Capitolo 11
“I
need something to drink.”
La
grande
sera, alla fine, era giunta.
E
Zayn ,
intento ad allacciare i bottoni della camicia nera davanti allo
specchio, non
nutriva alcuna buona aspettativa in proposito, se non quella di vedere
Lottie.
Erano
un
paio di giorni che non la vedeva e, nemmeno a dirlo, gli era mancata da
morire.
Era incredibile come fosse diventata fondamentale per lui, nel giro di
così
poco tempo.
«Sei
agitato?» Liam fece capolino nella sua stanza, vestito di
tutto punto e si
sedette sul letto.
«Nh.»
mugugnò Zayn, senza sapere bene cosa rispondere. Alla fine,
non aveva detto a
nessuno del messaggio che era riuscito a sbirciare, consapevole che i
ragazzi
l’avrebbero rimproverato per aver ficcanasato in faccende che
non lo
riguardavano affatto. Il problema, però, era che Lottie
ormai era anche affar
suo, perciò che loro fossero d’accordo o no, lui
era certo di aver fatto bene.
E,
comunque, ancora voleva sapere cosa Lottie aveva sotto controllo. Era
impensabile che fosse in grado di gestire una situazione
così complicata.
Non
perché fosse stupida, anzi. Il problema era che Lottie aveva
la leggera
tendenza a parlare prima di pensare. O, peggio ancora, prima agiva, poi
parlava
e, infine – ma solo se c’era tempo a sufficienza
– pensava.
«Vedrai
che andrà tutto bene.» provò a
rassicurarlo Liam, senza ottenere un granché. In
effetti, c’era davvero poco da rassicurare.
Nemmeno
lui si sentiva tanto tranquillo all’idea di conoscere
l’accanita Tiffany.
Certo, dubitava che Danielle le avrebbe permesso di avvicinarsi o di
valicare
certi confini, ma in ogni caso era meglio che si preparassero, tutti
quanti, ad
ogni eventualità.
«Si,
certo.» replicò Zayn, sarcastico. Dopo aver
infilato per bene la camicia nei
pantaloni, si ritenne pronto. Seguì Liam fino al salotto,
dove i ragazzi si erano
riuniti per discutere gli ultimi dettagli.
Danielle
ed Eleanor erano arrivate da poco e sedevano entrambe sul divano, con
espressioni scocciate.
La
prima,
avvolta in un tubino color vinaccia, aveva la braccia incrociate.
Rivolse al
fidanzato un’occhiata in tralice.
«Non
capisco perché volete costringere Lottie a questa messa in
scena. D’accordo,
Tiffany è una vostra fan e come vi pare, ma tutto questo mi
sembra esagerato.»
commentò, nervosa.
Eleanor,
vestita di nero e bianco, annuì concorde.
«Lottie
impazzirà, per fingere di stare al gioco. Non è
giusto.» infierì. Nessuna delle
due trovava giusto che Lottie dovesse sopportare tanto solo per poter
tenere a
freno una sottospecie di esaurita.
Non
sarebbe stato tutto più semplice, se l’avessero
chiusa in manicomio?
«Sentite,
ve l’ho già spiegato.» le interruppe
Harry, spazientito. Era tutto il giorno
che quelle due scocciavano per quella storia e, ormai, gli stavano
saltando i
nervi. Possibile che non capissero?
«Se
Tiffany vede che Lottie non si trova a suo agio, la smetterà
di starle addosso.
Ci vuole tanto?» ripeté, per quella che era,
probabilmente, la settantesima
volta.
«Si,
ma…»
«Danielle,
Harry ha ragione.» intervenne anche Liam, posando una mano
sulla spalla della
ragazza.
«E
poi si
tratta solo di una sera, cosa volete che succeda?»
domandò Niall. A suo modesto
parere, non c’era affatto bisogno di trasformarla in una
questione di stato.
Era tutto molto più semplice di come la vedevano:
accontentata Tiffany, la
storia sarebbe finita e Zayn avrebbe potuto dichiararsi senza incappare
in
qualche intoppo. Punto.
Zayn,
suo
malgrado, non poté fare a meno di sorridere,
perché ancora una volta erano lì,
tutti insieme, per lui. Poteva chiedere amici migliori? Stesso valeva
per
Lottie, che oltre ai ragazzi, sembrava aver trovato in Eleanor e
Danielle due
valide alleate.
