“I know I should
stop believing
I know that there's no
retrieving
It's over now
What have you done”
[…]
“I've been waiting
for someone like you
But now you are slipping away
What have you done now
Why, Why does fate make us
suffer
There's a curse between us
Between me and you “
(What have you done
– Within Temptation )
- Allora ?
La voce irrequieta di
Tony precedette il ronzio con il quale Javis provò a prender
tempo , titubante , prima di sollecitare con l’ennesima
scarica il corpicino immobile sul ripiano del laboratorio .
L’esile
figura che Bruce Banner osservava con gli occhiali un po’
sbilenchi sul viso tirato e segnato da profonde occhiaie violacee ,
residui delle notti insonni che il dottore aveva passato al capezzale
di Astrid .
Eppure lei continuava
a rimanere immobile , silente , e fredda , tanto fredda da
costringere Pepper a riscaldarla con una coperta isotermica
per non farla andare in ipotermia .
Dopo
l’implosione di radiazioni gamma che aveva investito la costa
a seguito dell’urlo di Astrid , il
miliardario aveva impiegato una manciata di secondi per
raggiungere la Stark Tower in volo e urlare a Javis di farla rinvenire
.
Ma a nulla erano valse
le sollecitazioni esterne , o le iniezioni di energia per scatenare una
reazione delle sue particelle instabili , perché lei aveva
continuato a brillare ad intermittenza , a rischiarare i loro volti
tirati con quella scia bluastra che lanciava segnali
nell’universo .
A chi non lo sapevano
, ma non importava , non quando Astrid continuava a non rispondere ai
lamenti di Bruce , o al tono ferito e spossato di
Tony .
- È inutile
che continuiate a curarla , non ne vale la pena .
Quella di Thor era
stata una sentenza glaciale , severa e impassibile , come se la visione
del Tesseract incosciente non smuovesse la sua compassione di dio , la
sua sensibilità di uomo , quasi la consapevolezza di vederla
perire in silenzio non lo riguardasse .
Ma era in presenza di
esseri umani , e per quanto la sua onniscienza divina lo
rendesse superiore a loro , lui non avrebbe mai potuto capire il dolore
di una perdita di quelle proporzioni ,o la sofferenza per
quella sensazione di impotenza che rendeva due delle menti
più brillanti dell’universo miseri sacchi di carne
piegati dal fato .
Un destino crudele se
era Astrid a pagarne le conseguenze , per una colpa che non
aveva , che non aveva mai avuto .
Quando la tazza si
schiantò sulla corazza metallica del dio , Loki
non si stupì di come la bionda misgardiana tenesse la mano
alzata chiusa a pugno , le labbra tremolanti al pari di quelle pupille
che sembravano lanciare maledizioni irrepetibili .
Perché
Pepper era nauseata da quell’indifferenza , irritata dallo
sguardo sapiente e severo con il quale il dio dei fulmini osserva la loro bambina .
Loro , non del
mondo , non dell’universo , e neanche di una popolazione
divina e ultratecnologica , ma loro , semplicemente
.
E neanche il
dio del tuono poteva permettersi di avanzare pretese sulla loro bambina
, non ne aveva il diritto , non ne aveva il permesso .
- Fuori di qui !
– strillò Pepper con voce rotta , irrigidendo il
braccio che aveva allungato con un gesto stizzito- fuori ho
detto !
Thor la
osservò in silenzio , con comprensione , ma lui non poteva
capirla , non ci sarebbe mai riuscito , non avrebbe dovuto neanche
provarci .
Perché lei
era una donna , era un essere umano , e la consapevolezza che Astrid
stesse soffrendo sotto ai loro occhi la rendeva furiosa con se stessa e
il mondo .
-
Fuori !
Javis inviò
un sibilo nel percepire l’urlo della donna infrangere quasi
la barriera del suono per quanto fu stridulo , ma quando Tony
afferrò malamente il dio per un braccio , scortandolo fuori
dal laboratorio con occhi pesti , la donna
rilasciò un sospiro stanco , lanciando un’occhiata
tirata al dottore .
- Va a riposarti ,
bado io a lei .
