Cap.4
- Ad Ale, da voi conosciuta come lastscream. Perché per il suo compleanno merita questo ed altro.
Sei un pezzo di me. ♥
Again & Again
4. Guess Who Coming To Dinner: Their Friends.
Loro erano tornati il giorno successivo.
Era stato un falco ad
avvisarlo, che di primo mattino aveva docilmente picchiettato col becco
alla finestra della sua stanza, destandolo dal suo sonno già
leggero e porgendogli la zampina - aveva trovato un breve messaggio di
Kakashi, scritto così di fretta che per un attimo aveva pensato
fosse successo qualcosa di grave; soltanto per poi leggere che stavano
tutti abbastanza bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Non
era esplicita la richiesta, ma lui capì che volevano vederlo -
forse per accertarsi che fosse ancora vivo e non si fosse sepolto in
casa.
Decise che accontentare il
loro desidero non avrebbe ucciso nessuno, e dopo essersi vestito,
uscì di casa con un passo insolitamente affrettato.
Li avrebbe trovati tutti all'Ospedale.
[Anche lei]
Fu così infatti.
Osservando il suo riflesso
nelle pozzanghere, Sasuke Uchiha lasciò che un raggio di sole
gli riscaldasse dolcemente il viso, crogiolandosi un attimo nel suo
tepore mattutino, prima di decidersi a varcare l'ingresso dell'Ospedale
di Konoha - il braccio ancora fasciato, la mano buona ficcata in tasca.
Naruto lo trovò al secondo piano, nella stanza che li aveva
sempre ospitati quando - per un motivo o per un altro - finivano
immobilizzati a letto con qualche gamba rotta o osso spaccato.
Non era solo, però, perché la piccola e gracile figurina
di Hinata Hyuuga - che era tornata dalla sua missione due giorni prima
- gli sedeva a fianco, le mani impegnate nell'accurata scelta delle
mele più mature per essere pelate e mangiate - e Sasuke si
chiese se fosse un abitudine di tutte le ragazze pelare della frutta
ogni volta che i ragazzi di cui erano innamorati finivano in ospedale.
[Come lei]
<< Oh, ehi Teme! >> si sgolò Naruto, non appena lo
vide entrare, chiudendosi la porta dietro di sé. << Come
butta? >>
A lui buttava abbastanza bene - e solo in quel momento si rese conto
del perché Kakashi lo avesse convocato proprio in quella stanza:
Naruto era sdraiato sul suo letto, ma non c'erano pesanti bende a
fasciargli ferite o escoriazioni in tutto il corpo; era la sua gamba ad
essere completamente ingessata, infagottata in un abnorme gesso bianco
sollevato per aria. Dopo lo shock iniziale scorse lo sguardo dall'altra
parte della stanza e vide Sai sdraitato sul suo di letto - e lui
sembrava già più sano e meno ferito. Kakashi sedeva su
una sedia - il solito libro in mano - ma indossava ancora le vesti da
ospedale e aveva un braccio completamente coperto da cerotti.
<< Sasuke-san
>> lo accolse Hinata, con un inchino del capo, a cui lui rispose
frettolosamente, prima di dare fiato ai suoi pensieri con voce secca e
vistosamente ansiosa. << Cosa diavolo è successo qui?
>> disse, e spostò lo sguardo sul suo sensei. << Mi
avevi detto che stavate tutti bene, Kakashi >>
<< Aaah! >>
Naruto si battè una pacca sulla sua gamba ingessata. <<
Non ti preoccupare Teme, mi sono solo slogato la caviglia >>
<< E perché diavolo ti sei fatto ingessare la gamba, allora? >>
Naruto sorrise a trentadue
denti, e Sasuke tutto d'un tratto seppe che stava per sparare una delle
sue solite idiozie. << Oh, perché così tu e gli
altri potete scriverci sopra delle cose carine, no? >>
Sasuke non si diede neanche
pena di rispondergli - la Hyuuga lo avrebbe fatto al posto suo, in ogni
caso - semplicemente perché solo in quel momento notò
l'assenza del loro quarto compagno di squadra.
Neji non c'era, e il letto
più vicino alla porta era completamente vuoto - neanche toccato
a dir la verità, cosa che gli fece presumere che per quella
stanza non ci fosse nemmeno passato.
Che fosse rimasto illeso? Ne dubitava fortemente - in fondo si trattava pur sempre di una missione di livello A.
<< Dov'è Hyuuga? >> proferì, con uno strano e terrificante presentimento che gli ronzava in testa.
Sasuke non era mai stato
bravo a decifrare le emozioni della gente, in particolare di persone
che conosceva appena - Hinata Hyuuga ne era un esempio, eppure
bastò pronunciare il cognome del suo cugino che il suo sguardo
candido fu attraversato da un tale lampo di dolore e preoccupazione che
Sasuke non impiegò più di due secondi per costatare che
qualcosa era successo - e di grave.
Le reazioni di Naruto, Sai
e Kakashi servirono solo come banale conferma ai suoi pensieri:
perché Sai smise di osservare fuori dalla finestra, Kakashi
chiuse il suo libro e il volto di Naruto - prima allegro al solo
vederlo - si adombrò così tanto che Sasuke trattenne il
respiro.
Era successo qualcosa a Neji.
Fu Naruto a parlare, e
Sasuke notò come la sua mano si allungò in cerca di
quella della sua ragazza, che strinse in una presa di conforto.
<< Lo stanno
operando >> disse, la voce rauca dallo sforzo e dalla
preoccupazione. Notando il suo sguardo - e Sasuke non volle immaginare
che tipo di sguardo avesse in quel momento - si affrettò
ad aggiungere: << Era con noi fino all'ultimo, Teme. Sembrava
quello messo meglio, ma quando siamo entrati in ospedale ha avuto un
collasso >> lo vide stringere i pugni. << Non ci hanno
detto niente. Lo hanno solo portato via. Ma starà bene..
>> e in quel momento smise di rivolgersi a lui e posò il
suo sguardo sulla ragazza che gli sedeva a fianco, e che aveva smesso
di sbucciare le mele per chinare il capo e nascondere le lacrime.
<<.. starà bene Hinata-chan, non ti preoccupare. E' uno
forte, lui >>
Sasuke annuì -
assieme ad Hinata - e non riuscì a contraddire nemmeno una sola
delle parole dell'amico: Hyuuga era uno forte, Naruto aveva ragione.
Qualunque cosa gli fosse capitata l'avrebbe sicuramente superata. Ce
l'avrebbe fatta, era sicuro.
Naruto tornò a
guardarlo. << C'è Sakura-chan con lui >> gli disse,
la mano nel frattempo era corsa ad accarezzare i capelli della ragazza.
<< E' lei quella che dirige l'operazione >> aggiunse.
