MEROPE GAUNT
Forse la
mia storia sarà la più romantica ma anche la più tragica.
Mi
risulta sempre molto difficile parlare di Tom Riddle.
Anche solo ricordare il suo volto fa male. Ma raccoglierò la forza e vi
racconterò tutta la storia...
Chiusi
gli occhi ed emisi un leggero sospiro. Ero stesa sul letto a guardare il
soffitto. Da quando mio padre e mio fratello erano in prigione, la mia vita era
cambiata totalmente: ero più serena adesso, senza sentirmi dare ogni giorno
della Maganò e senza sorbirmi le prese per il culo
quotidiane di Orfin.
Inoltre
la casa era diventata un diamante e senza di loro non avevo granchè
lavoro da fare.
La gente
del vicinato provava pena per me "Povera ragazza!" sentivo dire
"Soltanto diciotto anni e così tante responsabilità! Che sciagurati, quei Gaunt!"
Ma non
me ne curavo molto perchè nel tempo trascorso da
sola, ebbi modo di progettare un piano per rendere mio Tom Riddle.
Non
sapevo se avesse funzionato, anzi l'idea era alquanto folle ma 'ora o mai più'
mi dissi.
Avrei
dovuto approfittare dell'assenza di mio padre e di Orfin
per combinare qualcosa. E così feci.
Una
mattina se ne stava al ruscello a dar da bere al cavallo. Era solo. Affannato.
La salita doveva averlo stancato.
Lo
spiavo dalla finestra con mani tremanti che facevano traballare l'infuso che
reggevo.
'Che
idea folle' mi dicevo 'E se non funzionerà?' ma poi mi scacciavo i brutti
pensieri scuotendo il capo.
Mi
concentrai e decisi che era il momento giusto.
Uscii di
casa e mi avvicinai imbarazzata. Lui si voltò ma quando vide che non riuscivo a
spiaccicar parola disse "Ciao"
Non
l'avevo mai visto così da vicino. I suoi occhi scuri affondarono come lame
nella mia pelle.
Non era
bello. Di più. Era di una bellezza rara, di una bellezza che ti spiazza. Una
bellezza che non si vede tutti i giorni, che ti entra dentro e ti devasta.
"Ciao"
gli risposi avvampando.
Continuammo
a fissarci per un istante interminabile...
"Avevo
pensato..." balbettai "Avevo pensato che potevi avere sete" gli
porsi il bicchiere.
Mi fissò
accigliato "Non c'entra niente con tuo fratello, vero?"
"Orfin?” fui io
ad accigliarmi “Perché?”
Scrollò le spalle con espressione indecifrabile
"Niente. Grazie comunque" bevve tutto d'un sorso.
Incrociai le dita dietro la schiena. Sarei
stata la ragazza più felice di Little Hangleton!
Improvvisamente
il suo sguardo cambiò...diventò prima vacuo, poi amabile.
Sorrisi
"Allora, come ti senti?"
"Mai
stato meglio...Merope" mi fissò intensamente.
Scoppiai
nervosamente a ridere. Era fatta! Era MIO! Solo e soltanto MIO!
Durò
così per qualche anno, gli anni più belli della mia vita. Gli somministravo la
pozione regolarmente nel latte ogni mattina e ogni giorno mi sentivo sempre più
amata!
Mi
propose di andarcene da Little Hangleton e ci
rifugiammo in luoghi esotici e tropicali. La gente ci osservava, faceva
commenti sulla bellezza di lui e sulla bruttezza mia ma ormai nulla contava più
per me. Vederlo accanto a me ogni santo giorno, dormire con lui, sentirgli
pronunciare il mio nome e sentirmi baciare da lui mi rese incauta. Persi la
testa, letteralmente. Chissà, forse credevo che sarebbe durata così per
sempre...mi illudevo.
Un
giorno, ebbi la pessima idea di provare a non somministrargli il filtro.
Eravamo alle Hawaii.
"Buongiorno,
amore" lo salutai "Dormito bene?"
Sbadigliò
"Benissimo, tesoro" si sedette a tavola e cominciò a sfogliare il
quotidiano. Apparentemente, tutto normale. Lo guardai di sottecchi. Allora era
proprio vero! Non era necessario nessun filtro, Tom mi amava sul serio!
Trascorsi la giornata più bella della mia vita, consapevole che fosse amore
vero e che il mio uomo non mi mentisse. Facemmo l'amore due, tre volte di
seguito senza mai stancarci. Stavo vivendo un sogno.
Ma la
mattina successiva, non appena aprì gli occhi nel nostro letto, urlò
spaventosamente.
"Amore
mio" iniziai a piangere "Che hai? Non ti senti bene?"
"TU!
Schifosa maga oscura che non sei altro! COSA MI HAI FATTO?"
"Tom"
singhiozzai "Ti giuro, non volevo!"
Urlò
ancora "MALEDETTI GAUNT!" ringhiò "MI AVETE ROVINATO LA VITA! LA
MIA VITA!"
"Ti
prego, ascolta" lo supplicai in ginocchio "Io ti amo!"
"Non
m'interessano i tuoi patetici sentimenti!" sbottò. Ebbi paura che a
momenti facesse a pezzi la casetta col tetto impagliato che avevamo affittato
"Stupida strega...che tu sia maledetta, figlia di Satana!" e così
dicendo, uscì dalla casa e richiuse violentemente la porta alle sue spalle.
"TOOOOM!"
gridai, in preda al dolore "Tom, non lasciarmi! Porto in grembo tuo
figlio! TUO FIGLIO!" cercai di seguirlo, ma quando aprii la porta era già
sparito all'orizzonte "Sarà bello..." sussurrai "Avrà i tuoi
stessi occhi e i tuoi stessi capelli...la tua pelle, amore mio..." caddi
in ginocchio e piansi tutte le lacrime che corpo umano può piangere.
Non
l'avrei mai più rivisto...la mia vita era FINITA...
"E' una
donna!"
"Sembra
svenuta..."
"Avanti,
portiamola dentro! E' fradicia!"
"Hey, ma...è incinta!"
A tratti,
arrivavano alle mie orecchie voci confuse che commentavano il mio stato di
salute. Non so come avevo fatto a trovare quell'orfanotrofio, ricordo soltanto
di aver corso molto, di aver dormito per strada più volte, di essere rimasta
senza cibo per più giorni...poi, alla fine, un barlume di speranza che avrebbe
potuto porre fine alle mie strazianti doglie.
"Spingi
più forte!"
"Coraggio,
ci siamo quasi!"
Sentivo che
le forze man mano stavano lasciando il mio corpo. Avrei voluto urlare, avrei
voluto far fuoriuscire tutta la mia rabbia verso l'uomo che mi aveva
abbandonata, ma uscì soltanto un flebile rantolo.
"Tom..."
sussurrai debolmente "...come suo padre..." mi lasciai andare
completamente agli abissi della morte e lasciai che l'oscurità calasse su di
me.
E poi,
improvvisamente, il pianto di un neonato. ©
Ma figuriamoci! Chi
leggerà mai una storia aggiornata quasi un anno dopo e per di più incentrata su
personaggi che, purtroppo, non sono soliti essere inseriti nelle fic su HP?
Io comunque ci ho
provato. Ho ripescato questa vecchia storia e sto cercando di darle un seguito.
In qualunque caso…se
c’è qualcuno, che batta un colpo! J