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Everything about you
«Andiamo a mangiare qualcosa da Nando’s dopo la
scuola?» mi chiese Doniya mentre tiravo fuori i libri dagli
armadietti. Solo altre due ore e quel supplizio sarebbe finito. Solo
per modo di dire perché erano due ore di musica, quindi
sarebbero sembrate quattro. Ma non è importante.
«Certo! È un problema se chiamo anche tuo fratello e Liam?»
«No, tanto io ho chiamato Harry e vengono lui e Niall. Magari chiama anche Annalise così…»
Non le lasciai finire la frase:
insomma aveva invitato Styles a pranzo con noi!! O era drogata o lui le
piaceva; pensai di optare per la seconda opzione. «Allora, come
va con Harry?». Mi sentivo un po’ una di quelle signore
pettegole che sanno tutti i gossip del vicinato, ma non riuscivo a
frenare la mia curiosità.
«Stamattina abbiamo parlato un po’ prima di entrare in classe e lui è così simpatico… »
Non riuscii a fare a meno di notare che aveva l’aria abbastanza sognante, anzi, molto sognante.
«Allora ti piace?»
«Beh, lui è carino e sempre sorridente e poi con me è così gentile. Comunque si, e non poco!»
Risi perché anche se non me l’avesse detto avrei capito comunque che le piaceva. Era chiaro come il sole.
Stavo per risponderle, quando
sentii una voce: «Doniya, aspettami!» e appena mi girai
vidi Styles che ci veniva incontro. Non avevo voglia di guardare i due
mentre flirtavano spudoratamente, quindi chiusi l’armadietto e le
sussurrai velocemente: «Ci vediamo dopo», prima di girare i
tacchi e andare verso l’aula magna.
Pochi minuti dopo che mi ero
seduta entrarono Zayn e Liam che sembravano due deficienti da quanto
stavano ridendo. Liam mi lasciò un leggero bacio a stampo prima
di darmi la possibilità di chiedergli che cosa avessero
combinato. Semplicemente, Zayn aveva urtato una ragazza del nostro anno
che si chiamava Madeleine e a quanto raccontato da Liam non ci aveva
fatto una gran bella figura e appena si erano allontanati, quel genio
del mio ragazzo aveva iniziato a prenderlo in giro. Insomma, due
ragazzi intelligenti. Appena finito il racconto, arrivò Styles a
sedersi vicino a noi, visto che avremmo dovuto provare la canzone.
Chiaramente, nessuno ne aveva voglia, quindi facemmo finta di decidere
qualcosa e passammo, noi tre, due ore a parlare degli affari nostri,
iniziando prima a prendere in giro Zayn alla fine parlavamo di Titanic
e io continuavo a dire quanto era figo Leonardo Di Caprio, cioè
tanto, anzi, troppo.
Nel frattempo, Styles si stava
crogiolando nell’autocommiserazione perché era lì
con noi e non a fare lo spaccone come suo solito con le ragazze. Era
semplice da descrivere: un vanitoso associale.
In qualche modo, nessuno sa come,
questa tortura cinese, finì. Anzi, iniziava un’altra
volta, visto che andavamo a pranzo tutti insieme. Ormai ero sicura che
Zayn e Liam sarebbero venuti, anche se Zayn era abbastanza preoccupato
perché sua sorella aveva invitato Harry; insomma, si odiavano a
morte o no?
Appena suonò la campanella
dell’una mi affrettai a uscire dall’aula per andare a
chiamare Annalise per dirle di venire a pranzo con noi. Sulla porta mi
scontrai con Styles, molto probabilmente intento a correre dai suoi
amici, e successero ben due miracoli (giorno da ricordare): per prima
cosa mi chiese scusa (secondo me perché non aveva visto che ero
io, altrimenti non lo avrebbe fatto), secondo mi lasciò passare
(stesso motivo di prima, ma di solito non sono una persona così
pessimista). E questo mi fece pensare che in fondo non fosse poi
così antipatico e mi avviai verso il corridoio.
«Che fai, non mi aspetti?». Sobbalzai.
«Payne, credo ci siano modi migliori per farmi venire un infarto, sempre se è essenziale…» aggiunsi.
«Hai ragione, la prossima volta ti dirò che la Halpern è una brava ragazza».
«Sai perfettamente che morirei sul colpo!»
«Appunto!», poi mi
prese per mano e ci mettemmo a ridere in mezzo al corridoio come degli
scemi, mentre andavamo verso la palestra di Annalise, cioè non
sua, lei si allenava lì (specifico perché il mio
fidanzato genio non aveva capito!).
«Liam, noi andiamo intanto?». Era Zayn che urlava nella nostra direzione.
«Malik, se mi vuoi rubare il fidanzato basta dirlo!»