<< Non ci ha curato per questo. E' stata lei ad accorgersi che
c'era qualcosa che non andava con Neji >>
[Sakura]
<< Hai sentito,
Hinata-chan? >> la sua voce tornò incredibilmente dolce,
mentre con fatica cercava di avvicinare il busto alla ragazza, ancora
col capo chino. << C'è Sakura-chan con Neji. Lei lo
curerà. Quindi sta tranquilla, ok? >>
[Lei lo avrebbe curato. Come sempre. Ce l'avrebbe fatta]
Kakashi, tutto d'un tratto,
ritenne giusto ed opportuno intervenire nella conversazione, decidendo
saggiamente di ritirare del tutto il suo libro e di alzarsi in piedi,
stiracchiandosi un braccio con apparente calma.
Apparente - perché
il suo sguardo era così vigile e attento che Sasuke si chiese se
davvero si fosse riposato, nel paio di ore che erano trascorse dal loro
ritorno.
<< Ho avvisato Gai e
gli altri ragazzi >> disse, affondando le mani nelle tasche del
pigiama. << Stanno arrivando. E credo che qualcuno debba loro
spiegare la situazione >>
Sasuke sospirò, e
spostò il peso del corpo prima su un piede e poi sull'altro -
com'era solito fare quando stava prendendo una decisione.
<< Ci penso io,
Kakashi >> intervenne, e lo osservò dritto nel suo unico
occhio. << Sono io il suo Capitano. Spetta a me >>
Kakashi scosse la testa,
fermo. << Non dire sciocchezze, Sasuke >> replicò.
<< Ero io il Capitano in questa missione. Sono io quello che si
sarebbe dovuto accorgere prima del suo stato. Se solo fossi stato
più attento saremmo tornati prima a Konoha e tutto questo si
sarebbe potuto evitare >>
<< Kakashi-sensei,
non dire stronzate! >> ringhiò Naruto, così
all'improvviso che tutto sobbalzarono - Sasuke compreso. << La
colpa non è di nessuno, hai capito?! Neji starà bene,
è questo quello che conta! C'è Sakura-chan con lui, e
Sakura-chan è il miglior medico di questo mondo! >>
Sasuke pensò che
niente avrebbe potuto convincere il loro vecchio sensei della sua
innocenza se non quelle parole, e sarebbero bastate, davvero; eppure
Hinata Hyuuga decise comunque di dare il suo contributo, asciugandosi
le lacrime dal viso e prendendo un respiro profondo.
<< Naruto-kun ha
ragione, Kakashi-sensei >> gli disse, la voce così bassa
da sembrare un sussurro. << Non si deve colpevolizzare. Non
è stata colpa sua >> aggiunse, e questa volta alzò
il capo - e Sasuke capì dai suoi occhi, dal suo sguardo
improvvisamente illuminatosi di determinazione, il perché il
dobe provasse qualcosa per lei.
Kakashi le sorrise - col
suo sorriso, quel sorriso appena accennato, appena visibile sotto la
sua maschera - e si avvicinò a scompigliarle la frangia dei
capelli - e quel gesto non colpì solo Sasuke, ma anche Naruto
stesso, che li osservò come in trance, la bocca spalancata e gli
occhi sgranati.
Kakashi faceva così solo con Sakura.
<< Sei veramente una brava ragazza, Hinata >>
Lei arrossì,
soffusamente e non d'imbarazzo. Ma di gioia, e di orgoglio -
perché finalmente anche Kakashi-sensei aveva dato la sua
approvazione, e non c'era niente che poteva renderla più felice
di quello. Sapere che era un passo più vicino a coloro che il
ragazzo di cui era perdutamente innamorata amava con tutto se stesso.
<< Ma sta comunque a me, farlo >>
Nessuno osò
più protestare, perché Kakashi era sempre Kakashi - e
quando si metteva in testa qualcosa era difficile smuoverlo. Proprio
come i suoi allievi.
Acconsentì, in ogni
caso, che Hinata lo accompagnasse, e quando le porte della stanza
centocinque del secondo piano dell'Ospedale si spalancarono di colpo -
rivelando le figure di un maestro e di due suoi pupilli - Sasuke
sospirò e osservò Naruto con estremo interesse. Kakashi
fu comunque abbastanza accorto e, ignorando le loro proteste,
scortò i membri del Team Gai fuori dalla stanza - e Sasuke lesse
terrore nei loro occhi, oltre che preoccupazione.
<< Voglio mangiare qualcosa >>
Sai era sincero, e pur non
avendo aperto bocca per tutto il tempo puntò il suo sguardo su
Sasuke, con insistenza - e lui ne capì subito il motivo.
Riuscì ad affondare la mano buona nella tasca dei pantaloni che
il suo compagno di Team era già fuori dal letto, e completamente
scalzo apriva la porta - non badando alle proteste di Naruto, che
urlava e starnazzava dal suo posto.
Sasuke non gli disse
niente, ma quando entrambi furono fuori dalla stanza non riuscirono a
non voltare appena il capo, puntando lo sguardo dritto verso la loro
destra.
In fondo al corridoio,
vicino ad una finestra, Kakashi stava parlando e Sasuke colse solo la
mano di Hinata che scattava veloce sulla spalla della ragazza nel
vecchio team di Neji, prima di vedere quest'ultima scoppiare in lacrime
- senza vergogna, o timore. La vide solo aggrapparsi al muro e coprirsi
il viso con entrambe le mani, lasciando che i singhiozzi le
sconquassasero le spalle.
Prima di capire che aveva visto abbastanza.
[Troppo]
Fu solo quando furono
davanti al distributore di merendine al primo piano che Sai
tornò ad aprire bocca , ritirando la sua colazione dall'apposito
vano e attendendo che la macchina gli consegnasse il suo resto.
Quando parlò non lo guardava. << Credo che quella ragazza sia innamorata di Neji-san >>
Sasuke non lo
contraddì, piuttosto si sentì in dovere di annuire
seccamente - pur dubitando del fatto che Sai conoscesse davvero il
significato della parola amore. Ma non gli disse niente, rimase con lo
sguardo fisso sul muro che aveva davanti.
Sperava solo che Sakura ci riuscisse.
E che gli risparmiasse il supplizio di dover aver di nuovo a che fare con la morte.
***
Intorno alle undici
della mattina Hinata era entrata nella loro stanza correndo - e Sasuke
non aveva mancato di notare il vassoio di tramezzini che reggeva fra le
braccia - col viso rosso e il fiato mozzo, urlando qualcosa che aveva a
che fare con "Ino-san" e "Manca poco" e "Dobbiamo andare".
Avevano capito poco e
nulla, ma quello che erano riusciti a capire era bastato
affinché Naruto fosse saltato fuori dal suo letto e avesse
comincianciato a saltellare attorno, in cerca delle sue stampelle e non
mancando di urlargli che doveva assolutamente sbrigarsi. Alla fine
Kakashi e Sai li avevano preceduti, ma Hinata era rimasta per aiutarlo
a portare giù Naruto, al piano terra, nel reparto di medicina
generale dov'era stata allestita la sala operatoria - e ancora non
ricordava come fossero riusciti a farlo camminare senza stampelle, con
una gamba completamente ingessata.
