Impara
ad amare le tue curve
Sei stanca.
Arrivi a un
certo punto in cui non ce la fai più.
Sono anni che
continua
così. Anni che ti stressi da sola, ti stressano, ti
pressano, ti prendono in
giro. E tu non ne puoi più. All’inizio li evitavi,
ma poi? È difficile. È maledettamente
difficile non dar peso a ciò che dicono. È
difficile cambiarsi tutte insieme. È
difficile quando le altre si prestano i vestiti.
È
difficile.
Tua madre ti
dice di tenere
duro, tuo padre a volte ti guarda stranito quando osi
solo mangiare qualcosa in più.
E vorresti
fregartene,
stare in pace con te stessa, goderti la vita a modo tuo. E lo fai. O
almeno ci
provi. Per un periodo ci riesci. Mangi, ridi, te ne freghi. Ma poi
siamo sempre
lì col conto.
Hai lo specchio.
Ami gli
specchi, ma non quando quello che vedi non raffigura il modo in cui tu
ti
senti. E allora li odi. E lo levi dalla camera.
E lo stress
continua. Per
le feste, per i compleanni, per le uscite eleganti. Vorresti, almeno
per una stramaledettissima volta,
non sentirti
un cotechino. O una botola. O qualunque cosa abbia una formata tendente
all’ovale
infinito.
Ti piace
maledettamente
la moda. Hai anche un gusto ottimo, ma non sono capi per te. Per te non
ci sarà
mai niente.
E salti i pasti.
E corri.
Vivi di acqua. Salti i pasti. E poi stai male perché non hai
energie.
Ma diavolo, hai
in
corpo una riserva che ti potrebbe mantenere in vita per settimane.
Ma rimane una
riserva.
E ti dicono che
mangi
di nascosto, che non sai fare una dieta, che è solo colpa
tua perché non sai
controllarti.
Ma loro cosa ne
sanno? Ci
sei te davanti al piatto scondito. Ci sei davanti a una mela. Ci sali
te sulla
bilancia.
Ti torturi masochisticamente guardando programmi
con persone che non appena si mettono a dieta, perdono chili a vista
d’occhio. Ma
non tu. E ti chiedi come mai.
E ti ostini a
non mangiare.
Vuoi perderli quei chili in più. Che non sono nemmeno tanti
a dirla tutta. Ma vorresti
non sentirti sempre in imbarazzo o osservata. E probabilmente sono
tutte
fissazioni tue. Probabilmente stai bene anche così. Sono
fisse tue.
Un giorno vedi
una
ragazza. Non riesci a darle un’età ma è
vertiginosamente magra. E sei
invidiosa. Invidiosa perché non ha grasso, non ha
smagliature, non ha
cellulite, non ha problemi.
O almeno queste
sono le
uniche cose che riesci a pensare guardandola.
Non pensi che
soffra perché
il suo corpo non accetta più il cibo. No, tu pensi solo che
lei non abbia
problemi di abbuffate.
Non pensi che
soffra perché
è malata. No, tu pensi che sia solo maledettamente magra e che
possa mettersi tutto.
Te ne rendi
conto, un
giorno per caso. Hai la mentalità da anoressica. Non il
corpo, ma la mente. Salti
i pasti, fai sport fino allo sfinimento e vivi di acqua.
Saresti malata
anche te
se solo pesassi 20 chili di meno. Ma per fortuna non la sei.
Non sei malata.
Hai solo
un po’ di carne in più.
Non sei malata,
puoi
mangiare.
Non sei malata,
hai la
forza e la voglia di sorridere.
Ti
verrà sempre in
mente qualcuna più magra di te. E l’invidia
persisterà, ma tu non sei malata.
E allora
sorridi. Non ammalarti.
Non costringere te stessa a non godere del cibo. Non obbligarti a
continue e
ripetute sedute dallo psichiatra.
Sorridi.
Ed impara ad
amare le
tue curve.
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Non so come mai
mi sono
cimentata in questa cosa introspettiva. Sarà la tristezza,
sarà il ciclo. Non lo
so. Ma ho deciso di trattare un argomento un po’ delicato.
Non so se
è uno sfogo e
devo ancora decidere perché l’ho scritto.
Non so neanche
io bene
cosa pensarne, magari ditemi cosa ne pensate voi!
Alla prossima
(come
sempre)
Dafne
p.s.:
aggiornerò in
settimana la James/Lily e la storia di Matty, I promise!
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