«Si, Lottie, era proprio mia intenzione. Non sei la sola ad aver notato quanto è sexy…»
«Oh, grazie Zayn, mi fai arrossire!» aggiunse Liam, fingendosi imbarazzato.
«Ragazzi, contenetevi! Io lo
sapevo già della vostra relazione segreta, ma il resto della
scuola potrebbe rimenare scioccata se scoprisse che siete gay!»
«Zayn, questa ragazza ha ragione!»
«Si, Liam. Beh Lottie, io e
lui andiamo, così staremo un po’ soli…». Mi
misi a ridere: possibile che fossero così stupidi?
«Eccomi Zayn!». No, non
stupidi, scemi! Poi Liam mi lasciò un leggero bacio sulla fronte
per poi sparire insieme a Zayn.
Andai in cortile, aspettando che
Anna uscisse. Era incredibile come la mia vita fosse cambiata
quell’anno, era appena rincominciata la scuola e c’erano
già milioni di novità; la più bella chiaramente
era Liam. Aveva migliorato tutto e sembrava un angelo. Era perfetto.
Questo era il mio penultimo anno in questa scuola e mi accorgevo sempre
di più di come il tempo passasse in fretta. Avrei voluto
solamente fermare il tempo e rivivere quei momenti per sempre.
Mentre ero persa nei miei pensieri, arrivò Annalise, ma non sola.
«Hola chica!»
«Ciao Anna! Ma aspetta…»
Incredibile a dirsi, era per mano
con Tomlinson, il migliore amico di Styles, che sembrava molto deciso a
complicarmi la vita in quel periodo.
«Ehm… Sì, stiamo insieme, te l’avrei detto oggi…»
«Ehi, tranquilla, non ti
preoccupare!». Questa cosa mi aveva preso un po’ alla
sprovvista, ma in fondo ero felice per lei. Era stata con parecchi
ragazzi, ma aveva ottenuto solo tante delusioni, e Tomlinson sembrava
un tipo con la testa a posto, a parte che nella scelta dei migliori
amici. Annalise era una brava ragazza e io stavo sempre male insieme a
lei quando soffriva perché le volevo troppo bene, e quindi
magari questa volta sarebbe stata quella giusta.
Louis sorrise, forse un po’ imbarazzato, ma io gli sorrisi di risposta, come per rassicurarlo.
«E Payne?» mi chiese Anna.
«È già andato.
In realtà io sono venuta per chiederti, insomma chiedervi, se
volevate venire a mangiare da Nando’s insieme a noi»
«Per me è ok!»
«Si, volentieri!» aggiunse Lou.
«Tranquillo, ci sono anche Harry e Niall!» gli dissi per rassicurarlo e lui mi fece un gran sorriso.
Mentre ci avviavamo verso il
ristorante, Anna mi raccontò che si erano conosciuti a una festa
e che, praticamente, era stato amore a prima vista, anzi a prima
svista, perché Anna aveva per sbaglio rovesciato un bicchiere di
Coca addosso a Louis e che così avevano fatto amicizia. Mi
ricordava vagamente la scena di un film. Approfittai
dell’occasione per estorcere a Louis qualche informazione su
Harry e Doniya, nel senso che mi raccontò che lui gli aveva
detto che lei era molto carina e che insomma le piaceva e voleva
conoscerla meglio.
«Amore reciproco»
commentai. Ci mettemmo a ridere e scoprii che questo “Lou”,
come lo chiamava Anna, era proprio un tipo simpatico e sembrava vivere
su un pianeta diverso rispetto a Styles.
Da scuola ci volevano 10 minuti per
arrivare da Nando’s, che era uno dei miei ristoranti preferiti,
ma se passavi dal parco ci mettevi quasi il doppio, così
sull’entrata ci scontrammo con Zayn e Liam.
«Stia attenta signorina!»
«Oh, mi scusi signor
pakistano!». Scoppiammo tutti quanti a ridere e, in risposta alle
occhiate interrogative di Zayn e Liam, Anna gli raccontò
brevemente cos’era successo. Poi, dopo essere stati un quarto
d’ora sulla porta come degli stoccafissi, ci decidemmo ad entrare.
