“Non ci posso credere!
Sono i biglietti dei Duran Duran?” - chiese Stana sorridente.
“Si, ti
piacciono?” - e sorrisi a mia volta.
“Si! Sai dove
posso trovare un biglietto?” - era esaltata. Sembrava una
bambina che aveva appena visto una bancarella piena di caramelle.
Guardai i due biglietti che avevo nelle mani e poi mi girai verso di
lei, ci conoscevamo da così poco, eppure già mi
trovavo in perfetta sintonia “Beh, se vuoi possiamo andare
insieme! A quanto so i biglietti sono esauriti ormai, ma visto che un
mio amico me ne ha gentilmente offerti due… potrei cederne
uno a te! Che dici?” - chiesi.
“Davvero? Oh
grazie, Nathan!” - esclamò felice, e mi aspettavo
che da un momento all’altro si mettesse a saltare sul posto.
“Facciamo che
ci troviamo qui e poi andiamo insieme? Sai, sarebbe complicato cercarti
in mezzo a tutta quella gente” - dissi facendo una smorfia.
Lei ridacchiò e ricordo di aver pensato che quando sorride è ancora
più bella. Le si illumina il viso e le brillano gli occhi.
“Allora a
domani, Nathan! Grazie!” - esclamò lei salutandomi
con un cenno della mano. Alzai anche io la mano per salutarla mentre
scomparve fuori dagli studios.
Ricordo che quella sera fui puntuale. E con mia grande sorpresa lo
fosti anche tu. Wow! Eri una delle prime donne che non mi faceva
invecchiare davanti alla mia auto! Ed eri anche una delle donne
più carine che avessi mai incontrato negli ultimi anni.
Avevi una camicia addosso. Una camicia che mi fece immediatamente
sorridere riportandomi al nostro primo incontro.
“Hey, how are
you doing?”* - chiesi guardando quella donna che sembrava
stesse litigando con la sua camicia.
“So can you
help me out for a second?” - chiese lei dandomi un paio di
forbici in mano.
“Sure, do you
want to run lines?” - ero un po' perplesso, ma l'assecondai.
“No. Can you
cut a straight line?”
“I can try,
but I’m not promising anything.” - buttai
il bicchiere di caffé, ormai vuoto, nel cestino e iniziai a
tagliare togliendo la parte che non interessava a lei. Sorrisi e le
restituì le forbici "Ecco a te!" e lei mi regalò
uno splendido sorriso ringraziandomi.
-Stana Katic?- la
richiamò una voce dietro di noi.
-Ehm... si?-
-Questo è
quello che voglio per lo show!- esclamò l'uomo continuando a
guardarci -Tra cinque minuti voglio che proviate una scena insieme!- e
si allontanò. Io mi girai a guardarla e aveva la fronte
corrucciata. Si girò verso di me e sollevai le spalle -A dopo,
allora-.
Sorrido e scuoto la testa. Dio, come primo incontro non era stato
niente male! Chi se lo sarebbe mai aspettato che dopo 4 anni saremmo
stati qui? Io e te a provare, nel tuo camerino, cercando un minimo di
auto-controllo. Perché si, io, Nathan Fillion sono
completamente perso di te. Continuo a fare finta di nulla. Continuo a
far finta che quegli “eyes-sex” siano solo una cosa
dei nostri personaggi. Che quella tensione sessuale che si respira
quando stiamo insieme sia frutto della mia immaginazione. Ma dentro il
mio cuore lo so. Diamine se ne sono accorti tutti sul set di questo
nostro feeling. So che ti ho fatto soffrire nel corso di questi anni,
presentandomi ad ogni occasione insieme ad altre donne, ma
l’ho fatto solo perché non voglio rovinare tutto.
Cosa succederebbe se un domani la nostra relazione dovesse finire?
Ma adesso sto pensando a te, tra le braccia di un altro uomo, e questo
mi fa rimanere immobile. Mi scuote dall’interno. Impazzirei,
ne sono sicuro.
-Nathan, stai bene?- chiedi e io ritorno a guardarti. Cerco di parlare,
e mi rendo conto che ho ancora il borsellino in mano -Hai il biglietto-
dico senza pensare. Ti raddrizzi sul divanetto -Ch… Che
biglietto?- chiedi.