Probabilmente ciò
che vide nel momento in cui tutti e tre misero piede nella sala
d'aspetto non sarebbe mai riuscito a toglierselo dalla mente per molto
molto tempo - forse per tutta la vita.
Aveva assistito a molte
operazioni, si era seduto su una di quelle sedie altre volte -
pochissime, riusciva a contarle sulle dita della mano - e aveva sempre
considerato l'attesa come la più devastante fra le torture che
potessero essere inflitte all'uomo - ancora più crudeli del
verdetto stesso. Si era seduto su quella sedia tre anni prima, una
volta conclusa la guerra che l'aveva visto vittima e carnefice allo
stesso tempo, nella speranza di vedere il suo miglior amico uscirne
vivo e vegeto - il miglior amico che aveva distrutto il proprio corpo
col chakra del Kyuubi solo per poterlo salvare.
Si era seduto su quella
sedia due volte l'anno precedente - e, con suo sommo rammarico, in
entrambe gli era parso di stare quasi per uscirne pazzo dalla troppa
ansia. La prima quando Kakashi era tornato vivo per miracolo da una
missione di rango S, e la seconda quando era toccato a Lei stare male -
ed era stata solo una banale appendicite, ma era bastata a farli
tornare tutti sui loro passi in poche ore, da Suna a Konoha, per starle
vicino anche in un momento simile.
Ma ora era un'altra storia.
Perché un conto era
far parte di quella tortura infinita, e viverne ogni singolo istante,
un altro era esserne solo un mero spettatore. E non era il fatto che
non considerasse Neji una figura significativa nella sua vita - Neji
era un amico, un compagno valoroso e affidabile, e un suo sottoposto di
cui si fidava ciecamente. Ma non mentiva dicendo che non avrebbe
rischiato la sua vita per lui, perché erano altre le persone per
cui l'avrebbe fatto.
[Per cui avrebbe dato la vita]
E osservando Rock Lee che
sedeva per terra, le gambe contro al petto e lo sguardo basso; e
osservando Gai con lo sguardo perso fuori dalla finestra; e osservando
lei, la ragazza dai capelli bruni, Tenten (<< Credo che quella
ragazza sia innamorata di Neji-san >>) che sedeva compostamente
sulla sua sedia, le mani sul grembo e gli occhi bassi, Sasuke avrebbe
voluto trovare qualcosa da dire loro - anche solo a nome del Capitano
ANBU che era.
Ma come sempre tenne la
bocca chiusa e, dopo aver fatto accomodare Naruto accanto ad Hinata,
poggiò la schiena contro al muro e chiuse gli occhi.
E attese.
E non seppe quanto tempo
passò, quante volte sentì Gai percorrere avanti ed
indietro la sala d'attesa, quante volte sentì Naruto sussurrare
parole confuse all'orecchio di Hinata, quante volte incontrò lo
sguardo di Kakashi - nella sua stessa posizione, al muro opposto.
Quanto durò
l'angoscia, perché senza neanche volerlo se ne ritrovò
completamente invischiato, ed intrappolato. Intrappolato in quegli
attimi eterni, in attesa che qualcuno venisse a dare loro una notizia -
o solamente un'occhiata, perché vedesse in che stato erano
ridotti tutti. Quando successe erano passate le dodici da un pezzo, e
nessuno aveva aperto bocca per tutto quel tempo - perso, disperso,
disperato dai rispettivi pensieri.
Fu proprio lei, Sakura, che
varcò la soglia della stanza, una volta che le porte della sala
operatoria si furono aperte e loro, al loro suono, si furono tutti
alzati in piedi - chi precipitandosi in avanti, chi restando indietro,
in disparte. Con più discrezione.
Sakura sciolse i lunghi
capelli dalla costrizione dell'elastico che fino a quel momento li
aveva tenuti raccolti, e Sasuke notò come indossasse l'uniforme
da medico, sotto il camice bianco.
Quando sorrise.
Fu solo quando sorrise che si rese conto che era andato tutto bene.
<< Sta bene
>> disse, e il suo sorriso si allargò, alla vista di
Hinata che si accasciava sulla sua sedia, coprendosi il volto con le
mani e lasciandosi andare in un pianto di gioia. Sasuke, in quegli
attimi, notò come Tenten poggiò il capo contro la parete,
urlando uno "Yokatta!", e come si avvicinò ad Hinata, in preda
all'euforia - abbracciandola.
<< Io... LO SAPEVO!
>> strillò Naruto, e cercò di mettersi in piedi con
scarsi risultati. << Io lo sapevo che quell'idiota non avrebbe
tirato le cuoia facilmente! Lo sapevo io, Kakashi-sensei! >>
Anche Sai parve sollevato,
tanto che si lasciò andare ad un lungo sospiro - o forse era
semplicemente contento dell'idea che non avrebbe più dovuto
sprecare il suo tempo in una sala d'attesa. Lee e Gai furono,
ovviamente, i più teatrali fra tutti: Sasuke, dopo che li aveva
visti abbracciarsi per la terza volta, decise di tornare a rivolgere la
propria attenzione verso la sua compagna di squadra.
<< Era messo male, però >> aggiunse lei, agrottando la fronte.
Sasuke stava per chiederle
maggiori informazioni, ignorando del tutto la vocina che gli diceva di
non parlarle, se non che un concitato rumore di passi e il rumore della
porta della sala di attesa che si spalancava per l'ennesima volta
interruppero le sue parole alla radice. Voltandosi costatò che
erano due le persone ad essere appena entrate, ed entrambe
appartenevano al clan Hyuuga, a giudicare dalle fattezze.
<< Otou-sama! Ko! >> Hinata si fece avanti, teneva Tenten per mano e aveva ancora il volto rigato dalle lacrime.
<< Hinata.. ho
cercato di venire prima che potevo! >> la voce rauca e graffiante
del capoclan degli Hyuuga gli giunse dalle spalle e lo spinse a chinare
rispettosamente il capo, e come lui fecero i restanti membri della
stanza.
<< Non
preoccuparti, Otou-sama. Neji-niisan sta bene.. vero Sakura-san?
>> e Sakura annuì, tornando a drizzare il busto
dall'inchino. E, finalmente, dopo gli attimi di confusione, la sua voce
tornò ad essere padrona dell'intera scena. << Sta bene,
ora. Ma ha rischiato grosso: è arrivato in ospedale con un
estesa emorragia interna. Aveva la milza quasi distrutta e un polmone
perforato, e la ricostruzione è stata abbastanza impegnativa
>> pendevano tutti dalle sue labbra. << Voglio scusarmi per
il ritardo, avremmo certamente fatto più in fretta se non si
fossero presentati tanti problemi, Hiashi-sama >>
<< Scusarvi? >>
Hiashi sembrò sorridere. << Haruno-san, siete un medico
eccezionale. Non so veramente come ringraziarvi >>
<< Sakura! >>
Tenten si fece strada fra la piccola folla e le prese le mani fra le
sue. << I-Io.. veramente.. grazie..! >>
Lei scosse la testa, e le
sorrise. << Non ero l'unica in sala operatoria, Tenten-san
>> le disse. << C'erano anche Ino, e tutti gli assistenti.
