Ecco qui la fic di compleanno per Gokudera.
Ringrazio le persone che
hanno inserito la raccolta tra le preferite, seguite, ricordate e
soprattutto chi ha commentato lo scorso capitolo, ovvero mamie e Kyoite.
Come al solito i personaggi non sono miei. Scusate se ci saranno degli errori, io leggo e rileggo ma qualcosa mi sfugge sempre.
Alla prossima.
Rebychan
9 settembre = ATTESA
Da quando aveva capito che per lui era quello il regalo più bello?
Gokudera se lo chiedeva spesso, e soprattutto in quella data.
Per uno strano
scherzo del destino infatti quel giorno, ogni anno, l’altro era
sempre via per qualche missione, senza di lui.
Il Decimo non faceva
apposta a separarli, era solo necessario. Faceva, inoltre, di tutto per
organizzare quella “trasferta” in modo che l’altro
potesse tornare per festeggiare il suo compleanno.
Mai una volta
però era arrivato il giorno prima, tutte le volte faceva la sua
comparsa nel corso della giornata, ed a Gokudera non rimaneva che
attendere e mentre lo faceva pensava.
Ogni volta al suo
ritorno il suo compagno gli consegnava un regalo, ma per Gokudera non
era quell’oggetto il dono più atteso.
Ormai era da un po’ che era un altro il regalo che più attendeva, ma da quando?
Non era di sicuro da quando lui ed il suo uomo si conoscevano.
All’inizio il
loro rapporto era stato burrascoso. Per lui l’altro era solo un
ostacolo che lo separava dal raggiungimento del suo scopo ovvero
diventare un buon braccio destro per il Decimo. Lo considerava il
suo rivale ed anche se avrebbero dovuto fare parte della stessa squadra
lo “detestava”.
Di sicuro non era
nemmeno da quando nel futuro, ormai alternativo, l’altro lo aveva
rimproverato per il suo pessimo carattere troppo chiuso.
Quando gli aveva
sputato in faccia senza peli sulla lingua quella verità,
Gokudera aveva dovuto ammettere a malincuore che aveva ragione.
L’aveva così difeso a parole con Reborn, ma dentro di lui
la rabbia per lo smacco subito e la frustrazione di non essere
all’altezza di quello che era il suo sogno più grande
l’aveva portato ad "odiarlo".
Non era nemmeno da
quando l’altro era stato ferito gravemente da Kauru. anche se in
quel momento, nel vederlo su un letto d’ospedale lottare tra la
vita e la morte aveva finalmente capito che ciò che provava per
lui non era propriamente odio. Ogni fibra del suo essere gli gridava:
“Vivi! Fallo per me”, mentre una furia incredibile
s’impossessava del suo cuore, colmandolo di un forte
desiderio di vendetta. Chiunque avesse ridotto in quel modo
l’altro, doveva fare la sua stessa fine. Si diceva.
Tuttavia non era
stato allora che aveva capito ciò che veramente provava per il
compagno. Si era semplicemente detto che ormai l’aveva accettato
come guardiano della pioggia e che quindi facendo parte della stessa
famiglia, anche se era il suo rivale, non poteva non tenere un
po’ a lui.
Non era stato
nemmeno quando si erano ritrovati a combattere sempre più spesso
spalla contro spalla, diventando un “team” imbattibile.
Sembrava che “pioggia” e “tempesta” fossero
nati per stare insieme e per collocarsi a destra e a sinistra del
“cielo”.
Ovviamente il posto
di Gokudera era a destra. Non avrebbe lasciato a nessuno quel ruolo,
nemmeno all’altro, anche se lo amava.
Sì, l’amava anche se per anni non aveva voluto ammetterlo.
Non l’aveva accettato nemmeno quando si erano baciati la prima volta.
Quando frustrato
aveva ammesso con se stesso che si sentiva come se il Decimo lo stesso
lasciando indietro, non sapendo il perché aveva finito con
il confidarsi con l’altro. Forse istintivamente aveva capito che
l’altro comprendeva il suo turbamento, condividendolo. Si
trovavano infatti sulla stessa barca.
Era stato allora che
il compagno lo aveva guardato con uno sguardo strano per poi
avvicinarglisi ed appoggiare le proprie labbra sulle sue.
Era stato solo un
lieve contatto e Gokudera non si era scostato, anzi il calore provato
l’aveva spinto a darsi da fare per dimostrarsi all’altezza
del Decimo.
E l’altro gli
era stato accanto, pronto a spronarlo, pronto a sorreggerlo, pronto a
non perdere un passo nei suoi confronti.
Gokudera non aveva
mai capito se l’altro avesse mai ambito sul serio al ruolo
di braccio destro come diceva, o si atteggiasse semplicemente per
spingerlo a migliorare. Sapeva solo che quando Gokudera lo era
diventato, gli aveva sorriso dolcemente per poi congratularsi. Era
contento quanto lui che ci fosse riuscito, come se la felicità
della persona amata fosse la propria.