Bruce
sgranò le pupille lucide di sonno , incredulo ,
perché allontanarsi da Astrid lo avrebbe ucciso ,
lasciare il piccolo palmo che stritolava tra le mani da ore
, lo avrebbe ucciso .
E lui non poteva
lasciarla , non poteva abbandonarla , perché lei
aveva bisogno di lui , del suo
‘papà , ma
soprattutto , era lui ad aver bisogno di
Astrid .
Dei suoi sorrisi
gentili e straordinariamente sinceri .
Dei suoi occhi che
profumavano di stelle e racchiudevano un universo che lo illuminava
ogni qual volta lei lo guardava .
Di quella voce tenera
e titubante che lo chiamava ‘papà ,
che lo faceva sentire voluto , che lo faceva sentire normale , per una
volta nella sua vita .
- Non preoccuparti ,
non le succederà nulla .
Pepper sapeva quanto
la sua richiesta fosse costata al dottore , quanta sofferenza aveva
scatenato nell’uomo nel separarlo da Astrid , ma
c’era qualcun altro che soffriva , in silenzio , osservando
la loro bambina nell’angolo più umido e buio del
laboratorio .
Loki osservava le manette che gli serravano i polsi con
indolenza , sollevando lo sguardo ogni qual volta il bip che
segnava il battito del Tesseract rallentava , facendosi più
silenzioso , più doloroso all’ascolto .
Quando vide la donna
tendergli la mano non si capacitò di quel gesto ,
né dello sguardo gentile con il quale la misgardiana lo
invitava ad alzarsi , ma ne fu diffidente , irritato .
Lui non aveva bisogno
della compassione di una donna , di un misero essere umano , ma di una
voce , di un abbraccio che ora avrebbe riscoperto sorprendentemente
gelido se avesse abbracciato il Tesseract .
Una stretta che lo
aveva scaldato e che lui rivoleva , non per carpirne il
potere , ma per risentirne la morbidezza , l’amore.
- Non ti
forzerò a toccarmi , se il pensiero ti infastidisce , ma se
vuoi andarle vicino questo è il momento giusto – e
così dicendo gli si allontanò , dandogli le
spalle per trafficare con il computer che monitorava i battiti di
Astrid .
Loki
tentennò un attimo , una manciata di secondi che gli
costarono un battito doloroso del cuore quando
percepì il sospiro fuggevole del Tesseract , un suono che
guidò i suoi piedi e le sue mani .
E quando la
toccò , la nausea lo assalì con violenza .
Perché era
fredda , più fredda di lui , e il vederla con le palpebre
chiuse gli costò l’ennesimo spasmo a quel cuore
che non aveva mai tremato davanti a nulla .
Non davanti al dolore
per l’abbandono di suo padre .
Non davanti alla
solitudine della sua esistenza .
Mentre ora ,
agonizzante , quel pezzo di carne e sangue che il dio pensava di aver
ucciso assieme all’innocenza e alla comprensione chiedeva
sollievo , chiedeva conforto .
Un conforto che le
labbra bluastre del Tesseract non potevano concedergli , e
neanche quel corpo bianco che aveva posseduto , desiderato fino a
morirne , fino a impazzire e cedere alla brama di averla .
Perché
anche se non aveva mai avuto nulla di suo , nulla che valesse la pena
rivendicare , il pensiero che lei fosse con l’essere che le
causava quelle ferite , il pensiero che lui la stesse toccando , ancora
, sotto i suoi occhi , lo spinse a porle una mano sul ventre e a
dilatare le pupille.
Quando Javis
lanciò uno squillo d’allarme Pepper fu la prima a
guardare , a vedere , a sopprimere con una mano il
gemito di sorpresa nel vederlo .- Cosa credi di fare ?
Tony ,
accorso alle urla della compagna e al richiamo di Javis fu sbalzato
indietro quando provò ad afferrare una spalla del dio ,
scacciato da una scarica di energia che ora percorreva il corpo della
divinità come un’onda .
E quando Loki
sgranò gli occhi perse coscienza di ogni cosa ,
delle urla del fratello , delle minacce dei Vendicatori , dei richiami
della donna .
Perché era
un’altra la voce che lui cercava , nel buio della
sua mente .
