Nella grande tenuta di “Malfoy Manor” si stava ripetendo
similmente la scena che tre giorni prima si era svolta nella grande casa
sotteranea di Lord Voldemort.
“Dio mio Lucius! Ti stai preoccupando per niente; Potter è
morto defunto sotto due metri di terra fresca” stava dicendo una strascicata
voce femminile da dietro una poltrona verde rancido, “smettila di angustiarti e
di rompermi le palle”.
“Il fatto non è questo Hermione; è che adesso stanno
cercando l’assassino e non vorrei che risalissero a te” rispose l’uomo in piedi
di fronte alla finestra guardando fuori da essa
“Storie! La verità caro mio è che tu hai paura che ti
rimettano un’altra volta ad Azkaban, non sei preoccupato per me!”. Un brivido
corsa sulle spalle dell’interpellato al nome della prigione per maghi. La
ragazza continuò con tono sarcastico:” Ma non ti preoccupare Lucius, se mi
cattureranno risucchieranno l’anima solo a me. Tu sarai al sicuro.”
Ignorando il tono che Hermione aveva usato le chiese, questa
volta davvero preoccupato per la sorte di una così valente alleata: “In ogni
caso hai un alibi?”
“Per adesso ho creato una ragazza con le mie sembianze che
risponde ai miei ordini. Poi quando sarà il momento di rivelare la mia vera
natura la ucciderò!”; gli occhi le brillarono in modo così atroce che Lucius la
guardò con stupore e paura al contempo e poi le chiese: “ Ho sentito che hai
due altri obbiettivi per adesso, vero?”
“ Si, Lupin e
quell’idiota di Tonks. Sembra che abbiano scoperto dov’è la casa sotterranea di
mio padre. Ma nel giro di quarantott’ore saranno a cantare con gli angeli del
cielo. Ma adesso basta mi sono rotta di parlare di tutte ‘ste cose; tanto il
lavoro grosso lo devo fare io.Ci vediamo” e alzatasi improvvisamente uscì dalla
stanza.
“Speriamo” pensò Malfoy guardando la ragazza che usciva e
accendendosi un sigaro
Ore 4.00 A.M.
Sdraiati nel letto Draco ed Hermione stavano dormendo, o
almeno così sembrava.
Improvvisamente la fanciulla si mosse per alzarsi ma il
biondo la fermò con la mano: “Dove vai?” la chiese
“Ad aprire la finestra. Qua dentro si schiatta” disse
Hermione avvicinandosi alla medesima
“La verità e che sei preoccupata di quello che dovrai fare
domani”
“Sei un imbecille!Io non sono preoccupata per niente e per
tua informazione chi è che non è riuscito ad uccidere Silente? Mica ci vuole
tanto a far crepare una persona, la verità è che la gente si fa troppi problemi
a dire due stupidissime parole:”
Draco arrossì violentemente al ricordo dello smacco subito
l’anno prima, ma si riprese subito,e per calmare la sua bellissima furia la
trascinò nel letto cingendole delicatamente i fianche, per una breve notte
d’amore.
Era la sera del giorno seguente e i membri della famiglia
Malfoy sedevano al tavolo preoccupati per quello che sarebbe successo quella
notte, ma proprio Hermione, che avrebbe dovuto compiere l’impresa, era
tranquilla come non mai“Complimenti Narcissa! Questi manicaretti sono squisiti”
Draco e il padre si guardarono stupiti: possibile che la
ragazza si fosse dimenticata quel compito ceh avrebbe dovuto svolgere quella
sera stessa?
Come a rispondere ai loro pensieri Hermione poggiando
delicatamente le mai sul borda del tavolo si alzò e disse: “Adesso però io e
Draco dobbiamo andare. Stasera ci srà da divertirsi!”, e con un sorriso
argentino trascinò fuori il ragazzo nel silenzio più totale.
La NIMBUS 2001 di Draco li aspettava fuori avvolta nella
fodera e appoggiata su una panchina.
Dopo essersi sistemati a cavallo di quella partirono
silenziosamente nella notte.
Dopo circa un quarto d’ora Hermione intravide Grimmauld
Palace: “Fermati Draco, è quel grosso palazzo lì sotto”
Draco virò velocemente e accostò dietro alla grande casa in
modo che nessuno potesse vederli; Hermione scese: “Tu aspettami qui tesoro”
disse al ragazzo sfiorandolo con un bacio, e silenziosa sparì nel buio.