«Bene,
ora che siamo tutti pronti, direi che è meglio
andare.» Louis batté le mani con
energia, entusiasta come suo solito. In poco tempo, furono fuori di
casa,
diretti alla discoteca nella quale Harry aveva prenotato.
Nonostante
tutti loro, almeno una volta, si fossero immaginati questa fantomatica
Tiffany,
quando se la trovarono davanti non poterono fare a meno di catalogarla
nel
classico stereotipo della ragazzina viziata e in cerca di attenzioni.
Il
suo
modo di parlare, di muoversi, perfino di volgere lo sguardo, denotava
un
egocentrismo fuori da ogni limite.
Lei,
Celine e Lottie li aspettavano, come d’accordo,
all’entrata sul retro del
locale. Harry,che aveva programmato tutto fin nei minimi dettagli, si
era
assicurato che nessuno potesse incrociarli e, tramite Celine, aveva
fatto in
modo che Tiffany non si lasciasse sfuggire niente riguardo a
quell’uscita.
Si
era
giustificato dicendo che sarebbe stato scorretto nei confronti delle
altre fan,
ma la verità era che Celine stessa l’aveva
supplicato di tenere quella storia
lontana dai media. Non aveva voluto dire perché ed Harry non
aveva insistito,
anche se il sospetto che centrasse la madre di Lottie non
l’aveva abbandonato
nemmeno per un istante.
Ma,
tornando a Tiffany, tutti loro rimasero a dir poco strabiliati dalla
somiglianza con le sorelle Gaillard. Tanto per iniziare, erano tutte e
tre
bionde, anche se di tonalità diverse. Lottie aveva i capelli
di un caldo color
miele, mentre Tiffany e Celine li avevano di un eccentrico biondo
platino.
Zayn
non
poté fare a meno di ridacchiare quando individuò
le extension rosa di Tiffany,
così tanto odiate e prese in giro da Lottie.
Non
che
fossero così tanto brutte, ma accostate al mini abito rosa
shocking e alle
scarpe dello stesso colore, erano davvero terribili. Per non parlare,
poi, di
come accidenti si era truccata Tiffany: sembrava che il rosa fosse
l’unico
colore esistente per lei.
Lì
accanto, Celine faceva la sua splendida figura avvolta in un abito
monospalla
di un sofisticato color corallo. Aveva raccolto i capelli in un
elaborato
chignon e l’unico trucco che si era concessa era un rossetto
rosso acceso che
risaltava incredibilmente sulla sua carnagione chiara.
Ma
l’attenzione di Zayn era tutta per Lottie, che teneva le
braccia incrociate e
lo sguardo basso, evidentemente stizzita.
Era
palese che avrebbe preferito trovarsi da tutt’altra parte,
considerato che non
si azzardava a guardare Tiffany nemmeno per sbaglio. L’astio
che provava in
quel momento raggiunse Zayn come un’ondata.
Si
ritrovò a sorridere, perché, per quanto si
impegnasse, Lottie non sarebbe mai
stata un’ottima attrice.
Quando
i
loro sguardi si incontrarono, le fece un occhiolino complice, che ebbe
lo
straordinario potere di farla sorridere. Dio, quanto gli piaceva
vederla
sorridere.
Il
primo
a farsi avanti fu Harry, che si avvicinò immediatamente a
Tiffany.
«Finalmente,
non vedevamo l’ora di conoscerti.»
mormorò, sforzandosi di essere convincente.
E, se Lottie era una pessima attrice, per Harry valeva
l’esatto contrario,
perché Tiffany ci cascò in pieno. Le sue guance
si colorarono di rosso e sul
suo volto si aprì un sorriso estasiato.
Una
volta
certo di essersi guadagnato la sua totale attenzione, Harry prese
Tiffany
sottobraccio e la condusse verso l’interno del locale,
assicurandosi che tutti
gli altri li stessero seguendo.
Zayn
ringraziò mentalmente Harry, ripromettendosi che non avrebbe
mai più dubitato
della sua intelligenza, poi afferrò Lottie per mano e la
trattenne il tanto
necessario affinché si trovassero entrambi a chiudere la
fila.
«Sei
bellissima.» si complimentò. Lottie
sbuffò e arrossì lievemente.
«Non
dire
stronzate, sembro una deficiente.» ringhiò,
stringendo con rabbia il tessuto
azzurro cielo del vestito che indossava. Era lungo e scendeva
dolcemente fino a
terra, coprendo completamente i piedi.