Quel flebile sussurro
che cominciava ad udire mano a mano che l’oscurità
lo avvolgeva in silenzio , fredda e stridente come la risata di un
mostro dai denti di metallo .
La creatura che
cominciava a stagliarsi lì , nel buio , su di lui , e sulla
figura bianca che piangeva , stretta su se stessa , mentre lui le
accarezzava i capelli con dita di ferro .
°°°
Respirare le veniva
difficile .
Smetterla di piangere
, le veniva difficile .
E intanto Yehouda
rideva delle sue lacrime , accarezzandole la testa per saggiare il
dolore che le pizzicava gli occhi e la pelle , come una scarica che le
pungeva il fianco e il petto .
Ma non aveva la forza
di scacciarlo , di allontanarsi per rimanere sola e piangere
in pace , perché non aveva più forza ,
né voglia di costringersi ad essere felice , ad essere forte
.
“Felice”
, le scappò un singhiozzo a quel pensiero ,
asciugandosi gli occhi con le maniche dell’ abito per
guardare il buio che la cingeva nel suo abbraccio freddo e soffocante .
Buio sopra , dietro ,
dentro di lei , quella nuvola nera che nascondeva e divorava ogni
stilla di calore che ancora le ammorbidiva il sorriso o la linea degli
occhi .
Perché
oramai persino sorridere le veniva difficile .
- Sei triste
, mio piccolo Tesseract ?
Si sentì
tirare in piedi con uno strattone , e quando le braccia di Yehouda le
avvolsero la vita sentì un senso di nausea arrampicarsi nel
suo stomaco spingendo sulla bocca per uscire , ma
c’era la mano di lui a chiuderla , a pressarla con quegli
artigli che le graffiarono violentemente la guancia e il mento .
Uno spruzzo di sangue
gli sporcò il cappuccio , ma Yehouda continuava a fissarla e
a sorridere , soffiandole in viso un alito di vento gelato che le
ghiacciò le ciglia e le lacrime .
- Non credevo che
vederti soffrire così mi avrebbe reso tanto euforico .
C’era
qualcosa di “sbagliato”nel
suo modo di parlare , di ridere , di guardarla , qualcosa che lo
rendeva brutto ai suoi occhi .
E quando le
affondò la mano nella gola capì che lui
amava farle del male , amava vederla sanguinare , sentirla chiedere
aiuto a qualcuno che non sarebbe mai andato in suo soccorso , non
più .
-
Innamorarti di un dio ! E non di un dio qualunque , ma del
miserabile e inutile figlio di Laufey!
Sgranò gli
occhi , inquieta , quando udì quelle parole che sapevano di
cose
“sbagliate” , di cose “brutte”
, le parole con le quali Yehouda parlava di Loki ,
del suo Loki
.
E anche se lui
desiderava solo il suo potere , anche se non l’amava come
lei amava lui , nessuno poteva permettersi di criticarlo , di
pensarlo come qualcosa di “sbagliato”
, di “cattivo”
, perché lui non lo era , non lo era mai stato , non con
lei .
Perché era
il suo primo amore , e lo avrebbe difeso , protetto dall’odio
del mondo , da ciò che avrebbe potuto ferirlo .
- Cosa credi di fare ?
Fece forza con le mani
per liberarsi da quegli artigli , ma quando capì che la sua
potenza non era nulla in confronto a quella di Yehouda lo
colpì con un pugno al volto , irradiando un fiotto di
energia che le illuminò gli occhi come una saetta scagliata
troppo in fretta e troppo forte .
- Credi di potermi
contrastare , piccolo Tesseract ? O …
- Zitto ! Non parlare
male di lui !
Yehouda le sorrise in
quel modo strano che le faceva paura , con quella bocca enorme e
sproporzionata che brillava da sotto il cappuccio , ma non ebbe paura ,
non se ne curò .
Perché lui
la sfidava a combattere , a difendersi , ed anche se era
ignorante sui suoi poteri , anche se non capiva come contrastare un
simile nemico non si fece assalire dal panico .
- Vuoi
difenderlo ? Lui , che ti ha usato per avere la tua energia ?
Difenderesti una creatura così abominevole , piccolo
Tesseract ?