Ringrazia anche loro >> gli occhi di Tenten risplendettero di
lacrime. << Se lo meritano >> le sorrise.
<< S-SAKURA-SAAN! >>
Sasuke sobbalzò e in
un battito di ciglia le mani di Tenten - che stringevano quelle di
Sakura - vennero sostituite da quelle di Rock Lee, in ginocchio ai
piedi della ragazza, gli occhi colmi di lacrime. << S-Sakura-san!
Sei veramente eccezionale! Hai.. Hai salvato la vita del mio grande
amico Neji! >> singhiozzò. << Io..! Io non so come
ripagarti! >>
Sakura abbozzò un
sorriso e con uno strattone, dopo che era stato più che evidente
che il ragazzo non avrebbe mollato la presa, se ne liberò
immediatamente. << Err.. non vi è alcun bisogno, Lee-san
>> mormorò. << E' mio dovere come medico, in fondo
>>
Sembrò essere una
risposta abbastanza esauriente, perché Lee non aprì
più bocca e si limitò ad annuire, asciungandosi i
lacrimoni che gli rigavano le guance. << Ora, qualcuno di voi
deve provvedere a firmare alcuni documenti e a- >>
<< Haruno-sensei!
>> chiocciò una voce, e una testolina spettinata
spuntò dalle porte della sala operatoria. <<
Yamanaka-sensei chiede di voi! >>
Naruto scoppiò a
ridere - e Sasuke, osservando Sakura che annuiva e faceva gesto
all'assistente di tornare dentro, ne capì anche il motivo.
<< Ne ne.. Sakura-chan, da quando in qua i novellini ti chiamano sensei? >>
Sakura gli sorrise,
brillante e vittoriosa. << Da quando sono abbastanza importante
da essermi riuscita a fare un nome >> cinguettò, e
tornò a rivolgere l'attezione agli Hyuuga. << Hiashi-sama,
dovreste farmi la cortesia di firmare la liberatoria a nome di Neji-san
per l'operazione, in quanto suo ex-tutore >>
<< Sakura-san, quando potremo vedere Neji-niisan? >> chiese Hinata, timidamente.
Sakura tornò a
sorridere, consegnando un plico di fogli al capoclan degli Hyuuga.
<< Direi che fra check-in, controlli vari e l'attesa
affinché l'anestesia perda il suo effetto.. per le tre del
pomeriggio, Hinata-chan >> rispose. << Ma solo familiari e
amici intimi. Due per volta, è pur sempre convalescente >>
Naruto sbuffò.
<< Ma Sakura-chan! >> lei non lo guardò nemmeno,
appuntando qualche dettaglio nella cartellina che aveva fra le mani.
<< Tu, Naruto, dovresti tornartene al tuo di letto >>
Scoppiarono tutti a ridere,
e anche Sasuke si concesse l'abozzo di un sorriso - sollevato di sapere
che il suo compagno di squadra era ancora vivo e sarebbe stato bene.
[Era andato tutto bene]
***
Tre giorni dopo Neji
Hyuuga era ancora relegato a letto e se non fosse stato per le sempre
più numerose visite che riceveva - sia da parte dei medici che
dei suoi amici - era convinto che sarebbe morto di noia, invece che di
setticemia. Sasuke Uchiha e Naruto Uzumaki erano fra le persone che in
un modo o nell'altro finivano sempre per occupare la sua stanza - dove
un tempo anche Naruto era stato ricoverato, con quel gesso alla gamba,
almeno fino a quando la loro compagna non l'aveva obbligato a
toglierselo a suon di pugni, visto che la gamba non gli si era affatto
rotta.
Sasuke, in ogni caso, non
aveva nulla di meglio da fare la mattina; non poteva nemmeno allenarsi
con quella spalla lussata, perciò gli era parso abbastanza
scontato andare a trovare il suo compagno quasi tutti i giorni - con il
suo miglior amico, che non era certo messo meglio di lui.
<< Adesso prendi un
bel respiro, Neji-san >> la voce da carie del loro medico
personale lo fece sbuffare sonoramente. << Respira, ed ispira,
respira ed ispira.. ecco, così >>
Sakura Haruno sorrise a
Neji con quel suo sorriso mieloso che dedicava solo ai suoi amati
pazienti, lo stetoscopio puntato sul suo petto, gli occhi verdi che
brillavano. << Perfetto, Neji-san! >> esclamò,
ritirando le sue mani e riprendendo la sua cartelletta.<< Le
funzioni cardiache sono normali. Di questo passo sarò costretta
a dimetterti prima del previsto! >> gli strizzò l'occhio.
Qualcuno, in fondo
alla stanza, emise una pernacchia di scherno - e Sasuke non seppe
capire se fu Sai, o Naruto, o Kakashi, che pur essendo stato dimesso
tre giorni prima continuava a dormire in ospedale. E Sasuke sospettava
che lo facesse per sdebitarsi con Hyuuga.
<< Ti ho sentito,
Naruto >> cinguettò Sakura, posando la cartellina e
dirigendosi verso il carrello dei medicinali.
Naruto sbuffò,
saltando a sedere sul letto più vicino a quello di Neji ed
incrociando le braccia dietro alla testa. << Tze..! Tratti Neji
come se fosse una femminuccia! >>
<< Ma a Neji-san non
sembra mica dispiacere, vero Neji-san? >> Sasuke vide Sakura fare
gli occhi dolci al suddetto, che scosse la testa pomposamente.
<< Neji! Non ci
provare nemmeno! >> sbraitò Naruto, puntandogli addosso il
dito. << Non provare nemmeno a pensare a Sakura in quel modo, mi
hai capito?! Stalle lontano! >>
<< Aw, quanto
sei carino quando fai il geloso, Naruto >> Sakura gli si
avvicinò. << Non ti preoccupare, rimarrai sempre il mio
preferito >> questa volta fu Sasuke a trattenersi dall'emmettere
una pernacchia di scherno.
Gli occhi di Naruto si illuminarono di speranza. << Davvero? >>
Speranza che puntualmente
Sakura distrusse col suo ghignetto sadico. << No >>
rispose, e saltellò verso il letto di Neji. << E' Neji-san
il mio preferito >>
<< E perché
Neji-san dovrebbe essere il tuo preferito? >> fu Sai a parlare,
seduto su una sedia, proprio accanto a Sasuke.
Sakura somministrò
qualcosa nella flebo di Neji, che la ringraziò con un cenno del
capo. << Beh, perché non è strano o idiota come voi
>>
<< Questo lo trovo
offensivo, Sakura >> il volto di Kakashi, i capelli scompigliati
e il viso per una volta libero dal coprifronte, emerse dal dietro il
suo libro.