«E
allora
sei una gran bella deficiente.» ribatté Zayn,
divertito. Lottie ridacchiò,
ancora un po’ rossa in viso, poi lo trattenne per un braccio
e sghignazzò.
«Guarda
un po’ qui.» disse, sollevando il lembo inferiore
del vestito. Zayn, che aveva
dato per scontato che indossasse delle scarpe col tacco o, per lo meno,
delle
ballerine, strabuzzò gli occhi quando riconobbe i soliti
anfibi.
«Sei
allucinante.» rise, circondandole le spalle con un braccio.
«Spero
proprio che se ne accorga.» cinguettò Lottie con
aria innocente. Zayn rise
ancora, salvo poi adombrarsi quando gli tornò alla mente il
messaggio.
«Senti,
Lottie, cosa significa che»
«Zayn,
amore!» la voce acuta di Tiffany interruppe la domanda di
Zayn. Lottie borbottò
un “non la reggo, vado dalle ragazze” e si
allontanò, lasciando Zayn in balia
della sua fan più accanita.
Quando
individuò Eleanor e Danielle sedute sul divanetto insieme a
sua sorella, si
affrettò a raggiungerle. Si sedette, imbronciata
più che mai e con l’umore a
terra.
«Minchia,
quanto non la sopporto.» esordì, facendo
ridacchiare sua sorella.
«Si
tratta solo di un paio d’ore, Lottie. Poi, se tutto
andrà secondo i piani, tu e
Zayn avrete un po’ di tempo per stare da soli.»
«Piantala
di prendere per il culo, Cel. Io e Zayn siamo solo ottimi
amici.»
«Si,
come
no. È così evidente.» proclamarono
Danielle ed Eleanor, in perfetto sincrono.
Lottie masticò qualche parolaccia tra i denti, poi
sbuffò.
«Che
rottura di palle, che siete.»
«Che
dolce, sei diventata tutta rossa.» rise Celine.
«Al
diavolo, vado a prendere qualcosa da bere, che è
meglio.»
Intanto,
Zayn era alle prese con Tiffany e, ad ogni secondo che passava, sentiva
la
voglia di suicidarsi accrescere dentro di lui come un fiume in piena.
Tiffany
aveva occupato i primi venti minuti a tessere le lodi della sua
parrucchiera,
che quella sera aveva davvero superato sé stessa, ed ora si
era lanciata in un
entusiasmante monologo sulla sua migliore amica.
«Colette
è un po’ stupida, ma per lo meno è
fedele. A scuola mi porta sempre la borsa e
non sbaglia quasi mai i compiti. E poi si prende sempre la colpa anche
quando
non ce l’ha. Non ti sembra fantastico, Zayn caro?»
«Mi
sembra incredibile.» replicò Zayn,
sull’orlo di un collasso. Intanto, con lo
sguardo cercava Lottie, tanto per assicurarsi che non stesse combinando
niente
di strano.
Quando
la
vide seduta davanti al bancone – era incredibile come
spiccava, vestita
d’azzurro – assottigliò un po’
lo sguardo. Perfetto, ci mancava solo che
cominciasse a bere come un’alcolizzata e poi quella sarebbe
stata, senza ombra
di dubbio la serata più bella della sua vita.
«E
poi
Charlotte mi ha detto che sono una stupida oca senza
cervello.» Tiffany,
intanto, era andata avanti con il suo blaterare insensato senza che
Zayn
capisse come accidenti aveva fatto a passare da Colette a Lottie con
così tanta
facilità.
«Che
errore imperdonabile.» mormorò, passandosi una
mano sulla fronte. Gli stava per
scoppiare la testa, quello era certo. Così come era certo
del fatto che se
qualcuno dei ragazzi non gli avesse dato il cambio, sarebbe impazzito a
breve.
Per
sua
fortuna, circa mezz’ora dopo – mezz’ora
in cui i cocktail bevuti da Lottie
erano saliti a quota cinque – Harry e Louis corsero in suo
aiuto, come dei
bravi aiutanti.
«Ehi,
dolcezza, posso avere questo ballo?» così dicendo,
Harry trascinò Tiffany in
pista, dando a Zayn un po’ di sollievo.
Che
non
durò a lungo.
Louis
infatti sembrava piuttosto preoccupato e continuava a guardarsi intorno
con
aria nervosa.
«Che
succede, adesso?» domandò Zayn, pronto a
sopportare ogni eventualità.
