Cap.46:
Ritorno a casa
Lasciatisi alle spalle la città di Ebanopoli, Alex e il suo
gruppo si era ancora una volta rimesso in viaggio e aveva incominciato
a dirigersi verso Borgo Foglianova, dove lo stesso Alex non solo
avrebbe avuto modo di allenarsi in vista dell’evento della
Lega Pokémon, ma avrebbe anche rivisto dopo tanto tempo il
Prof. Elm e sua madre, i cui “pacchi regalo” si
erano rivelati utili in più di un’occasione. Prima
di raggiungere casa, però, il moro e i suoi amici dovettero
affrontare la discesa che presentavano i Percorsi 45 e 46, che essendo
collocati in zona montana erano sinonimo sia di “natura
incontaminata” che di “pericolo costante”
in quanto sarebbe bastato un solo passo falso per andare incontro ad
una fine certa. Fortunatamente nessun incidente in particolare
coinvolse la comitiva, in compenso sia Alex che Fran ebbero modo di
catturare nuovi Pokémon per i loro team, rispettivamente un
Phanpy e un Teddiursa, mentre Matt fu abbastanza fortunato da impiegare
finalmente il suo Ekans in battaglia contro alcuni Spearow.
-Oh yeah!- esultò il chitarrista dopo aver visto ancora un
volta il suo Pokémon Serpente all’opera,
strimpellando con la chitarra una sorta di “jingle
di vittoria” -Questo è il mio Ekans!-
-Cavoli, hai fatto un record! 10 vittorie su 10 lotte, complimenti- lo
prese un po’ in giro Fran, per poi rivolgersi ad Alex e chiedergli -Scusa,
quanto hai detto che manca a casa tua?-
-Ancora poco, per fortuna- rispose l’interpellato,
controllando la mappa sul PokéGear “Ancora un
po’, e sarò di nuovo a casa…”
aggiunse tra sé e sé mentre sorrideva contento.
-Guarda come sei felice- commentò allegramente Amy mentre si
avvicinava al suo ragazzo -Te lo si legge in faccia che non vedi
l’ora di tornare-
-Eh? Davvero?- domandò il moro, arrossendo.
-Certo- gli rispose la rossa -Così come io non vedo
l’ora di conoscere tua madre. Sono certa che andremo molto
d’accordo, questo è poco ma sicuro-
-Io invece vorrei visitare il Laboratorio del Prof. Elm…-
proferì Dylan -Scommetto che alcune delle sue ricerche
potrebbero tornare molto utili al Prof. Oak…-
-Beh, da quello che mi ricordo il Prof di Alex è una persona
molto gentile e disponibile- intervenne Matt, raggiungendo gli altri
una volta richiamato Ekans -Quindi non dovresti aver problemi se
c’è qualcosa che ti interessa sapere da lui-
-Ma ora che ci penso…- lo interruppe Fran -Non è
che potresti spiegarci che tipo di Pokémon era quello che
hai usato per salvare Riolu?-
-Oh, intendi Bulbasaur?-
-Proprio quello- continuò la castana -A giudicare
dall’aspetto non sembra un Pokémon di Johto, dico
bene?-
-Indovinato, infatti si tratta di uno dei tre Pokémon che il
Prof. Oak da agli Allenatori di Kanto in modo da poter iniziare il loro
viaggio…- spiegò l’albino, tirando
fuori la Ball contenente il tipo Erba -Si può scegliere tra
Bulbasaur, Charmander e Squirtle e, per farla breve, quando me ne andai
di casa e iniziai a fare un po’ il giro di Kanto, mi
capitò di incontrare il Prof. Oak a Smeraldopoli-
-E giusto per sapere, che ci faceva da quelle parti?- gli chiese Alex.
-Doveva presiedere ad un seminario per gli Allenatori esordienti, al
quale decisi di partecipare anch’io- rispose il ragazzo dagli
occhi scarlatti -Per quanto le sue teorie su i Pokémon,
così come le parole di incoraggiamento per i nuovi
Allenatori, fossero già ben conosciute, il sentirle dal vivo
mi aveva in qualche modo affascinato, al che una volta finito il
seminario gli chiesi se potevo divenire il suo assistente-
-E lui cosa rispose?- domandò Matt.
