Lost in Crawford

di LadyMaria
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Marta si sveglia di soprassalto e si ritrova seduta sul suo letto. Si guarda attorno,stavolta si trova nella sua stanza e indossa i suoi vestiti “moderni”. Tira un sospiro di sollievo e si ributta pesantemente sul letto. Si porta una mano sulla fronte dicendo -Era solo un sogno-. -Che cosa era solo un sogno?- chiede una voce che proviene dalla sua destra. Marta volta appena,appena la testa di lato e si trova un uomo sdraiato vicino. Non era possibile!Era Mr.Crawford! Istintivamente si allontana da lui e cerca appiglio nell’armadio -è….è……è uno scherzo?- chiede lei iniziando ad avere paura. -Miss Price che cosa dovrebbe essere uno scherzo?E poi…- nota che l’uomo inizia a guardarsi intorno con sguardo perso. –Che posto è questo?Dove siamo finiti?- -Niente Miss Price….io non sono Price – si dirige verso l’attaccapanni,estrae il portafoglio dalla sua giacca nera e ne estrae la patente –Vedi?Io sono Marta Scott!- gli porge il cartoncino plastificato. Lui inizia a studiarlo con attenzione –Che cos’è?- -Come che cos’è?è una patente!- -Una patente?-ripete quasi sillabando. Marta si massaggia la fronte con una mano –Non è possibile…..ditemi che non è vero..- La porta del dormitorio di apre ed entra Caroline –Ciao Marta…finalmente ti sei svegliata- -Caroline….- Marta l’abbraccia e la stringe forte – Caroline sono felice di rivederti.- Caroline l’accoglie nell’abbraccio e mentre regge con la mano destra a mezz’aria il bicchiere del caffè appena comprato allo Starbucks commenta con un –Anche io,ma mi stai soffocando….- -Oh,scusami……-si allontana da lei e le chiede- quanto ho dormito esattamente?- -Poche ore…sono uscita una mezz’oretta fa e ancora dormivi…- Caroline nota la presenza dell’uomo e le chiede –Chi è quello?-. Mr. Crawford si inchina –Mr.Henry Crawford al vostro servizio- Caroline fa rovesciare il bicchiere del caffè per terra –è uno scherzo?- chiede rivolta a Marta. -Io credevo che fosse un tuo scherzo!- risponde perplessa. -Mio?No di certo!......- si avvicina a Mr. Crawford e lo guarda attentamente – stavo per dire che sto sognando ma è troppo reale!- Marta si morde nervosamente il labbro inferiore e cammina avanti e indietro – Caroline……-dice tutto ad un tratto fermandosi proprio davanti a lei – il tuo ragazzo,George,è sempre solo nella sua stanza vero?- -Sì…..perché me lo chiedi?- -Potrebbe venire per qualche giorno qui insieme a te,mentre io e – indica Mr. Crawford – non ci trasferiamo di là? Almeno finché non scopro da dove viene e come faccio a rimandarlo indietro- dice tutto d’un fiato Marta. -Ma certo…..ti stavo per proporre la stessa cosa qualche giorno fa,ma non volevo che tu la prendessi male….- risponde Caroline avvicinandosi a lei. -Male?Figurati – le sorride e si dirige verso l’armadio. Estrae un borsone da sotto il letto e inizia a riempirlo con qualche vestito. Mr.Crawford le si avvicina e le chiede –Che fate,Miss Price?-. Marta getta dentro il borsone l’ultimo indumento e sbotta spazientita –BASTA!Non sono Miss Price!Quante volte dovrò ripetervelo ancora?-. Lui le si avvicina e inizia a guardare i suoi vestiti – Certo che portate dei vestiti strani….- Marta guarda Caroline in modo quasi supplichevole,l’amica intuisce che è meglio allontanare l’uomo da lei. -Mr. Crawford….venite a guardare questo….- aspetta che lui si avvicini e gli mostra una lampada. Accende l’interruttore e la lampadina si illumina. Henry rimane a bocca aperta e tocca la boccia di vetro bruciandosi un dito –Stupefacente… e c’è qualche meccanismo ad olio che la fa attivare?- -ad olio?- ripete Caroline scuotendo la testa –No,no questa è elettricità….- -E-Elettricità?Mai sentita una parola del genere…- Marta ha terminato di preparare il suo borsone e se lo mette in spalla avvicinandosi ad entrambi –Caroline ti ringrazio per la pazienza e….- in quel momento nota che Mr. Crawford indossa gli abiti “vittoriani”,se qualche studente del campus lo vedesse conciato in quella maniera sarebbe un grande guaio. –Suppongo che dovrò andare a comprare qualche vestito per voi…..- -Per me?