Harry, un eroe tra mito e realtà
Harry, un eroe tra mito e realtà
Harry Potter aveva
undici anni e giaceva su un letto dell'infermeria di Hogwarts.
Harry Potter era
già un eroe perché aveva impedito a Voldemort di
impossessarsi della pietra filosofale.
Ma non lo sapeva
ancora quando lentamente, come attraverso una bruma, rinvenne e
trovò gli sfavillanti occhi azzurri del preside che gli
ammiccavano al di sopra dei celebri occhiali a mezza luna.
"Buon pomeriggio,
Harry."
Silente rispose a
tutte le sue domande con la consueta affabilità e non
disdegnò nemmeno di informarlo della tavoletta del
water che i gemelli avevano cercato di mandargli.
Poi si giunse al punto
cruciale:
"Perché
Raptor non poteva toccarmi?"
"Per la potente
protezione che tua madre ti ha conferito."
"E come?
Sacrificandosi per amor mio?"
"No, che sciocchezza!
Facendoti penzolare per un tallone dentro una fonte di non so che tipo.
Credo si trovi nella Stanza delle Necessità."
Vaniloquio:
Ullallà,
buon pomeriggio a tutti! Come ve la passate? Bene? Male? Uno stadio
intermedio fra i due?
Se
state male, è mio dovere informarvi che è da
più parti - e la letteratura scientifica è
notevole sul punto - dimostrato che lasciarmi una recensione vi
farà presto migliorare. Nell'animo, se non nel corpo.
Caspita,
sento quasi da qui le vostre voci che mi mandano al diavolo.
Eh,
ma se gridate così chiaramente, non state male per niente!
Sto
per congedarmi, dopo questo spettacolino del tutto superfluo
piacevole.
Cos'è che dovevo aggiungere?
Ah
sì. La parte del risveglio come
attraverso una bruma è
una citazione letterale dal primo libro. Lo so che non è
un'informazione interessante quanto quella che v'ho dato sugli effetti
benefici delle recensioni, ma bon.
Grazie,
se avete letto fino a qui!
Un
bacetto (o anche due),
WS
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