-Quello del nostro primo concerto insieme. Perché lo porti
con te?- ormai che siamo in ballo, non ci resta che ballare. Ti vedo
mentre deglutisci e ti mordi il labbro. Dio, non farlo. O il mio
auto-controllo andrà a farsi benedire! Sei così
dannatamente sexy!
-È un ricordo. Un bellissimo ricordo e
così… lo porto sempre con me da quando
l’ho ritrovato- dici scrollando le spalle.
-Te la ricordi quella sera?- chiedo accennando appena un sorriso.
-Come potrei dimenticarla!?- dici quasi in un sussurro.
Stana.
Potrei mai dimenticarmi di quella sera, Nathan? Diamine ricordo ogni
singolo momento passato con te, ogni nostro sguardo… tutto,
Nate.
-Beh, hai indossato la camicia che avevi il giorno in cui ci siamo
incontrati!- e io scoppio a ridere ricordando quel momento.
-Grazie a quello ho avuto il lavoro!-
-Per fortuna!- esclami, mentre io mi accorgo di arrossire pur non
volendo -Non avrei mai potuto immaginare una Kate Beckett diversa da
te- continui con quel sorrisino che mi fa impazzire.
-Oh certo, vallo a raccontare a qualcun altro!- esclamo inarcando
entrambe le sopracciglia, cercando di togliermi quel rossore dal viso.
-No, davvero…- dici e mi guardi intensamente -Non so chi
devo ringraziare per avermi fatto conoscere te…- ti guardo e
deglutisco. No, Nathan. Così non sei d’aiuto! Mi
mordo il labbro inferiore, e tu devi esserti accorto di questo mio
imbarazzo, tanto che distogli lo sguardo e ridacchi -Insomma, quale
persona normale verrebbe a chiederti di tagliarle la camicia?- metto su
un broncio divertito -Ehi! Quella camicia non la sopportavo!-
-E allora perché l’hai messa la sera del
concerto?- chiedi mentre io mentalmente mi do della
“stupida”. Ok, Stana. Tanto lo sa già
cosa provi per lui. Insomma, non ci vuole chissà che per
capirlo. Su, forza. Un colpo di coraggio e confessagli tutto. Ma
proprio mentre sto per dire qualcosa. Tu inizi a parlare -Ricordo che
avevi una magliettina leggera di sotto. Sopra, questa camicia tagliata
e un jeans nero, attillato. E i tacchi! Dio, come fai a camminare su
quei trampoli!- esclami fintamente scioccato. Sorrido e sto per
rispondere, ma oggi a tempismo sei messo bene -Scommetto che tu invece
non ti ricordi come ero vestito- dici sorridente.
-Maglietta nera con delle scritte bianche e un jeans nero scolorito.
Avevi un filino di barba e i capelli pieni di gel. Ti ho trovato molto
affascinante- ammetto, ridacchiando.
-Oh, tu non sai cosa ho pensato io quando ti ho visto in quel jeans
attillato- e mi fai quello sguardo malizioso che io odio
perché mi fa sentire terribilmente in imbarazzo.
-Reach up for the
sunrise, put your hands into the big sky…-
inizi a cantare.
-Oh, no! Ti prego!- esclamo iniziando a ridere.
-Andiamo, canta insieme a me, Stana!- sorridente.
-You can touch the
sunrise, feel the new day enter your life!- concludo il
pezzo di canzone, ancora divertita.
-Quella sera abbiamo cantato a tantissimo! Andrew il giorno dopo voleva
ucciderci per le occhiaie!-
-Beh, fortunatamente non siamo rimasti senza voce!-
Poi vedo che riabbassi lo sguardo sul biglietto -È stata una
bellissima serata- annuisco e ti guardo. Vedo che riponi di nuovo il
mio borsellino dentro la borsa e tiri fuori il tuo portafogli. Sorridi
quando vedi qualcosa e poi tiri fuori delle piccole foto. Mi sento
mancare quando vedo di cosa si tratta. Io e te, quella sera dopo il
concerto. Le nostre stupide foto-tessere.
“Ok, pronta?
Fai della facce strane!” - e schiacciò un
pulsante. I flash ci accecavano e noi cambiavamo posizione in
continuazione.
