It's
time to get up Beth.
DRIIIIIIIIIIIIIIN.
DRIIIIIIIIIIIIIIN. TOCTOOOOC. TOCTOOOOC. DRIIIIIIIIIIIIIIN.
"Beeeeeeeeeeeeeth."
"Mhhhhhh."
Stavano
gridando\suonando\bussando alla porta, e in più squillava la
sveglia del cellulare. Oddio.
Ma
quanto era bello dormire?
Mi
accoccolai sringendo le coperte.. Sapevo benissimo chi era, ma
ero troppo pigra per andare ad aprirgli, e poi ero ancora immersa nel
mondo dei sogni..
TOC
TOOOOOOOOOC. TOCTOOOOOOOOOOOC.
Correggo:
mi stava buttando giù la porta.
Sbuffai.
"Oggi è una bella giornata siiii, una bella
gioooornataaaaaa, oh yeaaaaa nananaaaaaaa, BEEEEEEETH APRIII"
canticchiava e fischiettava anche. Esasperata, con un gesto rapido
staccai la sveglia e mi misi seduta sul letto.
Sbadigliai
e mi alzai con gli occhi semichiusi cercando a tastoni la porta
d'ingresso. Intanto continuava a bussare incessantemente.
Ora lo ammazzo. Già avevo il mal di testa. Non ci posso
credere, quel minchione ha rovinato un sogno che meriterebbe dieci
premi Oscar.
"AHIAAAAAAAA!"
presi in pieno con la testa la porta semichiusa della mia
camera.
"Il
cielo é blu,e le rose sono rosseeeeeee" suonava a
intermittenza quel dannato campanello, corsi da lui mentre massaggiavo
con una mano la parte lesionata. D'un tratto mi girò la
testa e andai a sbattare con la faccia adosso al muro.
"Porca
merda" sibilai.
"Beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeth."
DINDLON DINDLON DINDLON DINDLON.
"E
UN ATTIMO CAZZO!" urlai aprendo e ritrovandomelo davanti che mi
sorrideva divertito.
Era
Niall, quel cazzone del mio migliore amico, che mi sventola in faccia
una bustina bianca.
"CAZZO
NIALL MA TI DROGHI?" urlai sconvolta. "Che ti è successo?!"
chiese allarmato guradandomi la mano che reggeva la testa.
"Ho
sbattuto la testa alla porta e... non cambiare discorso stronzo!" mi
scocchiò un rumoroso bacio sulla guancia ed
entrò. Rimasi impalata lì dov'ero, altrimenti
l'avrei strozzato con le mie stesse mani. Non mi diede nemmeno
il tempo di parlare che si diresse verso la cucina, chiusi la porta e
lo seguii.
"Coglione
che non sei altro, guarda che ci sento, potevi suonare
un’altra volta no?!" gli strillai in faccia.
Appoggiò la bustina sul tavolino, si tolse la giacca e
l'appoggiò sulla sedia. "Scusa dolcezza, volevo solo farti
innervosire un po’ a prima mattina." disse facendo un
espressione come per dire ’che c’è di
strano?’.
"La
tua dolcezza mi stupisce ogni giorno di più, IMBECILLE."
"Ahh
se non ci fossi ioo.." disse come se la sapesse lunga.
"Vedi,
vedi questo?! Me l'hai fatto fare tu!" indicai la parte
colpita.
Si
fermò a guardare il danno, avevo un graffio e mi faceva pure
male. "Oh.. Mi dispiace piccola." cercò di non scoppiarmi a
ridere in faccia.
-Mi
dispiace un cazzo Niall.- aprii lo sportello della cucina dove c'era la
scatola delle medicazioni per trovare un po' di disinfettante.
"Dai
non fare così, oggi è una bellissima giornata,
non senti il profumo dell'estate?" chiese annusando l'aria tutto
contento.
Mi
toccai la pancia "Io sento solo puzza di pesce, non dovevo cucinarlo
ieri sera, non l'ho nemmeno digerito.."
Si
mise a ridere "Sai beth? Sono felice." sorrise tutto contento.
Alzai
lo sguardo "Ma va? Non lo sapevo, hai solo urlato 50 volte 'oggi
è una bella giornata' prima di entrare." trovai il
disinfettante e lo misi sopra un batuffolo.
"E
la verità, sono felice."
"Bene."
"Sai
almeno perché sono felice Beth?"
"Dovrei?!"
"Dovresti."
rispose tutto impettito.
Non
lo capivo quando faceva così, sul serio. Per di
più se era mattina, quando non elaboravo una merda di
pensiero sensato.
