The Ghost's Diary - Epilogo
The Ghost's Diary
Epilogo
20 Luglio
Shotaro è morto.
Addio, amore mio.
Hana
Alcuni mesi dopo
Meiko
sollevò il capo. Si concesse un ultimo sguardo alla casa in cui
era vissuta per molto anni, consapevole che non ci avrebbe più
rimesso piede. Gettò un'occhiata al ragazzo al suo fianco. Non
ci furono bisogno di parole.
Lui annuì, le prese la mano e insieme si allontanarono da quel luogo.
Sana smise di battere sulla tastiera del computer, rilesse le ultime righe e annuì. Sì, aveva finito.
Salvò il documento su cui
era riportato tutto il suo racconto, frutto di mesi di duro lavoro, e
gettò uno sguardo all'orologio.
Spalancò le palpebre.
Era tardissimo, lei e Hayama
rischiavano di arrivare in ritardo al matrimonio di Tsuyoshi e Aya,
mancavano solo venti minuti all'orario concordato.
Spense il computer e uscì di
scatto dalla sua stanza. Sollevò con una mano l'orlo del vestito
per evitare che la intralciasse nei movimenti – per fortuna aveva
avuto l'accortezza di prepararsi in anticipo, per una volta – e
scese le scale per raggiungere il piano inferiore di corsa.
- Hayama? - chiamò. Dove si
era cacciato? E perché non le aveva ricordato del matrimonio? Se
solo ne avesse avuto il tempo, avrebbe preso in considerazione l'idea
di fargliela pagare. Ripeté nuovamente il nome del suo ragazzo.
- Sono qui. -
Sana entrò nel salotto e
vide Hayama in piedi al centro della stanza. Indossava uno smoking nero
semplice che gli stava divinamente. Lo guardò sorpresa, non era
abituata a vederlo tanto elegante, ed era un peccato, perché il
completo gli calzava alla perfezione.
Lui le si avvicinò e per un
attimo Sana scordò che Aya e Tsuyoshi stavano per sposarsi, che
lei e Hayama erano in ritardo e...
Si riscosse e allungò una
mano per stringere quella di lui. - Sono una delle damigelle, Hayama,
non posso arrivare in ritardo. -
Lui fece una smorfia. - Dobbiamo
proprio andare? L'ultima volta che sono stato ad una festa organizzata
per Aya e Tsuyoshi, ho avuto solo problemi. -
Sana sorrise un po' tristemente. Da
quando Hana le aveva rilevato la verità sulla sua storia non
l'aveva più rivista. Ogni tanto le sembrava di sentire la sua
presenza – ogni volta sempre meno cupa -, ma accadeva sempre
più di rado. Le piaceva pensare che ben presto Hana se ne
sarebbe andata definitivamente, smettendo di incolparsi e soffrire. -
Questa volta andrà tutto bene, vedrai. - Guardò l'ora
sull'orologio a muro: quindici minuti. - Sempre che arriviamo in tempo.
- La damigella non poteva arrivare dopo la sposa, sarebbe stato
ridicolo!
Trascinò Hayama fuori di casa e salirono entrambi sulla macchina di lui.
- Ci sarà anche il dam... Kamura al matrimonio? - le chiese Hayama, infilando la chiave nel cruscotto.
- Eh? Perché? - Era confusa, non riusciva a capire il senso di quella domanda così improvvisa.
L'altro scrollò le spalle. - Così. - Mise in moto il motore e l'auto si mosse.
- Beh... come al solito è molto impegnato con il lavoro di attore, però sì, credo che ci sarà. -
Un mormorio poco soddisfatto fu la replica di Hayama.
Sana voltò il capo verso il
finestrino, osservando il paesaggio. Qualche minuto dopo, riprese a
parlare: - Ah, mi sono dimenticata di dirti che l'avvocato ha
telefonato ieri. -
- Uh? Quando? - Hayama si girò un attimo verso di lei, poi riportò l'attenzione sulla strada.