Lo fissò
con rabbia , con odio
, chiudendo i pugni e sentendo la pelle bruciare sotto le scariche di
energia che avevano cominciato ad avvolgerla come una coperta
, rassicurante e calda come gli abbracci di papà Bruce .
- Sei così
stupida da difendere un mostro che ti baratterebbe subito per il trono
di Asgard ? Quell’inutile e orribile…
Il fiotto di sangue
blu che le schizzò in viso le macchiò
la palpebra e la bocca , la mano con la quale gli aveva tranciato
l’arto che la teneva prigioniera , il petto che sentiva
palpitare sotto il cuore che chiedeva vendetta , chiedeva giustizia .
Perché Loki
era suo , Loki l’aveva capita e protetta , sempre ,
e non avrebbe permesso a nessuno di chiamarlo “mostro”
.
Non a Yehouda .
A nessuno .
- Piccola sciocca !
Non urlò
quando uno degli artigli la agguantò per un fianco , ma si
limitò a stringere gli occhi e caricare un pugno di energia
per colpirlo , per bruciare lui e le sue parole , per combattere contro
quella creatura che giudicava lei e Loki “sbagliati” .
Ma erano gli altri ad
esserlo .
La creatura dorata che
credeva di conoscerla .
Gli uomini in nero che
pensavano di capirlo .
Yehouda che condannava
lei e quell’amore che nessuno poteva criticare o
comprendere .
Il suo primo e unico
amore .
- Loki non
è cattivo , né un mostro – si
lasciò sfuggire con un soffio mentre la rabbia si
raggomitolava nel suo petto , spingendo per uscire , per trovare sfogo .
- Lui è
gentile , è buono , ed anche se è figlio di
Laufey , anche se è un dio , a me non importa ,
perché papà Bruce mi ha insegnato che amare una
persona significa accettarne i difetti e i pregi .
Sentiva gli occhi
pungere , bruciare per un calore che si irradiava dalla punta delle
dita fino alle radici dei capelli , un formicolio che assieme al pianto
lavava via ogni traccia di paura dal suo viso , dal suo cuore .
- E
difenderli , da tutto e tutti , a non tradirlo , mai , a non
mentirgli . E io lo proteggerò , da te , da chiunque voglia
fargli del male .
Irrigidì la
schiena , drizzando le spalle quando percepì la risata di
Yehouda tutta attorno a sé , assieme ad un respiro pesante ,
irregolare alle sue spalle , ma ora tutto ciò che sentiva
era solo il battito del suo cuore , e la verità delle sue
parole .
- Perché il
mio nome è Astrid , figlia di papà
Bruce , nipote di zio Tony e amica di Pepper ed Estela .
Le ombre si
ingrossavano attorno a lei , si facevano più
soffocanti , ma la luce dentro di lei aumentava , traboccava dai suoi
occhi, dal suo cuore come una cascata di calore fluorescente .
-
Io ti ho creato – sibilò Yehouda
nell’ombra , allargando le braccia che sembravano volerla
stritolare fino a toglierle il respiro – e io posso
distruggerti .
Lo sfrigolio scaturito
dall’incontro delle loro ombre le scoppiò davanti
in una marea di scintille bianche che accolse nei palmi aperti e
luminosi , accecanti come gli occhi che sapeva , divenivano sempre
più bianchi , grandi e puntellati d’azzurro .
Non
strizzò gli occhi quando vide gli artigli calare sulla sua
testa con rabbia , ma quando vide un braccio fermare il colpo
con la sola forza di una mano li sgranò
e trattenne il respiro , incredula .
Poi lo
sentì , quel respiro che ricordava irregolare e caldo contro
il collo mentre la prendeva , e il gelo di quella mano grande e fredda
che ricordava premuta sulla schiena ma che ora sentiva contro il
proprio ventre .
-
Tu !
Lo sentì
sorridere contro la propria tempia , un sorriso che sapeva , nessuno
trovava bello o gentile , ma solo cattivo .
Eppure lei non la
vedeva , tutta quella cattiveria , ma vedeva solo bisogno di essere
compreso , capito , accettato per quello che era.
E lei lo aveva capito
, accettato , amato dalla prima volta che lo aveva visto .
