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Autore: Hagne    18/09/2012    1 recensioni
"Quando un Re senza trono, ridotto in schiavitù, torna alla ribalta.
Quando degli dei, infrangendo le regole, compiono una blasfemia.
Quando ciò che non dovrebbe esistere nasce, cresce e uccide.
Allora nasce questa storia.
Una storia di amore, odio, rancore, e crescita.
Perchè il confine tra bene e male è labile, precario, e non sempre ciò che sembra giusto, lo è davvero"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Heart Of Everything '
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“I know I should stop believing
I know that there's no retrieving
It's over now
What have you done”

[…]
“I've been waiting for someone like you
But now you are slipping away
What have you done now
Why, Why does fate make us suffer
There's a curse between us
Between me and you “

(What have you done – Within Temptation )





- Allora ?
La voce irrequieta di Tony precedette il ronzio con il quale Javis provò a prender tempo , titubante , prima di sollecitare con l’ennesima scarica il corpicino immobile sul ripiano del laboratorio .
L’esile figura che Bruce Banner osservava con gli occhiali un po’ sbilenchi sul viso tirato e segnato da profonde occhiaie violacee , residui delle notti insonni che il dottore aveva passato al capezzale di Astrid .
Eppure lei continuava a rimanere immobile , silente , e fredda  , tanto fredda da costringere  Pepper a riscaldarla con una coperta isotermica per non farla andare in ipotermia .
Dopo l’implosione di radiazioni gamma che aveva investito la costa a seguito dell’urlo di Astrid  , il miliardario  aveva impiegato una manciata di secondi per raggiungere la Stark Tower in volo e urlare a Javis di farla rinvenire .
Ma a nulla erano valse le sollecitazioni esterne , o le iniezioni di energia per scatenare una reazione delle sue particelle instabili , perché lei aveva continuato a brillare ad intermittenza , a rischiarare i loro volti tirati con quella scia bluastra che lanciava segnali nell’universo .
A chi non lo sapevano , ma non importava , non quando Astrid continuava a non rispondere ai lamenti  di Bruce  , o al tono ferito e spossato di Tony .
- È inutile che continuiate a curarla , non ne vale la pena .
Quella di Thor era stata una sentenza glaciale , severa e impassibile , come se la visione del Tesseract incosciente non smuovesse la sua compassione di dio , la sua sensibilità di uomo , quasi la consapevolezza di vederla perire in silenzio non lo riguardasse .
Ma era in presenza di esseri umani  , e per quanto la sua onniscienza divina lo rendesse superiore a loro , lui non avrebbe mai potuto capire il dolore di una perdita di quelle proporzioni ,o  la sofferenza per quella sensazione di impotenza che rendeva due delle menti più brillanti dell’universo miseri sacchi di carne piegati dal fato .
Un destino crudele se era Astrid a pagarne le conseguenze  , per una colpa che non aveva , che  non aveva mai avuto .
Quando la tazza si schiantò sulla corazza metallica del dio ,  Loki non si stupì di come la bionda misgardiana tenesse la mano alzata chiusa a pugno , le labbra tremolanti al pari di quelle pupille che sembravano lanciare maledizioni irrepetibili .
Perché Pepper era nauseata da quell’indifferenza , irritata dallo sguardo sapiente e severo con il quale il dio dei fulmini osserva la loro bambina .
Loro , non del mondo , non dell’universo , e neanche di una popolazione divina e ultratecnologica  , ma  loro , semplicemente .
 E neanche il dio del tuono poteva permettersi di avanzare pretese sulla loro bambina , non ne aveva il diritto , non ne aveva il permesso .
- Fuori di qui ! – strillò Pepper con voce rotta , irrigidendo il braccio che aveva allungato con un gesto stizzito- fuori  ho detto !
Thor la osservò in silenzio , con comprensione , ma lui non poteva capirla , non ci sarebbe mai riuscito , non avrebbe dovuto neanche provarci  .
Perché lei era una donna , era un essere umano , e la consapevolezza che Astrid stesse soffrendo sotto ai loro occhi la rendeva furiosa con se stessa e il mondo  .