Non era stato
però allora che Gokudera si era accorto cosa fosse per lui il
regalo più bello nel giorno del suo compleanno.
E non lo era stato nemmeno quando avevano fatto l’amore per la prima volta.
Era accaduto per rabbia, frustrazione e dolore.
L’altro aveva
perso una persona cara, e Gokudera aveva provato l’impulso di
consolarlo. L’aveva abbracciato d’istinto. Il loro secondo
bacio era stato bagnato, e presto era stato sostituito dal terzo, dal
quarto e via di seguito. Si erano ritrovati stesi sul letto nudi senza
nemmeno accorgersene. Avevano fatto sesso come se ne dipendesse la loro
vita.
Ed era così.
Una persona era morta, ma anche loro rischiavano la vita.
La guerra non era ancora finita e poteva non esserci un domani.
Forse era per quello che si erano lasciati andare in quel modo.
Lui però anche allora aveva negato l’amore che provava.
Se ci pensava con
mente aperta, doveva ammettere che probabilmente già dalla prima
volta che si erano incontrati “quello” in verità era
stato il regalo più bello che avesse mai ottenuto dalla vita,
solo che ancora non lo aveva capito.
I suoi sentimenti viziati e il suo carattere scostante non gli avevano permesso di comprenderlo.
In tutti i momenti
importanti della sua esistenza da quando lo conosceva, l’altro
era stata la persona che gli era stata più accanto e
l’aveva aiutato.
Non era però stato un aiuto a senza unico.
Grazie all’altro anche Gokudera aveva imparato ad essere altruista ed era così diventato una persona migliore.
Se chiudeva gli
occhi e si perdeva nei ricordi Gokudera si rendeva conto inoltre che in
tutte quelle occasioni in cui erano stati insieme, anche in mezzo al
dolore ed alle disperazioni, l’altro aveva trovato la forza per
sorridergli.
Per anni aveva
trovato irritante quella sua espressione da pesce lesso, così
come aveva trovato irritante la sua passione per il baseball.
Ma ora non era più così.
Probabilmente la sua
“irritazione” iniziale era dovuta semplicemente al fatto
che l’altro riusciva a sorridere anche quando era triste,
sforzandosi in quel modo di tirare su il morale agli altri, cosa che
lui non riusciva a fare.
Forse la sua
“irritazione” era dovuta all’invidia perché
l’altro aveva qualcosa d’importante da proteggere che gli
faceva bruciare il sangue nelle vene.
Lui aveva perso
quella capacità di appassionarsi quando aveva scoperto la
verità su sua madre. Era diventato arido!
Solo il desiderio di
diventare “braccio destro” lo spingeva ad andare avanti, ma
quello non era abbastanza. Ed era stato l’altro ad
insegnarglielo.
Sono i legami
sinceri che ti spingono a diventare forte, perché per chi ami
faresti qualunque cosa, ed in quel modo molto spesso si riesce a
superare anche l’impossibile.
Il Decimo era un esempio di questo. Quando aveva trovato una famiglia da proteggere, era diventato fortissimo.
Gokudera aveva
dovuto accettarlo e grazie a quello era sceso a patti con i sentimenti
che provava per il compagno. Chissà dopo quanti baci e sezioni
di sesso era accaduto. Non lo sapeva. La facilità con cui si
lasciava andare però avrebbe dovuto spingerlo prima alla
comprensione.
A sua discolpa c'era
il fatto che era sempre stato un tipo duro di comprendonio nei
confronti dei sentimenti. C’era qualcosa che lo bloccava.
Erano state quelle attese nel giorno del suo compleanno a spingerlo a riflettere.
Sì, forse era
stata la prima volta in cui si era ritrovato da solo in quella data ad
aspettare l’altro, preoccupato per lui, a fargli aprire gli
occhi.
Era stato allora
infatti che quando il compagno era tornato l’aveva abbracciato
d’impeto e per la prima volta gli aveva sussurrato alle orecchie
quelle parole.
Gliele diceva una
volta all’anno da quel giorno e l’altro nell’udirle
diventava l’uomo più felice del mondo.
Forse avrebbe dovuto
dirgliele più spesso per vedergli apparire sulle labbra quel
sorriso unico e radioso che ora amava tanto e che l’altro
riservava solo a lui, ma non ci riusciva.
Non era da lui.
Lui era quello burbero, l’altro quello affettuoso che lo riempiva di premure.
Quel giorno il suo compagno era più in ritardo del solito.
Ormai mancavano cinque minuti alla fine del suo compleanno e Gokudera era davvero preoccupato.
Mai una volta non avevano trascorso insieme qualche istante di quella giornata.