- Lei è mia
! – sibilò Yehouda con la voce che si faceva
sempre più cupa , cattiva , gelida .
Coprì la
mano di Loki con la propria , intrecciando le dita con le
sue per dargli la sua forza , quel potere che lui agognava e
che lei avrebbe ceduto senza pensarci .
Perché lo
amava , e Pepper le aveva detto che per amore si rinunciava a tutto ,
persino a se stessi .
- Questo è
quello che credete tutti , ma ti confesserò un segreto .
Lo sentì
stingerla con più forza , con un profondo senso di
protezione che la fece sorridere , emozionata , mentre la sua luce
sovrastava l’oscurità , il buio , tutto quel
freddo .
- Lei è mia
, è sempre
stata mia .
L’urlo con
il quale Yehouda si gettò su di loro non la fece
sobbalzare o tremare , ma la convinse a brillare
più forte , tanto da accecare se stessa , tanto da
illuminare l’antro nel quale era stata rinchiusa che
fagocitò con le iridi di stelle .
°°°
Il boato che colse la
Stark Tower sovrastò il consueto strombettare dei
taxi di Manhattan , e mentre i primi curiosi si affacciavano dalle
vetrate dei bar per scorgere la causa di quel frastuono , Loki
stringeva Astrid al petto , difendendola con il proprio
mantello dalla fuliggine che vorticava loro attorno .
- Se ne è
andato .
Chinò il
capo per vederla lanciare occhiate scure davanti , dietro e accanto a
loro , in cerca della creatura che popolava i suoi incubi ,
l’essere dalle mani di ferro che non era riuscito a superare
la barriera dello spazio-tempo per invadere la loro realtà .
Eppure c’era
qualcosa che non andava , lì , in quella strada ,
perché si sentiva osservato , accerchiato da nemici che
però non sembravano volersi mostrare .
Poi la fuliggine li
scoprì , e quando i misgardiani lo guardarono , lo riconobbero
, scoppiò il caos .
Un essere umano ,
forse instupidito dalla confusione lo affrontò con un
bastone , spalleggiato da alcuni giovani appena usciti dal bar che
osservarono lui con sfida prima di soffermare lo sguardo sul Tesseract
.
E Loki lo
notò , il desiderio dei loro occhi , la brama ,
l’interesse per una creatura tanto bianca e fragile ,
nascosta nel buio del suo mantello .
- Osi ancora tornare
sul nostro pianeta , mostro !
- Voi , allontanatevi
subito da lui !
- Chiamate la polizia !
Le urla degli esseri
umani erano fastidiose ,e innervosivano il
Tesseract , la facevano tremare contro il suo fianco , e il
saperla spaventata lo infastidiva , lo rendeva irascibile e
nervoso .
Strinse gli occhi
quando vide uno di loro allungare una mano e chiamarla ,
affinchè scappasse dal mostro , affinchè non
fosse testimone della sua follia .
Ma non lo avrebbe
permesso , a nessuno , di portargliela via ancora e ancora .
Perché lei
era l’unica cosa che voleva , che rivendicava come propria ,
ed anche se non avrebbe avuto la sua vendetta su Asgard non gli
importava se questo gli avrebbe permesso di tenerla con
sé .
- Ehi tu ! Piccola !
Vieni qui !
L’uomo le
allungò una mano , costeggiando un' auto per averla tanto
vicina da afferrarla e portarla al sicuro , ma quando Loki
notò il suo movimento lo scacciò con il proprio
bastone , scaraventandolo al di là della colonna di uomini
in divisa con un ringhio basso .
Ma più
aspettava , più gli esseri umani che lo circondavano si
facevano numerosi , aggressivi , violenti , anche se lui non aveva
fatto nulla per meritarsi quell’odio , non ora , non in quel
momento .
Aveva strappato molte
vite in passato , ma loro avevano calpestato il suo orgoglio
, avevano umiliato la sua anima di divinità e
tiranno , e non voleva quell’odio , non ora .
Perché
così facendo il Tesseract ne sarebbe stata vittima
, dell’odio dell’uomo e delle divinità ,
della loro repulsione per il mostro che popolava i racconti di paura
che solevano sciorinare ai bambini per spaventarli.