- Fuori !  
Javis inviò un sibilo nel percepire l’urlo della donna infrangere quasi la barriera del suono per quanto fu stridulo , ma quando Tony afferrò malamente il dio per un braccio , scortandolo fuori dal laboratorio con occhi pesti ,  la donna rilasciò un sospiro stanco , lanciando un’occhiata tirata al dottore .
- Va a riposarti , bado io a lei .
Bruce sgranò le pupille lucide di sonno , incredulo , perché  allontanarsi da Astrid lo avrebbe ucciso , lasciare il piccolo palmo che stritolava tra le mani da ore  ,  lo avrebbe ucciso .
E lui non poteva lasciarla  , non poteva abbandonarla , perché lei aveva bisogno di lui , del suo ‘papà , ma soprattutto   , era lui ad aver bisogno di Astrid .
Dei suoi sorrisi gentili e straordinariamente sinceri .
Dei suoi occhi che profumavano di stelle e racchiudevano un universo che lo illuminava ogni qual volta lei lo guardava .
Di quella voce tenera e titubante che lo chiamava ‘papà , che lo faceva sentire voluto , che lo faceva sentire normale , per una volta nella sua vita .
- Non preoccuparti , non le succederà nulla .
Pepper sapeva quanto la sua richiesta fosse costata al dottore , quanta sofferenza aveva scatenato nell’uomo nel separarlo da Astrid , ma c’era qualcun altro che soffriva , in silenzio , osservando la loro bambina nell’angolo più umido e buio del laboratorio .
 Loki osservava le manette che gli serravano i polsi con indolenza  , sollevando lo sguardo ogni qual volta il bip che segnava il battito del Tesseract rallentava , facendosi più silenzioso , più doloroso all’ascolto .

Quando vide la donna tendergli la mano non si capacitò di quel gesto , né dello sguardo gentile con il quale la misgardiana lo invitava ad alzarsi , ma ne fu diffidente , irritato .
Lui non aveva bisogno della compassione di una donna , di un misero essere umano , ma di una voce , di un abbraccio che ora avrebbe riscoperto sorprendentemente gelido se avesse abbracciato il Tesseract .
Una stretta che lo aveva scaldato e che lui rivoleva , non per carpirne il potere  , ma per risentirne la morbidezza , l’amore.
- Non ti forzerò a toccarmi , se il pensiero ti infastidisce , ma se vuoi andarle vicino questo è il momento giusto – e così dicendo gli si allontanò , dandogli le spalle per trafficare con il computer che monitorava i battiti di Astrid .
Loki tentennò un attimo , una manciata di secondi che gli costarono un battito  doloroso del cuore quando percepì il sospiro fuggevole del Tesseract , un suono che guidò i suoi piedi e le sue mani .
E quando la toccò , la nausea lo assalì con violenza .
Perché era fredda , più fredda di lui , e il vederla con le palpebre chiuse gli costò l’ennesimo spasmo a quel cuore che non aveva mai tremato davanti a nulla .
Non davanti al dolore per l’abbandono di suo padre .
Non davanti alla solitudine della sua esistenza .
Mentre ora , agonizzante , quel pezzo di carne e sangue che il dio pensava di aver ucciso assieme all’innocenza e alla comprensione chiedeva sollievo , chiedeva conforto .
Un conforto che le labbra  bluastre del Tesseract non potevano concedergli , e neanche quel corpo bianco che aveva posseduto , desiderato fino a morirne  , fino a impazzire e cedere alla brama di averla .
Perché anche se non aveva mai avuto nulla di suo , nulla che valesse la pena rivendicare , il pensiero che lei fosse con l’essere che le causava quelle ferite , il pensiero che lui la stesse toccando , ancora , sotto i suoi occhi , lo spinse a porle una mano sul ventre e a dilatare  le pupille.
Quando Javis lanciò uno squillo d’allarme Pepper fu la prima a guardare   , a vedere , a sopprimere con una mano il gemito di sorpresa nel vederlo .- Cosa credi di fare ?