<< Anche io, mphf! >> sbuffò Naruto. << Sei cattiva, Sakura-chan! >>
<< Crudele >> commentò Sai, monotonico come al solito.
Sakura, che stava
controllando le ferite minori sul braccio di Neji, roteò gli
occhi e sospirò. << Non fare caso a loro, Neji-san
>> disse, e non si premurò di tenere la voce bassa.
<< Sono solo un branco di disadattati >>
Quando finì anche il
suo ultimo check-up sulle ferite, Sasuke vide come lo sguardo di lei si
posò sul vaso di fiori posto sul comodino vicino al letto, e
come gli occhi le brillarono. << Sono meravigliosi >>
proferì, sfiorando le calle che componevano il mazzo. <<
Chi te li ha dati, Neji-san? >>
In quell'attimo Sasuke fu
certo di non essere l'unico ad aver notato come i tratti del viso di
Neji si ammorbidirono al suono del nome che pronunciò subito
dopo.
<< Tenten >>
Sakura si voltò ad
osservarlo, un delicato sorriso stampato sulle labbra. << Avrei
dovuto immaginarlo >> proferì, carezzevole, prima che un
baluginio più serio adombrasse il suo sguardo << L'hai
fatta molto preoccupare, Neji-san. Era disperata. Non provare mai
più a fare una cosa simile, capito? >>
<< Giusto! >> sbottò Naruto. << Diglielo Sakura-chan! Digli che è stato stupido! >>
Sasuke preferì far scivolare lo sguardo lontano da quel quadretto, e puntarlo verso un punto a caso fuori dalla finestra.
Non aveva nulla da dire, lui.
***
Fu solo quando li ebbe
cacciati tutti dalla stanza che Sakura decise, anche lei, di andarsene
- in pausa pranzo, pronta a gustarsi il suo bento. Perché se lo
meritava, dopo tutta la faticaccia di quella mattina.
Non perse molto tempo, in
ogni caso; spese solo trenta minuti sul tetto dell'ospedale, osservando
le nuvole - cosa che per un attimo l'aveva fatta ridere, scoprendosi
molto più simile a Shikamaru di quanto pensasse - e guastandosi
i suoi onigiri da sola, perché quello era il giorno libero di
Ino-pig.
Non pensò nemmeno
molto - perché si disse che non ne sarebbe valsa alcuna pena, a
quel punto. Perciò ricaccio in profondità nel suo
cervello qualsiasi tipo di pensiero - bello o brutto che fosse - e
decise di concentrarsi solo negli obiettivi che aveva in mente per
quella settimana.
Uno di quest'ultimi, guarda caso, si presentò subito dopo pranzo.
Si imbatté in Tenten
proprio quando si stava recando nella stanza centocinque al secondo
piano, pronta per la solita visita di controllo all'unico paziente che
vi alloggiava dentro. Ciò che la fece sorridere, pur potendo
solo scorgere le spalle della ragazza, fu il fatto che la suddetta
stesse osservando con uno sguardo a metà fra il rassegnato e il
feroce la mezza dozzina di infermiere che stanziavano davanti alla
porta di Neji Hyuuga, cercando in tutti i modi di spiarvi dentro senza
essere notate.
<< Tenten-san
>> la chiamò, cercando di trattenere una risata. Lei si
voltò subito, e Sakura notò con l'ennesimo sorriso come
imbracciasse un mazzo di fiori made Yamanaka. << Cosa ci fai qui?
>>
<< Oh, sto cercando
di capire se è meglio ucciderle tutte subito o farle soffrire
lentamente >> replicò lei, sardonica, prima di ricambiare
il sorriso con lo stesso entuasiasmo. << Ciao, Sakura >>
<< Aspetta due
minuti. Neji-san se ne accorgerà e le caccerà via senza
farsi troppi problemi >> rise, e assieme lei si spostarono
più vicino alla finestra.
<< Stavi andando a
controllare Neji? >> le chiese lei, adocchiando la cartellina che
aveva fra le mani. Sakura annuì ed intuendo quali sarebbero
state le successive parole di Tenten scosse la testa e le posò
una mano sulla spalla. << Ma non disturbarti, credo che la tua
visita abbia la priorità >> cinguettò, strizzandole
un occhio e sorridendo alla vista del rossore che le imporporò
le guance - sembrava quasi Hinata, in quel momento.
<< A proposito,
Sakura >> una volta che l'imbarazzo fu sparito Tenten
tornò ad assumere la sua solita aria determinata e ben disposta.
<< Io.. non ti ho ancora ringraziata a dovere per ciò che
hai fatto- >>
<< Tenten-san, ne abbiamo già parlato. Non c'è alcun motivo per cui- >>
<< No, lasciami
finire per favore >> replicò e Sakura si ritrovò ad
annuire per la seconda volta, colta di sorpresa. << So che mi hai
detto che avrei dovuto ringraziare anche gli altri, e l'ho fatto. Ma ho
saputo che sei stata tu a dirigere l'operazione, e a salvargli la vita.
E so che Gai e Lee potranno scherzarci sopra, e che probabilmente
quell'idiota di Neji, sapendo com'è fatto, non ti avrà
nemmeno detto un 'grazie', ma.. >> la osservò dritta negli
occhi. << A nome di tutto il team Gai: Grazie, Sakura. Per aver
salvato la vita di Neji. E per aver salvato anche la nostra >>
[Per aver salvato anche la nostra]
<< Non c'è di che >> sussurrò, dolcemente.
<< E se posso fare qualsiasi cosa per aiutarti o- >>
<< Qualsiasi cosa? >>
<< Ah..? Oh, certo! >>
<< Bene, allora tu e
Neji siete liberi mercoledì sera? >> Sakura potè
leggere lo stupore comparso sul viso della ragazza, che aprì e
chiuse la bocca due volte, stupefatta.
<< Liberi..? Beh, sì.. ma perché? >>
<< Ottimo >>
cinguettò Sakura. << Allora a nome del Team Sette invito
te e Neji a cenare con noi. Neji dovrebbe essere dimesso domani, quindi
non dovrebbe esserci alcun problema a riguardo. Mercoledì, alle
otto, al mio appartamento.. sai dov'è, no? Non accetto rifiuti!
>> le disse. << E.. oh, le infermiere se ne sono andate.
Cosa ci fai ancora qui? Neji-san ti sta aspettando, Tenten-san! >>
***
<< Aspetta, tu
hai invitato Neji e Tenten a cena? >> la voce di Naruto gli
giunse strozzata e sorpresa alle orecchie. << E perché
cavolo lo avresti fatto?! >>
Era di nuovo
mercoledì, e Sasuke aveva trascorso gli ultimi due giorni chiuso
in casa, ad osservare il soffitto - eccetto durante le ore di pranzo,
quando il suo migliore amico era venuto a tirarlo fuori a forza,
obbligandolo a mangiare ramen con lui come erano soliti fare.