- Abbassa
l’arma ! Abbassa l’arma ho detto !
-Allontanatevi !
- Nascondetevi nel bar
!
Urlavano , strillavano
ordini che però lui non voleva assecondare ,
perché lo avrebbero catturato e gliel’avrebbero
portata via , di nuovo , senza che lui potesse intervenire , neanche
quella volta .
L’uomo col
bastone lo caricò con un grido , ma ancor prima di sfiorarlo
si trovò in ginocchio sotto il peso del piede con il quale
gli schiacciò il viso , incurante dei suoi uggiolii , delle
sue richieste di aiuto .
Perché
quello non era cambiato , il desiderio di vedere gli altri soffrire ,
non era cambiato , ma quando percepì l’irrigidirsi
del Tesseract al suo fianco si sentì morire .
Il panico ,
l’orrore che lo assalì nel sentirla scivolare via
dalla sua presa gli annebbiò la vista per il dolore di
saperla spaventata da lui , terrorizzata , da lui , ma quando
sentì lo sparo comprese , e capì .
Quando il Tesseract
richiuse gli occhi con un sospiro la pallottola che le si era
conficcata nel petto cadde a terra , rotolando fino ai piedi di Loki
che la fissava con le iridi dilatate
dall’incredulità , dallo sgomento per quel sorriso
sincero e dolce con il quale lei lo fissò prima di
schiudere le palpebre sugli occhi di stelle .
Astrid alzò
una mano con sguardo cupo , caricando il suo palmo di energia per
allontanare tutti quegli uomini che chiamavano Loki mostro , che lo
puntavano con le loro pistole , che desideravano fargli del
male .
E lui non comprese,
non riuscì a capire il perché di quel gesto , il
perché il Tesseract si fosse lasciata sparare pur di
difenderlo , ferire , pur di saperlo al sicuro , e il
perché continuasse , imperterrita , a tornare al suo fianco
, luminosa e pura nonostante lo sporco della sua anima corrotta .
Quando la
sentì stringergli una mano e scaraventare l’uomo
sotto i suoi piedi con un’ondata d’energia non le
sorrise , non la guardò , ma sentì le pupille
tremare per il dolore di sapersi amato , per la prima volta , accettato
, per la prima volta .
Anche se non lo
meritava , anche se non aveva fatto nulla per guadagnarlo .
Un dolore che
però non faceva male , ma che riscaldava le sue membra
stanche e pompava sangue caldo e dolce in quel cuore atrofizzato dal
pianto e dalla solitudine per la sua condizione di bambino odiato e
abbandonato .
- Mostro ! Quella
ragazzina è un mostro !
- Scappate !
- Non avvicinatevi a
lei !
La fissavano con
orrore , con paura , ma Loki non la sentì tentennare al suo
fianco neanche per un momento , non allentò la presa sulla
sua mano , non abbassò la testa .
Guardò
dritto , di fronte a sé , con la mano tesa davanti al viso e
la luce che l’avvolgeva come un’aureola .
- No Astrid ! Ferma !
L’arrivo dei
Vendicatori non lo sorprese , ma lo fece sentire a disagio , nervoso ,
perché il loro ascendente sul Tesseract era considerevole ,
e lei sarebbe corsa da loro al primo richiamo .
Però Astrid
non li raggiunse , si limitò a sorridere loro e a
tendere una mano , dolce e gentile con quello sguardo che si era
ammorbidito nel vedere l’umano che chiamava padre tramutato
in bestia .
Hulk riprese fiato
dopo la corsa , guardando la ragazzina con occhi severi prima di
guardare Loki e stringere le palpebre , ma Astrid ne attirò
l’attenzione pigolando quel ‘papà
che addolcì la bocca del Vendicatore in un ringhio meno
rumoroso.
- Astrid allontanati
da Loki . Ora .
Iron Man
irrigidì il braccio teso con una smorfia nel
vederla negare il capo con foga , aumentando la presa attorno alla mano
dell’alieno con sguardo supplice .
- Loki non
è cattivo – pigolò sincera , tendendo
la mano verso i due uomini per portarli al suo fianco .
