– Obito! Obito! – Obito aprì assonnato la finestra della sua stanza.
– R-Rin? Sono le quattro di mattina, cosa ci fai qua? – chiese il ragazzo vedendo l'amica sul davanzale.
– Lo sai che giorno è Obito? – chiese lei.
– Oggi? È... – Obito si voltò verso il calendario – Ah, è il compleanno di Kakashi. Ma perchè mi svegli a quest'ora? –
– Lo sai che Minato-sensei vuole che gli facciamo gli auguri appena arriva! Ti ricordi quando era il tuo compleanno, no? – escamò Rin.
– Sì ma Rin... l'appuntamento è alle otto, non alle quattro! –
– Ma se inzi a prepararti ora non dovresti essere in ritardo, o sbaglio? – disse Rin. Obito preferì non replicare.
– Va bene, mi vesto – sospirò il ragazzo mentre Rin saltava a terra. Dopo circa mezz'ora Obito era in piedi di fianco a lei.
– Obito, ci hai messo mezz'ora! Nemmeno io ci metto così tanto! – sbuffò Rin.
– Scusami, è che cercavo di fare piano per non svegliare nessuno e appena sveglio non sono molto reattivo – rispose lui arrossendo.
– Dai, andiamo – disse Rin iniziando ad andare verso il campo di allenamento, seguita da Obito. Ci arrivarono precisamente alle cinque.
– E ora? – chiese Obito.
– Aspettiamo –
– Per tre ore?! –
– Grazie a te sono abituata ad aspettare – sorrise Rin. Obito arrossì. Finalmente, dopo aver passato due ore e mezza senza dire una parola che non fosse “Obito, rimani sveglio” videro un ninja biondo fermarsi davanti a loro.
– Ragazzi, che ci fate qua così presto? – chiese Minato vedendo Rin in fibrillazione e Obito con due occhiaie da paura.
– Minato-sensei, oggi è il compleanno di Kakashi e quindi siamo qua presto per potergli fare gli auguri subito! – disse Rin.
– Capisco. Da quando siete qua di preciso? –
– Dalle cinque – sbadigliò Obito. Dannazione, se una qualsiasi altra persona che non fosse Rin gli avesse chiesto di svegliarsi alle quattro ed essere in anticipo di ore per fare gli auguri a Kakashi l'avrebbe strozzata. Ma Rin era Rin, quindi anche questo le era concesso.
– Incredibile – commentò Minato, preferendo non fare ulteriori commenti o Obito lo avrebbe odiato a vita.
– Buongiorno – disse una voce familiare. Prima che Minato o Obito potessero dire qualsiasi cosa, Rin era scattata in piedi, aveva dato un bacio sopra alla guancia mascherata di Kakashi e urlato qualcosa che poteva essere un “Auguri Kakashi!” che distrusse i timpani al ragazzo.
– Auguri – dissero Minato e Obito. O meglio, Obito lo borbottò tra i denti dopo aver visto la scena.
– Ah... Grazie – rispose Kakashi cercando di riprendersi dallo shock uditivo.
– Scusa se non ti ho fatto un regalo ma purtroppo non... –
– Rin – la interruppe Kakashi.
– Sì? –
– Non. Mi. Dare. Mai. Più. Un. Bacio – disse Kakashi un pochino innervosito.
– Scusa – disse la ragazzina imbarazzata. Obito sospirò.
– Ehi, ringraziami che sono qua dalle cinque per non essere in ritardo – disse il moro.
– Davvero? Magari dovresti farci l'abitudine – commentò Kakashi.
– Come ti permetti? Senti, io ti faccio gli auguri e tu mi ringrazi così? – disse Obito.
– Basta ragazzi – disse Minato sorridendo – Stavo pensando... Visto che oggi tu compi gli anni e non c'è nessuna missione che richieda il nostro immediato intervento direi che potete avere un giorno libero –
– Davvero? – esclamò Rin al settimo cielo.