- Henry si guarda e domanda ingenuamente –Che cos’ho che non va?- -Siete vestito come un damerino vittoriano,ecco che cosa non va…-risponde Marta spazientita. -Puoi prendere i vestiti di George….molti non li ha mai nemmeno usati- le sorride incoraggiante Caroline mentre è intenta a pulire il tappeto sporco di caffè. -Grazie,friend……..-si passa una mano sulla fronte e sbuffando si rivolge ad Henry -Andiamo?-. Mr. Crawford si inchina di nuovo e Marta lo rimprovera dicendo –No,no basta questi inchini…i tempi sono cambiati Mr. Crawford….potete anche dimenticarvi tutta la galanteria che vi è stata insegnata. Qui non vale niente- La guarda stupito,ancora non è abituato a tutta quella franchezza in una giovane dai tratti apparentemente così dolci. Lo prende per mano e apre la porta,guarda attentamente che non ci sia nessuno nel corridoio e con un rapido scatto arrivano alla stanza del fidanzato di Caroline. Marta bussa,ma nessuno le risponde. In quel momento vede passare Michael,il peggior elemento dell’università,noto per la sua “capacità a non star mai zitto”. Le si avvicina e le sorride con fare malandrino –Marta….- -Michael…-sibila lei guardandolo di sbieco. -Dove sei sparita bellezza? – le prende il mento e continua a fissarla negli occhi. Marta con la coda dell’occhio si rende conto che Mr.Crawford sta per difenderla quando è lei stessa che blocca il polso di Michael e fissandolo nelle pupille dice,quasi digrignando i denti –Toglimi queste manacce …- Michael non se lo fa ripetere due volte e la saluta con un cenno della mano –Se cambi idea,sai dove trovarmi..- e si dirige a grandi passi verso l’aula magna. -Miss Price state bene?- chiede Henry premurosamente. Lei lo fulmina con lo sguardo –Ahh!Ancora Miss Price?Sono Marta!- gli apre la porta e lo fa entrare,ma Henry la blocca dicendo –No,no prima le signorine….- . -Andiamo,Mr.Crawford passi attraverso questa porta o giuro che vi ci butto dentro a calci!-. Henry sorride appena ed entra per primo –Non vorrei mai farvi sporcare le vostre deliziose mani- gliene bacia una,e Marta ritrae la mano schifata. -Se ci tenete alla pelle non lo fate mai più – sente altri passi avvicinarsi e spinge Mr. Crawford dentro la stanza e richiude la porta velocemente. -Miss Marta….questo è tutto molto sconveniente…- inizia a dire avvicinandosi un po’ troppo a lei. Marta gli ride letteralmente in faccia – Mr.Crawford! Siete in tempi pazzi,ve lo dico sinceramente!Qui una cosa del genere non è affatto sconveniente..anzi….- lo scosta e dirigendosi verso il secondo letto inizia a disfare il borsone – qui potrete essere il libertino che siete sempre stato, qui le donne possono venire sedotte e abbandonate senza pubbliche umiliazioni….- -Perbacco,il vostro mondo è assai strano!-. Marta apre l’armadio e ne estrae una camicia color nero,un paio di pantaloni blu e un paio di scarpe. Porge il tutto all’uomo. -Ecco ,tenete…vestitevi e sembrerete “normale…- Marta solleva un sopracciglio e notando che Mr. Crawford rimane fermo gli chiede –Cosa c’è che non avete capito?- -Non posso svestirmi davanti a voi!- replica lui indispettito. -Mr.Crawford non avete niente di strano che io non abbia già veduto in altri uomini – Marta si volta di spalle e continua dicendo- e poi non vi guardo……fate pure e toglietevi dalla bocca quelle parole piene di pudore che proprio non vi si addicono- -Miss Marta!-esclama lui esterrefatto – ma…ma..volete dire che…qui è concesso fare simili cose?- Marta si volta e lo vede vestito in abiti moderni –Cosa intendete dire? Prendere una ragazza,approfittare di lei e andarsene senza nemmeno una parola? Qui è la normalità….e credo che vi ci troverete bene,non è vero?- aggiunge con uno sguardo minaccioso e avvicinandosi a lui. -Miss di cosa mi state accusando?di essere un libertino della peggior specie?- chiede risentito aggrottando la fronte. Marta sospira appena e si dirige verso il borsone. Ne estrae un libro e glielo porge –Leggetevi e ditemi voi cosa ne pensate…..-, è il romanzo di Jane Austen “Mansfield Park”. Henry inizia a sfogliare le prime pagine e chiede sedendosi sul letto – L’avete scritto voi?