Ma l’eroe
sembrò tentennare , scambiando uno sguardo con Hulk prima di
sentire il sibilo di Pepper dietro le spalle .
E quando la donna si
piegò su se stessa per riprendere fiato lanciò
una lunga occhiata alla loro bambina e al prigioniero intergalattico
prima di appoggiarsi ad Iron Man e pregarlo di ascoltarla .
L’ennesima
occhiata diffidente dei due Vendicatori riuscì a farle
perdere la pazienza , e fu con voce stanca e stizzita che gli
urlò contro .
- Se non volete
fidarvi di lui , o delle mie parole , fidatevi di Astrid ! Non
è forse la vostra bambina ?
Hulk
soffocò un sobbalzo a quell’urlo , osservando con
le folte sopracciglia aggrottate la manina di Astrid , tenera e
desiderosa di quel contatto , così bisognosa di aiuto che il
dottore la afferrò di scatto , ritrovandosi con il palmo
metallico dell’eroe sotto il suo .
Tony Stark gli
riversò un’occhiata colma di boria prima di
osservare Loki e fulminarlo con lo sguardo .
- Lo faccio per lei ,
non per te . Chiaro Udinì ?
Astrid
scoppiò in una risata divertita prima che una voce
sovrastasse il ringhio di Loki , il tono annoiato di un uomo biondo
, in giacca e cravatta che applaudiva con indolenza dal
marciapiede .
- Una scena davvero
commuovente , ma dovete scusarmi signori , se ora intervengo nel vostro
quadretto familiare .
Signorina Hill ?
Maria
fuoriuscì dall’ombra del tendone con sguardo
granitico , le braccia avvolte attorno ad un fucile che puntava senza
remore contro il prigioniero intergalattico , la minaccia che Hulk
provò a contrastare nel vederla ondeggiare la canna verso la
sua bambina .
Ma ancor prima di
intervenire , una pioggia di catene gli cadde addosso assieme alle
sagome scure dei soldati dello S.H.I.E.L.D. mentre il
Capitano Bertram puntava il suo sguardo scuro sul Tesseract .
Uno sguardo nel quale
Loki lesse desiderio , brama , ma ambizione , un’orribile e
gelida ambizione .
- Prendetela !
Lo sparo
mancò il bersaglio quando Loki , afferrata per le spalle il
Tesseract , corse via , spinto da Iron Man che
liberò il compagno con uno sbuffo infastidito prima di
trovarsi con lo scudo di Capitan America nello stomaco .
- Avevo sentito puzza
di gelatina di sottomarca.
L’eroe
d’America colpì il miliardario con rabbia ,
chinandosi su di lui per sibilargli in faccia il suo disgusto .
- Hai tradito la tua
patria – lo accusò mordace mentre la Vedova Nera
invitava il dottore a calmarsi con una siringa che gli
piantò nel braccio con una smorfia contrariata .
Tony Stark si
dimenò nella presa dell’eroe con rabbia ,
sputandogli in faccia con occhi feroci .
- Ma non ho tradito il
mio cuore , stupido soldatino pieno di steroidi !
L’ennesimo
calcio lo costrinse a tacere , e quando Iron Man
voltò il capo osservò Hulk farsi forza per non
abbandonarsi al sonno , gli occhi neri attirati dalla
figura che correva tra la folla assieme a Pepper e Astrid .
La donna fece appena
in tempo a gridare all’alieno di infilarsi nella 225esima
prima di venire atterrata da un soldato sotto gli occhi increduli di
Astrid , stretta tra le braccia di Loki che correva con rabbia .
Perché la
sua era una continua fuga , dal mondo , da una vita che non aveva mai
amato solo per guadagnare la libertà che gli
veniva sempre strappata , e che ora , nuovamente , gli
scivolava via sotto la forza dello stesso dannato
martello .
Quando Thor si
avventò sul fratello fu accorto nello strappargli dalle mani
il Tesseract prima di imprigionarlo nelle manette asgardiane, mentre
Astrid rotolava sull’asfalto prima di cozzare contro un paio
di gambe inguainate in un completo di alta sartoria .