-Inizialmente fu un po’ perplesso da
ciò…-
-Vorrei ben vedere- commentò Fran -Non puoi mica decidere di
punto in bianco di diventare l’assistente di persone
importanti come lui-
-Ma decise comunque di mettermi alla prova- riprese a parlare
l’albino -Perciò mi portò nel suo
Laboratorio, e dopo avermi fatto fare numerosi test
attitudinali e varie lotte di prova con il mio Growlithe, alla fine
riuscì a conquistare la sua fiducia e, come premio per il
mio impegno mi regalò Bulbasaur-
-Wow…- esclamò Amy con tono sorpreso -Se ti ha
lasciato un Pokémon come quello vuol dire che si fida molto
di te, o sbaglio?-
-No, non sbagli… anche se inizialmente potrà
sembrare un semplice scienziato, il Prof. Oak ha comunque la sua buona
autorità- disse infine Dylan, per poi rimettersi in marcia
-E ora che vi ho svelato questa cosa, che ne dite se
riprendiamo il cammino? Come ha detto Alex, dovremmo essere quasi
arrivati-
E subito dopo, una volta superato con successo e con pochi imprevisti
anche l’ultimo lungo tratto di strada di montagna, Alex e gli
altri attraversarono in breve tempo anche il Percorso 29, per poi
giungere finalmente a Borgo Foglianova, conosciuta anche come
“La città dove soffia il vento di un nuovo
inizio”. Guardandosi intorno, il moro notò che non
era cambiato nulla da quando aveva iniziato il suo viaggio per la
Regione di Johto, e infatti ciascun abitante, umano o
Pokémon che fosse, sembrava rilassarsi senza alcun problema
di sorta, cosa che lui e i suoi amici avevano pienamente intenzione di
fare una volta raggiunta casa sua, ma quando il gruppo fu davanti alla
residenza e il moro bussò, accadde qualcosa di inaspettato.
-E' qui! E' qui!- diceva una piccola voce eccitata mentre si faceva sempre più vicina, così come il rumore dei passi provenienti da dietro la porta della casa, porta che in un istante si aprì mostrando solo una minuta figura dai lunghi e lucenti capelli corvini. Caso volle che la piccola, vestita solo di un leggero vestitino azzurro chiaro, travolse Alex e lo abbracciò teneramente -Fratellone! Sei
tornato!- esclamò in seguito la bambina con voce tenera e squillante mentre si
specchiava negli occhi del ragazzo, verdi come i suoi.
-Melanie!- esclamò felicemente Alex, abbracciando di rimando
la bambina -Birbante che non sei altro!-
-Alex, fratellone! Mi sei mancato tanto tanto- disse lei aprendo le
braccia come a voler dare quantità alle sue ultime parole
prima di alzare lo sguardo, irrigidirsi di colpo e cercare di
nascondere il viso nella maglia del fratello -Fratellone Alex... Chi
sono quelle persone?- gli chiese timidamente mentre le sue gote
arrossivano visibilmente dalla vergogna.
-Oh, loro?- le disse il ragazzo, indicando Matt e gli altri -Non
preoccuparti, sono brave persone- spiegò il
quindicenne, mettendo giù la piccola e presentandola agli
altri -Ragazzi, lei è Melanie, la mia sorellina. Melanie,
loro sono i miei amici: Matt, Dylan, Fran e Amy-
-P-Piacere di conoscervi...- disse lei con tono molto educato, mentre
ancora imbarazzata procedeva a nascondersi di nuovo, questa volta
dietro la gamba di Alex.
-Ho... capito bene?- disse Matt, un po' sgomento per la notizia -Lei
è... tua sorella?-
-Già- rispose l'interpellato -La più piccola
della famiglia, ma non la meno importante. Dico bene, Melanie?-
-Certo!- disse felicemente lei.
-Cavolo, Al, questo però è stato un colpo basso!
Perché non ci hai detto che non eri figlio unico?-
-Forse perché non glielo abbiamo mai chiesto?- gli diede
corda Fran.
-In effetti...- rifletté Dylan -Ci sono parecchie cose che
Alex non ci ha mai raccontato-
-Fratellone…- disse la bambina, prendendo Alex per mano
-Entriamo in casa?-
-Eh? Oh, giusto! Venite, ragazzi, voglio presentarvi il resto della mia
famiglia!-
-"Il resto"?- domandarono all'unisono Matt, Fran e Amy.
-Come volevasi dimostrare…- proferì
l’argentato con tono ironico, per poi unirsi agli altri e
seguire sia l’amico che la sua sorellina e entrare in casa.
-Mamma, sono tornato!- esordì il ragazzo, varcando la soglia
della porta insieme agli amici.
-Oh, tesoro!- disse invece la voce femminile della sua genitrice, una
donna dai capelli mori lunghi fino alle spalle, gli occhi verde scuro e
gli abiti casalinghi che non appena lo vide corse ad abbracciarlo
teneramente -Finalmente sei a casa! Anche se ogni tanto mi mandavi i
tuoi messaggi, non smettevo di preoccuparmi...-
-Calmati, dai... sono comunque vivo, no? E' questo ciò che
conta...- replicò il quindicenne.