- Marta lo guarda sollevando un sopracciglio –Magari…l’avessi scritto io non starei ancora all’università!-. -Ma….ma è quello che è successo fino all’altro giorno?- Mr.Crawford indica le pagine del libro –Cioè….è assurdo…..io dunque non esisto?- Marta gli si avvicina e gli pizzicotta un braccio –Ahia…..- esclama lui. -Avete sentito dolore?E allora esistete!- notando lo sguardo perso dell’uomo si ricorda di quanto si era sentita spaesata lei. Sospira e gli si siede accanto- Vedete,Mr.Crawford,io non so per quale strano motivo ma sono entrata nel vostro mondo nei panni di Fanny Price… e non so come mai quando vi ho detto di voler tornare a casa la cosa si è avverata,e così anche voi siete venuto con me…- si massaggia la fronte con fare stanco e continua dicendo –Mi dispiace perché non so come rimandarvi indietro…- -Quindi voi… - la scruta con attenzione –Non siete davvero Miss Fanny Price…- -Mr.Crawford!Ve lo sto dicendo da un’eternità che non sono Fanny Price! Se lo fossi mi sarei già tagliata le vene- risponde Marta accigliandosi. -Eppure siete identica….- Henry si stupisce davanti alla sua affermazione –Di grazia,che cos’ha Miss Price di sbagliato?- Marta si alza dal letto e inizia a camminare avanti e indietro borbottando –Andiamo,è un personaggio insulso!Non ha carattere!Quando voi vi dichiarate lei accetta alla seconda volta e poi ritira l’offerta!Voglio dire una donna deve essere decisa nei suoi propositi! – e più parla e più cammina,Mr.Crawford la guarda agitarsi,diventare rossa in volto e declama le sue idee con un tale fervore che capisce seduta stante che quella che ha davanti non è Fanny Price,e nemmeno lo era il giorno della rappresentazione teatrale. Henry si alza all’improvviso e la ferma –Vi prego,Miss Marta…fermatevi o mi farete girare la testa a furia di vedervi andare avanti e indietro …ora so per certo che non siete Miss Fanny Price…lei non avrebbe mai parlato in codesto modo volgare….- -Volgare?- Marta lo guarda quasi adirata- Ecco,vedete?Voi uomini vittoriani!Una donna non può avere un minimo di carattere che diventa volgare…e voi allora? Siete il peggior libertino di cui io abbia mai letto ma non siete volgare?!- -A me è concesso……io sono un uomo – declama lui gonfiando il petto. -Ah,bella scusa! In questa epoca ,Mr.Crawford,le cose son diverse…svegliatevi o sarete presto carne da macello…- Marta si allontana e si sdraia sul secondo letto,quello vicino alla finestra. Socchiude gli occhi e sospira profondamente. Come farà per rimandarlo nel suo mondo? Non riesce a trovare una soluzione. Riapre gli occhi e trasale notando Mr.Crawford che ha il volto vicino al suo. Si mette a sedere e lo butta giù dal letto -Che cosa fate?- chiede arrabbiata. -Vi guardavo……- risponde lui massaggiandosi il sedere,dato che la botta contro il pavimento è stata alquanto rumorosa e dolorosa. -Lo vedo,ma perché?- chiede con il fuoco negli occhi. -Avete detto che qui si può fare di tutto!- -Non con me!Ve lo sognate,proprio!Sareste l’ultimo uomo sulla terra che potrebbe mai catturare la mia attenzione!- dice lei tutto d’un fiato. -Ah,si?- chiede lui con uno sguardo da malandrino,la cosa iniziava davvero a farsi interessante. –Eppure vi proclamate una donna tanto libera e non riuscite ad accettare la mia corte?-. Marta inizia a ridere e si tiene lo stomaco con le braccia a causa degli spasmi che ne derivano –Voi mi fate la corte? Se un sacco di patate mi facesse la corte sarei più contenta-. Mr.Crawford si irrigidisce –Non c’è bisogno di essere così…..- cerca il termine adatto – antipatiche,Miss Marta. Ho capito.- si dirige verso la porta e l’apre – Vedo che qui non son gradito…cercherò compagnia altrove.- sbatte violentemente la porta dietro il suo passaggio e lascia Marta sola. “Forse sono stata troppo cattiva…….” Pensa tra sé e sé “Ma andiamo!è Mr.Crawford! un uomo tremendamente sgradevole!Figurarsi se si è arrabbiato per così poco…..che se ne vada a rimorchiare qualche studentella menomata…..” ,rimane distesa sul letto e socchiude gli occhi,finché il sonno non ha la meglio su di lei.




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