dance 9
Mi scuso sia per essere scomparsa per un anno sia per essere di fretta
e non aver controllato eventuali errori spero che il capitolo vi
piaccia un bacio.
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CAPITOLO
9
POV
Damon
É
mattina, dopo una nottata a vegliare su Elena e a farla “sognare”
l'abbandono nel suo letto con accanto una rosa. Torno alla Residenza
dei Salvatore e penso a lei come ormai capita da quando la conosco,
non riesco a fare altro e continuo a pensare a noi nel 1874, alle
nostre giornate insieme ai nostri momenti felici ora che so la verità
narratami da Stefan so anche distinguere quale era Elena e quale
Katherine, l'amara consapevolezza della verità mi distrugge: Io ero
innamorato di Elena non di Kat, sono uno stupido, perché non sono
neanche riuscito a dividere le due persone nonostante amassi LEI. La
mia mente è da giorni affollata anche di domande come ad esempio
riuscirò ad amarla ancora sebbene la mia ultima parte umana sia
sparita da secoli, riuscirò a provare ancora sentimenti profondi? E
lei ricambierà? Mi ha mai amato veramente?
La
domanda trovò risposta da sola quasi per magia con un ricordo
improvviso...
FLASHBACK
E'
notte fonda e dopo una giornata faticosa, mi abbandono a un sonno
ristoratore sul letto... a un certo punto vengo svegliato da un tocco
dolce e delicato ma freddo apro gli occhi e mi trovo davanti lei in
tutto il suo splendore...
<<
Ehi ciao piccola cosa ci fai qui?? >> affermo ancora assonnato
<<
C-ciao >> balbetta lei stranamente insicura
<<
Mi avevi detto che rimanevi fuori città per un paio di giorni >>
affermo spaesato
<<
Ho cambiato idea >>
<<
è proprio questo che mi fa impazzire di te >> e dicendolo la
bacio appassionatamente e la trascino sul mio letto. La bacio, ma
è bacio stranamente dolce e carico di sentimento non è mai stato
così tra noi. Sul letto comincio a baciarle la guancia per poi
scendere sul collo e proseguire nel decoltè è una lenta e magnifica
tortura e lei sembra ricambiare volentieri con dei piccoli baci sul
mio petto. Tra baci e sospiri i nostri vestiti scivolano via dalla
nostra pelle, provo una strana sensazione di completezza e felicità
che mai avevo provato prima è maledettamente strano, frustrante e
unico, lei non sembra la solita Kat e stranamente mi piace. Lei
sembra rigida quasi a disagio e sembra che cerchi di sviare le mie
attenzioni dal suo corpo come se si vergognasse e poi stranamente mi
sento sospirare per la prima volta da LEI << Damon, ti amo >>
e la sua confessione mi stupisce e lei la conferma con un bacio
passionale ma allo stesso tempo carico di tutti i sentimenti ed
emozioni che prova per me. Io ricambio con la stessa intensità, il
suo bacio, sicuro dei sentimenti e delle sensazioni che provo, così
terminato il bacio le rispondo << Ti amo anche io Katherine >>
lei rimane paralizzata quasi ferita dalle mie parole e non capisco
il perché!!. Si alza di scatto dal letto e alla velocità vampiresca
si riveste non sono sorpreso della sua velocità so qual è la sua
vera natura e l'accetto, accecato dall'amore << IO NON SONO
UMANA >> afferma affranta ma anche furente, così pare
<<
lo so amore mio ma qual è il problema ? >> le rispondo
tranquillamente non riuscendo a capire dove sta il problema, sembra
distrutta e straziata dal dolore, mi si spezza il cuore vederla in
quello stato.
<<
Io non sono Katherine >> asserisce ad un tratto
<<
Cosa? Si che lo sei >> sono confuso, quello che dice non ha
senso
<<
No e se vuoi sopravvivere evita di raccontare questo episodio a
Katherine addio >>
Quella
notte non chiusi occhio, troppo confuso e spaesato dai sentimenti
provati per riposare in sonni tranquilli, stranamente dopo che se ne
fu andata mi senti vuoto...
Adesso
col senno di poi mi rendo conto dei mie gravi sbagli e dio solo sa
quanto l'ho ferita con la mia “ignoranza”. Devo rimediare è
l'unico modo per conquistarla, per non perderla, sempre se non l'ho
già persa.
POV
Elena
La
giornata passa veloce, non riesco a smettere nemmeno un attimo di
pensare al sogno di stanotte e alla rosa. Nel pomeriggio ho ricevuto
un messaggio di Stefan dove mi diceva di aspettarlo al Grill stasera,
perché mi doveva parlare, così sono qui, ora, seduta ad uno dei
tavoli in legno ad aspettarlo, ma per ora non c'è nessun segno di
lui. Dopo dieci minuti però le porte del Grill si aprono e mi vedo
spuntare davanti il signor Salvatore, ma non è quello che mi
aspettavo, non è Stefan ma ben sì Damon, che si dirige verso di me
con passo deciso e... uno sguardo dolce?? Oddio!! per un attimo
sembra il mio Damon!! Si ferma davanti al mio tavolo e mi dice con
tono dolce <<
Mi scusi signorina non volevo disturbarla ne spiarla passavo di qui e
l’ho notata >>
questa
frase mi sembra familiare, non riesco a spiccicare parola allora lui
prosegue imperterrito <<
Che cafone non mi sono neanche presentato io sono Damon Salvatore e
lei è la signorina …? >> riesco
solo a sussurrare con il sorriso sulle labbra << Elena Petrova,
Pierce, Gilbert è un piacere Signore>> Damon non smette di
sorridermi dolce e continua a farmi rivivere il nostro primo incontro
con quelle frasi a me così tanto familiari <<
Oh mi dia pure del tu comunque il piacere è tutto mio >>
conferma lui con un sorrisino beffardo in volto e lo sguardo
malizioso diretto al mio fisico. Io
faccio finta di essere indispettita come la prima volta e gli
rispondo <<
Oh non avevo dubbi, signor guardone >>. Damon
replica
<<
Su, non faccia così signorina Gilbert, anche se non sembra sono un
bravo ragazzo e nondimeno innocuo, le porgo le mie più sentite scuse
voglio solo conoscerla meglio >> Divertita
da questo gioco rispondo
<< Scuse accettate signor Damon il guardone in ogni modo
chiamami Elena >> ed
ecco che sul viso di Damon compare un leggero broncio che lo fa
sembrare un bimbo, poi si siede vicino a me e mi sussurra
all'orecchio << Voglio ricominciare da qui con te, voglio
incominciare dall'inizio, Elena usciresti con me? >> Ho gli
occhi lucidi per l'emozione e riesco solo a sussurrare un si per poi
di slancio abbracciarlo, lui all'inizio si irrigidisce ma poi
ricambia con dolcezza il mio segno d'affetto...
Il
miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare
bene
nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti
passati e tuoi
dolori.
[Paulo
Coelho]
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