«Be’,
le
cose non stanno andando come previsto, purtroppo.»
commentò, con aria grave.
«Perché?»
«Lottie
potrebbe aver bevuto un po’ troppo. Pare che
l’alcool non abbia un bell’effetto
su di lei, così ora – oltre a ballare con chiunque
le capiti a tiro – ha deciso
di andare a strappare le extension a Tiffany. Danielle, Celine ed El la
stanno
tenendo occupata.» spiegò velocemente. Zayn
sbuffò, poi alzò gli occhi al
cielo.
«Idea
geniale, quella di Harry. Andiamo in discoteca, tanto io sono un
genio.»
borbottò, prima di chiedere a Louis le chiavi della
macchina.
«Ed
ora
che fai?»
«Cosa
vuoi che faccia? Vado a prendere Lottie e la porto a casa. Fatemi il
piacere di
tenere quella psicopatica occupata, grazie.» rispose,
avviandosi verso il
centro della pista dove Lottie era impegnata a ballare come una pazza.
«Zayn!»
cinguettò, quando lo vide. «Balliamo insieme, dai!
Ti ho già detto che stasera
sei bellissimo? Ma proprio tanto! Tanto, tanto,
taaaaanto…» blaterò,
prendendolo per mano e attirandolo a sé.
Zayn
rimase serio, si scostò dall’abbraccio di Lottie
e, tenendola per mano, la
trascinò verso l’uscita.
«Dove
mi
stai portando?» farfugliò lei, confusa.
«A
casa.»
«Tua?»
«Si.»
«E
perché?»
«Perché
sei ubriaca, Lottie.»
Alla
parola ubriaca, Lottie scoppiò a ridere come se avesse
appena sentito la cosa
più divertente del mondo.
«Sai,
non
te l’ho mai detto, ma io ti voglio davvero tanto
bene!» trillò, sempre più
allegra.
«Solo
che
tu non ne vuoi a me.» proseguì poi,
improvvisamente triste.
«Non
dire
assurdità, certo che ti voglio bene.»
«Davvero?»
«Si.»
«Mi
vorresti bene anche se vivessi in Francia?»
domandò poi.
«Cosa
centra questo?»
«Lo
sapevo io, che preferivi Tiffany.»
«Piantala,
non è vero.»
«Davvero
parlo come uno scaricatore di porto?»
«Ogni
tanto.»
«Cazzo,
mi sa che hai ragione.»
«Ti
và se
facciamo un gioco?» propose Zayn, infine. Era
sull’orlo di un esaurimento
nervoso e Lottie continuava a passare da un argomento
all’altro con una
velocità che gli dava il mal di testa.
«Si,
giochiamo!» esultò Lottie, al settimo cielo.
«Conta
fino a che non arriviamo a casa, voglio vedere quanto ci
mettiamo.»
Lottie
annuì, concentrata. Poi cominciò a contare ma,
arrivata a ventisette si
addormentò. Zayn sospirò, tornando a concentrarsi
sulla guida.
Perfetto,
che serata del cazzo.
***
No,
non è
un allucinazione, ve lo giuro. Sono proprio io, e questo è
il capitolo nuovo.
Che
ne
pensate?
A
me non
dispiace, se devo dire la verità. Anzi, pensavo che sarebbe
uscito peggio,
visto che ero completamente bloccata nella stesura della storia. Avevo
tutto in
mente, ma non ce la facevo a scrivere, poi oggi, mentre cambiavo lo
smalto è
tornata l’ispirazione.
Okay,
probabilmente sarete un po’ deluse, perché vi
aspettavate la realizzazione
diabolica dell’idea di Harry.
Ovviamente
le cose non vanno mai secondo i piani, e questa volta non fa eccezione.
Ecco,
finalmente avete conosciuto Tiffany un po’ più da
vicino, che ve ne pare? Io la
prenderei a sprangate.
Niente,
spero che recensirete in tante, perché ci tengo davvero a
sapere la vostra
opinione, perciò non siate timide.
Vi
ricordo che il banner abgsfaskfl è opera di extraordinharry
e vi ringrazio per
aver recensito lo scorso capitolo e per essere così numerose
nel
seguire-ricordare-preferire la storia.
Ora
che
mi sono “sbloccata” credo che gli aggiornamenti
procederanno un po’ più in
fretta.
L’ultima
cosa, poi vi lascio in pace: se volete seguirmi su Twitter, sono
@FTheOnlyWay
Vi
adoro,
Fede.
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