Doniya, Styles e Horan erano
già seduti e ci fecero posto. Non feci a meno di notare un lampo
negli occhi di Zayn quando vide sua sorella vicino a Harry, così
gli presi un braccio e gli sussurrai “Tranquillo”, in modo
da non scatenare la terza guerra mondiale. Mi sedetti vicino a Doniya,
che probabilmente aveva capito la situazione, perché si
spostò verso di me, e di fianco avevo Liam, poi Zayn che aveva
di fianco Anna, seduta vicino a Louis e poi Niall e Harry. Ordinammo
tutti e appena arrivò il cibo cominciammo a mangiare. Lou teneva
banco con le sue battute, io parlavo con Liam e Doniya, mentre suo
fratello fulminava Styles con lo sguardo. Nel frattempo Anna parlava
con chi era disponibile e Niall mangiava. Vi giuro che non avevo visto
una persona che mangiasse così tanto in vita mia. A un cero
punto Lou saltò fuori con una battuta tristissima, ma per
qualche congiunzione astrale, ci mettemmo tutti a ridere come degli
stupidi e per caso notai che Styles, oltre a degli occhi meravigliosi,
aveva delle fossette molto sexy. Terribilmente sexy. Santo cielo, ma
che cosa sto dicendo? Dopo che ognuno ebbe pagato la sua parte uscimmo
dal ristorante, dandoci l’appuntamento l’indomani mattina
da Starbucks, per stare tutti insieme appassionatamente. Che cose
terribilmente melense... Liam mi prese la mano e ci avviamo senza una
meta.
Harry’s POV
«Andiamo a fare un
giro?» chiesi a Doniya. Quella ragazza era fantastica,
cioè non era come tutte le altre che avevo avuto, era speciale,
mi aveva affascinato dal primo momento che l’avevo vista. Aveva
due enormi occhi marroni e i capelli scuri e setosi che le ricadevano
morbidi sulle spalle: era bellissima. L’unico problema fra di noi
era suo fratello Zayn, che mi odiava così tanto probabilmente mi
avrebbe impedito di stare con lei. L’unica persona che lo
frenava, credo, era la Dupree, Charlotte Dupree. Quella ragazza era
l’unica ragazza che avessi mai conosciuto che non si faceva
mettere i piedi in testa da nessuno: la odiavo, ma qualcosa di lei mi
attraeva, non lo so…
Doniya mi sorrise e annuì e
ci avviammo vero il parco. Era una di quella giornate autunnali umide,
tipiche di Londra, ma, grazie al cielo, non pioveva.
«Allora, raccontami qualcosa di te…» mi chiese mentre camminavamo.
«Uhm, fammi pensare…» le risposi.
«Eddai… dopo anche io!»
«D’accordo! Allora non
sono di Londra, ma vengo dal Cheshire, ho una sorella che si chiama
Gemma e venire a Londra è stata una delle cose più belle
che mi potesse capitare.»
«La realizzazione di un sogno?»
«Più o
meno… poi mi piace la musica e uscire con i miei amici, e
uno dei miei film preferiti è Titanic!»
«Allora sei un romanticone?» mi prese in giro lei.
«Noooo! Rovinerebbe la mia immagine!»
«Uh uh, povero Styles…».
Ridemmo insieme e poi le presi la
mano. Lei mi guardò e mi sorrise e in quel momento avrei voluto
fermare il tempo. Ci sedemmo su una panchina all’ombra di un
grande albero. L’aria fresca le scompigliava i capelli che le
incorniciavano il viso. «Adesso tocca a te!» le dissi.
«Allora, vengo da Bradford,
una città dispersa nel bel mezzo del nulla e oltre a Zayn, ho
altre due sorelle e suono il pianoforte e il mio film preferito
è Harry Potter»
«Interessante… che ne dice se domani mattina dopo Starbucks, andiamo a fare qualcosa?»
«Io devo andare da Harrods» mi rispose
«Perfetto, andiamo insieme!»
Doniya’s POV
«Ma tu non hai freddo?» gli chiesi.
«No! Vuoi la mia felpa?»
«Mmhh, non sapevo che Styles fosse un cavaliere, ma accetto volentieri!»
«Ecco a lei, Madame!»
Ci mettemmo a ridere e non riuscii
a fare a meno di notare le sue bellissime fossette. Quando stavo con
lui era tutto così semplice e così divertente. Sarei
voluta rimanere lì per sempre. Presi la sua felpa nera e me la
infilai. Charlotte sarebbe stata fiera di me adesso: mi dice sempre che
mi devo trovare un ragazzo e quindi sono a posto! L’unico
problema ora era Zayn: lui si che odiava Harry e non gli andava tanto a
genio che io stessi così tanto con lui. Ma grazie al cielo
c’era Charlotte, che metteva sempre a posto tutto. Era
fantastica.
Harry mi mise un braccio intorno
alle spalle e rimanemmo lì per un po’, finché non
mi accorsi che era ora di tornare a casa.
«Ti accompagno», disse Harry alzandosi in piedi e prendendomi per mano.
Ci incamminammo vero casa mia,
verso il centro di Londra, chiacchierando del più e del meno.
Per stare bene con lui mi bastava essere me stessa. Era semplice.
Arrivammo davanti all’appartamento.
«Grazie, sono stata benissimo oggi pomeriggio». Tra le chiacchiere e la passeggiata eravamo arrivate la cinque.