D'improvviso
mi si accese la lampadina.
"Aaaaaaah
è vero, oggi rivedrai i tuoi vecchi amici, come dimenticare
tale 'evento'." dissi scocciata mentre strofinavo piano il batuffolo
sopra la tempia. Bene adesso si che non mi avrebbe cagata
più.
Scattò
alla parola 'vecchi amici' "Non vedo l'ora Beth! Vieni con me
all'aereoporto?" enfatizzò.
Che
cosa? "Stai scherzando?" Sta scherzando?
"No,
perchè?" chiese dubbioso.
"Non
li voglio conoscere i tuoi amici Horan, da come me li hai descritti
sembrano dei mezzi pazzi psicopatici." Mi aveva raccontato un sacco di
volte di questi suoi amici, si erano conosciuti al liceo, andavano in
classe insieme: diciamo che ora so a memoria tutte le loro avventure
scolastiche ed extrascolastiche perchè Niall li idola come
una teenager impazzita. Ne avevo il vomito.
"Ma
stavo scherzando! E poi loro sono cresciuti! Eddaaai Beeeethh" mi fece
il labbruccio.
"No."
chiusi la scatola delle medicazioni e la rimisi apposto.
"Ti
preeeegoooo" si mise in ginocchio e mi supplicò con le mani
giunte.
Sbuffai,
odiavo quando faceva così "Ci penserò,ok?"
"Io
amo Elizabeth Richards." iniziò a saltellare sul posto.
"Si
certo, certo."
"Guarda
un po', ti ho portato la colazione: cornetto con panna e nutella, il
tuo preferito! Poi dici che non ti penso!" disse con il suo solito
sorrisino ebete tutto gioioso.
"No,
il TUO preferito." ribattei nervosa.
"Dai
intanto che preparo due cappuccini vai a rifarti il letto, questa casa
è un porcile" disse guardandosi intorno con aria schifata.
"Sta
zitto Horan. Sta zitto." girai le spalle e mi avviai in camera mia.
Io e lui ci punzecchiavamo sempre, eravamo come una coppia di
vecchietti, come cane e gatto, ma era fondamentale per me e lo adoravo.
Ci eravamo conosciuti due anni fa qui, a Los Angeles.
Prima abitavo in Irlanda, ma non faceva per me. Inoltre con i miei non
c’è stato mai un gran bel rapporto, entrambi si
sono risposati quando avevo 15 anni: mia madre con Gerard, un pittore
francese, e mio padre con una donna inglese, Jane.
Quando i miei genitori si lasciarono, mia madre accompagnava
sempre il suo nuovo compagno alle mostre di quadri per motivi di
lavoro, non aveva molto tempo per me, così decisi
di andare a vivere con mio padre, con la sua compagna, e con suo
figlio, ma non me la presi più di tanto.
Mi trovavo bene con loro, e sopratutto con il mio fratellastro: eravamo
inseparabili, era il mio punto di riferimento. Ma quando lui se ne
andò a Londra, perché aveva vinto una borsa di
studio, mi ritrovai sola. Ormai più niente mi tratteneva
lì, così a 18 anni non ci pensai due volte a
trasferirmi, anche se non avendo un obbiettivo ben preciso, con la mia
migliore amica Juliet. E Niall fu il primo a conoscere qui, mi ci
trovai subito in sintonia, amavo passerarci del tempo insieme
sopratutto in questa caotica città. Amavo Los Angeles in
tutto e per tutto.
Arrivata
davanti la porta rimasi a fissare la stanza, sbarrai gli occhi. Il caos
che si presentava difronte a me era immane: magliette per terra, panni
da stirare, jeans ammucchiati in un angoletto.
Storsi la bocca, Niall non aveva tutti i torti. Non sapevo da
dove iniziare. Magari avrei chiesto a Juliet di aiutarmi a ripulire
casa un giorno di questi.. Era meglio rifare solo il letto.
Rifatto
il letto ritornai in cucina e trovai lui seduto che beveva un
cappuccino fumante. Mi sedetti vicino a lui e incominciai a mangiare un
cornetto in silenzio. La cosa più piacevole che c'era da
fare con Niall era proprio consumare la colazione: lui non parlava, lo
vedevi solo mangiare con gusto, era rilassante.
"Sono
le otto meno un quarto, alle otto devi stare a lavoro. Sei in ritardo."
sbiascicò tranquillamente mentre guardava attento la
televisione e azzannava un cornetto. Non sclerava più, si
era calmato, meglio.