E quando il Capitano
Bertram la ebbe davanti , con la fonte di energia illimitata
più preziosa dell’universo ai suoi piedi
, non potè che sorridere e prenderle il viso in
una mano , osservando con delizia le galassie che quella piccola
creatura racchiudeva nei suoi occhi di stelle .
- Non la toccare !
Il sibilo di Loki
venne soffocato dalla maschera che il dio dei fulmini lo costrinse ad
indossare prima che Thor osservasse il fratello con compassione e
pietà .
- Ho dovuto
farlo , Loki . Loro sanno come curarla , il dottor Selvig
riuscirà a curarla .
Eppure Loki avrebbe
voluto urlare che non c’era nulla da curare , che non
c’era nulla di sbagliato nel Tesseract , nulla di
cattivo o errato in lei .
Non in quegli occhi
che lo guardavano sull’orlo delle lacrime .
Non in quelle labbra
che tremando cantilenava il suo nome .
- Lasciatela stare !
– strillò Pepper nel vedere quell’uomo
accarezzare la guancia di Astrid con un ghigno sardonico , saggiando la
paura di quello sguardo che si venò d’azzurro
quando lei provò a colpirlo con un pugno che non ebbe
neanche il tempo di sfiorarlo .
E quando Iron Man vide
la bambina accasciarsi con una mano pressata sul cuore ,
capì cos’era quel suono sottile che solo grazie
alla tecnologia della sua armatura poteva captare .
Le onde emesse del
*vibranio metallico che l’uomo teneva sotto la giacca e che
faceva tremare il Tesseract come se fosse in preda a fitte lancinanti .
Hulk
ringhiò quando incrociò le iridi lucide
della figlia prima che il Capitano Bertram la prendesse con decisione
tra le braccia , zittendo i mugolii di dolore della ragazzina con un
sibilo stizzito .
L’ombra
dell’Elivelivolo inghiottì ogni luce ,
ogni sguardo lucido e straziato , persino la scia luminosa che Astrid
si lasciava alle spalle mano a mano che le onde del vibranio le
causavano l’ennesimo spasmo di dolore .
Perché Tony
, tempo addietro , aveva scoperto dai suoi esami dove fosse
contenuto il potere del cubo cosmico , protetto da una spessa sfera di
adamantio che come una gabbia toracica cingeva il centro del potere del
Tesseract , il cuore di Astrid.
E solo un oggetto
poteva disperdere le particelle che componevano il metallo
più resistente dell’universo , quella lega
metallica che permetteva ad Astrid di non implodere sotto la
scia dell’energia cosmica .
Il vibranio metallico
che l’uomo in giacca e cravatta nascose all’interno
del taschino mentre Astrid guardava alle sue spalle , le iridi dilatate
per la paura e il dolore .
Il dolore per la
visione della sua famiglia ridotta in ginocchio e di Loki ,
prigioniero della creatura dorata .
E per la prima volta
Astrid imparò una lezione importante che nessuno
le aveva mai insegnato .
Quella più
difficile , quella più crudele .
Perché non
ci sarebbe stata pace per nessuno di loro fino a quando lei sarebbe
esistita .
Perché il
desiderio di onnipotenza non avrebbe mai smesso di smuovere
l’uomo , di fargli compiere le azioni
più riprovevoli e inumane.
Come il strappare una
bambina dalle braccia della sua famiglia e disintegrarle il cuore pur
di ricevere potere .
Il potere che Yehouda
tornò a rivendicare , nella sua testa , quando chiuse gli
occhi .
Un potere che lei non
conosceva ma che tutti attribuivano a loro stessi , alle loro razze ,
ai loro figli .
Anche se apparteneva a
lei , anche se nessuno , in tutti quei secoli , avesse provato la cosa
più semplice , la prima cosa che papà Bruce le
aveva insegnato .
Chiedere il permesso ,
con gentilezza , per avere una cosa che non era propria .
Anche se era inanimata
, anche se , all’apparenza , l’oggetto non sembrava
avere nè un cuore , né dei sentimenti .
Continua…
* Vibranio :
è un metallo immaginario del mondo Marvel , indistruttibile
che si trova in natura , capace attraverso delle onde-antimetalliche di
liquefare l’adamantio .
Ringrazio tutti per
l’attenzione , un saluto
Gold
eyes
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