The neverending story
Goku e Chichi andavano a scuola, mano nella mano.
La notte appena trascorsa aveva segnato per sempre le loro
vite, ma soprattutto era la prova del loro amore: puro e impareggiabile.
“Urca Chichina, mi sono stancato di tenermi tutto dentro!
Voglio
che tutti sappiano che stiamo insieme!”
Chichi, rimasta allegra e spensierata fino a poco prima,
sbuffò sonoramente e lasciò la mano di Goku. Il
ragazzo la fissò deluso.
“Goku, ne abbiamo già parlato”
asserì incrociando le braccia
al petto e scuotendo la testa.
Il moro si grattò la nuca con fare imbarazzato.
“Uffa, io non ce la faccio più! Voglio
poterti baciare e abbracciare dove e
quando voglio... Invece devo stare sempre attento a chi mi sta intorno!
Non è
giusto...”
Gli occhi di Chichi si inumidirono a quelle parole.
In un gesto istintivo, la ragazza si strinse al braccio di
Goku e sfiorò le sue labbra in un bacio dolce e intriso
d’amore. “Solo un altro
po’ di tempo, e poi potremmo dire tutto a tutti!”
Sul volto di Goku si dipinse un tenero sorriso. Baciò a sua
volta la ragazza e poi continuarono insieme il tragitto verso la scuola.
Entrambi desideravano che la verità venisse a galla, ma
ognuno dei due aveva opinioni diverse: Goku non pensava alle
conseguenze,
mentre Chichi aveva paura che i suoi compagni avrebbero reagito male.
Ma si
trattava di una semplice questione di tempo, perché prima o
poi il loro segreto
sarebbe uscito allo scoperto.
I due ragazzi entrarono nell’enorme edificio della Orange
High School con un sorriso allegro dipinto sul volto, ma che si spense
tragicamente
mano a mano che proseguivano per i corridoi della scuola, fino a
raggiungere la
4^ A: tutti li guardavano in cagnesco, sembravano quasi infastiditi dal
loro
arrivo.
“Perché ci fissano tutti?”
sussurrò Goku all’orecchio della
mora.
Chichi, in tutta risposta, si strinse ancora di più al
ragazzo e si coprì il volto con un libro.
“La domanda è: perché ci fissano tutti
come se fossimo
fantasmi?”
Goku si squadrò dalla testa ai piedi e fece lo stesso con
Chichi, verificando che non c’era nulla che non andasse.
“Niente fantasmi” concluse con una risatina
infantile.
Chichi accennò un sorriso, poi si fece nuovamente seria.
“Su Chichina, non fare quella faccia! Che ci importa di come
ci fissano gli altri? Magari è solo una nostra
impressione!”
Chichi inarcò le sopracciglia, scettica, incrociando lo
sguardo di una coppietta che si avviava in classe. Ricevette
un’occhiataccia da
entrambi.
“Non è una nostra impressione, credimi”
rispose confusa “Ma
come hai detto tu: meglio non pensarci. Andiamo o faremo
tardi!”
Le cose non migliorarono quando Goku e Chichi entrarono in
classe.
Tutti, ad eccezione dei loro migliori amici, fissavano i due
ragazzi come se avessero combinato chissà cosa. Addirittura
Chichi udì, dalle
ultime file, qualcuno che diceva “Con che coraggio si
presentano a scuola?” oppure
“Mi dispiace solo per loro padre, non vorrei essere al suo
posto!”
La situazione rimase la stessa per le prime tre ore.
Ma alla ricreazione, Goku si decise a fare qualcosa: si
posizionò davanti alla cattedra, le braccia incrociate
dietro la testa e l’aria
tranquilla.
“Ehm-ehm” cominciò per attirare
l’attenzione.
Gli sembrava di essere tornato al primo giorno di scuola,
nel momento in cui era stato chiamato dal prof Muten per presentarsi
alla
classe, con la sola differenza che ora si sentiva molto più
maturo e sicuro di sé.
Tutto merito di una certa moretta con un bel caratterino.
“Ehi, mi ascoltate un attimo?!” urlò
quando vide che nessuno
aveva sentito.
Tutti i presenti si voltarono con aria incuriosita.
Goku sorrise soddisfatto e continuò il suo discorso.
“Mi spiegate perché è da questa mattina
che fissate me e
Chichi in modo strano?!”
Il silenzio calò nuovamente nell’aula.
Gli studenti continuavano a scambiarsi occhiate complici e a
sussurrarsi nell’orecchio, ma nessuno si decideva a dare una
risposta a Goku.
“Possibile che nessuno abbia il coraggio di farsi avanti? Che
pivelli...” esclamò Vegeta scuotendo la testa con
fare rassegnato. Ma le sue
parole scatenarono subito la reazione della classe.
“Dovreste essere tu e Chichi a darci delle
spiegazioni!” disse
Tensing con fare accigliato, appoggiato da Lunch.
