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- Un curioso incontro.
I tre rimasero a
guardarsi per qualche minuto. Tony, in piedi davanti a loro, sembrava
non essere troppo turbato dalla presenza dei due e continuava a
sorseggiare dal suo bicchiere come se niente fosse; Thor lo guardava
con occhi spalancati, cercando di capire la ragione per la quale anche
lui si trovasse lì mentre Loki, beh, forse perchè
provava vergogna per ciò che era successo tra lui ed il
milionario, evitava di incontrare i suoi occhi ed invece, facendo il
vago, si scrutava intorno. L'atmosfera era molto imbarazzante.
Il primo a parlare fu Tony.
"Avete intenzione di rimanere a terra per tutta la vita? No
perchè oggi è il vostro giorno fortunato, si dia
il caso che io abbia delle sedie dentro. E vi dirò di
più, anche delle poltrone! Che fanno i massaggi!" disse
l'uomo, beffandosi di loro e sorseggiando il suo drink.
Loki e Thor, sentendosi in imbarazzo, si alzarono. Il biondo
parlò per primo.
"Dentro? Perchè, dove ci troviamo?"
"Sulla Stark Tower, mi sembra ovvio! Ero uscito un attimo a prendere un
po' d'aria mentre sorseggiavo questo stupendo whisky, quando
all'improvviso ho visto due idioti volanti atterrare proprio qui. Spero
che non vi dispiaccia se ho espresso un desiderio mentre cadevate in
modo... beh, a dir poco 'sgraziato', se proprio devo dirlo, sulla mia
torre."
"Perchè avresti dovuto esprimere un desiderio? Non capisco,
hai questa abitudine a parlare in modo alquanto insolito signor Stark."
disse il biondo.
"A dir la verità non so perchè si faccia.
Comunque, non m'importa granchè. Piuttosto, cosa
è successo al Manson dei poveri?" esclamò Tony,
indicando Loki. "Mi ricordo che gli piaceva parlare molto l'ultima
volta che ha messo piede qui."
"Suppongo tu intenda Loki con Manson." disse con tono rassegnato il
biondo. "Comunque non saprei." e si girarono a guardarlo.
Loki si teneva a debita distanza dai due e, accorgendosi che loro
stavano guardando nella sua direzione, si girò anche lui per
capire cosa stessero fissando. Si girò a destra, poi a
sinistra, poi completamente dall'altra parte. Dubbioso,
tornò a scrutarli anche lui e, non appena comprese chi
stessero osservando, finalmente parlò.
"Ciao mortale." disse con un sorriso forzato.
"Ciao idiota volante." fece allo stesso modo Tony.
"Stupida fatina luccicante."
"Perdente con manie di protagonismo."
"Ha parlato quello con un insegna grande quanto il palazzo reale di
Asgard che porta il suo nome, ovviamente illuminato perchè
ha paura che qualcuno possa non notarlo e sbatterci sopra."
"Non sono io quello che va in giro con uno scettro lunghissimo per
compensare qualcos'altro."
"Ok, ora BASTA!" esclamò Thor, prima che Loki avesse il
tempo di replicare.
"Ma ha cominciato lui ad insultarmi!" disse Tony.
"Non ti stavo insultando, ti stavo solo descrivendo." rispose Loki.
"Quanti anni avete, 100?" chiese Thor.
"Io veramente ne ho 32." gli rispose Tony.
"Oh ma andiamo, chi vuoi prendere in giro?" disse Loki, estenuato.
"Sul serio, sono ancora un ragazzino, IO! Mica sono vecchio come voi.
Senza offesa colosso." ed indicò Thor.
"Sentite!" esclamò estenuato il dio "Tu smettila di
importunarlo." disse a Loki. Poi rivolgendosi a Tony "e tu non
assecondarlo! E non mentire sull'età, non fai altro che
dargli più materiale per prendersi gioco di te. E adesso,
gradirei entrare nella tua dimora se non ti dispiace." e si diresse
verso l'entrata. Dietro di lui, Loki e Tony lo seguirono, senza
riuscire a dire alcuna parola.
"Volete che vi offri qualcosa? Mi pare di ricordare che Manson avesse
cambiato idea l'ultima volta in tal proposito." disse Tony,
maliziosamente. Loki lo fulminò, ma non osò
replicare a causa del fratello che, con lo sguardo, minacciava di
fargliela pagare se lo avesse fatto. Rispose invece con un forzato "No,
grazie. Ho cambiato idea." e Thor fece cenno di no all'uomo di ferro.
Tony riempì il suo bicchiere e andò a sedersi
insieme a loro.