Eravamo appena usciti
dal concerto, eravamo sudati, accaldati ma felici. Ci eravamo divertiti
tantissimo!
Nathan e io avevamo
ballato, saltato e cantato per tutto il concerto. Aveva proposto di
andare a prendere qualcosa da mangiare e accettai. Avevo troppo fame
dopo il concerto. Così andammo a prendere un panino e lo
mangiammo per strada, ridendo e scherzando come se fossimo due vecchi
amici. È incredibile il rapporto che si è creato
sin dall’inizio tra noi due.
Ci ritrovammo per puro
caso dentro quella macchinetta di foto-tessere. Pensava fosse un modo
carino per concludere la serata e avere un ricordo di quella fantastica
sera sempre con noi. Subito
dopo ricordo che ritornammo all’auto.
Accese la radio e
cominciammo a cantare, come se fossimo ancora in mezzo a quella folla
di scalmanati. Non ricordavo di essermi divertita così tanto
prima di quella sera. Mi ha riaccompagnato alla macchina. E prima di
lasciarmi andare ci stringemmo in un buffo abbraccio imbarazzato.
Ricordo che quella notte
andai a dormire con il suo profumo addosso. Ed ero felice.
-Le ho trovate qualche mese fa, durante le pulizie. Beh, come vedi
anche io le porto sempre con me. Perché…- ti
fermi e incrocio il tuo sguardo -Perché…?- chiedo
esitante, con il cuore a mille.
-Perché è un bellissimo ricordo e
perché… quando attraverso un momento
“no” mi piace guardarle- ammetti. E io credo che il
mio cuore stia battendo troppo forte e voglia uscire dal petto.
-Mi piace vedere il tuo sorriso- dici quasi in un sussurro -Mi aiuta
quando vorrei averti vicino ma non ci sei- continui e ormai penso ti
sia accorto che io stia trattenendo il fiato.
-Nate…- cerco di dire, ma le parole mi muoiono in bocca.
-Il tuo sorriso illumina la mia giornata. Io…- ti schiarisci
la voce e abbassi lo sguardo -Sto cercando di dirti che… sei
importante- mi guardi -E che se continui a morderti il labbro in quel
modo il mio auto-controllo andrà a farsi benedire e
l’unica cosa che farò è baciarti fino a
quando non ci mancherà l’ossigeno- e solo in quel
momento mi accorgo che mi sto davvero mordendo il labbro e che ho tutta
l’intenzione di continuare perché, si, dannazione,
voglio baciarti! Non sono baci finti quelli sul set. Io lo so e lo sai
anche tu. Come penso tutto il resto della troupe. Ma adesso non siamo
Rick e Kate. Adesso siamo Nathan e Stana. Per cui Nate ho intenzione di
continuare perché l’unica cosa che voglio
è assaggiare le tue labbra senza telecamere intorno a noi.
Quindi Nathan…
-Fallo- dico all’improvviso. Spalanco gli occhi. Non posso
credere di averlo detto a voce alta. Alzi lo sguardo e lo punti nel
mio. Sei sorpreso quanto me. E io vorrei sprofondare nel divanetto e
farmi piccola, piccola. Sto cercando qualcosa da dire, ma non me ne dai
tempo. Perché un secondo dopo mi fai alzare in piedi e mi
stringi, mettendomi una mano sul fondoschiena. Mi guardi intensamente
negli occhi e mi perdo in quello splendido e immenso oceano blu.
È un attimo, non ho neanche il tempo di pensare che ti stai
avvicinando e sento le tue labbra sulle mie. È un tocco
lieve e l’unica cosa sensata che riesco a fare in questo
momento è chiudere gli occhi e distendere i nervi. Mi
accarezzi lentamente la schiena, quasi per rassicurarmi. Sento la tua
lingua solleticarmi le labbra e schiudo la bocca. Le nostre lingue si
ritrovano dopo tanto tempo. Si, è vero, ci eravamo
già baciati in passato, ma era tutto diverso. Adesso
entrambi proviamo qualcosa. Allaccio le braccia intorno al tuo collo,
mentre tu mantieni una mano sulla mia schiena e l’altra la
fai risalire lentamente fino al mio collo. Sento le nostre lingue
cercarsi dolcemente. Il tuo sapore è mischiato con il mio
adesso e dalla mia gola esce un suono simile ad un gemito di piacere.
