FEBBRA 2
LA FEBBRA 5
by
Crazybulma
Vegeta spalancò gli occhi nel sentire squillare il telefono.
Rimase per qualche istante immobile a fissare il buio della stanza, poi si mise seduto sul letto e
allungò il braccio per afferrare la cornetta.
"Ciao, tesoro!" esordì Bulma. "Va tutto bene?"
"Sì..." biascicò lui, assonnato.
"Ma stavi dormendo? Oh, scusami, scusami! Avevo dimenticato il fuso orario.
Volevo solo sapere come sta Bra, ero in pensiero per lei."
Vegeta guardò oltre la porta della propria camera e tese l'orecchio verso la
stanza dove dormiva sua figlia.
"Dorme. E vorrei dormire anche io..." si lamentò lui, ma Bulma lo ignorò e
continuò a parlare.
"Mi dispiace essere andata via proprio quando la mia piccolina stava male, ma
questa conferenza era davvero importante. Sono una pessima madre, ora non dovrei trovarmi dall'altra
parte del globo!" disse in tono colpevole.
"Ha solo un po' di febbra, dopotutto. Sta bene" borbottò Vegeta, per
tranquillizzarla.
"Ti ringrazio di esserti preso cura di lei, sei proprio un bravo papà!"
Vegeta ripensò con un sospiro alla giornata appena trascorsa.
Aveva messo Bra davanti alla
televisione e le aveva fatto guardare "La Bella e la Bestia",
un cartone animato che la bimba conosceva a memoria. "Anche tu eri una Bestia, ma poi la
mia Bella mamma ti ha trasformato in un principe! Me lo ha detto lei..."
le
aveva confidato la bambina, allegramente.
Poi lui aveva trascorso il resto della
giornata nella Camera Gravitazionale, lasciando che fosse Trunks ad occuparsi
della sorellina di quattro anni.
Era stato lui a farle il bagnetto, e a darle un bicchiere di latte
caldo. Trunks le aveva letto una storia, e Trunks le aveva dato le medicine e le
aveva rimboccato le coperte.
"Lo sai, io non sono capace di fare il padre. E' stato Trunks a prendersi cura di
lei..." ammise, onestamente.
"Vegeta, mi manchi..." disse lei, in un dolce sussurro. "Ci vediamo domani".
Chiuse la chiamata e si
riaddormentò.
Dopo qualche minuto però si ridestò, non a causa dello squillare del telefono ma
per via di un corpicino che si dimenava sotto le lenzuola.
Quando la testolina di Bra spuntò fuori dalla trapunta, Vegeta la guardò
inorridito.
"Che c'è? Che vuoi?"
Scostando con impazienza le coperte, Bra si mise in ginocchio e fissò il padre
con aria adorante.
"Papà, tu sei il più forte del mondo, vero? Più forte anche di Mister Satan?"
"Certo!" affermò Vegeta, con una punta di orgoglio nella voce.
"Allora puoi cacciare via i mostri dei miei incubi?" domandò la bambina,
asciugandosi gli occhi colmi di lacrime con una mano e allungando l'altra verso
Vegeta.
"Di nuovo con gli incubi!" sbuffò lui, capendo che non avrebbe più dormito per
quella notte.
Anche la sera precedente era accaduto un simile episodio. Nel bel mezzo della
notte la bambina si era svegliata urlando. Aveva gli
incubi e Bulma gli aveva spiegato che erano dovuti alla Febbra.
Bra era stata insopportabile,
più capricciosa e piagnucolosa che mai, e se non ci
fosse stato Trunks Vegeta era certo che avrebbe perso la pazienza.
Sollevandola facilmente con le braccia, stupito come sempre di quanto fosse
leggera, Vegeta decise di andare in cucina a prendersi un caffé.
Depositò Bra su una delle sedie vicine al tavolo e si soffermò a
studiare la figurina che gli stava accanto. Bra era davvero graziosa nel suo
pigiamino a fiori gialli, le pantofole a forma di coniglietto, e i riccioli
azzurri che le ricadevano sulle spalle. Aveva le guance e il nasino arrossati
per via della febbre.
Vegeta si accorse di non sapere nulla si lei, anche perchè per la maggior parte
delle giornate cercava di starle alla larga. Sapeva che amava il rosso, il
suo colore preferito. Sapeva anche che sceglieva cosa mettersi e che si vestiva da sola, ma
che non riusciva ad allacciarsi le scarpe. Sapeva anche che aveva già imparato a leggere e contare. A parte
queste cose, Vegeta non sapeva nient'altro su sua figlia.