"Penso di sapere perchè siamo capitati proprio qui, fra
tutti i posti presenti in questo globo." disse allora Loki.
"Illuminaci." rispose Tony.
"Magari con una bella fiamma." disse il moro sorridendo maliziosamente,
e ricevendo anche un calcio dal fratello che esclamò "Loki,
pensavo avessi capito prima." sorridendo a sua volta.
"Ma certo Thor." replicò Loki, mentre evitava di dar a
vedere che il colpo del fratello di poco prima lo aveva intaccato
più di quanto pensasse.
"Come stavo dicendo, penso di sapere perchè siamo finiti
qui. Questo è l'ultimo posto dove lo scettro è
stato usato, nonchè anche il Tesseract. Quindi, penso che
sia rimasto ancora collegato a questo luogo."
"Come idea può reggere. Bravo Loki!" disse Thor, dando una
pacca sulla spalla del fratello. Il moro sembrò imbarazzato
da quel gesto, suscitando la curiosità di Tony, che chiese
"Scusate, mi sono perso qualcosa?"
I due lo guardatono confusi, così il playboy
preferì non continuare su quell'argomento.
"Niente, lasciate perdere. Piuttosto, cosa ci fate qui? Non dovreste
essere a migliaia di galassie lontani dalla Terra?"
"Sì, ma... mio padre ci ha ordinato di tornare. Ha detto che
sarebbe potuta essere un'esperienza istruttiva per Loki, ma che sarebbe
stato meglio se lo avessi accompagnato io." rispose Thor. Loki lo
guardò esterrefatto. Non capiva del perchè lui
stesse mentendo ad un suo amico, e cercava di convincersi che non gli
importasse, quando invece non era così. Lui desiderava
saperlo, così come voleva ardentemente capire la ragione per
la quale aveva deciso di aiutarlo a scappare dalla forca, difenderlo
dai suoi più cari amici e allontanarlo dalla furia di Odino.
Ma soffocò il tutto dentro di sè. Così
come quel bacio che si erano dati poco prima di fuggire. Al pensiero,
Loki arrossì.
"Capisco." disse Tony, sebbene non sembrasse molto convinto. "Immagino
che non abbiate un posto in cui stare. Quindi, per oggi, potete dormire
qui, domani vi porterò da Nick Fury per decidere cosa fare.
E no. Non accetto repliche." e dicendo questo, li scortò
nelle proprie stanze.
Thor e Loki si ritrovarono a dividere la stessa stanza: non era troppo
grande, ma nemmeno eccessivamente piccola. Aveva due letti separati,
uno dei quali era ad una piazza e mezza, che si trovava sul lato
sinistro della stanza, mentre l'altro su quello destro. Thor decise di
prendere il primo, mentre Loki, non troppo felicemente, prese il
secondo.
"Forse è meglio che ci corichiamo un po', è stata
una giornata pesante." disse il biondo, e l'altro annuì.
Spensero le luci e si infilarono sotto le coperte.
ore 3.15
Nessuno dei due riusciva a dormire, ma nemmeno a parlare.
Erano stati sopraffatti da tutto quello che era successo nelle ultime
ore, come da un vortice, e non avevano trovato il tempo per
rifletterci. Ed ora che potevano rilassarsi un po', invece di farlo,
cominciarono a rimuginare sui recenti avvenimenti.
"Perchè gli hai mentito?" chiese infine Loki. Aveva tentato
di trattenere tutto dentro di sè, ma con scarso successo.
"A chi?"
"Al simpaticone. Perchè?"
"Beh... non mi sembrava una scelta saggia raccontargli del nostro piano
di fuga. Magari avrebbe avvertito tutti e ci avrebbero fatti tornare
con la forza ad Asgard."
"Ah, capisco."disse Loki, e ci fu di nuovo un momento di silenzio.
"Perchè hai mentito ai tuoi amici?" chiese dopo qualche
minuto, sempre Loki. Anche se non era proprio quella la domanda che
voleva fare al biondo.
"Perchè non potevano sapere che tu eri lì con me,
altrimenti avrebbe avvertito Odino e ci avrebbero puniti."
"Giusto." disse.
Dopo qualche minuto trovò finalmente la forza di fargli la
domanda giusta.
"Perchè mi hai difeso?" chiese allora il moro.
"Beh... insomma, non potevo permettere che ti offendessero in quel
modo. Era troppo per te. E poi tu sei un dio, dovrebbero portarti
più rispetto."
"Certo, era ovvio." rispose Loki, non sapendo cosa dire.
"Già."
"Già."