Ti stacchi e mi fissi intensamente, mentre con il pollice mi accarezzi
la guancia. Le tue iridi sembrano più scure, cariche di
desiderio, e io ho paura di sciogliermi da un momento
all’altro tra le tue braccia.
-Stana…- sussurri a pochi centimetri dal mio viso -Se non ci
fermiamo ora, non riuscirò più a fermarmi. Ti
desidero troppo- e queste solo le parole che mi danno il colpo finale.
-Abbiamo un’ora di tempo prima del ciak. Pensi di potercela
fare, signor Fillion?- avrei voluto essere sarcastica ma la mia voce
sembra quella di una hot-line notturna.
-Farò del mio meglio- riprendi a baciarmi e improvvisamente
mi sento sollevare e avvolgo le gambe intorno alla tua vita. Cerchi di
raggiungere il lettino, con qualche difficoltà visto che hai
appena inciampato. Mi stacco non riuscendo a non ridere e tu fai una
leggera smorfia, divertito.
Mi fai sdraiare sul lettino e solo in quel momento capisco cosa stiamo
per fare. Sta succedendo davvero e io non riesco ancora a crederci. Sei
sopra di me, e mi guardi intensamente. Allunghi una mano accarezzandomi
uno zigomo e accenni un sorriso -Sei bellissima- penso di essere
arrossita ancora di più perché ridacchi
leggermente e annulli la distanza stampandomi un altro bacio -Sei
sicura?- mi chiedi tornando serio.
-E tu?- mi accorgo di avere il respiro affannato.
Rimani immobile a guardarmi e muovi le labbra per dire qualcosa. Sento
una morsa allo stomaco. Nate, non dirmi che ci stai ripensando, ti
prego. Muovi di nuovo le labbra ma non esce alcun suono. Poi quando
inizio a perdere le speranze e abbasso lo sguardo, ti sento pronunciare
le parole più belle che potessi mai dirmi.
-Ti amo- e il mio sguardo è di nuovo nel tuo. Hai gli occhi
lucidi e deglutisci, forse sei spaventato di aver detto qualcosa di
sbagliato. Alzo una mano e la poso sulla tua guancia, accarezzandoti
dolcemente -Anch’io- dico in un sussurro -Ti amo
anch’io- vedo un luccichio nei tuoi occhi e subito dopo hai
ripreso possesso delle mie labbra. Chiudo gli occhi e mi lascio andare
mentre le tue mani si intrufolano sotto la mia camicetta. Ed in quel
momento mi dimentico di tutto. L’unica cosa che sento sono i
nostri respiri ansanti, i piccoli schiocchi dei tuoi baci a labbra
schiuse lungo il mio collo, il tuo profumo che mi riempie le narici e
le tue mani che accarezzano ogni centimetro della mia pelle. E mi sento
così dannatamente bene come non mi sentivo da tempo.
…
Nathan.
Mi abbottono la camicia mentre ti osservo, ancora sdraiata nel lettino,
aggrovigliata nelle lenzuola. Sorridi e il tuo sorriso mi riempie il
cuore di gioia. Non posso ancora crederci che sia successo. Abbiamo
fatto l’amore. Ho provato sensazioni che credo di non aver
mai provato con nessun’altra.
Dio Stana, smettila di fissarmi così o ritorno
immediatamente a letto con te!
-Peccato tu debba già andare via…- dici
mordendoti il labbro. Ok, vuoi uccidermi! Sapevo a cosa andavo
incontro! Quel tuo sguardo malizioso mi fa perdere ogni contatto
terreno. Mi abbasso su di te, baciandoti dolcemente. Le tue braccia si
allacciano dietro il mio collo e di nuovo ci perdiamo dentro il nostro
bacio. No, devo andarmene o non uscirò più da
questo camerino. Mi stacco -Devo- bacio -andare- bacio -altrimenti non
ci stacchiamo più- altro bacio e mi alzo, mentre tu sospiri.
Sorrido. Lo so, amore. Lo so che aspettavi questo momento da tanto e
che ora non vorresti più staccarti. Ma siamo sul set, e tra
un quarto d’ora arriva la truccatrice nel mio camerino. E
anche da te.