"Si,
ma la padrona ha detto che per oggi andava bene alle otto e un quarto,
tanto tu attacchi alle 8 e mezza.." cercai di essere convincente.
Comunque si, lavoravo nello starbucks nel centro, a cinque minuti di
macchina da casa, e Niall lavorava con me. Non era un
granché ma nemmeno tanto male.
Si
girò verso di me "Non dire le bugie allo zio Niall, zio
Niall ci resta male se dici le bugie" esclamò con un tono da
orso yoghi.
"Non
è vero.." mi scappò un sorriso e lui se ne
accorse.
"AH
AAAAH! Ti ho fregata Richards." aggiunse.
"Si,
si certo." risposi farfugliando per poi tornare a mangiare.
"Comunque,
com’è andato quel colloquio ieri?" mi chiese
curioso finendosi il cornetto.
"..Eh?"
mugugnai con il boccone pieno guardandolo. Avevo sicuramente sulla
faccia un'espressione idiota, me lo sentivo. Ma di che colloquio
parlava?
Rise
"Non dirmi che ti sei dimenticata." mi canzonò.
"Di
prima mattina non penso, quindi non scassare e parla." enunciai mentre
mi alzai per prendere un tovagliolo. Stavo rigirando la frittata,
perché non mi ricordavo mai le cose? Merda.
"Sei
proprio una rincoglionita."
"Senti
perché non ti fai un giro e non rompi le palle a qualcun
altro? Per esempio la tua ragazza? Ecco, lei ti sopporta, non io. Lei
è quella calma: non io. Hai sbagliato persona" quasi mi
strozzai.
Sbuffò
"La mia ragazza, ovvero la tua migliore amica, la pensa come me. E poi
sarò anche odioso, ma senza me saresti persa. Ammettilo."
aggiunse con tono ovvio.
"Si
è vero, come farei il mio scassa palle vicino al mio fianco?
Non credo che potrei sopravvivere." ironizzai. Scuoteva la
testa in continuazione mentre beveva beatamente il suo cappuccino.
"Horan
se non la smetti ti faccio vomitare quello che hai appena ingurgitato,
dimmi che colloquio" Mi guarò scandalizzato "Quello che
avevi ieri con il capo della gelateria, idiota!"
Sbiancai.
Avevo un colloquio per una nuova gelateria-yogurteria aperta pochi
giorni fa, Niall me lo aveva detto una settimana fa, e io, come tutte
le cose, me ne ero dimenticata.
"Ah!..Ehm..si"
mi grattai la testa in cerca di qualche scusa plausibile. "Non ci sei
andata." terminò soddisfatto.
Sbuffai
"Oh Niall, ma ti stai un po’ zitto e mi fai finire?"
"Vorresti
dire che ci sei andata?" mi sfidò.
"No
però.."
"Appunto."
Sbraitai. "Ci vado oggi pomeriggio, okay? Non mi sono... ricordata."
"Come
sempre d'altronde! Non so se sei ancora in tempo, ieri era l'ultimo
colloquio, magari ha già preso qualcun'altro.." lo sentii
dire.
"Tranquillo,
vuol dire che dovrò ancora sopportare quella bisbetica della
padrona." dissi arresa.
"Mh..
mai dire mai Beth!"
Che
scena ridicola. Scoppiamo a ridere, e non resistetti
all’impulso di abbracciarlo così mi buttai su di
lui.
"E’
tardi, vado a prepararmi, tu intanto non mi svuotare la credenza, se ce
la fai insomma." Gli schioccai un rumoroso bacio sulla guancia.
"Sbrigati
scimmia."
"Ok
tarzan" salii frettolosamente in camera mia sentendolo sghignazzare da
lontano.Optai per una t-shirt bianca, pantaloncini di jeans e superga
bianche. Decisi di lasciarmi i capelli sciolti, non mi andava di
truccarmi quella mattina, così presi i miei ray ban e la
borsa. Mi guardai velocemente allo specchio: avevo un fisico esile,
capelli mossi lunghi fino alle spalle, occhi marroni, nasino a patatina
e avevo alcuni tatuaggi sul corpo. Sarei sembrata adorabile a tutti,
certo a tutti quelli che non mi conoscevano, ecco.
"Andiamo?"
strillai mentre scendevo rapida le scali, ma non ottenendo nessuna
risposta corsi da lui e gli tirai le orecchie. Stava sulla poltrona a
guardare.. i puffi.
"Dio santo, Niall hai quasi diciannove anni!" esclamai esasperata.