"Forse sarebbe meglio dormire allora." disse Loki.
"Sono d'accordo. Buonanotte, Loki..."
"Buonanotte... Thor."
"Maledizione!" esclamò Tony, sottovoce, mentre stava
origliando i loro discorsi appollaiato davanti alla loro porta con un
orrecchio attaccato ad essa. L'uomo infatti aveva ordinato a
J.A.R.V.I.S. di svegliarlo non appena avesse sentito qualche rumore
provenire dalla loro stanza, poichè incuriositosi dopo gli
strani comportamenti che i due avevano avuto dopo il loro arrivo. Non
appena sentì Thor russare, rassegnato, si
allontanò dalla stanza per andare a riposare anche lui.
ore 7.17
"Sorgete e splendete semi-dei! La colazione è
pronta!" disse Tony, entrando tutto felice nella stanza dove avevano
dormito la notte passata Loki e Thor. Nel vederli dormire ognuno nei
rispettivi letti, rimase un po' deluso: infatti sperava,
entrando senza preavviso, di coglierli in flagrante.
"Arriviamo, arriviamo." disse lentamente Thor.
"Mmmh..." mugolò Loki.
Dopo aver fatto colazione, i tre si diressero sul soffitto
dell'edificio per prendere un elicottero che li avrebbe portati al
quartie generale di Nick Fury. Tony non sapeva come comportarsi in una
situazione del genere e preferiva parlarne con lui prima di prendere
qualsiasi decisione che riguardasse Loki.
"Cos'è quello?" chiese Thor indicando l'elicottero.
"Quello è un elicottero, e ci permetterà di
arrivare in un batter d'occhio a destinazione, volando. E'
più veloce di una macchina o di un treno." gli rispose Tony.
"Ah... non ne abbiamo noi di animali che ti trasportano volando ad
Asgard. Dev'essere una specie terrestre, ne avete così tante
strane voi qui. E dimmi, di cosa si nutre?" chiese il biondo.
"Di banane." gli rispose, prendendosi gioco di lui il playboy "a volte
però fa i capricci e vuole anche dello shawarma."
Dietro, Loki scoppiò in una risata fragorosa che non
riusciva a fermare.
"Che cosa gli è preso?" disse Thor.
"Oh niente, roba da psicopatici probabilmente. Sarà meglio
che saliamo adesso." replicò Tony, che riuscì a
trattenere le risate meglio di quanto lui pensasse. Così i
tre si ritrovarono sull'elicottero, diretti verso il quartier generale
dei Vendicatori.
Arrivati lì, un gruppo di assistenti li scortò
verso la stanza di Nick Fury, dove li stava aspettando.
"Ben ritrovati." disse Nick, scrutando attentamente Loki.
"Ciao anche a te Ciclope. Ti vedo in forma!" gli rispose, ovviamente,
Tony.
"Buongiorno signore." disse Thor.
Loki non disse niente, si limitò a sostenere meglio che
potesse le occhiatacce che riceveva da Fury.
"Oggi va presa una decisione. Se questo... 'essere' può
restare sulla Terra, oppure se non è il ben gradito.
Ovviamente non è una cosa che possiamo fare solo io e voi
due, quindi ho dovuto chiamare i rinforzi. Seguitemi."
I quattro uscirono dalla stanza ed imboccarono un corridoio, nel quale
c'era una porta. all'estremità di una delle pareti. Nick la
aprì, ed i quattro entrarono.
Dentro vi era un grande tavolo rotondo, dove sedevano tutti i
Vendicatori: La Vedova Nera, Hulk, Occhio di Falco e Capitan America.
"Salve ragazzi." disse Nick "siamo qui riuniti oggi per decidere il
destino di Loki qui sulla Terra."
Ciao a tutti! Eccomi qua, con un nuovo capitolo. Sinceramente mi sono
divertita molto a scriverlo, perciò spero che piaccia anche
a voi come è piaciuto a me :)
Mi scuso se forse ho reso il personaggio di Tony troppo scontato:
effettivamente lui è più complicato di
così, ma ho in serbo per lui altri piani, quindi magari
più in là mi farò perdonare!
Ringrazio sempre coloro che continuano a leggere questa Fan Fiction,
soprattutto quelli che hanno recensito lo scorso capitolo: BlackRaven,
laray218, Cristy_p (puntuali come sempre, grazie mille davvero :3) ed
eufrasia7887.
Ormai lo dirò fino alla noia, mi dispiace, ma se volete che
continui recensite recensite e recensite per favore!!!
Un abbraccio a tutti, alla prossima!
Ludovica.