-Ma basta parlare di questo, immagino avrai un sacco di cose da
raccontarmi, vero?-
-Sì, ma...-
-Perfetto- concluse la donna, afferrando il figlio per un braccio
-Allora vieni pure in soggiorno e raccontami tutto. Non voglio perdermi
nemmeno una sillaba...- aggiunse, salvo interrompersi non appena vide
che oltre al figlio c'erano anche altri "ospiti" -Oh, voi dovreste
essere gli amici di Alex. Prego, accomodatevi-
-Ma certo, signora... uhm...- rispose Matt, un po’ indeciso
su come rivolgersi alla donna.
-Oh, non serve la formalità con me, chiamatemi pure Alyssa-
-Ah, ok… Alyssa…- ripeté il
chitarrista, sorpreso non poco su quanto la madre dell’amico
fosse “alla mano” riguardo certe cose
-Vi faccio strada! Seguitemi, ragazzi-
E detto questo, la casalinga fece strada al figlio e al resto del
gruppo fino in soggiorno, dove le sorprese non sembravano ancora finite
ed erano rappresentate da un ragazzo sdraiato sul divano di casa a
guardare la tv. La cosa che sorprese Matt e gli altri era che quel
ragazzo era quasi simile ad Alex, ma con la differenza che era
più alto, i capelli neri erano lunghi almeno quel che bastava per
essere raccolti a coda bassa, e gli occhi erano di un verde più
scuro. Il look che indossava invece era molto casual, e consisteva
principalmente in un paio di pantaloni a trama militare e una t-shirt
rossa.
-Tesoro, sono arrivati ospiti- disse Alyssa con tono un po’
severo rivolgendosi al ragazzo -Non dovresti mostrare un po’
di buone maniere?-
-Uh? Oh sì, scusami!- ubbidì
l’interessato, spegnendo la tv e mettendosi in posizione
corretta sul divano, per poi voltarsi verso i nuovi venuti e
salutarli -Ehi, come va?-
-Ehm… e lui chi sarebbe?- domandò Amy con tono
molto sorpreso.
-Il fratellone grande!- le rispose Melanie, la quale corse verso di lui
tutta contenta.
-Io sono Zeke- si presentò l’interpellato,
prendendo in braccio la piccola una volta che questa fu abbastanza
vicina per poi farla sedere sulle sue gambe -E
come ha detto la piccola Mel, sono il fratello maggiore di Alex. Lieto
di fare la vostra conoscenza-
-My… God…- fu il primo commento del chitarrista
-Se non fosse per il fatto che sei più alto e più
grande d’età direi che saresti la copia spiccicata
di Al-
-Ehi, questo non è carino nei miei confronti- si
lamentò Alex, sentendosi chiamato in causa -A parte questo,
non mi aspettavo di rivedervi, anzi è stata proprio una
bella sorpresa- aggiunse poi con tono più tranquillo mentre
si rivolgeva ai suoi due familiari.
-Rivederli? In che senso?- chiese una curiosa Fran.
-Oh, immagino che Alex non ve l’abbia detto-
esordì invece Alyssa, intenta a preparare del tè
per tutti.
-Detto cosa, esattamente?- domandò Dylan.
-Che il fratellone Zeke ama viaggiare tantissimo- fu la pronta risposta
da parte di Melanie, attirando l’attenzione di tutti i
presenti -Pensate che una volta ha viaggiato in una regione moooolto
lontana, e vi ha anche catturato dei Pokémon che non avevo
mai visto prima- aggiunse per poi voltarsi verso il ventenne e
guardarlo con occhi quasi sognanti -Diglielo anche tu, fratellone
Zeke!-
-Ok, ok… non c’è bisogno che ti agiti
così tanto- la quietò il diretto interessato,
accarezzandole dolcemente la testolina prima di iniziare a parlare
-Ebbene sì, proprio come stava dicendo Mel, sono
ciò che può essere considerato un Allenatore
errante… viaggio in lungo e in largo per il mondo in cerca
di avventure grandiose-
-Ma dai?- disse Amy con tono parecchio interessato -Scommetto che avrai
visitato un sacco di posti esotici durante questi tuoi viaggi, non
è vero?-
-Ovvio che sì, e immagino che anche voi possiate comprendere quanto sia affascinante l’atmosfera che una o più mete possono creare, o la sensazione di trovarsi in mondi del tutto nuovi…-
-Tesoro, io non metto in dubbio tutte le belle cose che hai detto- lo
interruppe la madre, la quale oltre ad aver servito il tè a
tutti si era accomodata anche lei -Ma non pensi di essere andato un
po’ fuori tema?-
-Eh? Oh, giusto… la domanda di poco fa- ribatté
subito il ragazzo, tornando coi piedi per terra -In sintesi, a causa di
questa mia voglia di viaggiare mi capita quasi sempre di stare lontano
da casa per molto tempo, specie se si tratta di andare in regioni molto
lontane-
-Caspita…- commentò Fran.