“COSA?!” esclamò Chichi scattando in
piedi e serrando i
pugni lungo i fianchi.
“Non fate finta di niente! Le voci girano ed io sono il
primo a sentirle, dato il mio udito super sviluppato” disse
Junior con tono
fiero.
Chichi, confusa e furibonda, raggiunse Goku vicino alla
cattedra in modo da avere una buona visuale di tutta la classe.
“Si può sapere
di che diavolo state parlando?!”
Crilin si alzò in piedi, un po’ imbarazzato a
causa delle
battute che gli venivano rivolte riguardo la sua altezza, poi
parlò. “Credevo
che foste due bravi ragazzi... ma evidentemente mi sbagliavo.”
Goku e Chichi sgranarono gli occhi a quelle parole.
“Ci saremmo aspettati di tutto da voi, ma questo
proprio no” aggiunse C-18,
voltando la testa di lato con fare irritato.
I due ragazzi in questione continuavano a capirci sempre
meno.
“Basta!” esclamò infine Yamco
avvicinandosi a Goku e Chichi “Sapete
che è illegale?!”
Chichi sbatté le palpebre, confusa, e Goku
aggrottò la
fronte.
“Cosa è illegale?” chiesero
all’unisono.
“La vostra relazione. Dio, siete fratelli! Non vi fa
schifo?!”
Chichi si aggrappò alle spalle di Goku per non svenire e
Goku mise le mani sulla cattedra per non cadere e trasportare anche
Chichi.
“V-voi sapete t-tutto?” farfugliò la
ragazza con il cuore
che batteva forte e la vista annebbiata.
Yamco annuì, sollevando le spalle.
“Ciò significa che lo sa tutta la
scuola...” concluse Goku
dandosi una manata in faccia.
Un’altra ondata di silenzio avvolse l’intera
classe. I
minuti scorrevano veloci e interminabili.
Fu Yamco a rompere il ghiaccio.
“Sai Chichi, tu mi piacevi molto”
confessò davanti a tutta
la classe che lo fissava con occhi increduli “E credevo che
tu non ricambiassi perché
non ero il tuo tipo. Invece... invece mi hai rifiutato per metterti con
tuo... fratello! Ma ti rendi
conto?!”
Chichi sentiva che le lacrime cominciavano a pizzicare i
suoi occhi.
“Io... io... noi non...”
“Non siamo fratelli” terminò Goku
lievemente irritato dalle
parole di Yamco.
Il ragazzo dal viso pieno di cicatrici rimase a fissarli per
qualche secondo, boccheggiando.
“Che diavolo significa?!”
“Goku è stato adottato” rispose Chichi,
cercando di
riprendersi. “E non credo che sia illegale stare insieme, dal
momento che non
ci unisce nessun legame di parentela.”
Yamco ci rifletté un attimo, ancora scosso per la
rivelazione
appena ricevuta.
“Beh... questo non cambia affatto le cose! Siete comunque
fratelli
e non potete stare insieme!”
L’espressione di Goku cambiò radicalmente.
Il ragazzo afferrò Yamco per il colletto della maglia e lo
sollevò in aria.
“L-lasciami!” urlava dimenandosi.
“Senti un po’, tu non sei nessuno per dirci cosa
dobbiamo e
non dobbiamo fare!” esclamò Goku gettando il
malcapitato per terra. Yamco si
tastò il collo per verificare che fosse tutto a posto.
“Io amo Chichi e non la lascerei per nulla al mondo. E non
mi interessa se la nostra relazione è legale o illegale, lei
è mia e nessuno
potrà portarmela via! Forse l’ho amata fin dal
primo momento, ma purtroppo me
ne sono accorto solo ora, quindi voglio recuperare il tempo perso. E
non sarai
di certo tu, qualche altro oppure qualche stupida regola scritta a
farmi
cambiare idea. Chichi è la mia vita, la amo più
del cibo e degli allenamenti,
farei di tutto per lei e non mi interessa se mi guarderete male per
tutta la
vita. Io avrò l’amore e questo mi
basta!” disse con determinazione, fissando
uno per uno i suoi compagni di classe. “Urca che
faticaccia...” disse poi
annaspando con la gola secca.
Ne conseguì un imbarazzante e fastidioso silenzio.
Poi, come se si fossero letti nel pensiero, tutti gli
studenti della 4^ A scoppiarono in un clamoroso applauso. Goku
sgranò gli
occhi, arrossendo lievemente. Subito dopo, rivolse lo sguardo verso
Chichi che
lo fissava con gli occhi lucidi e il labbro tremante.
“Che cos...” non fece in tempo a terminare, che le
labbra
della ragazza avevano già catturato le sue.
“Ti amo anche io” disse lei, trattenendo le
lacrime.
Goku le accarezzò il viso e sorrise, abbracciandola forte.
Quel momento non lo avrebbero mai dimenticato: né Goku,
né Chichi,
né gli altri studenti, né...