Tony  , accorso alle urla della compagna e al richiamo di Javis fu sbalzato indietro quando provò ad afferrare una spalla del dio , scacciato da una scarica di energia che ora percorreva il corpo della divinità come un’onda .
E quando Loki sgranò gli occhi perse coscienza di ogni cosa ,  delle urla del fratello , delle minacce dei Vendicatori , dei richiami della donna .
Perché era un’altra la voce che lui cercava  , nel buio della sua mente .
Quel flebile sussurro che cominciava ad udire mano a mano che l’oscurità lo avvolgeva in silenzio , fredda e stridente come la risata di un mostro dai denti di metallo .
La creatura che cominciava a stagliarsi lì , nel buio , su di lui , e sulla figura bianca che piangeva , stretta su se stessa , mentre lui le accarezzava i capelli con dita di ferro .






°°°





Respirare le veniva difficile .
Smetterla di piangere , le veniva difficile .
E intanto Yehouda rideva delle sue lacrime , accarezzandole la testa per saggiare il dolore che le pizzicava gli occhi e la pelle , come una scarica che le pungeva il fianco e il petto .
Ma non aveva la forza di scacciarlo , di allontanarsi per rimanere sola e piangere  in pace , perché non aveva più forza , né voglia di costringersi ad essere felice , ad essere forte .
“Felice”  , le scappò un singhiozzo a quel pensiero , asciugandosi gli occhi con le maniche dell’ abito per guardare il buio che la cingeva nel suo abbraccio freddo e soffocante .
Buio sopra , dietro , dentro di lei , quella nuvola nera che nascondeva e divorava ogni stilla di calore che ancora le ammorbidiva il sorriso o la linea degli occhi .
Perché oramai persino  sorridere le veniva difficile .
- Sei triste  ,  mio piccolo Tesseract ?
Si sentì tirare in piedi con uno strattone , e quando le braccia di Yehouda le avvolsero la vita sentì un senso di nausea arrampicarsi nel suo stomaco  spingendo sulla bocca per uscire , ma c’era la mano di lui a chiuderla , a pressarla con quegli artigli che le graffiarono violentemente la guancia e il mento .
Uno spruzzo di sangue gli sporcò il cappuccio , ma Yehouda continuava a fissarla e a sorridere , soffiandole in viso un alito di vento gelato che le ghiacciò le ciglia e le lacrime .
- Non credevo che vederti soffrire così mi avrebbe reso tanto euforico .
C’era qualcosa di “sbagliato”nel suo modo di parlare , di ridere , di guardarla , qualcosa che lo rendeva brutto ai suoi occhi .
E quando le  affondò la mano nella gola capì che lui amava farle del male , amava vederla sanguinare , sentirla chiedere aiuto a qualcuno che non sarebbe mai andato in suo soccorso , non più .
- Innamorarti  di un dio ! E non di un dio qualunque , ma del miserabile e inutile figlio di Laufey!
Sgranò gli occhi , inquieta , quando udì quelle parole che sapevano di cose “sbagliate”  , di cose “brutte”  , le parole con le quali  Yehouda parlava di Loki , del suo Loki .
E anche se lui desiderava solo il suo potere , anche se non l’amava come lei  amava lui , nessuno poteva permettersi di criticarlo , di pensarlo come qualcosa di “sbagliato”  ,  di “cattivo”  , perché lui non lo era , non lo era mai stato , non con lei  .
Perché era il suo primo amore , e lo avrebbe difeso , protetto dall’odio del mondo , da ciò che avrebbe potuto ferirlo  .
- Cosa credi di fare ?
Fece forza con le mani per liberarsi da quegli artigli , ma quando capì che la sua potenza  non era nulla in confronto a quella di Yehouda lo colpì con un pugno al volto , irradiando un fiotto di energia che le illuminò gli occhi come una saetta scagliata troppo in fretta e troppo forte .
- Credi di potermi contrastare , piccolo Tesseract ? O  …
- Zitto ! Non parlare male di lui !
Yehouda le sorrise in quel modo strano che le faceva paura , con quella bocca enorme e sproporzionata che brillava da sotto il cappuccio , ma non ebbe paura , non se ne curò .