"Papà, ti piace il mio pupazzo" farfugliò la bimba con un dito fra le labbra.
Vegeta si versò del caffé, e con uno sbadigliò puntò lo sguardo sul peluche che
Bra teneva tra le manine. "Proprio un bel cavallo!" commentò, scocciato.
"Ma papino, non è un cavallo. E' un unicorno. Vedi... ha un corno!" spiegò
lei.
Annoiato, Vegeta lasciò Bra intenta a coccolare con amore il suo pupazzo, e andò a distendersi su una
sdraio in veranda.
E mentre fissava il cielo stellato, ripensò a tutta la sua vita, a ciò che il
destino gli aveva riservato. L'infanzia segnata da sangue e terrore, l'arrivo
sulla Terra, Kakaroth ed i mille sforzi per diventare più forte di lui, l'amore
incondizionato di Bulma, gli errori e le battaglie contro tanti nemici, ed
ora... finalmente la pace. Non sapeva se esserne lieto, o se desiderasse
incontrare nuovi avversari da combattere, nuove avventure da affrontare, nuovi
limiti da superare.
"Guardi le stelle?"
Vegeta si voltò di scatto e vide Bra accanto a sé.
"Torna dentro, hai la febbra!" ordinò Vegeta, che desiderava soltanto riposare
in pace.
"Posso stare con te?" domandò lei, e non attese la risposta. Si arrampicò
subito accanto a lui e si appoggiò alla spalliera della sdraio, allungando davanti a sé le gambette rosee.
"E adesso? Che si fa?"
"Tu non so, ma io DORMO!" rispose lui, piegando il capo da una parte e chiudendo
gli occhi.
"Vorrei dormire anche io. Ma ho paura che tornino i mostri di prima..."
Rimasero a lungo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Poi a Bra venne
un'idea.
"Forse, se mi da un bacino, non farò più brutti sogni. Me lo dai un bacino,
papà?"
Quella domanda inaspettata lasciò Vegeta senza parole. Si girò ed incontrò gli occhioni blu di Bra
che
lo fissavano speranzosi, quasi amorosi, come in attesa di una risposta
affermativa. Vegeta aveva un nodo alla gola. Che cosa poteva dire a quella
bambina che aveva un disperato bisogno di un padre, di un amore che lui non era
capace di darle?
Si sforzò di vincere l'emozione e rispose con la massima serietà.
"Quando tornerà tua madre, ti farai baciare da lei, d'accordo?"
"Ti prego, papà!" lo supplicò lei, gettandogli le braccia al collo.
"No!" rispose lui, secco.
"Non è giusto però! Tu dai i bacini alla mamma e a me no! Trunks me lo ha detto
che tu dai i bacini alla mamma, e anche io voglio i bacini! Li voglio, li
voglio! Ti prego, papà! Dopo farò la brava e..."
Bra si zittì di colpo. Vegeta
si era chinato su di lei, e sfiorava la scottante fronte della bimba con le
labbra.
"Se lo dici a qualcuno, non ti perdonerò mai..." le sussurrò sulla
pelle delicata, con un basso
ringhio.
Soddisfatta e felice, lei si rilassò contro di lui, con la testa posata sulla spalla
e le braccine intrecciate intorno al collo.
"Grazie. Ti voglio tanto bene, papino" gemette piano. "Più di tutti i pesci del mare
e più in alto della Luna!"
Vegeta rimase immobile a fissare le stelle, con il cuore in tumulto, finché non
si accorse che Bra si era addormentata. Si spostò delicatamente in modo che la
bambina gli si accoccolasse in grembo, e la coprì con una copertina di lana.
Fu così che Bulma li trovò al suo ritorno, e la vista della figlia fra le
braccia di Vegeta le suscitò un moto di tenerezza infinita. Avrebbe voluto
correre verso di loro per abbracciarli, e non lasciarli andare mai più. Invece
si limitò ad avvicinarsi furtiva a Vegeta. Si chinò e gli sussurrò nell'orecchio
"Ho sempre pensato che se ti avessi trovato tra le braccia di un'altra mi sarei
infuriata..."
Vegeta aprì un occhio, e le sorrise beffardo.
"Ma come vedi non sei l'unica donna della mia vita".
- Fine -
Stavolta è davvero la Fine. La smetto sul serio di scrivere fesserie, giuro!
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