Dovete perdonarmi ç__ç Ho una
tedesca per casa e mi son completamente dimenticata della fic u.u' sono un caso
patologico... beh comunque vi avverto... codesto capitolo fa schifo, non mi
piace aaaaffatto xD ma tanto ormai l'ho scritto... uffola T.T beeeeeh...
cooomunque.... il prossimo sarà l'ultimo and sooo vi libererò di questa
fanfiction veeery presto! byebye!
Capitolo 12: la promessa di un sorriso in più
- perché loro sono morti- disse guardando tutto fuorché
Kanata, che d’altro canto teneva lo sguardo fisso su di lei, emise un suono non
ben definito che la fece voltare sorridendo malinconicamente.
- i tuoi genitori?-
- si, loro-
- come…- il sorriso scivolò via dal suo volto come acqua,
portò il suo sguardo verde in quello scuro di Kanata.
- incidente d’auto- Kanata allora capì tutto, comprese la
sua reazione di poco prima, ma non riuscì a capire perché non glielo aveva detto
subito.
- perché non me lo hai mai detto?- la ragazza si rialzò in
piedi cominciando a torturarsi le mani nervosamente.
- perché… beh perché non volevo parlarne-
- e ora vuoi?- le chiese lui, lei annuì.
- dimmi tutto, Miyu…- disse abbracciandola, si diressero
nell’ufficio di Kanata, una piccola stanzetta con un ventilatore, che subito
accesero.
- allora…-
- avevamo appena litigato…-
-Miyu!- la chiamò una voce da una macchina lì vicino,
una ragazza bionda si girò, un forte rumore, un grande ammasso di ferraglia, le
ambulanze, la polizia, i dottori…
Miyu abbassò lo sguardo - ero andata a dormire da una mia
amica, quella notte, ero arrabbiata… volevano che frequentassi l’università in
america, ma io volevo tornare qui… andare via di casa per una notte non era
previsto, volevo solo sfogarmi con la mia amica e poi mi sono addormentata lì…
poi, il giorno dopo… stavo tornando a casa e loro mi hanno vista… erano in
macchina…-
-Miyu!- la chiamò una voce da una macchina lì vicino,
una ragazza bionda si girò, un forte rumore, un grande ammasso di ferraglia, le
ambulanze, la polizia, i dottori…
- e… mia madre mi ha chiamata, volevano accostare… poi
un’altra auto… - raccontò gesticolando, mentre gli occhi vagavano senza sosta
accarezzando freneticamente tutto di quell’ufficio.
-Miyu!- la chiamò una voce da una macchina lì vicino,
una ragazza bionda si girò, un forte rumore, un grande ammasso di ferraglia, le
ambulanze, la polizia, i dottori…
- loro…loro erano lì…c’era…del sangue… poi… la loro auto
era… distrutta… e… – la voce si spezzò, non riuscendo più a descrivere nulla -
ricordo poco - riprese - solo dei flash…come delle fotografie… non ricordo…
c’era della gente, parecchia gente… ho faticato parecchio ad avvicinarmi…non mi
volevano far passare… non volevano che vedessi… ma avevo già visto…- Miyu portò
lo sguardo su Kanata, cercando sostegno, la ragazza aveva gli occhi impauriti,
smarriti, confusi.
