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Autore: Ili91    13/07/2012    13 recensioni
Akito e Sana non si sono mai incontrati prima di adesso. Alla morte del padre adottivo di lei e biologico di lui, però, scoprono che per poter ereditare una grossa somma di denaro, utile a realizzare i loro sogni, devono vivere nella stessa casa per sei mesi. La maestosa villa dove dovrebbero andare ad abitare non è una casa come tutte le altre, non in un mondo in cui i fantasmi esistono e hanno un triste passato.
Tratto dal primo capitolo:
Gli porse la mano. - Salve, io sono Sana Kurata, la figlia di Ryo Kurata - si presentò.
Sentendo le sue ultime parole vide gli occhi di Hayama accendersi di una luce misteriosa, ma per niente rassicurante. Guardò prima la sua mano protesa verso di lui e poi di nuovo lei. - Akito Hayama. -
Sana ritirò la mano. Che maleducato. Non si perse d’animo e riprovò ad instaurare una conversazione: - Ho saputo che è qui per il testamento di mio padre. Lo conosceva, quindi? -
Lui inarcò un sopracciglio e la fissò con aria saccente. - Lei lascerebbe dei beni in eredità ad una persona che non ha mai visto? -
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Ghost's Diary - Epilogo
The Ghost's Diary
Epilogo

20 Luglio
Shotaro è morto.
Addio, amore mio.
Hana

Alcuni mesi dopo

Meiko sollevò il capo. Si concesse un ultimo sguardo alla casa in cui era vissuta per molto anni, consapevole che non ci avrebbe più rimesso piede. Gettò un'occhiata al ragazzo al suo fianco. Non ci furono bisogno di parole.
Lui annuì, le prese la mano e insieme si allontanarono da quel luogo.

Sana smise di battere sulla tastiera del computer, rilesse le ultime righe e annuì. Sì, aveva finito.
Salvò il documento su cui era riportato tutto il suo racconto, frutto di mesi di duro lavoro, e gettò uno sguardo all'orologio.
Spalancò le palpebre.
Era tardissimo, lei e Hayama rischiavano di arrivare in ritardo al matrimonio di Tsuyoshi e Aya, mancavano solo venti minuti all'orario concordato.
Spense il computer e uscì di scatto dalla sua stanza. Sollevò con una mano l'orlo del vestito per evitare che la intralciasse nei movimenti – per fortuna aveva avuto l'accortezza di prepararsi in anticipo, per una volta – e scese le scale per raggiungere il piano inferiore di corsa.
- Hayama? - chiamò. Dove si era cacciato? E perché non le aveva ricordato del matrimonio? Se solo ne avesse avuto il tempo, avrebbe preso in considerazione l'idea di fargliela pagare. Ripeté nuovamente il nome del suo ragazzo.
- Sono qui. -
Sana entrò nel salotto e vide Hayama in piedi al centro della stanza. Indossava uno smoking nero semplice che gli stava divinamente. Lo guardò sorpresa, non era abituata a vederlo tanto elegante, ed era un peccato, perché il completo gli calzava alla perfezione.
Lui le si avvicinò e per un attimo Sana scordò che Aya e Tsuyoshi stavano per sposarsi, che lei e Hayama erano in ritardo e...
Si riscosse e allungò una mano per stringere quella di lui. - Sono una delle damigelle, Hayama, non posso arrivare in ritardo. -
Lui fece una smorfia. - Dobbiamo proprio andare? L'ultima volta che sono stato ad una festa organizzata per Aya e Tsuyoshi, ho avuto solo problemi. -
Sana sorrise un po' tristemente. Da quando Hana le aveva rilevato la verità sulla sua storia non l'aveva più rivista. Ogni tanto le sembrava di sentire la sua presenza – ogni volta sempre meno cupa -, ma accadeva sempre più di rado. Le piaceva pensare che ben presto Hana se ne sarebbe andata definitivamente, smettendo di incolparsi e soffrire. - Questa volta andrà tutto bene, vedrai. - Guardò l'ora sull'orologio a muro: quindici minuti. - Sempre che arriviamo in tempo. - La damigella non poteva arrivare dopo la sposa, sarebbe stato ridicolo!
Trascinò Hayama fuori di casa e salirono entrambi sulla macchina di lui.  
- Ci sarà anche il dam... Kamura al matrimonio? - le chiese Hayama, infilando la chiave nel cruscotto.
- Eh? Perché? - Era confusa, non riusciva a capire il senso di quella domanda così improvvisa.
L'altro scrollò le spalle. - Così. - Mise in moto il motore e l'auto si mosse.
- Beh... come al solito è molto impegnato con il lavoro di attore, però sì, credo che ci sarà. -
Un mormorio poco soddisfatto fu la replica di Hayama.
Sana voltò il capo verso il finestrino, osservando il paesaggio. Qualche minuto dopo, riprese a parlare: - Ah, mi sono dimenticata di dirti che l'avvocato ha telefonato ieri. -  
- Uh? Quando? - Hayama si girò un attimo verso di lei, poi riportò l'attenzione sulla strada.
- Mentre eri fuori a concludere gli ultimi accordi per la palestra di karate. Ha detto che sono rimaste ancora delle carte da firmare e che vorrebbe rivederci entrambi un giorno della prossima settimana. - Esattamente dieci giorni prima, si erano conclusi con successo i sei mesi di tempo che lei e Hayama avrebbero dovuto trascorrere insieme nella stessa abitazione e l'eredità era entrata in loro possesso. Hayama aveva potuto mettere in atto il suo progetto di aprire una palestra di karate, e lei avrebbe potuto dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Inoltre, a discapito di quello che entrambi supponevano all'inizio, non avrebbero abbandonato e venduto la villa in cui avevano vissuto per tanti mesi, ma sarebbero rimasti ad abitarci. Insieme.  
- Va bene – acconsentì Hayama.
Quando raggiunsero il luogo in cui era stato organizzato il matrimonio dei loro migliori amici, la sposa li attendeva all'entrata con un sorriso accondiscente sulle labbra. Erano fortunati che Aya fosse una persona calma e composta in praticamente ogni situazione.
O forse no, considerò Sana, quando notò in che condizioni era il fazzoletto di seta che l'amica stringeva tra le dita.
I due ritardatari si precipitarono ai loro posti: erano uno di fronte all'altro, ai fianchi degli sposi.
Sana incrociò lo sguardo di Hayama e gli sorrise. Lui la imitò, più o meno.
La sposa fece il suo ingresso e il matrimonio incominciò.