-Ma questo non vi ha causato molti problemi, vero?- chiese Dylan
rivolgendosi ad Alyssa.
-Beh, non nascondo che all’inizio ero sempre in pensiero, ma
col tempo ho saputo abituarmi- rispose lei, bevendosi con calma un
sorso della sua tazza di tè.
-Io non avevo queste preoccupazioni, visto che mi bastava partire col
presupposto che, se uno come lui aveva abbastanza coraggio da mettersi
a viaggiare da solo, ciò poteva solo dire che sarebbe
ritornato a casa vivo e vegeto… e fino ad oggi ce
l’ha sempre fatta- aggiunse Alex con tono ironico.
-Recentemente, però, ho avuto anche occasioni di viaggiare
anche nelle zone più misteriose di Johto, come la Grotta
Scura o il Monte Scodella- continuò Zeke, dopo essersi
schiarito un po’ la voce -E il caso volle che un giorno,
quando dovevo andare alle Rovine Alfa, Mel mi chiese se poteva venire
con me, e io accettai-
-Cheeeee?!- esclamò all’improvviso Fran -Ma che ti
dice il cervello? Portarsi dietro una bambina in un luogo pericoloso
come quello è da incoscienti!-
-Non dire così…- disse invece la bambina,
abbracciandosi al fratello -Il fratellone Zeke è una brava
persona-
-Fino a prova contraria, finché avevo i miei
Pokémon, la piccola non correva pericoli- riprese infatti a
parlare il ragazzo -In secondo luogo, dato che da quando faccio il giramondo non ha più avuto modo di passare del tempo con me,
non potevo mica non esaudire questa sua richiesta-
-Oh, capisco…-
-A parte questo- intervenne Alyssa -La “gita” di
Zeke si era rivelata più lunga del previsto, in quanto mi ha mandato un messaggio che diceva che ci avrebbero messo
più del previsto per tornare a causa di alcuni imprevisti non
programmati-
-Che genere di imprevisti?- fu la domanda espressa da Dylan in quel
momento.
-Pokémon selvatici? Vi siete persi? La piccolina si è fatta male? I mostri marini?- aggiunse Matt
elencando varie possibilità, finendo però con il
ricevere una gomitata da parte di Fran.
-Adesso non esagerare, tu!- lo riprese giustamente la castana.
-Ecco… diciamo pure che io e Mel, durante questo viaggetto,
siamo incappati in un gruppo di archeologi che studiava da tempo quelle
rovine, e dato che mi sembravano in difficoltà con il loro
lavoro ho voluto aiutarli-
-E a causa di questo non siamo potuti tornare a casa in tempo per
salutare il fratellone Alex…-
-Ma ora che ci penso… quando siete tornati, esattamente?-
gli domandò Alex.
-Qualche giorno dopo che sei partito- rispose Zeke -E puoi solo
immaginare quanto Mel abbia sentito la tua mancanza… ma per
fortuna è tornata contenta dopo aver sentito del tuo
ritorno, eh eh-
-E ora che sei tornato… prometti che passerai più
tempo con me?- domandò la bambina rivolta al suo
fratellone quindicenne, avvicinandosi per
abbracciarlo teneramente.
-Ma certo che te lo prometto- rispose il moro, ricambiando il gesto
d’affetto mentre le passava con delicatezza una mano sui
capelli, gesto che intenerì tutti i presenti -E domani ti
farò anche una sorpresa-
-Davvero? Che bello!- esclamò la piccola, abbracciandolo
ancora di più -Non vedo l’ora di sapere
cos’è!-
Fine Cap.46
**Angolo dell'Allenatore** Salve gente ^^ vi sono mancato? Spero non
tanto, in quanto ho un po' "tardato" ad aggiornare perché ho
passato i vari giorni a fare la stesura di nuovi capitoli in modo da
averne sempre abbastanza a mia disposizione. Ma bando alle ciance...
come vi ho promesso, alla fine Alex è tornato a casa, e se
avete letto bene questo capitolo, avrete anche intuito che ad
accoglierlo non c'era solo la madre, ma anche una dolcissima sorellina
e un simpatico fratello maggiore xD Per sapere che cosa
accadrà insieme a loro, non preoccupatevi troppo e
ricordatevi di continuare a seguirmi come avete fatto finora
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