In quei due giorni Sasuke
aveva cercato di estirparsi dal cervello qualunque pensiero riguardasse
Sakura, ed in particolar modo il fatto che lei lo stesse sfacciatamente
e deliberatamente ignorando - aveva provato a convincersi del
contrario, in effetti, e dopo numerose volte che se lo ripeteva era
quasi arrivato a crederci. Che Sakura fosse troppo impegnata per
mangiare un gelato con lui come aveva fatto con Sai; che fosse troppo
impegnata per passarlo a salutare cinque minuti prima che iniziasse il
suo turno, come aveva fatto con Kakashi; che fosse troppo impegnata per
pranzare con lui, da Ichiraku, come aveva fatto con Naruto.
Che fosse troppo impegnata anche solo per mandargli una cesta di pomodori.
Sasuke non riusciva a
biasimarla, però, e in un qualche strano modo era riuscito anche
a pensare che, forse, le cose erano meglio così com'erano in
quel momento. Che forse era meglio che lei fosse così distante.
[Era meglio così]
<< Sì >>
Sakura sembrò contenta invece, Sasuke lo dedusse dal tono della
sua voce. << E beh, mi sembra anche ovvio il motivo per cui l'ho
fatto, Naruto. Oh, Sai, mi passi la salsiera..? Grazie >>
<< Ovvio
perché Neji-chan proverà di nuovo a mettere le sue
schifose manacce addosso al tuo fragile corpicino?! >>
sbraitò Naruto.
<< Kakashi-sensei, perché Naruto è così stupido? >>
<< Questa >>
Kakashi emerse da dietro al divano. << E' una domanda che
dovresti porgere al Yondaime Hokage e a sua moglie, Sakura >>
<< Kami, Naruto
>> Sakura cominciò a disporre i piatti sulla tavola.
<< Hai davvero pensato che mi piacesse Neji-san? Quando è
così ovvio che a lui interessa Tenten-san, e viceversa? >>
Il silenzio che
seguì fece intuire a Sasuke - e al resto della sala - che,
sì, Naruto Uzumaki aveva interpretato il siparietto fra Neji e
Sakura di due giorni prima in modo decisamente diverso da ciò
che era in realtà. Normalmente Sakura lo avrebbe pestato per
solo averlo pensato, ma oggi era una sera diversa dalle loro solite,
perché avevano ben due ospiti a cena - e un primo appuntamento
da mantenere segreto.
<< A me sembra
una splendida idea >> soggiunse Sakura, questa volta dal
cucinotto. << Potrò vantarmi di aver fatto di loro una
coppia, no? >>
<< Aaah >> Sai,
che aveva preso posto a tavolo, si massaggiò il mento e
osservò la compagna - sembrava aver avuto un illuminazione.
<< Ora capisco perché li hai invitati a cena. Hai una
mente malvagia, Sakura, ho letto spesso di questo tipo di stratagemma
>> Sakura si voltò a sorridergli. << Tenten-san
è la ragazza coi capelli in quella strana acconciatura, vero?
>>
<< Sì, Sai >>
<< Allora è la ragazza molto innamorata di Neji, Sasuke >>
Non fu precisamente il
fatto che avesse detto una cosa simile ad attirare l'attenzione di
tutti, perché Sai non aveva mai fatto mistero con nessuno della
sua patologica franchezza, piuttosto fu il suo semplice nome aggiunto a
fine frase a creare abbastanza scalpore. Tanto che tutti, un istante
dopo lo shock iniziale, posarono lo sguardo su di lui.
Compresa lei.
Sasuke avrebbe decisamente
preferito uscire alla svelta da quella situazione e non vedendo alcuna
via di fuga in nessuna delle sue comuni opzioni, optò per il
solito, ma dignitoso, silenzio.
Fu comunque il campanello a
dare una svolta, lacerando quindi la pesante cappa silenziosa che tutto
d'un tratto era calata su quell'appartemento: Sakura andò ad
aprire, assieme a Naruto, e fra i soliti chiacchericci di benvenuto
riuscirano ad abbandonarli per esattamente cinque minuti - cinque
minuti che Sasuke trascorse sotto esame da parte di Kakashi e Sai
stesso.
<< Ma è
fantastico! >> la voce sinceramente colpita di Tenten
irruppé nel salotto e Sasuke osservò di sottecchi
l'intera scena, seduto sul divano. << Sakura, sapevo che ti eri
trasferita.. ma non pensavo certo vivessi in un così bel posto!
>>
<< Parliamo davvero
così poco, io e te? >> replicò Sakura, e l'altra
scoppiò a ridere, annuendo. << Ragazzi.. guardate chi
è arrivato. Neji-san in carne ed ossa! >>
<< Neji! >>
Kakashi fece lo sforzo di alzarsi in piedi e di dirigersi verso il
ragazzo, le braccia aperte in un gesto di benvenuto. << Come
stai? >>
<< Bene >>
rispose lui, accennando un sorriso. << Veramente bene, ora
>> si rivolse a Sakura. << Grazie ancora per l'invito,
Sakura >>
Lei scosse la testa e agitò una mano, con noncuranza. << Prima di ringraziarmi dovete mangiare >>
<< Dovete
assolutamente mangiare! >> confermò Naruto, con aria
pomposa. << E non ve ne pentirete. Anzi, non ne potrete
più fare a meno, mai mai mai più a meno..! Ehi, Teme!
Piantala di nasconderti dietro il divano e vieni salutare Neji e
Tenten! >> sbottò, voltandosi verso di loro. << E
anche tu, Sai! >>
<< Oh, prima che
me ne dimentichi >> Tenten prese di nuovo parola, e con uno
schiocco di dita apparve fra le sue mani una bottiglia. << Questo
è per te, da parte nostra >> e consegnò la
bottiglia a Sakura. << Beh.. in realtà è da parte
di Neji, perché l'ha portata lui.. però beh, è una
bottiglia di sake >>
<< Il miglior sake di
tutta Konoha, Tenten >> la corresse amorevolmente Neji, seguendo
i ragazzi verso la tavola. Lei sorrise, ma non replicò, e
arrossì quando si accorse dello sguardo che Sakura aveva posato
su di lei.
<< Beh, si mangia? >>
***
Sasuke, dopo
l'iniziale distacco con cui aveva accolto gli ospiti di quella sera,
decise che perdere tempo e rinchiudersi nel solito silenzio da riccio
non avrebbe giovato a nessuno - specialmente a lui, visto che ogni
volta che rimaneva solo, i suoi pensieri finivano sempre con
l'indirizzarsi a lei - e trascorse la cena conversando pacamente con
Neji.
Gli chiese di nuovo
dell'operazione, del termine della reabilitazione e, soprattutto, di
cosa veramente fosse successo in quella maledetta missione - lui gli
rispose che l'operazione era andata davvero bene, e che non risentiva
di nessun effetto collaterale se non il fastidio alle cicatrici che
ancora non si erano completamente rimarginate; gli disse che era
dismesso per una quindicina di giorni, e gli descrisse sommariamente
gli avvenimenti della missione.