- non gli avevo chiesto scusa… non ci ho più parlato dal
giorno prima… e se non ci avessi litigato…per un motivo così…stupido… loro non
sarebbero mai…-
- no, non è vero- disse veemente Kanata prendendola tra le
proprie braccia, e scoprendo che in quel momento assomigliava così tanto ad una
piccola bambina fragile - tu non lo volevi, non è colpa tua, è stato un
incidente- lei si staccò da lui puntellandosi con le mani sul suo petto, piantò
gli occhi lucidi in quelli di Kanata, e ad alta voce disse - l’ultima cosa che
gli ho detto è che avrei preferito non avere come genitori due che lavorano alla
NASA, pensavo fosse colpa loro se avevo dovuto abbandonare tutto qui… e tu non
sai quanto loro amassero il loro lavoro… loro l’avevano fatto anche per
me...sperando che io potessi essere orgogliosa di loro. E io sono sempre stata
orgogliosa di loro…ma li ho delusi su tutta la linea… e l’ultima immagine che
hanno di me è quella che esce di casa sbattendo la porta… - finì con un tono di
voce più alto e arrabbiato, aggrappandosi alla sua maglia, irata con sé stessa,
ma già si sentiva meglio, aveva vuotato il sacco e si sentiva più leggera -sono
morti…e io non posso dire loro che mi dispiace…-
- l’ultima immagine che hanno di te è quella di una bella
ragazza…che cerca la sua indipendenza com’è giusto che sia…e che si volta al
loro richiamo…che piange per loro e che li ama… loro sapevano che tu li amavi…
te lo giuro- Miyu nascose il viso nel suo petto mormorando - mi sento una
stupida… a piangere così-
- piangere fa bene, ogni tanto… e poi c’è un detto… che
piangere fa gli occhi belli…- disse sorridendole senza che lei lo vedesse –anche
se tu non ne hai bisogno, i tuoi occhi sono già incantevoli così come sono- Miyu
lo guardò e lui le fece l’occhiolino, lei rise, cancellando con la mano le
lacrime che scendevano.
- sorriderai un po’ più spesso ora?- chiese lui, lei rise
ancora, un po’ più forte
- promesso-
Qualche minuto dopo erano entrambi nell’ufficio del
direttore che stava per cominciare a parlare, mancava solo Satoshi.
- come al solito, sempre in ritardo- borbottò Miyu a Kanata
che rise cercando di non farsi vedere, il dirigente li stava guardando in modo
curioso, in quel momento la porta dell’ufficio si aprì e i apparve un trafelato
Satoshi
- scusate il ritardo!-
- non ti preoccupare Satoshi, ormai ci siamo abituati
–disse ridendo Hiromi, tutti sorrisero poi si volsero verso il capo.
- allora devo dire che credo di avervi sopravvalutato…-
cominciò lui, Kanata a Miyu abbassarono le teste - ma credo comunque che non
potevate fare altrimenti, erano in troppi e non ci aspettavamo che fosse la
nipote, che sapeva di voi due, ad attaccare. Questa volta non ci faremo
sorprendere, saremmo di più, saremo migliori, e saremo efficaci- dichiarò, Miyu
e Kanata alzarono di scatto le teste.
- ma io non voglio…-
- noi non vogliamo altre persone attorno-
- noi lavoriamo soli-
- volete dividervi?- chiese stupito il direttore, loro si
guardarono poi Kanata ripose - no, non ci vogliamo dividere, vogliamo lavorare
soli-
- da uno solo… a due…beh comunque un passo avanti- commentò
Hiromi facendo ridere Satoshi e i due agenti.
Scesero nel laboratorio, per attrezzarsi, questa volta
avrebbero avuto più mezzi a disposizione, Ralph li salutò poi preoccupato si
avvicinò a loro.
- ma… che è successo…- i suoi occhi indugiarono sull’occhio
livido di Miyu, ormai sbiadito, e sul taglio sulla guancia del ragazzo.
- ci hanno pestato- rispose semplicemente Miyu, Ralph
lanciandole un’occhiata scettica, odiava quando la ragazza minimizzava
l’accaduto, porse loro una borsa piuttosto grande.
- qui c’è tutto quello di cui avrete bisogno, ci sono due
cinture che potranno contenere tutto con il minimo peso e la massima agevolezza,
e non tornatemi così pesti la prossima volta, intesi?-
Miyu gli sorrise e Kanata rivolse uno sguardo scocciato
verso il muro.
- su Kanata, è la pura verità!- disse Ralph allegramente,
loro uscirono, tra meno di mezz’ora li aspettavano all’aeroporto per salire
sull’elicottero della Mek.
lo so che è corto, ma tanto è brutto quindi meglio
così xD
cidori: assieeeee! scusa il ritardo... il prossimo arriverò il prima
possibile, promesso *__*
non so come chiamarmi: O______O'' a-hem...
riprendi fiato cara, non mi morire O.o'
Tropiusuccia: AHHHHHH! xD
accie accie... e questo? com'è andata? u.u' a me non piace ma non si sa mai
xDDDDD
a presto con l'ultimo capitolo
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