«Grazie a te, ci vediamo
domani!» e mi lasciò un bacio all’angolo della
bocca. Poi se ne andò e io salii le scale sovrappensiero, chiusi
la porta e mi buttai incantata sul mio letto prima di entrare nel mondo
dei sogni.
Liam’s POV
Presi per mano Charlotte e iniziammo a vagare senza una meta. C’era freddo e perciò poco dopo andammo verso casa.
«Vieni su da me?»
«Certamente Payne!». E
sorrise. Era bellissima quando sorrideva e i suoi occhi risplendevano
di una luce brillante. Era sempre bellissima e amavo stare con lei.
Quando eravamo soli parlavamo sempre un sacco, nonostante io fossi un
tipo piuttosto silenzioso.
«Wow, è bellissima la tua casa Payne!» esclamò appena entrata.
«Beh, modestamente, grazie…»
«Allora, come va con Jawy?»
«Oh, stiamo davvero bene insieme…» la presi in giro e poi ci sedemmo sul mio letto e scoppiammo a ridere.
Guardai fuori dalla finestra:
c’era buio ed erano ormai le sette. Eravamo a casa mia da quasi 5
ore e avevamo fatto di tutto: abbiamo giocato a carte, studiato (per
modo di dire, si intende), cantato, e parlato. Soprattutto parlato. Di
tutto: dei nostri gusti, i nostri sogni, le nostre famiglie e parlare
con lei era così facile che il tempo sembrava essere volato.
Stavo bene quando ero con lei, e ci sarei voluto rimanere per sempre,
ma sapevo che non era possibile e dovevo anche trovare il coraggio di
parlare con lei.
«Liam… sei morto?»
«Arrivo principessa!»
«Grazie Monsieur!» disse lei mentre le porgevo la felpa.
«Lottie, visto che è tardi, che ne dici se prendiamo una pizza e poi guardiamo un film?»
«Uffa, perché le idee più belle ce le hai sempre tu?»
«Beh, lo sai che sono un genio…»
«Un genio scemo, direi…»
«Mmhh, so che non lo pensi!»
«E chi te lo dice?» mi rispose lei prima di darmi un bacio.
«Vado a ordinare la pizza» le dissi
«Si signor capitano!»
disse lei rotolandosi per terra. Ecco che cosa amavo di lei: la sua
spontaneità da bambina. Era adorabile.
Mentre ero al telefono, vidi
Charlotte piazzarsi davanti a me e iniziò a fare le smorfie,
così io ridevo mentre il tipo della pizza pensava che fossi
scemo.
«Mia cara, dopo aver rovinato la mia reputazione…»
«Si, caro, perché il fattorino delle pizze è una persona importante!» disse soffocando una risata
«… adesso ti distruggo!»
E la buttai per terra iniziando a
farle il solletico. Lei si sbellicava dalle risate e io uguale, solo
che lei era troppo impegnata a soffrire la mia tortura che non mi
faceva niente.
DLIN DLON.
«Pizza!!»
Andai ad aprire la porta e a prendere le pizze.
«Oh, tu prima ci scherzavi ma quel fattorino era veramente figo!» mi disse appena rientrai.
«Birra o coca?»
«Coca, caro»
«Certo, cara»
Scemi, ecco la giusta parola per definirci.
«Buona questa pizza… adesso che si guarda?»
«Propongo Toy Story»
«I like it… » mi rispose.
Ci sedemmo sul divano con una
coperta sulle gambe, prima che lei si accoccolasse vicino a me. Le misi
un braccio intorno alla spalla e iniziammo a guardare il film. Ridemmo
come dei bambini piccoli e proprio alla fine mi accorsi che lei si era
addormentata. Le accarezzai i capelli e le diedi un bacio, prima di
sprofondare anche io in un sonno profondo.
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Hola tartarughe! (?)
So già che questo è un capitolo un po'strano ma il prossimo lo sarà ancora di più!
Mi sono impegnata a scriverlo lungo perchè per un bel po' non ci sarò, circa 15 giorni...
Quindi vi chiedo di recensire tanto (10 recensioni sarebbero l'ideale!) e di pubblicizzare questa storia ai vostri amici!
Allora, come sapete vi chiedo di leggere le mie altre storie e recensire e passare da Giuli_Directioner..
Ok, non rompo più!!
Ah, una cosa:
Questa è Annalise: http://www.fashionschooldesign.com/wp-content/uploads/2012/01/elle-fanning-4.jpg
Questa ragazza la adoro!
E poi vorrei ringraziere i 4 che
tengono la storia tra i preferiti, e l'1 tra le seguite e le 3
recensioni dello scorso capitolo...
Facciamole crescere!!
Un bacione a tutti
Chiara xx
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