“QUESTO SI’ CHE E’ VERO AMORE!”
esclamò Muten entrando in
classe. Piangeva come un bambino e si asciugava le lacrime con un
fazzolettino
di stoffa.
“Belle parole, figliolo. Complimenti!” disse il
vecchietto
dando una pacca sulla schiena di Goku.
Il moro sorrise grattandosi la testa, imbarazzato.
“Grazie, eh eh!”
“E
poi...” continuò
Muten squadrando Chichi dall’alto in basso “Capisco
a pieno la tua scelta:
Chichi è davvero una gran bella...”
Fortunatamente, il suono della campanella di fine
ricreazione coprì la voce di Muten.
...Qualche mese
dopo...
“Te l’ho già detto che sei
bellissima?”
Chichi arrossì lievemente e stampò un bacio sulle
labbra di
Goku.
Non le sembrava vero di aver compiuto già 18 anni e che
l’anno
scolastico fosse appena terminato.
Ora, lei e Goku si trovavano al ballo di fine anno.
“Si, me l’hai già detto. Però
sai com’è, è sempre bello
sentirselo ridire...” ammise la ragazza poggiando la testa
sul petto di Goku.
Dall’interno del locale, la musica da ballo non smetteva di
andare.
Goku e Chichi avevano preferito isolarsi fuori e passare un
po’ di tempo insieme, sotto il cielo puntinato di stelle. La
brezza soffiava
piano.
Il ragazzo si chinò su di lei, con fare per nulla malizioso.
Le accarezzò i capelli e la parte destra del viso, scendendo
con le dita fino
al mento. Poi avvicinò le proprie labbra alle sue e la
baciò con passione, sentendosi
avvolgere dalle braccia di lei.
“Chissà se potremo ancora comportarci
così quando avremo dei
figli...” disse Goku ridacchiando sotto lo sguardo confuso di
Chichi.
“Sei ancora dell’idea che diventare genitori
potrebbe essere
divertente?” chiese lei, ricordando il giorno della loro
prima volta.
Goku dondolò la testa. “Sono dell’idea
che sposarti potrebbe
essere magnifico” rispose con tranquillità.
“Sarà
magnifico” si corresse subito dopo, studiando
l’espressione
della ragazza.
Chichi sorrideva, con gli occhi lucidi.
“Cosa stai cercando di dirmi, Goku?”
Il moro si grattò la testa, imbarazzato.
“Beh... ecco... l’anello non ce l’ho,
però...”
Poi ci fu silenzio, mentre il vento soffiava un po’
più
forte.
“Vorresti diventare mia moglie, Chichina? Non ora che siamo
appena maggiorenni, ma quando tu avrai finito
l’università e io avrò aperto la
mia palestra di arti marziali.”
Chichi trattenne a stento le lacrime, aggrappandosi alle
spalle forti di Goku.
“G-Goku... io.... certo che voglio sposarti!”
esclamò abbracciandolo
con le lacrime agli occhi.
“E allora perché piangi?” chiese lui,
ingenuamente.
“Perché ti amo e sono felice, stupido!”
disse lei
baciandolo.
Fu così che crebbe la loro storia d’amore, la storia infinita.
...20
anni dopo...
“...e
poi ci siamo sposati e siete nati voi!” concluse Chichi
sorridendo ad un Goku in miniatura.
Il piccolo Goten sbuffò sonoramente.
“E’ già finita?!” chiese
scettico.
“No che non è finita!”
La donna e il bambino si voltarono, udendo quella voce calda
e familiare.
“Papàààà sei
tornato!” esclamò Goten salendo in braccio al
padre. “Raccontami la fine della storia, raccontamela
papà!”
Goku sorrise e rivolse un’occhiata a Chichi.
“Non c’è una fine. La nostra storia
continua all’infinito.”
Goten corrugò la fronte, perplesso.
“Cosa significa?”
“Capirai quando sarai più grande.”
Il bambino annuì poco convinto.
In quel momento, entrò nella stanza anche Gohan.
“Io vado a cena con Videl, ci vediamo questa sera!”
disse
svignandosela.
Goten guardò i genitori.
“Anche lui comincerà una storia infinita con
Videl?”
Goku e Chichi si guardarono, annuendo con un sorriso.
“Probabilmente anche loro” dissero per poi
scambiarsi un
dolce bacio a fior di labbra.
Nati per stare insieme,
pensò Gohan intravedendo dal giardino sua madre e
suo padre che si baciavano
dietro la finestra. Sorrise e si affrettò a raggiungere
colei che sarebbe
diventata parte della sua storia
infinita.
The
end :')
Sì, è proprio finita. Ma non la storia dell'amore
tra Goku e Chichi, quella dura in eterno U.U
Ringrazio chi ha seguito e recensito sempre, è stato un
piacere scrivere e leggere i vostri commenti ^^ Grazie davvero, vi
adoro <3
Alla prossima storia
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