Perché lui la sfidava a combattere  , a difendersi , ed anche se era ignorante sui suoi poteri , anche se non capiva come contrastare un simile nemico non si fece assalire dal panico .
 - Vuoi difenderlo ? Lui , che ti ha usato per avere la tua energia ? Difenderesti una creatura così abominevole , piccolo Tesseract ?
Lo fissò con rabbia , con odio , chiudendo i pugni e sentendo la pelle bruciare sotto le scariche di energia che avevano cominciato ad avvolgerla come una coperta  , rassicurante e calda come gli abbracci di papà Bruce .
- Sei così stupida da difendere un mostro che ti baratterebbe subito per il trono di Asgard ? Quell’inutile e orribile…
Il fiotto di sangue blu che  le schizzò in viso le macchiò la palpebra e la bocca , la mano con la quale gli aveva tranciato l’arto che la teneva prigioniera , il petto che sentiva palpitare sotto il cuore che chiedeva vendetta , chiedeva giustizia .
Perché Loki era suo , Loki l’aveva capita e protetta , sempre ,  e non avrebbe permesso a nessuno di chiamarlo “mostro” .
Non a Yehouda .
A nessuno .
- Piccola sciocca !
Non urlò quando uno degli artigli la agguantò per un fianco , ma si limitò a stringere gli occhi e caricare un pugno di energia per colpirlo , per bruciare lui e le sue parole , per combattere contro quella creatura che giudicava lei e Loki “sbagliati” .
Ma erano gli altri ad esserlo .
La creatura dorata che credeva di conoscerla .
Gli uomini in nero che pensavano di capirlo .
Yehouda che condannava lei e quell’amore che nessuno poteva criticare o comprendere  .
Il suo primo e unico amore .
- Loki non è cattivo , né un mostro – si lasciò sfuggire con un soffio mentre la rabbia si raggomitolava nel suo petto , spingendo per uscire , per trovare sfogo .
- Lui è gentile , è buono , ed anche se è figlio di Laufey , anche se è un dio , a me non importa  , perché papà Bruce mi ha insegnato che amare una persona significa accettarne i difetti e i pregi .
Sentiva gli occhi pungere , bruciare per un calore che si irradiava dalla punta delle dita fino alle radici dei capelli , un formicolio che assieme al pianto lavava via ogni traccia di paura dal suo viso , dal suo cuore .
- E  difenderli , da tutto e tutti , a non tradirlo , mai ,  a non mentirgli . E io lo proteggerò , da te , da chiunque voglia fargli del male .
Irrigidì la schiena , drizzando le spalle quando percepì la risata di Yehouda tutta attorno a sé , assieme ad un respiro pesante , irregolare alle sue spalle , ma ora tutto ciò che sentiva era solo il battito del suo cuore , e la verità delle sue parole .
- Perché il mio nome è Astrid , figlia  di papà Bruce , nipote di zio Tony e amica  di Pepper ed Estela .
Le ombre si ingrossavano attorno a lei , si facevano più  soffocanti , ma la luce dentro di lei aumentava , traboccava dai suoi occhi, dal suo cuore come una cascata di calore fluorescente .
-   Io ti ho creato – sibilò Yehouda nell’ombra , allargando le braccia che sembravano volerla stritolare fino a toglierle il respiro – e io posso distruggerti  .
Lo sfrigolio scaturito dall’incontro delle loro ombre le scoppiò davanti in una marea di scintille bianche che accolse nei palmi aperti e luminosi , accecanti come gli occhi che sapeva , divenivano sempre più bianchi , grandi e puntellati d’azzurro .
 Non strizzò gli occhi quando vide gli artigli calare sulla sua testa con rabbia  , ma quando vide un braccio fermare il colpo con la sola forza di una mano  li sgranò  e trattenne il respiro  , incredula .
Poi lo sentì , quel respiro che ricordava irregolare e caldo contro il collo mentre la prendeva , e il gelo di quella mano grande e fredda che ricordava premuta sulla schiena ma che ora sentiva contro il proprio ventre .
-  Tu !
Lo sentì sorridere contro la propria tempia , un sorriso che sapeva , nessuno trovava bello o gentile , ma solo cattivo .
