovrebbe
significare, questo?” chiede Emily, dopo aver finito di leggere a mezza voce.
Il
bibliotecario fa spallucce “Il libro non è ancora finito, signorina.”
“Sì, me ne sono
accorta, però…”
“Dovresti
continuare a leggere per trovare la risposta.”
La ragazza
aggrottò le sopracciglia “Quello che voglio dire è…” Inspira profondamente,
chiudendo con uno scatto il libro e tendendolo all’uomo “Non importa! Piuttosto,
che intende fare con questo arnese diabolico? Spero che lo elimini
definitamente!”
“Ovviamente…”
Lo sguardo dell’altro si spostò per un attimo su Timothy che si irrigidisce.
“Lo terrò sotto
chiave in modo da evitare altri incidenti in futuro.”
Emily si lascia
scappare un grugnito “Perché non bruciarlo?” Domanda con un sospiro stanco.
“Posso
leggerlo?” La richiesta improvvisa del biondino fa voltare i due.
“Tim, ma sei
impazzito?”
Il ragazzino
scuote la testa “No, voglio leggere quel libro!”
“Ma…”
“Uhm…” il
bibliotecario massaggia il mento, come soppesando la richiesta “Non vedo perché
no.” Sentenzia, infine, accennando un sorriso prima di continuare “Purché ci sia
sempre qualcun altro nei paraggi… giusto per precauzione!” L’uomo incrocia le
braccia al petto lanciando un’occhiata alla ragazza che si imbroncia
ulteriormente.
“Due bodyguard,
come minimo.” Borbotta Emily sbuffando e raccogliendo lo zaino da terra “Di
questo discuteremo domani. Ora dobbiamo sbrigarci, la mamma dovrebbe essere qui
a momenti e sarà meglio non farla aspettare ancora o serviranno a proteggerci da
lei, le guardie del corpo!”
Timothy
annuisce e si affretta a raggiungere la sorella, salutando con la mano il
bibliotecario che ricambia con un sorriso stanco.
Emily circonda
le spalle del fratello, lasciandosi andare ad un sospiro di sollievo. “Torniamo
a casa.” Sussurra mentre il portone della biblioteca si richiude con un tonfo
alle loro spalle.
Fine
Ed eccoci finalmente alla conclusione delle fuga…
Ringrazio chi è arrivato fin qui ed ha seguito i miei
“puccetti” in quest’avventura, con la speranza che la storia vi sia piaciuta.
Con questo è davvero tutto.
Baci baci
Prue
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