"E
con questo? A me piacciono i puffi. NON PUFFI SIAM COSIIII’,
NOI SIAMO PUFFI BLUUUU, PUFFIAMO SU PER GIU', DUE MELE E POCO PIUUU'
LALALALALALAA." rispose cantando. Iniziammo a ridere.
"Sarei
io poi la rincoglionita." urlai e lo buttai giù dalla
poltrona.
"EHI,
ce la faccio da solo!" mi disse rialzandosi da per terra. Presi al volo
il mio pacchetto di lucky strike e le chiavi della macchina, e uscimmo
finalmente da casa.
Entrammo
in macchina, il mio gioiellino. Una mini couper nera, comprata grazie
all'aiuto dei miei e con i risparmi che avevo messo da parte da alcuni
anni. Dire che l’amavo era poco, per lo più ne ero
gelosissima.
"Posso
guidare?" mi domandò, facendomi gli occhioni dolci. Stronzo.
"Pft,
Scordatelo."
"Eddaiii,
ce l’ho la patente!" disse con tono lamentoso come avesse tre
anni.
"Infatti
non riesco ancora a capire come hai fatto. Il guidatore esperto della
formula uno, che ha tamponato un vecchietto due mesi fa. No, Niall." lo
presi in giro e misi a moto.
"Sei
proprio scorbutica lo sai? Ma che hai il ciclo stamattina?" chiese
storcendo la bocca.
"Te
lo meriti. Oggi hai rovinato un sogno a dir poco affascinante e..
strano." quello era l'aggettivo più adatto si. "Che?"
domandò sorpreso. "Stavo sognando, e tu mi hai interrotto."
esclamai offesa.
"E
anche questa sarebbe colpa mia?" chiese stufo.
"Emh..
fammi pensare.. Si."
"Ti
ho solo svegliata, come tutte le sante mattine Beth, e poi che sognavi
di così meraviglioso? Me per caso?" scherzò
facendomi ridere. Pensai di non dirglielo, ma tanto con lui era
impossibile tenerselo per se, mi avrebbe torturata per tutta la
giornata. Così raccontai quell'incontro surreale con quei
due tizi misteriosi.
"..E
poi l'altro mi ha detto, 'chiunque tu vuoi che io sia'. Fine." dissi
dubbiosa al ricordo di quei tipi. Non mi ricordavo nemmeno i loro
volti, che merda di sogno.
Dal
nulla, scoppiò in una fragorosa risata.
Mi
girai verso di lui con fare tetro "Che cazzo ti ridi? Hai visto una
scimmia in mutande?" sbottai.
"..Ma chi erano questi?" disse ancora con le lacrime agli occhi,
neanche avessi raccontato una barzelletta, ma a quanto pare per lui lo
era.
Che
felicità. Sapevo dove voleva andare a parare: mi prendeva
sempre in giro perchè ero una un po' strana, quasi sempre
con la testa fra le nuvole.
Lo
guardai storto, risentendolo ridere.
"No,
nemmeno mi ridordo i loro volti." dissi sincera.
"Oddio,
Beth Richards é unica." ironizzò, come se ce ne
fosse bisogno.
"Non
é colpa mia, dai la colpa al mio subconscio, ha fatto tutto
lui." esclamai risentita.
Arrivati
parcheggiai il mio splendido veicolo quattro ruote, e scendemmo insieme.
La
mattina era sempre così: la solita routine con affianco
quella specia di scimma del mio migliore amico. Mi avvicinai per
pizzicargli una guancia e lui mi scompigliò i capelli,
più di quanto lo fossero già.
"Andiamo
caccola."
"Andiamo
cacca."
SALVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Non
ho scritto nel prologo che questa ff é gestita da due
persone: io e la mia amica. Giada e Bea, piacere :3 lol
Se
non avevate capito perdonateci cwc
Allor,
questo è il primo capitolo! Bello? Brutto?
Che
ve ne pare di Beth? Un po' acidella? ahahah povero Niall che la deve
sopportare çç
Fateci
sapete cosa ne pensate con qualche recensione,
dai non mordiamo c: *incita la folla*
Scriveteci
anche 'ciao, fa schifo' almeno sappiamo che ci cagate ewe
Se
lo farete vi regaleremo un panda :3 *occhi dolci*
Scherzo
é importante davvero, vogliamo saperee *u*
Ok,
basta.
Si
ringrazia in particolare Life
in technicolor perchè
ci ha cagate il prologo *w* #muchlove
*TATATA PUBLICITA'* PASSATE A
LEGGERE QUESTE FF:
Everytime
you look my way
Summer and dreams
BACIONI GENTEEEE
<3
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