Certe volte Sasuke
l'ascoltava davvero, altre volte si ritrovava di nuovo immerso nei suoi
pensieri - e quando succedeva allungava il braccio buono per bere un
sorso d'acqua e nascondere un sospiro.
La cucina di Sakura era
semplicemente afrodisiaca, e anche quella volta non deluse nessuno al
tavolo, compresi gli ospiti; tanto che Tenten le chiese anche di
appuntarle la ricetta precisa del piatto - c'era sushi, quella sera.
<< Tenten-san
>> la voce di Sai risuonò nella stanza, interrompendo uno
di quegli sporadici momenti dove tutti avevano preferito concentrarsi
sul cibo piuttosto che sulle chiacchere. << Volevo chiederti
conferma di qualcosa >>
Tenten alzò il capo. << Dimmi pure >>
Sasuke non fu l'unico a
fiutare guai, perché era raro che Sai si approcciasse a persone
con cui non aveva molta familiarità così direttamente,
senza neanche perdere qualche ora nello studiare la loro
personalità e i loro modi di fare. Sakura e Naruto, infatti, si
irrigidirono nei loro posti e tesero le orecchie.
<< Mi chiedevo se davvero sei la ragazza che è perdutament inna- >>
Ovviamente.
La mano di Naruto
scattò appena in tempo, e pur con tutta la volontà di
questo mondo il calciò che Sakura rifilò nello stinco di
Sai fu abbastanza chiaro agli occhi di tutti.
Il risultato fu che Tenten
aveva addosso un'aria confusa e imbarazzata allo stesso tempo, e un
Neji che cercava di capire qualcosa in più riguardo la
situazione contingente.
Sasuke riuscì anche ad abozzare un sorriso - certe cose non sarebbero mai cambiate.
Sai ci riprovò
quando Sakura stava servendo il secondo - pesce alla griglia in salsa
verde - e questa volte colse di sorpresa tutti, perchè nessuno
fu abbastanza pronto da bloccare o soffocare la sua domanda, e Sakura
rischiò di far spiaccicare la teglia dove riposava il pesce
contro il pavimento - correndo il rischio di ridurre lo sforzo delle
ultime quattro ore in un nulla di fatto.
<< Sakura, mi domandavo se, visto che hai operato Neji-san, non l'avessi visto nudo >> questo era Sai.
<< Ti sembrano domande da fare, razza di pervertito?! >> questo era Naruto.
<< Ottima domanda, Sai. Complimenti per la fantasia >> questo era Kakashi.
<< Ha dei problemi di
socializzazione >> questa era Sakura, che cercò di
smorzare la tensione con una risatina e battendo una pacca sulla spalla
di Sai - non amichevole, vista la reazione del suddetto.
Sai dovette capire
l'antifona, da quel momento in poi, perché smise di porre
domande assurde e rimase in silenzio al suo posto - studiando con lo
sguardo i due ospiti.
A Sasuke quasi dispiacque,
perché senza una degna distrazione gli tornavano in mente quei
soliti pensieri scomodi - e, precisamente, il fatto che la settimana
prima erano stati solo lui e Sakura, a sedere a quel tavolo.
***
Non era il fatto che lei non gli parlasse, a disturbarlo.
Era successo altre volte
che gli tenesse il muso - per motivi del tutto futili, a dir la
verità; come regali di compleanno dimenticati, o scortesie o
bisticci vari - eppure c'era davvero qualcosa di diverso.
Non era il fatto che lei non gli parlasse, a disturbarlo. E che nemmeno lo guardasse.
Semplicemente, non sembrava importarle.
Semplicemente, lei aveva capito qualcosa di troppo grande.
[Per entrambi]
Perché girava per il
suo appartamento con disinvoltura, sorridendo, e trascinando Tenten
dritta dritta verso Neji - obbligandola a sederglisi accanto.
Sakura non sembrava curarsi
di quello che era successo la settimana prima, non sembrava neanche
ricordarsene, e Sasuke in un moto improvviso di stizza si chiese se
fosse lui l'unico turbato dalla cosa.
[Lei conosce. Lei sa. Lei capisce]
Non gli piaceva pensare
così tanto a lei; era come un virus. Gli stava piano piano
infettando il cervello, insinuandosi dentro con la sua voce, facendolo
fremere da capo a piedi - di paura.
Sakura era pericolosa.
La sua vicinanza, il suo
interesse, le sue cure lo erano. E Sasuke non riusciva a non darsi
dello stupido, in continuazione - perché prima diceva che era
meglio così, che era meglio che lei gli fosse distante. Che era
meglio per lui che lei stesse lontana. E anche per lei.
E perché poi finiva col chiedersi del perché a lei non sembrasse più importare.
[Lei sa]
<< Uh. Devo andare >> Tenten osservò l'orologio appeso alla parete.
Sakura non sembrò
l'unica sorpresa, perché anche Naruto distolse lo sguardo dalla
tv - e in particolare dallo sparatutto con cui stava giocando, come al
solito, con Sai.
<< Cosa? E
perché? >> Sakura si alzò dal divano, gli occhi
sgranati. << Non ho nemmeno preparato il tè! >>
<< Mi dispiace
>> Tenten chinò il capo. << Domani ho una missione e
devo prepararmi, e se faccio tardi corro il rischio di non svegliarmi
>> ridacchiò. << Tu resti Neji, vero? In tal caso ci
vediamo venerdì >>
<< No, aspetta >>
Ciò che successe
lasciò un sorriso sulle labbra di Sakura, e coinvolse in una
serie di sospiri tutti gli altri ragazzi - notando la reazione della
loro amica.
<< Sarà meglio che ti accompagni >>
Tenten sobbalzò,
arrossendo appena. << C-Cosa? Oh, no Neji! Non ce n'è
alcun bisogno, davvero. Resta pure, e poi posso benissimo cavarmela da
sola >>
<< Niente storie
>> replicò lui, lapidario, e cominciò ad avviarsi
verso la porta - seguito da una Tenten oltremodo confusa e da una
sorridente Sakura.
Prima che però
imboccassero l'ingresso entrambi si voltarono e chinarono il capo, in
segno di ringraziamento. << Grazie >> proferì
Tenten, sorridendo. << Davvero >>
<< Ci vediamo sabato,
ragazzi >> li salutò Neji, e subito lo seguì un
coro di saluti più o meno entusiasti.
Quando sentirono la porta
d'ingresso aprirsi, Sasuke aguzzò l'udito - e quello che
sentì fu più o meno quello che si sarebbe aspettato di
sentire da parte di lei, e di loro.
Tenten l'abbracciò,
con affetto e gratitudine. << Grazie, Sakura >> la
sentì dire. << Di tutto >>
E poi la porta si chiuse.
E Sasuke si chiese come riuscisse Sakura ad entrare così dentro la gente.
E si chiese se ci fosse già riuscita, con lui.
***
Quella serata non si concluse nel modo che si sarebbe aspettato.