- Mentre eri fuori a concludere gli
ultimi accordi per la palestra di karate. Ha detto che sono rimaste
ancora delle carte da firmare e che vorrebbe rivederci entrambi un
giorno della prossima settimana. - Esattamente dieci giorni prima, si
erano conclusi con successo i sei mesi di tempo che lei e Hayama
avrebbero dovuto trascorrere insieme nella stessa abitazione e
l'eredità era entrata in loro possesso. Hayama aveva potuto
mettere in atto il suo progetto di aprire una palestra di karate, e lei
avrebbe potuto dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Inoltre, a
discapito di quello che entrambi supponevano all'inizio, non avrebbero
abbandonato e venduto la villa in cui avevano vissuto per tanti mesi,
ma sarebbero rimasti ad abitarci. Insieme.
- Va bene – acconsentì Hayama.
Quando raggiunsero il luogo in cui
era stato organizzato il matrimonio dei loro migliori amici, la sposa
li attendeva all'entrata con un sorriso accondiscente sulle labbra.
Erano fortunati che Aya fosse una persona calma e composta in
praticamente ogni situazione.
O forse no, considerò Sana,
quando notò in che condizioni era il fazzoletto di seta che
l'amica stringeva tra le dita.
I due ritardatari si precipitarono ai loro posti: erano uno di fronte all'altro, ai fianchi degli sposi.
Sana incrociò lo sguardo di Hayama e gli sorrise. Lui la imitò, più o meno.
La sposa fece il suo ingresso e il matrimonio incominciò.
Hana pianse le sue ultime lacrime
tra le pagine del suo vecchio diario. I suoi ultimi pensieri non
era più possibile leggerli, ma lei non ne aveva bisogno per
rammentarli.
Sollevò una mano e il diario
si richiuse da solo. Poi si sollevò in aria e si posò sul
copriletto della sua vecchia camera.
Hana fece correre lo sguardo per la stanza prima di lasciarla definitivamente.
Per la prima volta da quando era morta, uscì dalla sua casa.
Shotaro le mancava davvero molto, sperava di rivederlo.
Cominciò a svanire e la paura la colse.
Un calore improvviso, come se fosse
frutto di un abbraccio, le fece spalancare gli occhi per la sorpresa. -
Sho? - mormorò.
Hana scomparve e non fece più ritorno.
Spazio Autrice: Buonasera a tutti. Con questo epilogo si conclude "The Ghost's Diary".
Qualche considerazione (a random):
- La similitudine tra il finale del libro di Sana e l'ultimo pezzo con Hana è voluta.
-
Curiosità: Sana ha abbandonato la sua stanza (sì, sta in quella di
Akito!), perché voleva che quella rimanesse la stanza di Hana e basta
(Akito non c'entra! Non pensate male! XD).
-
Ho fatto un finale un po' aperto, che strano! Credete che l'abbraccio
fosse di Sho? Bene. Pensate che Hana se lo sia solo immaginato? Bene
uguale. Pensate qualsiasi altra cosa? Bene un'altra volta.
- La pagina di diario ad inizio capitolo è l'ultima che Hana
scrive. Perché poi Hinako le rileva la verità su lei e
Sho e Hana infine si suicida.
Sono abbastanza soddisfatta di com'è venuto fuori questo
capitolo, perché è praticamente come volevo venisse.
Purtroppo, non lo sono altrettanto della storia in generale. Ho
commesso degli errori, deluso alcuni di voi, avrei potuto scrivere
meglio alcune parti, comunque, nonostante questo, sono affezionata a
questa storia e spero vi abbia lasciato qualcosa.
Ringrazio chi l'ha seguita fin dall'inizio (il lontano 13 ottobre
2010), chi quando era già cominciata, chi l'ha recensita, chi
l'ha aggiunta alle sue liste, chi ha avuto la pazienza di aspettare il
nuovo capitolo anche non ho pubblicato per lungo tempo (tra il cap.
22-23 e tra 23-24).
Grazie mille a tutti.
Comunicazione: Con questo capitolo, chiudo (forse definitivamente) completamente la mia presenza sul fandom di Kodocha.
Ho scritto moltissimo con Kodocha (tre long-fic, tante storie brevi),
ma ora voglio dedicarmi a dei fandom nuovi, come Revenge e Kaichou.
Akito, Sana e Co mi hanno ispirato per tantissimo tempo, questo fandom rimarrà lo stesso uno dei miei preferiti.
Arrivederci. E grazie. <3
Ilaria
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