Eppure lei non la vedeva , tutta quella cattiveria , ma vedeva solo bisogno di essere compreso  , capito , accettato per quello che era.
E lei lo aveva capito , accettato , amato dalla prima volta che lo aveva visto .
- Lei è mia ! – sibilò Yehouda con la voce che si faceva sempre più cupa , cattiva , gelida .
Coprì la mano di Loki con la propria , intrecciando le  dita con le sue  per dargli la sua forza , quel potere che lui agognava e che lei avrebbe ceduto senza pensarci .
Perché lo amava , e Pepper le aveva detto che per amore si rinunciava a tutto , persino a se stessi .
- Questo è quello che credete tutti , ma ti confesserò un segreto .
Lo sentì stingerla con più forza , con un profondo senso di protezione che la fece sorridere , emozionata , mentre la sua luce sovrastava l’oscurità , il buio , tutto quel freddo .
- Lei è mia , è sempre  stata mia .
L’urlo con il quale Yehouda si gettò su di loro non la fece sobbalzare  o tremare , ma la convinse a brillare più forte , tanto da accecare se stessa , tanto da illuminare l’antro nel quale era stata rinchiusa che fagocitò con le iridi di stelle .







°°°


   



Il boato che colse la Stark Tower sovrastò il consueto strombettare  dei taxi di Manhattan , e mentre i primi curiosi si affacciavano dalle vetrate dei bar per scorgere la causa di quel frastuono , Loki stringeva Astrid al petto , difendendola  con il proprio mantello dalla fuliggine che vorticava loro attorno .
- Se ne è andato .
Chinò il capo per vederla lanciare occhiate scure davanti , dietro e accanto a loro , in cerca della creatura che  popolava i suoi incubi , l’essere dalle mani di ferro che non era riuscito a superare la barriera dello spazio-tempo per invadere la loro realtà .
Eppure c’era qualcosa che non andava , lì , in quella strada , perché si sentiva osservato , accerchiato da nemici che però non sembravano volersi mostrare .
Poi la fuliggine li scoprì , e quando i misgardiani lo guardarono , lo riconobbero  , scoppiò il caos .
Un essere umano , forse instupidito dalla confusione lo affrontò con un bastone , spalleggiato da alcuni giovani appena usciti dal bar che osservarono lui con sfida prima di soffermare lo sguardo sul Tesseract .
E Loki lo notò , il desiderio dei loro occhi , la brama , l’interesse per una creatura tanto bianca e fragile , nascosta nel buio del suo mantello .
- Osi ancora tornare sul nostro pianeta , mostro !
- Voi , allontanatevi subito da lui !
- Chiamate la polizia !
Le urla degli esseri umani erano fastidiose  ,e  innervosivano il Tesseract  , la facevano tremare contro il suo fianco , e il saperla spaventata lo infastidiva  , lo rendeva irascibile e nervoso .
Strinse gli occhi quando vide uno di loro allungare una mano e chiamarla , affinchè scappasse dal mostro , affinchè non fosse testimone della sua follia  .
Ma non lo avrebbe permesso , a nessuno , di portargliela via  ancora e ancora .
Perché lei era l’unica cosa che voleva , che rivendicava come propria , ed anche se non avrebbe avuto la sua vendetta su Asgard non gli importava  se questo gli avrebbe permesso di tenerla con sé .
- Ehi tu ! Piccola ! Vieni qui !
L’uomo le allungò una mano , costeggiando un' auto per averla tanto vicina da afferrarla e portarla al sicuro , ma quando Loki notò il suo movimento lo scacciò con il proprio bastone , scaraventandolo al di là della colonna di uomini in divisa con un ringhio basso .
Ma più aspettava , più gli esseri umani che lo circondavano si facevano numerosi , aggressivi , violenti , anche se lui non aveva fatto nulla per meritarsi quell’odio , non ora , non in quel momento .
Aveva strappato molte vite in passato  , ma loro avevano calpestato il suo orgoglio ,  avevano umiliato la sua anima di divinità e tiranno , e non voleva quell’odio , non ora .