Sasuke pensava che, pur non
essendo stata la cena esageratamente abbondante, il bicchiere di sake
avrebbe spinto Naruto ad appisolarsi sul pavimento com'era solito fare
- certo che Hinata l'aveva già vista quella stessa mattina, e
che non avrebbe avuto alcun motivo per correre via dall'appartamento
urlando come un pazzo.
Invece Naruto non parve
della sua stessa opinione, perché dopo aver spento la
televisione e bevuto la sua seconda tazza di tè osservò
con lui Kakashi e Sai che si alzavano dai loro posti - Kakashi dal
divano, Sai dalla scacchiera che condivideva con lui - e sorridevano a
Sakura, con la stessa gratitudine di ogni settimana dipinta sui loro
volti.
<< Sarà il
caso di andare >> borbottò il loro vecchio sensei.
<< Domani abbiamo un turno al Quartiere Generale >>
Sakura non protestò,
scivolò via dalla sua poltrona e posò il libro che stava
leggendo sul pavimento, drappeggiandosi la sua coperta addosso e
accompagnando i due uomini alla porta.
Sasuke non si
impegnò ad ascoltare le loro parole - troppo preso
dall'osservazione del suo miglior amico: Naruto fissava il tappeto con
estremo interesse, le braccia conserte. Il suo volto non era
esattamente crucciato, e non era neanche sull'orlo delle lacrime,
eppure a Sasuke bastò uno sguardo per capire che c'era qualcosa
che non andava.
Decisamente.
Sakura zampettò di
nuovo dentro il salone quando la porta si fu chiusa definitivamente, e
solo Naruto si voltò verso di lei, accogliendola con l'ennesimo
sorriso caloroso. << E' stata una cena fantaaastica, Sakura-chan
>> le disse, e Sasuke sorseggiò il poco tè rimasto
nella sua tazza, silente.
<< Sono contenta che ti sia piaciuta >> gli rispose, poggiando la spalla contro lo stipite dell'arco.
<< Beh.. >>
Naruto si batté le mani sulle ginocchia e si alzò in
piedi, stiracchiandosi. <<.. sarà il caso di andare, Teme?
>>
Sasuke sospirò, appena, lieve - quasi impercettibile - e annuì secco.
C'era decisamente qualcosa
che non andava, e sospettava di non essere l'unico ad essersene
accorto, perché quando si voltò finalmente nella
direzione di lei la vide osservare con sguardo preoccupato la figura di
Naruto che le si avvicinava, stringendosi addosso la sua coperta.
<< C'è qualcosa che non va, Naruto? >>
Gli chiese, perché
era la prima volta in otto mesi che Naruto se ne andava coi propri
piedi, se non per correre da Hinata.
Sasuke posò la tazza sul tavolino e chiuse gli occhi, massaggiandosi una tempia.
C'era decisamente qualcosa che non andava.
Li raggiunse appena in
tempo, prima che vedesse Naruto scuotere la testa e sorridere alla loro
amica con una dolcezza straziante, che fece intuire qualcosa a Sasuke -
qualcosa di particolare, di diverso.
Era lo stesso sorriso che le aveva rivolto prima di dare inizio alla loro battaglia, tre anni prima.
Ciò che successe
dopo fece sgranare gli occhi sia a lui che a Sakura, perché era
un gesto talmente significativo che poteva significare solo una cosa.
[Cambiamenti]
Naruto le prese la testa fra le mani e le baciò la fronte.
E Sasuke si
sentì di troppo, ma non riuscì lo stesso a distogliere lo
sguardo; osservando Sakura arrossire lievemente e puntare gli occhi
esterrefatti sull'amico, boccheggiando inebetita.
<< Sei una persona
meravigliosa >> le disse, e finalmente, dopo quelli che parvero
secoli, si voltò a guardarlo in faccia. << Andiamo, Teme
>>
Sasuke le passò
davanti senza dirle neanche una parola - chissà, forse lei si
sarebbe aspettata qualcosa, ma la verità era che lui stesso
faceva fatica a nascondere lo stupore e l'inquietante sensazione che
cominciava a strisciargli dentro.
Questa volta non fu lui a
cercare il suo sguardo, e nemmeno le disse grazie; lasciò che
fosse lei ad osservarlo, a cercare una qualsiasi reazione da parte sua.
Lasciò che fosse lei
a guardare la sua schiena, mentre chiudeva dietro di sé la porta
dell'appartamento e seguiva Naruto.
Pronto per un confronto che aveva sperato arrivasse mai.
<< Dobbiamo parlare >>
<< Parla, allora >>
Silenzio.
<< Se non hai intenzione di parlare allora posso tornarmene anche a casa, Naruto >>
<< Cosa è successo fra te e Sakura-chan, la scorsa settimana? >>
***
Continua.. ?
QuiC'èGè:
Vorrei scusarmi per il
mostruoso ritardo con cui posto il nuovo capitolo, ma contrattempi
legati ad EFP mi hanno trattenuto dall'aggiornare quanto prima la
fanfiction - chi mi segue anche su facebook probabilmente
conoscerà l'intera storia, ma per chi non lo sapesse riguarda
uno spinoso caso di ispirazione non concessa. Ovviamente per
correttezza e discrezione (visto che la faccenda non ha ancora avuto
conclusione) non divulgherò nessuna informazione, ma se volete
contattarmi con un MP sarò contenta di spiegarvi la faccenda xD
Inoltre sembra che negli ultimi tre giorni l'HTML mi fosse ostico, mi
è toccato rieditare tutto il capitolo, infatti. .___.
Passando ad altro: contentissima anche del responso per lo scorso capitolo :D Siete tutti gentilissimi! Davvero. ♥
Ho notato che alcuni di voi
pensano che Ino avrà un ruolo cruciale in questa fanfiction,
come in altre mie storie ha avuto. Vi deludo, mettendo subito le cose
in chiaro xD Ino farà solo da cornice come gli altri personaggi;
la storia ruoterà solo attorno al team sette :)
Il prossimo capitolo
sarà molto riflessivo, e avremo finalmente il primo (o secondo?)
tanto agognato confronto fra Sasuke e Naruto. Non disperate, non
basterà questo a far tornare Sasuke sano di mente - ce ne
vorrà un terzo, ma nel frattempo è già qualcosa,
no?
Un assaggio:
"<< Non dire
stronzate, Sasuke! >> la voce di Naruto fu una doccia fredda, un
urlo che venne a destarlo dal suo torpore. La sua figura si
innalzò su di lui, dall'altra parte del tavolo << Non
provare più a dire simili stronzate, mi hai capito?! >> lo
afferrò per la collottola. << Tu.. non hai fatto niente.
Mettitelo in testa. E Sakura-chan.. lei non ce l'ha con te >> gli
disse. << Non potrebbe mai avercela con te, Sasuke >>
[Mai. Mai. Mai]"
Come sempre, grazie mille! Al prossimo venerdì e buon agosto a tutti quanti :D
Recensioni no jutsu!
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