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Autore: Arya__    17/09/2012    4 recensioni
Dal testo:
E ti ostini a non mangiare. Vuoi perderli quei chili in più. Che non sono nemmeno tanti a dirla tutta. Ma vorresti non sentirti sempre in imbarazzo o osservata. E probabilmente sono tutte fissazioni tue. Probabilmente stai bene anche così. Sono fisse tue
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Impara ad amare le tue curve

 

 

Sei stanca. Arrivi a un certo punto in cui non ce la fai più.

Sono anni che continua così. Anni che ti stressi da sola, ti stressano, ti pressano, ti prendono in giro. E tu non ne puoi più. All’inizio li evitavi, ma poi? È difficile. È maledettamente difficile non dar peso a ciò che dicono. È difficile cambiarsi tutte insieme. È difficile quando le altre si prestano i vestiti.

È difficile.

Tua madre ti dice di tenere duro, tuo padre a volte ti guarda stranito quando osi solo mangiare qualcosa in più.

E vorresti fregartene, stare in pace con te stessa, goderti la vita a modo tuo. E lo fai. O almeno ci provi. Per un periodo ci riesci. Mangi, ridi, te ne freghi. Ma poi siamo sempre lì col conto.

Hai lo specchio. Ami gli specchi, ma non quando quello che vedi non raffigura il modo in cui tu ti senti. E allora li odi. E lo levi dalla camera.

E lo stress continua. Per le feste, per i compleanni, per le uscite eleganti. Vorresti, almeno per una stramaledettissima volta, non sentirti un cotechino. O una botola. O qualunque cosa abbia una formata tendente all’ovale infinito.

Ti piace maledettamente la moda. Hai anche un gusto ottimo, ma non sono capi per te. Per te non ci sarà mai niente.

E salti i pasti. E corri. Vivi di acqua. Salti i pasti. E poi stai male perché non hai energie.

Ma diavolo, hai in corpo una riserva che ti potrebbe mantenere in vita per settimane.

Ma rimane una riserva.

E ti dicono che mangi di nascosto, che non sai fare una dieta, che è solo colpa tua perché non sai controllarti.

Ma loro cosa ne sanno? Ci sei te davanti al piatto scondito. Ci sei davanti a una mela. Ci sali te sulla bilancia.

Ti torturi masochisticamente guardando programmi con persone che non appena si mettono a dieta, perdono chili a vista d’occhio. Ma non tu. E ti chiedi come mai.

E ti ostini a non mangiare. Vuoi perderli quei chili in più. Che non sono nemmeno tanti a dirla tutta. Ma vorresti non sentirti sempre in imbarazzo o osservata. E probabilmente sono tutte fissazioni tue. Probabilmente stai bene anche così. Sono fisse tue.

Un giorno vedi una ragazza. Non riesci a darle un’età ma è vertiginosamente magra. E sei invidiosa. Invidiosa perché non ha grasso, non ha smagliature, non ha cellulite, non ha problemi.

O almeno queste sono le uniche cose che riesci a pensare guardandola.

Non pensi che soffra perché il suo corpo non accetta più il cibo. No, tu pensi solo che lei non abbia problemi di abbuffate.

Non pensi che soffra perché è malata. No, tu pensi che sia solo maledettamente magra e che possa mettersi tutto.

Te ne rendi conto, un giorno per caso. Hai la mentalità da anoressica. Non il corpo, ma la mente. Salti i pasti, fai sport fino allo sfinimento e vivi di acqua.

Saresti malata anche te se solo pesassi 20 chili di meno. Ma per fortuna non la sei.

Non sei malata. Hai solo un po’ di carne in più.

Non sei malata, puoi mangiare.

Non sei malata, hai la forza e la voglia di sorridere.

Ti verrà sempre in mente qualcuna più magra di te. E l’invidia persisterà, ma tu non sei malata.

E allora sorridi. Non ammalarti. Non costringere te stessa a non godere del cibo. Non obbligarti a continue e ripetute sedute dallo psichiatra.

Sorridi.

Ed impara ad amare le tue curve.

 

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Non so come mai mi sono cimentata in questa cosa introspettiva. Sarà la tristezza, sarà il ciclo. Non lo so. Ma ho deciso di trattare un argomento un po’ delicato.

Non so se è uno sfogo e devo ancora decidere perché l’ho scritto.

Non so neanche io bene cosa pensarne, magari ditemi cosa ne pensate voi!

Alla prossima (come sempre)

Dafne

p.s.: aggiornerò in settimana la James/Lily e la storia di Matty, I promise!

  
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