Perché così facendo il  Tesseract ne sarebbe stata vittima , dell’odio dell’uomo e delle divinità , della loro repulsione per il mostro che popolava i racconti di paura che solevano sciorinare  ai bambini per spaventarli.
- Abbassa l’arma ! Abbassa l’arma ho detto !
-Allontanatevi !
- Nascondetevi nel bar !
Urlavano , strillavano ordini che però lui non voleva assecondare , perché lo avrebbero catturato e gliel’avrebbero portata via , di nuovo , senza che lui potesse intervenire , neanche quella volta .
L’uomo col bastone lo caricò con un grido , ma ancor prima di sfiorarlo si trovò in ginocchio sotto il peso del piede con il quale gli schiacciò il viso , incurante dei suoi uggiolii , delle sue richieste di aiuto .
Perché quello non era cambiato , il desiderio di vedere gli altri soffrire , non era cambiato , ma quando percepì l’irrigidirsi del Tesseract al suo fianco  si sentì morire .
Il panico  , l’orrore che lo assalì nel sentirla scivolare via dalla sua presa gli annebbiò la vista per il dolore di saperla spaventata da lui , terrorizzata , da lui , ma quando sentì lo sparo comprese , e capì .
Quando il Tesseract richiuse gli occhi con un sospiro la pallottola che le si era conficcata nel petto cadde a terra , rotolando fino ai piedi di Loki che la fissava con le iridi dilatate dall’incredulità , dallo sgomento per quel sorriso sincero e dolce con il quale lei lo fissò  prima di schiudere le palpebre sugli occhi di stelle .
Astrid alzò una mano con sguardo cupo , caricando il suo palmo di energia per allontanare tutti quegli uomini che chiamavano Loki mostro , che lo puntavano con le loro pistole , che desideravano fargli del male  .
E lui non comprese, non riuscì a capire il perché di quel gesto , il perché il Tesseract si fosse lasciata sparare pur di difenderlo , ferire  , pur di saperlo al sicuro , e il perché continuasse , imperterrita , a tornare al suo fianco , luminosa e pura nonostante lo sporco della sua anima corrotta .
Quando la sentì stringergli una mano e scaraventare l’uomo sotto i suoi piedi con un’ondata d’energia non le sorrise , non la guardò , ma sentì le pupille tremare per il dolore di sapersi amato , per la prima volta , accettato , per la prima volta .
Anche se non lo meritava , anche se non aveva fatto nulla per guadagnarlo .
Un dolore che però non faceva male , ma che riscaldava le sue membra stanche e pompava sangue caldo e dolce in quel cuore atrofizzato dal pianto e dalla solitudine per la sua condizione di bambino odiato e abbandonato .
- Mostro ! Quella ragazzina è un mostro !
- Scappate !
- Non avvicinatevi a lei !
La fissavano con orrore , con paura , ma Loki non la sentì tentennare al suo fianco neanche per un momento , non allentò la presa sulla sua mano , non abbassò la testa .
Guardò dritto , di fronte a sé , con la mano tesa davanti al viso e la luce che l’avvolgeva come un’aureola .
- No Astrid ! Ferma !
L’arrivo dei Vendicatori non lo sorprese , ma lo fece sentire a disagio , nervoso , perché il loro ascendente sul Tesseract era considerevole , e lei sarebbe corsa da loro al primo richiamo .
Però Astrid non li raggiunse , si limitò a sorridere loro  e a tendere una mano , dolce e gentile con quello sguardo che si era ammorbidito nel vedere l’umano che chiamava padre tramutato in bestia .
Hulk riprese fiato dopo la corsa , guardando la ragazzina con occhi severi prima di guardare Loki e stringere le palpebre , ma Astrid ne attirò l’attenzione pigolando quel ‘papà che addolcì la bocca del Vendicatore in un ringhio meno rumoroso.
- Astrid allontanati da Loki . Ora .
Iron Man irrigidì il braccio teso con una smorfia nel vederla negare il capo con foga , aumentando la presa attorno alla mano dell’alieno con sguardo supplice .
