Capitolo 8
Non sapeva perché ma rimanere
nascosta le parve l’idea migliore. Così si confuse tra le ombre e lasciò che
Brittany raggiungesse il garage. Poi guardò verso l’alto, Brittany aveva
incastrato sotto la finestra il foglio che aveva scritto era chiaro a chi fosse indirizzato. Santana guardò Lord T che la fissava
serio,
“Senti, lo so… ma devo leggere cosa
si è scritta! Ok?” Il gatto la guardò molto
criticamente così lei lo posò a terra, “Non ti muovere da qui! E’ chiaro?” Il
gatto acciambellò la coda e si sdraiò a terra, se Santana lo conosceva bene, ed
era così visto che lo aveva visto crescere, non si
sarebbe mosso da lì per delle ore. Guardò la piante e
sospirò, era da un po’ che non lo faceva, da quando i genitori di Brittany
sapevano che era la fidanzata della loro figlia…
Malgrado
fosse buio salì in fretta, il suo corpo che sapeva meglio dei suoi occhi dove
mettere mani e piedi. Raggiunto il ramo che l’avrebbe
portata nella stanza di Brittany si fermò. La ragazza era sdraiata sul letto,
però era strana. Santana intuì cosa la disturbava quando notò che era praticamente immobile e Brittany non era mai immobile,
neanche quando dormiva!
Era pancia in giù sul letto, lei
tirava sempre su le gambe e le faceva oscillare, ma ora niente, erano posate
sul letto, ferme mentre lei… Santana si tese per vedere meglio, stava
sfogliando qualcosa… Brittany voltò pagina e lei capì, era un album di foto… ma
non uno qualsiasi, era l’album con il disegno della moto sulla copertina,
quello in cui insieme avevano raccolto tutte le loro
foto, le foto Brittana, come aveva insistito nel
volerle chiamare.
Santana distolse lo sguardo da
quella Brittany triste e cercò il foglietto lasciato dalla Brittany del suo
tempo. Dovette distendersi, maledendo i centimetri
che Brittany aveva più di lei, ma alla fine riuscì ad
afferrarlo. Sfruttando la luce proveniente dalla finestra iniziò a leggere. La
scrittura era quella infantile di Brittany e il
messaggio era scritto con il pastello rosso, il suo preferito. Mentre leggeva
Santana sentì il cuore stringersi,
Cara
Brittany S. Pierce,
Devi
sapere che Santana ha solo tanta paura, devi essere coraggiosa per lei, devi
aspettare, perché ci sarà un giorno in cui lei ti porterà al ballo e sarai
tanto felice!
Aveva aggiunto un cuoricino con una
S e una B.
Due occhi la fissarono dall’albero
e lei sobbalzò perdendo quasi la presa del ramo,
“Oddio! Lord T! Sono io!” Il gatto
le soffiò contro, “Che cavolo!” Poi capì, doveva essere il Lord T del passato,
“Ok, senti lo so che sei
arrabbiato con me perché ho trattato male la tua padroncina ma…” Il gatto
soffiò di nuovo e Santana si tirò indietro preoccupata. Quando
però il gatto balzò sull’albero, sì quando voleva sapeva essere molto attivo!
Santana lasciò andare la lettera e scese a tutta velocità dalla pianta.
“Cosa succede?”
Chiese una voce dall’alto e Santana si nascose dietro il tronco trattenendo il
respiro, “Cosa fai sull’albero Lord Tubbington? Lo
sai che è pericoloso! Potresti rimanere incastrato! Succede sempre ai gatti! E poi bisogna chiamare i pompieri e posso assicurarti che
saresti molto, ma molto, imbarazzato!”.
Santana mi morse un labbro,
Brittany aveva lasciato la lettera a se stessa perché
l’aveva letta? Era stata così stupida da farla cadere! E
se questo avesse cambiato il futuro? E se Brittany non
l’avesse aspettata? Il panico iniziò ad impossessarsi di lei, poi però sentì di
nuovo la voce di Brittany,
“Cos’è quello?” Santana si immobilizzò di nuovo, il cuore che batteva a mille,
“Quante volte ti ho detto di non usare il pastello rosso! Lo sai che è il mio
preferito…” Si interruppe forse perché stava leggendo.
“Dici davvero?” Chiese la ragazza,
il gatto miagolò piano e Santana sentì Brittany ridere, “Allora aspetterò tutto
il tempo che vorrà!” La finestra si chiuse e Santana sorrise.
Senza più preoccuparsi corse fin da
Lord T accoccolato al suolo, lo sollevò e lo fece volteggiare,
“Sei un grande amico!” Gli depose
un bacio sulla testa e poi tornò felice al garage, “Ok…
ora devo solo tornare a casa… idee?” Chiese al gatto che saltò sulla macchina
del tempo.
“Perfetto, sei tu che ci hai
cacciato in questo pasticcio!” Si sedette a sua volta e il motore si avviò.
Qualche secondo e si ritrovò nel garage di casa Pierce,
questa volta però c’era il sole del pomeriggio ad illuminare la stanza.
“San?” Brittany stava posando il
casco e la guardò stupita.
“Ti amo Brittany! Ti amo più di
qualsiasi cosa al mondo!” La ragazza sorrise e la avvolse
tra le braccia.
“Anche io
ti amo, piccola…”. Santana chiuse gli occhi assaporando il piacere di stare lì,
semplicemente tra le sue braccia. Mai più, giurò a se stessa, mai più avrebbe
causato a Brittany della sofferenza, non a causa delle sue paure! Sorrise e
alzò la testa, c’era una cosa che amava di più che stare tra le sue braccia…
raggiunse le sue labbra e la baciò, suggellando quella promessa segreta.
FINE!
Volete, invece, vedere cosa sarebbe successo se incontrava Brittany? Tornate indietro al
capitolo 7