La fanciulla si materializzò nell’atrio della casa: “ Dio
mio, quanti ricordi orrendi ho di questo posto!”
Dopo aver abituato gli occhi al buio vide la grande sala
intorno a se’ e le scale che portavano ai piani di sopra; si diresse verso di
esse ma pensò che forse sarebbe stato meglio usare la materializzazione per
salire, in modo da non fare rumore.
Un secondo dopo si trovava al piano di sopra. Riconobbe la
stanza dove alloggiava quando si trovava all’Ordine della Fenice e storse la
bocca in una smorfia di disgusto. A fatica lesse i nomi scritti sulle targhette della varie porte, finchè si trovò
di fronte a una che diceva “REMUS E TONKS”; “Ah, i due piccionastri stanno
insieme! Meglio, così non dovrò fare la fatica di passare da una stanza
all’altra”.
Aprì silenziosamente la porta. L’aria che regnava dentro era
frasca, mitigata dell’aria che entrava da una finestra aperta.
Lupin si girò nel letto abbracciando la sua fidanzata, ma
non era tranquillo. Sembrava che il suo istinto di Auror lo avesse avvisato che
c’era una presenza maligna in camera. Finalmente aprì gli occhi, non si era
ingannato.
Illuminata dalla luce lunare che entrava dalla finestra si
stagliava davanti a lui una figura femminile.
“Chi..chi sei?” chiese con voce incerta coprendo Tonks con
una coperta per proteggerla
“Ah Remus, l’età si fa sentire. Non ti ricordi dei vecchi
amici?!Ma probabilmente non ti sarebbe mai passato per la mente che la perfetta
Mazzosangue fossa Sua figlia!”
“Her..Hermione??!!” disse Lupin con voce tremante ”dai
smettila con questo scherzo idiota; guarda che con le bacchette ci si può far
male”
“Ma infatti io non scherzo, in ogni caso dovresti essere
felice. Non c’è cosa più romantica che morire insieme alla persona amata”. Una
lampo di luce verde squarciò l’aria, poi un secondo, e infine tutto ritornò
silenzioso.
Hermione ricomparve davanti al ragazzo materializzandosi
improvvisamente: “Dio mio Hermione, mi hai fatto venire un infarto”
“Bè tesoro, almeno non hai fatto la fine dei miei due
best-friends: dovevi vedere la faccia di Lupin; una cosa da non credere e
poi…WHAM.. e tutto è finito, però adesso sono un po’ stanca, io mi materializzo
a casa, tu puoi pure venire in scopa”
“Va bene, allora ci vediamo a casa”
Perplesso Draco montò sulla scopa: strano che la ragazza si
fosse stancata per ciò che lei reputava così poco.
Dopo circa un quarto d’ora il ragazzo posava i piedi nel
giardino di “Malfoy Manor”; tutto era stranamente silenzioso e buio, cosa che
lo inquietò non poco. Fattosi coraggio entrò dal grande portone e sussurrò.
“Lumos”. Una fievole luce illuminò lil tremendo spettacolo che si presentava
davanti a lui.
I corpi di Narcissa e Lucius Malfoy giacevano esamini a
terra, con gli occhi aperti sbarrati in una smorfia di terrore.
Un terribile dubbio fece gelare il sangue nelle vene del
ragazzo, ma non ebbe il tempo di voltarsi che una voce mielosa glielo confermò.
“Mi spiace Draco, ma non avrai pensato che io tenessi
davvero a te; insomma il potere è troppo poco da dividere in due, meglio tenerselo
da soli. Si hai ragione a guardarmi con quella faccia stranita, ma non devi
invidiare nessuno. Prima di venire qui ho fatto una capatina dal mio paparino,
che ha fatto la stessa fine di Potter, Narcissa, Lucius, Remus e Tonks,
insomma, non sarai stato così idiota da credere che io lasciassi che lui
raggiungesse l’apice del suo potere per ciò che io avevo fatto?!”
Draco deglutì a fatica; “Ma adesso veniamo a te amore bello.
Lo sai che un proverbio latino dichiara “DULCIS IN FUNDO”, ovvero la parte dolce
sta in fondo, ed è per questo che ti ho lasciato per ultimo”.
L’ennesimo lampo verde illuminò “Malfoy Manor”, poi tutto
ritornò silenzioso mentre una figura si allontanava nel buio a bordo di una
scopa.