- Loki non è cattivo – pigolò sincera , tendendo la mano verso i due uomini per portarli al suo fianco  .
Ma l’eroe sembrò tentennare , scambiando uno sguardo con Hulk prima di sentire il sibilo di Pepper dietro le spalle .
E quando la donna si piegò su se stessa per riprendere fiato lanciò una lunga occhiata alla loro bambina e al prigioniero intergalattico prima di appoggiarsi ad Iron Man e pregarlo di ascoltarla .
L’ennesima occhiata diffidente dei due Vendicatori riuscì a farle perdere la pazienza , e fu con voce stanca e stizzita che gli urlò contro .
- Se non volete fidarvi di lui , o delle mie parole , fidatevi di Astrid ! Non è forse la vostra bambina ?
Hulk soffocò un sobbalzo a quell’urlo , osservando con le folte sopracciglia aggrottate la manina di Astrid , tenera e desiderosa di quel contatto , così bisognosa di aiuto che il dottore la afferrò di scatto , ritrovandosi con il palmo metallico dell’eroe sotto il suo .
Tony Stark gli riversò un’occhiata colma di boria prima di osservare Loki e fulminarlo con lo sguardo .
- Lo faccio per lei , non per te . Chiaro Udinì ?
Astrid scoppiò in una risata divertita prima che una voce sovrastasse il ringhio di Loki , il tono annoiato di un uomo biondo ,  in giacca e cravatta che applaudiva con indolenza dal marciapiede .
- Una scena davvero commuovente , ma dovete scusarmi signori , se ora intervengo nel vostro quadretto familiare .
Signorina Hill ?
Maria fuoriuscì dall’ombra del tendone con sguardo granitico , le braccia avvolte attorno ad un fucile che puntava senza remore contro il prigioniero intergalattico , la minaccia che Hulk provò a contrastare nel vederla ondeggiare la canna verso la sua bambina .
Ma ancor prima di intervenire , una pioggia di catene gli cadde addosso assieme alle sagome scure dei soldati dello S.H.I.E.L.D.  mentre il Capitano Bertram puntava il suo sguardo scuro sul Tesseract .
Uno sguardo nel quale Loki lesse desiderio , brama , ma ambizione , un’orribile e gelida ambizione .
- Prendetela !
Lo sparo mancò il bersaglio quando Loki , afferrata per le spalle il Tesseract  , corse via , spinto da Iron Man che liberò il compagno con uno sbuffo infastidito prima di trovarsi con lo scudo di Capitan America nello stomaco .
- Avevo sentito puzza di gelatina di sottomarca.
L’eroe d’America colpì il miliardario con rabbia , chinandosi su di lui per sibilargli in faccia il suo disgusto .
- Hai tradito la tua patria – lo accusò mordace mentre la Vedova Nera invitava il dottore a calmarsi con una siringa che gli piantò nel braccio con una smorfia contrariata .
Tony Stark si dimenò nella presa dell’eroe con rabbia , sputandogli in faccia con occhi feroci .
- Ma non ho tradito il mio cuore , stupido soldatino pieno di steroidi !
L’ennesimo calcio lo costrinse a tacere  , e quando Iron Man voltò il capo osservò Hulk farsi forza per non abbandonarsi al sonno  , gli occhi neri attirati dalla figura  che correva tra la folla assieme a Pepper e Astrid .
La donna fece appena in tempo a gridare all’alieno di infilarsi nella 225esima prima di venire atterrata da un soldato sotto gli occhi increduli di Astrid , stretta tra le braccia di Loki che correva con rabbia .
Perché la sua era una continua fuga , dal mondo , da una vita che non aveva mai amato solo per guadagnare  la libertà che gli veniva sempre strappata  , e che ora , nuovamente , gli scivolava via sotto la forza dello stesso dannato  martello .
Quando Thor si avventò sul fratello fu accorto nello strappargli dalle mani il Tesseract prima di imprigionarlo nelle manette asgardiane, mentre Astrid rotolava sull’asfalto prima di cozzare contro un paio di gambe inguainate in un completo di alta sartoria .