Mi guardo allo specchio per sistemarmi meglio, mentre tu ti alzi e nuda
mi passi davanti per andare in bagno
-Oh, questo è sleale, signorina Katic!- esclamo e tu
ridacchi e ti mordi il labbro. Ti fermo per un braccio e ti giro
completamente verso di me. I miei occhi scorrono lungo il tuo corpo
nudo. La mia mano sale fino al collo e ti attiro verso di me,
annullando la distanza e riprendendoti a baciare. La mano scende
lentamente fino al tuo fianco e poi…
Ti stacchi e mi guardi -No, Nate. Seriamente, se non esci da questa
stanza entro cinque secondi, non usciremo più- e sospiro
perché hai maledettamente ragione! Ti stampo un ultimo bacio
e mi avvicino alla porta. Mi giro mentre stai andando in bagno e
sorrido -Stasera sei tutta per me, però- e abbasso la maniglia,
mentre tu mi regali uno dei sorrisi più belli della giornata.
Mi chiudo la porta alle spalle con ancora il sorriso stampato sul viso
e…
-Bene, bene! Siamo felici, mister Fillion, eh!- esclama Tamala davanti
a me, sempre accanto al suo “braccio destro” Jon.
Dio, neanche Diabolik ed Eva Kent sono così…
“diabolici”, come questi due insieme!
-Dammi un motivo per non esserlo- dico tranquillo avvicinandomi.
-Oh beh, hai la faccia post-sex migliore del pianeta!- esclama lei
facendomi l’occhiolino. Il mio sorriso si affievolisce e mi
schiarisco la voce -Grazie del complimento, ma… io non ho
fatto sesso…-
-E cosa stavi facendo in camerino da Stana?-
-Io… ehm… noi stavamo provando!- esclamo preso
alla sprovvista. Mer*a!
-Provando? Adesso si dice così?- chiede Jon.
-Ragazzi, insomma… stavamo provando davvero!- esclamo
cercando di essere il più convincente possibile. Insomma,
sono un attore o no?
-E dov’è il tuo copione?- Tamala mi squadra dalla
testa ai piedi e io deglutisco, sperando di non avere niente fuori
posto -L’ho dimenticato dentro…-
Continua a guardarmi e sono convinto che troverà qualcosa di
sospetto, perché lei è peggio della scientifica
sulla scena del crimine!
-Io.. Io devo andare. Tra poco arriva la mia truccatrice!- e faccio per
andare via.
-Tesoro, dille che il rossetto ce l’hai già, non
ne hai bisogno- dice Tamala con uno sguardo malizioso e divertito. Jon
ridacchia e io non capisco.
-Nathan, hai del rossetto. Sulle labbra. Ed è pure
sbavato…- sbarro gli occhi. Ma… come!?
Diamine, eppure mi sono controllato davanti allo specchio! Quella donna
mi farà morire, lo so già!
-Ehm…-
-Solo… lascia che ti dica questo…- sorride -Era
ora!- esclama facendomi l’occhiolino e dopo aver preso Jon
sotto braccio, si allontanano.
Bene! Scoperto dopo neanche 10 minuti! Wow! Record mondiale, Nathan!
Stana ti ucciderà! In tutti i sensi possibili ed
immaginabili!
…
Mezz’ora dopo esco dal mio camerino, truccato e vestito per
entrare nei panni di Rick Castle e… in quel momento tu
raggiungi il set. Dio, non posso ancora crederci che meno di
un’ora fa eri completamente nuda tra le mie braccia e
sussurravi il mio nome nel modo più sexy e dolce del mondo.
Mi avvicino, sorridente, e non mi importa di Tamala che continua a
guardarci e studiarci.
-Ehi- dico ad un passo da te.
-Ehi!- esclami sorridente. Sprizzi gioia da ogni poro e io non posso
che esserne ancora più felice.
-Ho dimenticato…- non mi lasci finire che subito mi porgi il
copione.
-Eravamo presi da altro…- dici mordendoti il labbro. Eh no,
eh! Adesso intorno a noi c’è troppa gente e non
posso baciarti come se fosse al cosa più naturale di questo
mondo! Rischierei di provocare infarti collettivi!
-Io credo che Tamala e Jon abbiano capito- dico schiarendomi la voce.