– Come? – chiesero perplessi Obito e Kakashi.
– Avete sentito bene, giorno libero. Divertitevi per una volta – ripetè Minato sorridendo e andandosene.
– Che si fa? – chiese Obito sperando in qualcosa che prevedesse il tornare a dormire.
– Io vado ad allenarmi – disse Kakashi.
– E no! – esclamò Rin – Oggi è il tuo compleanno, cerca di divertirti! E se non ci provi tu ti ci costringo io! – Kakashi sbattè le palpebre un paio di volte.
– Rin, io... –
– Tu niente! Andiamo. Vieni, Obito? – Obito sospirò.
– Va bene –
– Andate pure – disse Kakashi facendo per allontanarsi. Rin lo prese per un braccio.
– Vieni con noi! Obito, mi aiuti? – Obito prese Kakashi per l'altro braccio e lo costrinse con Rin a tornare al villaggio.
– Che dite se andiamo all'Ichiraku? – propose Rin.
– Ramen? Di prima mattina? – disse Kakashi arresosi a venire trascinato in giro.
– No, dici? In effetti... – Rin si mise a riflettere su cosa potessero fare di divertente.
– Obito, dimmi che questa cosa finirà presto – sibilò Kakashi.
– Non sono io a decidere – rispose Obito seguendo Rin.
– Fantastico – commentò Kakashi – Ti dispiace mollarmi il braccio? –
– Prego – disse Obito lasciando immediatamente il compagno.
– Che dite se facciamo una piccola festa? – chiese Rin.
– In che senso? –
– Sapete, andiamo a casa di uno di noi e poi boh, ci divertiamo un po', mangiamo qualcosa, non so – disse la ragazza.
– Io dico di no – rispose Kakashi.
– Obito? – chiese Rin speranzosa facendo gli occhi da cucciolo.
– ...Va bene – rispose Obito.
– Grazie Obito! – esclamò lei facendolo inevitabilmente arrossire.
– D-di nulla –
– Traditore – sibilò Kakashi all'Uchiha. Quello scosse le spalle.
– Eddai, magari ti piacerà. Non puoi passare la vita ad allenarti – disse.
– Allora, a casa di chi andiamo? La mia non è molto grande, e poi ci sono i miei –
– Casa mia è un casino – disse imbarazzato Obito, ricordandosi di come era ridotta camera sua.
– No. Potete scordarvi che io vi faccia entrare in casa mia per questa... cosa – disse Kakashi. Dannazione, ma perchè a lui?
– E allora da chi? – chiese Rin.
– Ma che ne so – rispose Kakashi, ancora sperando di salvarsi.
– Obito, tu non hai nessun parente disposto a lasciarci stare un po' a casa sua? –
– C-come? – chiese Obito.
– Dai, voi Uchiha siete metà di mille, ci sarà qualcuno disposto a prestarci un attimo casa sua – ripetè Rin. La mente di Obito venne attraversata dalle immagini dei membri del suo clan. Sì, erano tanti. No, non c'era nessuno che li avrebbe lasciati festeggiare a casa loro.
– Mi spiace – rispose Obito.
– Uffa. Andiamo! – disse Rin afferrando per le braccia i suoi compagni di team e iniziando a camminare.
– Dove? – chiese Obito.
– Ho un'idea. Possiamo andare al fiume, stare un po' là, che dite? – Obito stava per rispondere che non ne aveva molta voglia, quando nella sua testa si formò l'immagine di Rin in costume da bagno.
– Va bene! – esclamò.
– Kakashi, ti tocca! – disse Rin – Andate a casa a prendere un costume da bagno o qualcosa, ci vediamo al fiume tra mezz'ora! Hai capito Obito? Mezz'ora, non un'ora e mezza – disse Rin correndo verso casa sua.
– State scherzando vero? – disse Kakashi girandosi verso Obito.