Hana pianse le sue ultime lacrime tra le pagine del suo vecchio diario. I suoi ultimi pensieri non era più possibile leggerli, ma lei non ne aveva bisogno per rammentarli.
Sollevò una mano e il diario si richiuse da solo. Poi si sollevò in aria e si posò sul copriletto della sua vecchia camera.
Hana fece correre lo sguardo per la stanza prima di lasciarla definitivamente.
Per la prima volta da quando era morta, uscì dalla sua casa.
Shotaro le mancava davvero molto, sperava di rivederlo.
Cominciò a svanire e la paura la colse.
Un calore improvviso, come se fosse frutto di un abbraccio, le fece spalancare gli occhi per la sorpresa. - Sho? - mormorò.
Hana scomparve e non fece più ritorno.   


Spazio Autrice: Buonasera a tutti. Con questo epilogo si conclude "The Ghost's Diary".

Qualche considerazione (a random):

- La similitudine tra il finale del libro di Sana e l'ultimo pezzo con Hana è voluta.
- Curiosità: Sana ha abbandonato la sua stanza (sì, sta in quella di Akito!), perché voleva che quella rimanesse la stanza di Hana e basta (Akito non c'entra! Non pensate male! XD).
- Ho fatto un finale un po' aperto, che strano! Credete che l'abbraccio fosse di Sho? Bene. Pensate che Hana se lo sia solo immaginato? Bene uguale. Pensate qualsiasi altra cosa? Bene un'altra volta.
- La pagina di diario ad inizio capitolo è l'ultima che Hana scrive. Perché poi Hinako le rileva la verità su lei e Sho e Hana infine si suicida.


Sono abbastanza soddisfatta di com'è venuto fuori questo capitolo, perché è praticamente come volevo venisse. Purtroppo, non lo sono altrettanto della storia in generale. Ho commesso degli errori, deluso alcuni di voi, avrei potuto scrivere meglio alcune parti, comunque, nonostante questo, sono affezionata a questa storia e spero vi abbia lasciato qualcosa.

Ringrazio chi l'ha seguita fin dall'inizio (il lontano 13 ottobre 2010), chi quando era già cominciata, chi l'ha recensita, chi l'ha aggiunta alle sue liste, chi ha avuto la pazienza di aspettare il nuovo capitolo anche non ho pubblicato per lungo tempo (tra il cap. 22-23 e tra 23-24).
Grazie mille a tutti.

Comunicazione: Con questo capitolo, chiudo (forse definitivamente) completamente la mia presenza sul fandom di Kodocha.
Ho scritto moltissimo con Kodocha (tre long-fic, tante storie brevi), ma ora voglio dedicarmi a dei fandom nuovi, come Revenge e Kaichou.
Akito, Sana e Co mi hanno ispirato per tantissimo tempo, questo fandom rimarrà lo stesso uno dei miei preferiti.
Arrivederci. E grazie. <3
Ilaria
   
 
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