Corrucci la fronte e mi guardi perplessa -C’era…
c’era del rossetto sulle mie labbra. Sbavato. E poi dicono
che ho la faccia post-sex migliore del mondo!- e tu inizi a ridere. Ok,
quindi non vuoi uccidermi perché sono stato poco attento?
Fffiù! Pericolo scampato!
-Non puoi nascondere niente a quei due, lo sai!-
-Nathan, Stana! Tra poco cominciamo a girare!- esclama Andrew.
-Va bene!- esclamiamo all’unisono e subito dopo ci guardiamo
ridacchiando.
-Che ne dici se tu vai a stanare la belva- dico indicando Tamala con lo
sguardo -Mentre io chiedo un’informazione sulla scena ad
Andrew!?-
Annuisci -Ottima idea. Se non esco salva dalla discussione, sappi che
quello che ti ho detto prima è vero- dici sorridente.
-Anche io, Stana- ti guardo andare verso Tamala e sospiro. Poi vado da
Andrew.
-Andrew, hai un attimo? Volevo chiederti un consiglio su questa
scena…-
-Dimmi pure- dice lui subito, e io gli espongo i miei dubbi. Alla fine
troviamo un accordo e gli sorrido -Grazie!-
-Ehi, Nate! Sei allegro, ragazzo!- esclama.
-Oh, si! È una bella giornata!-
-Si, l’avevo intuito quando sono passato per la seconda volta
davanti al camerino di Stana- sorride divertito e mi fa
l’occhiolino per poi avvicinarsi a Terri. Rimango sorpreso!
Dannazione, possibile che già tutto il cast lo sappia?
-Ehi, Nathan!?- mi giro e a guardarlo.
-Si?-
-So… you
liked it?- e il mio sorriso si apre ancora di
più, perché non mi importa nulla che tutti
sappiano già di noi. Non m’importa delle battutine
che faranno. Non m’importa di nulla tranne che adesso mi
sento bene, sono felice e amo Stana. E lei ama me. Quindi, la mia
risposta esce spontanea…
-Yeah- e
dopo aver sentito Andrew ridacchiare, mi giro verso di te e i nostri
sguardi si incrociano. Stasera ti porterò a cena fuori, e
poi staremo di nuovo soli. Parleremo di tutto, amore. Te lo prometto.
Non permetterò a niente e nessuno di dividerci ora che
stiamo finalmente insieme.
E senza essermene accorto, sono a pochi passi da te, fino a quando non
sento di nuovo le tue labbra contro le mie. Non m’importa che
ci siano Tamala, Jon, Andrew, Terri e anche Seamus e altri a guardare.
In questo momento voglio farti capire che non mi tiro indietro. Che ci
sono dentro, Stana. Ti sento sorridere nel bacio, come se avessi letto
i miei pensieri, e allacci di nuovo le braccia intorno al mio collo.
Adesso è tutto perfetto.
Adesso siamo un
noi.
___
Angolino personale:
*Ho preferito lasciare le frasi in lingua originale, perché
non saprei davvero come tradurle XD
Sono frasi di Stana, prese da una sua vecchia intervista!
Il titolo l’ho preso da una canzone che quella sera i Duran
Duran hanno cantato durante il concerto:
Sunrise. Penso che
sia une delle più famose XD
Si, perché… ho trovato la
“scaletta” di quella sera! XD ahahah non
è da persone normali ma io non lo sono mai stata, per cui
nulla di cui preoccuparsi XD
Devo un grazie particolare a
Sofy
che si è sorbita questa storia in anteprima e che
soprattutto, mi ha dato le idee giuste per iniziarla!! : D Grazie
interista! :P Con tutto il mio cuore nero
azzurro! XD
<3
Ovviamente, oltre a dedicarla a lei con cui ho molto in comune, la
dedico a quelle “pazze” nuove amiche di twitter che
sono delle “pervertite”, delle
“pazze” appunto, ma che sono perfette
così! Il Castle’s fandom è
fantastico… Quello Stanathan è uguale!
*ò*
Spero vi sia piaciuta! ; ) accetto qualsiasi commento!
Grazie a chi leggerà e a chi commenterà! <3
STANATHAN
IS REAL - *motto del gruppo*