– Non credo. A dopo – lo salutò il moro andando a casa sua. Kakashi sospirò. Se la ricordava ancora l'ultima volta che era stato ad una festa organizzata da Rin. Da incubo. Ma ormai gli toccava.
Un'ora dopo...
– Obito, sei in ritardo! – esclamò Rin vedendolo arrivare trafelato.
– S-scusate, ma mia madre non credeva che avessi un giorno libero e non mi faceva venire – disse lui – Dov'è Kakashi? –
– Sta zitto – gemette Kakashi per l'ennesima volta cercando di tenere la voce di Gai Maito fuori dalla sua testa.
– Scusa, cosa ci fa Gai qua? – chiese Obito.
– Voleva sapere cosa facevamo e si è unito a noi – rispose Rin.
– ...E comunque preparati, perché il fatto che sia il tuo compleanno non significa che non ti sfiderò! Un vero ninja è sempre pronto alle sfide! – esclamò Gai.
– L'hai già detto trenta volte! – urlò Kakashi cercando di zittirlo una volta per tutte. L'unica persona al mondo in grado di farlo irritare più di Obito era Gai, e il suddetto lo stava torturando.
– Allora, dite che dovremmo cambiarci e fare il bagno? – chiese Rin.
– P-per me va b-bene! – balbettò Obito, con l'immagine di Rin in costume che gli si affacciava sempre più prepotentemente nella testa.
– Io vado a cambiarmi là, voi non spiate – disse la ragazza andando dietro una roccia.
– Andiamo a metterci il costume ragazzi! – disse Gai.
– Kakashi, guarda che siamo maschi! Nessuno ti guarda mentre ti cambi – sospirò Obito vedendo il ragazzo che si metteva dietro un albero.
– Maschera, ricordi? – rispose il ragazzo di spalle.
– Ma sul serio non se la leva mai? – chiese Gai.
– Pensa che per mangiare aspetta che noi abbiamo finito e ce ne siamo andati – rispose Obito. Tempo cinque minuti, e tutti e tre erano in costume. Kakashi ovviamente aveva ancora la maschera.
– Ma quanto ci mette Rin? – chiese Obito.
– Obito Uchiha che si lamenta del ritardo di qualcuno, da non credere – sbuffò Kakashi chidendosi perchè mai dava retta ai suoi compagni di team.
– Spiritoso –
– Obito, è una ragazza. Ci mette tempo. Ma dì un po', hai fretta di vederla in costume vero? – Obito arrossì alla domanda di Gai.
– Eccomi ragazzi! – disse Rin riemergendo finalmente nel suo costume due pezzi. Ok, non era di certo chissà che donna. Ma stava inziando a spuntarle il seno, e i tre ragazzi presenti erano in piena pubertà.
– Scusatemi – disse Obito imbarazzato andando a sciacquarsi il naso.
– Gai ti spiace piantarla di guardarmi così? – chiese Rin infastidita dallo sguardo del ragazzo. Kakashi dal canto suo sperava che sulla maschera non si notassero macchie.
– Facciamo il bagno? – chiese Gai.
– E cosa vorresti fare, scusa? – chiese Rin entrando in acqua. Gelida.
– Arrivo! – esclamò Obito entrando tuffandosi e schizzando tutti.
– Obito! Ho freddo! – urlò Rin tirandogli un pugno.
– Ahia! Scusa Rin... –
– Kakashi, vieni? – chiese Rin al ragazzo che stava proprio sperando di filarsela (e magari prendere a casa una maschera pulita).
– Arrivo – sospirò entrando in acqua.
– Facciamo una gara! – esclamò Gai.
– Del tipo? – chiese Obito.
– Chi riesce per primo a levare la maschera a Kakashi vince! – urlò il ragazzo.
– Ehi, vorrete scherzare... – prima che Kakashi dicesse altro, tutti e tre erano scattati verso la sua faccia. Il ragazzo riuscì ad evitarli, ma si ritrovò sott'acqua e sotto al peso di Obito che gli era caduto addosso.