L’altro faceva di tutto per arrivare in tempo.
Cosa poteva essergli accaduto?
Il Decimo era con lui e tentava di rassicurarlo, essendo a conoscenza della loro relazione.
Non ci riusciva però perché anche lui dai suoi occhi si capiva che era in ansia.
Gli aveva affidato quella missione e non avrebbe dovuto essere pericolosa, ed inoltre avrebbe dovuto finirla in tempi brevi.
Ancora dieci secondi e la giornata sarebbe finita.
Gokudera era già in piedi pronto ad uscire dalla porta del suo ufficio.
Era lì che lo
aspettava, perché sapeva che era lì che l’altro si
sarebbe diretto non appena fosse tornato.
Dopo una missione era lì infatti dove s’incontravano sempre.
Gokudera era deciso
a raggiungere il luogo della missione per controllare cosa fosse
successo all’altro, sperando che non fosse qualcosa di terribile.
Il fatto che non
rispondesse nemmeno al cellulare era di sicuro un brutto sogno e
Gokudera quella notte non sarebbe mai riuscito a dormire. Doveva fare
qualcosa.
Non fece nemmeno in
tempo a dirigersi verso l’uscio che proprio in quel momento un
uomo dai capelli neri e due espressivi occhi nocciola vi entrò.
Respirava affannosamente ma sembrava stare bene.
“Scusa
Hayato.”, disse immediatamente mentre tentava di tranquillizzare
il respiro. “Ma proprio oggi tutto sembrava essersi messo contro
di me. I trasportatori hanno fatto sciopero ed il cellulare mi ha
lasciato. Ho dovuto farmi non so quanti kilometri di corsa per arrivare
a casa. Non potendo avvertirti sapevo che eri preoccupato e non voleva
farti stare in ansia più del dovuto. Ho fatto tardissimo. Pensa
che non sono nemmeno riuscito a passare dalla gioielleria a ritirare il
regalo che avevo ordinato. Mi dispiace. Spero almeno di essere in tempo
per farti gli au…”
Non riuscì a dire altro.
L’uomo si ritrovò le braccia di Gokudera intorno al collo e le sue labbra furono riempite dalla sua bocca.
Quando si separarono
e si voltarono in direzione di dove doveva trovarsi il Decimo,
quest’ultimo non c’era più, ma al suo posto sopra la
scrivania di Gokudera c’era un orologio con le lancette spostate.
Segnavano le dieci.
Il Decimo aveva regalato ancora due ore di compleanno a Gokudera. Gliene era riconoscente. Sorrise.
Gokudera strinse
ancora più forte a sé il compagno e gli sussurrò
le parole che l’altro attendeva: “Ti amo.”
Il compagno sorrise contento.
E così
finalmente Gokudera trovò anche la forza di aggiungere quello
che desiderava dirgli da tempo: “Sei arrivato in tempo e non ho
bisogno di nient’altro se tu sei con me, perché tu per me
sei il regalo più bello che ho mai ricevuto, Yamamoto
Takeshi.”
FINE ATTESA
Questa per il momento
è l'ultima one shot di questa raccolta che posterò. La
fic d'ora in poi verrà considerata conclusa.
Lo so mancano ancora dei
compleanni, almeno due o tre d'importanti, ma se scriverò
qualcosa per loro, posterò in separata sede. Nelle mie idee per
loro il compleanno verrà affrontato solo di striscio e mal che
vada se cambiassi idea riaprirò la raccolta, ma fino ad allora
questo è un arrivederci!
Dieci in fin dei conti mi sembrano una bella somma di one shot legate ad un unico elemento. Grazie per l'attenzione.
Su questa fic ho poco da
dire. E' un po' "confusionaria" ma l'effetto è voluto. I
pensieri di Gokudera vagano a random. A dirla tutta, l'idea non doveva
svilupparsi propriamente così, ma si è costruita da sola.
Ne è nato qualcosa di dolce. Spero che a qualcuno
piacerà. Fatemi sapere.
BUON COMPLEANNO GOKUDERA!
PROMEMORIA FAN FIC FANDOM REBORN
Capitoli scritti di Le dure
conseguenze di un tradimento: 2 prologhi + 3 capitoli (Il primo
capitolo verrà postato prestissimo).
Capitoli scritti You are my pet: 5 (il prossimo capitolo non so quando verrà postato).
PROSSIME FIC IN AGGIORNAMENTO
Il nuovo capitolo di Chi è il demone? per il fandom di Blue Exorcist (solo nel mio forum).
La one shot Tre racchette per il fandom di Il principe del tennis (probabilmente solo nel mio forum).
Il primo capitolo di Le dure conseguenze di un tradimento per il fandom di Reborn.
Chi vuole contattarmi può farlo qui sui commenti EFP, per Email o sul mio forum.
Alla prossima.
Rebychan
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