E quando il Capitano Bertram la ebbe davanti  , con la fonte di energia illimitata più preziosa dell’universo ai suoi piedi ,  non potè che sorridere e prenderle il viso in una mano , osservando con delizia le galassie che quella piccola creatura racchiudeva nei suoi occhi di stelle .
- Non la toccare !
Il sibilo di Loki venne soffocato dalla maschera che il dio dei fulmini lo costrinse ad indossare prima che Thor osservasse il fratello con compassione e pietà .
- Ho dovuto farlo  , Loki . Loro sanno come curarla , il dottor Selvig riuscirà a curarla .
Eppure Loki avrebbe voluto urlare che non c’era nulla da curare , che non c’era nulla di sbagliato nel Tesseract  , nulla di cattivo o errato in lei .
Non in quegli occhi che lo guardavano sull’orlo delle lacrime .
Non in quelle labbra che tremando cantilenava il suo nome .
- Lasciatela stare ! – strillò Pepper nel vedere quell’uomo accarezzare la guancia di Astrid con un ghigno sardonico , saggiando la paura di quello sguardo che si venò d’azzurro quando lei provò a colpirlo con un pugno che non ebbe neanche il tempo di sfiorarlo .
E quando Iron Man vide la bambina accasciarsi con una mano pressata sul cuore , capì cos’era quel suono sottile che solo grazie alla tecnologia della sua armatura poteva captare .
Le onde emesse del *vibranio metallico che l’uomo teneva sotto la giacca e che faceva tremare il Tesseract come se fosse in preda a fitte lancinanti .
Hulk ringhiò quando  incrociò le iridi lucide della figlia prima che il Capitano Bertram la prendesse con decisione tra le braccia , zittendo i mugolii di dolore della ragazzina con un sibilo stizzito .
L’ombra dell’Elivelivolo inghiottì ogni luce  , ogni sguardo lucido e straziato , persino la scia luminosa che Astrid si lasciava alle spalle mano a mano che le onde del vibranio le causavano l’ennesimo spasmo di dolore .
Perché Tony   , tempo addietro , aveva scoperto dai suoi esami dove fosse contenuto il potere del cubo cosmico , protetto da una spessa sfera di adamantio che come una gabbia toracica cingeva il centro del potere del Tesseract , il cuore di Astrid.
E solo un oggetto poteva disperdere le particelle che componevano il metallo più resistente dell’universo , quella lega metallica  che permetteva ad Astrid di non implodere sotto la scia dell’energia cosmica .
Il vibranio metallico che l’uomo in giacca e cravatta nascose all’interno del taschino mentre Astrid guardava alle sue spalle , le iridi dilatate per la paura e il dolore .
Il dolore per la visione della sua famiglia ridotta in ginocchio e di Loki ,  prigioniero della creatura dorata .
E per la prima volta Astrid imparò  una lezione importante che nessuno le aveva mai insegnato .
Quella più difficile , quella più crudele .
Perché non ci sarebbe stata pace per nessuno di loro fino a quando lei sarebbe esistita  .
Perché il desiderio di onnipotenza non avrebbe mai smesso di smuovere l’uomo  , di fargli compiere le azioni più riprovevoli e inumane.
Come il strappare una bambina dalle braccia della sua famiglia e disintegrarle il cuore pur di ricevere potere .
Il potere che Yehouda tornò a rivendicare , nella sua testa , quando chiuse gli occhi .
Un potere che lei non conosceva ma che tutti attribuivano a loro stessi , alle loro razze , ai loro figli .
Anche se apparteneva a lei , anche se nessuno , in tutti quei secoli , avesse provato la cosa più semplice , la prima cosa che papà Bruce le aveva insegnato .
Chiedere il permesso , con gentilezza , per avere una cosa che non  era propria .
Anche se era inanimata , anche se , all’apparenza , l’oggetto non sembrava avere nè un cuore , né dei sentimenti .



Continua…


* Vibranio : è un metallo immaginario del mondo Marvel , indistruttibile che si trova in natura , capace attraverso delle onde-antimetalliche di liquefare l’adamantio .




Ringrazio tutti per l’attenzione , un saluto
Gold eyes   
 
  
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