– Tutto Ok ragazzi? – chiese Gai vedendoli riemergere ansimando.
– Idiota d'un Uchiha! Dovevi proprio cadermi addosso? – ansimò Kakashi mentre il moro tossiva per l'acqua che gli era finita nel naso.
– La gara non è finita! – esclamò Rin cercando di prendere la maschera di Kakashi.
– Basta! – esclamò lui allontanandosi.
– Kakashi, sarai anche forte ma noi siamo in tre! – disse Gai. Dopo un quarto d'ora passato a schivare gli assalti degli altri, Kakashi iniziò ad accorgersi che le gocce che sentiva non erano solo acqua di fiume.
– Piove gente – informò indicando le nuvole.
– Fa nulla! Non mi faccio impressionare da un po' d'acqua! – esclamò Gai tornando all'assalto.
– Che diamine hai contro la mia maschera? – chiese Kakashi infilando la testa di Gai sott'acqua e tenendocelo, facendolo tornare in superficie solo per senso del dovere.
– Kakashi... – il ragazzo si girò verso Rin.
– Che c'è? –
– Se ti promettessi un bacio se ti levi la maschera, tu te la levi? – chiese la ragazza battendo le palpebre. Kakashi valutò un attimo la possibilità.
– No – rispose, con un certo sollievo di Obito.
– E allora te la levo a forza! – esclamò Rin ridendo e ripartendo all'attacco sotto quello che prometteva essere un acquazzone in piena regola.
Il giorno dopo...
– Non vi devo più lasciare giornate libere, eh? – disse Minato osservando lo stato dei suoi studenti. Obito e Rin erano pallidissimi, e Kakashi aveva delle occhiaie non nascoste dalla maschera. Tutti e tre erano con gli occhi lucidi per una leggera febbre.
– E... e... Echiù! – starnutì Obito. Per la terza volta da quando era lì.
– Ma che avete combinato? – chiese Minato.
– Eravamo al fiume e siamo stati lì per un po' – rispose Rin.
– Per quanto? –
– Fino a sera tardi –
– Sotto la pioggia? –
– Sì –
– In costume? –
– Sì – Minato guardò i tre ragazzi.
– A fare cosa? Non potevate andarvene quando ha iniziato a piovere? –
– Cercavamo di levare la maschera a Kakashi – disse Obito a mo' di scusa.
– La maschera... E ci siete riusciti? –
– Sì, ma era buio e non si vedeva niente – borbottò Rin.
– Suppongo sia per quello che oggi sei così di cattivo umore, eh Kakashi? A proposito, cosa sono quei graffi sulla faccia? –
– Le loro unghie – disse Kakashi massaggiandosi la gola secca. Da sopra il bordo della maschera si vedevano chiaramente dei segni rossi fatti da Rin e Obito quando Gai era riuscito a bloccarlo.
– Dite un po', di chi è stata l'idea? – chiese Minato.
– Gai –
– Mi avete chiamato? – chiese il sopracitato apparso dal nulla. E in perfetta salute.
– Gai... stai bene? – chiese Rin mentre Obito ricominciava a starnutire.
– Certo, sono sano come un pesce! – esclamò Gai.
– Propongo una gara – disse Kakashi sperando che la sua voce bassa si sentisse.
– Cosa? – chiese Obito.
– Il primo che uccide Gai vince –
– Ci sto –
– R-ragazzi... Cosa avete? – chiese Gai mentre Kakashi e Obito gli si avvicinavano.
– Ninete, ci stavamo solo chiedendo perchè tu sei immune all'influenza – disse Obito.
– Anche se tra un po' non avrai più il problema. Inizia a correre Maito – borbottò Kakashi schioccandosi le dita.
Salve a tutti! Allora... Questa è la mia prima fic in questo fandom e spero di non essere andata OOC con i personaggi... O quantomeno aver fatto qualcosa di decente. Mi farebbe piacere un commentino, anche di insulti. Bye!
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