La ladre e lo stalker, extra 3
Anche l'ultimo extra
è dedicato a kresbiten, con l'aggiunta di Giuls senza la
quale non lggereste questa... 'cosa'.
Si affrettò
a scendere le scale e percorse velocemente il
corridoio invaso dagli studenti, essendo ora di intervallo. Si era
accorta poco prima che quella peste di sua figlia aveva dimenticato il
pranzo nella sua borsa, così era scesa dai piani del liceo
dove insegnava letteratura inglese, fino alla classe minore di sua
figlia, che aveva dieci anni.
Cercò di
sgusciare tra i vari ragazzini, tenendo saldo il
sacchetto al petto, onde evitare di farlo cadere a terra: sarebbe stato
il colmo dopo che praticamente neanche aveva quasi dato i compiti alla
sua classe per fare in tempo, cosicchè non comprasse
qualcosa alla mensa della scuola che faceva davvero rabbrividire in
quanto a cucina.
Varcò la
soglia dell'aula e scandagliò
in cerca della sua piccolina, fino a trovare una testa rossa ben
conosciuta.
Le arrivò
dietro di soppiatto e si chinò con il
busto per vedere cosa stesse scrivendo sul diario, concentrata al
massimo.
Aveva le sopracciglia
rosse scure aggrottate e gli occhi marroni
socchiusi, come se stesse vergando qualcosa molto difficile di assoluta
importanza. In realtà altro non era il nome del suo compagno
di banco, che le piaceva molto, circondato da cuoricini.
Tipica fase da
ragazzina innamorata insomma, l'avevano passata tutti.
Che dolce però.
-Ehi, topolina.- si
decise a palesare la sua presenza.
-Mamma!-
sobbalzò e chiuse di scatto il diario, diventando
tutta rossa e guardandosi freneticamente intorno.- che ci fai qui?
Sapeva quanto si
vergognasse certe volte, essendo nell'età
'si-ormai-sono-grande-e-posso-fare-tutto-da-sola' ma quel giorno non
poteva farne a meno di essere lì.
-Ti sei dimenticata il
pranzo nella mia borsa.- alzò un
sopracciglio e indicò il sacchetto, la figlia glielo
strappò quasi dalle mani e lo aprì,
controllandone il contenuto.
-Ah, grazie...- fece
imbarazzata, arricciando il nasino in una smorfia
colpevole.
-Che sia l'ultima
volta eh, non costringermi a scendere in mezzo ai
marmocchi.- scherzò e le scombinò i capelli.
-Non siamo marmocchi,
pft.- mugugnò addentando il panino al
pollo appena tirato fuori.
-Certo, certo.- le
concesse lei, sorridendo.- torno nel regno del
liceo, ora che ho portato a termine la mia missione.
Le diede un bacio tra
i capelli lisci e la salutò, per poi
scomparire nel corrridoio.
Ritornata ai piani
superiori, si diresse verso l'aula insegnanti per
prendere il suo di pranzo, e si sedette comodamente su un tavolo per
consumare il suo pasto. Si ritrovò a pensare a quanto amasse
quella piccola peste che le aveva riempito l'esistenza, era diventata
tutta la sua vita, oh almeno la metà di essa. L'altra
metà era suo marito ovviamente.
Quanto le mancava...
Sarebbe stata
volentieri tutto il giorno tra le sue braccia ma sapeva
non poter essere possibile, sfortunatamente.
Mentre finiva di
mangiare, la sedia accanto alla sua era stata spostata
o occupata, già sapeva da chi.
-Bellezza, come stai?
-Ma fai pure con
comodo Riley, non era occupato quel posto.- disse
acidamente e ignorando la domanda.
-Eri tutta soletta,
andiamo.
-Ci sarà
stato un motivo no? Ci avevo appoggiato la borsa,
che ora grazie a te è a terra.
-Ma come siamo
indisponenti oggi, zuccherino.
-Smettitela per una
buona volta!- si alzò esasperata.
Non lo sopportava
proprio. La importunava con battutine e se lo
ritrovava ovunque fin dal suo primo giorno di insegnamento, nonostante
aveva messo in chiaro di essere felicemente sposata e con una figlia.
Certe persone non avevano proprio alcun remore.
Se Edward lo avesse
saputo probabilmente si sarebbe catapultato a
scuola e lo avrebbe fatto allontanare a suon di cazzotti, o avrebbe
impedito a lei di andare a lavoro, conoscendolo.
Era sempre stato
impetuoso suo marito, fin da ragazzo, anche se era
estremamente dolce in qualunque situazione: mai una sola volta aveva
alzato troppo la voce e non gli era neanche passato per la testa di
sfiorarla con un solo dito durante un litigio. Certo, non era stato
tutto rose e fiori in quegli undici anni di matrimonio, ma erano una
coppia perfetta e collaudata, con la giusta dose di pazienza, amore e
dialogo avevano superato tutto nel migliore dei modi.
Lei ed Edward si erano
sposati a ventitrè anni, non appena
conclusa l'università, ed erano andati a vivere insieme.
Anche prima durante gli studi convivevano, ma in un
appartamento e bhè, un matrimonio rendeva tutto
più ufficiale e speciale. Aiutati dai loro genitori e dai
soldi di vari stage e supplenze, erano riusciti a pagare ogni cosa
desiderassero ed ad avere i lavori dei loro sogni, per i quali avevano
studiato tanto: lei insegnante e lui avvocato.
Dopo un anno nacque la
luce dei loro occhi, Katherine, che avevano
aspettato e desiderato tanto. La piccola rese ancora tutto
più perfetto e nonostante le loro paure, si dimostrarono fin
da subito dei genitori modello. Si dice che dopo un figlio la vita
coniugale si affievoliva, ma non pensava fosse affatto vero. Sotto le
lenzuola avevano sempre fatto faville, fin da quando, studenti del
liceo, si appartavano nella macchina di Edward per coccole non
propriamente caste, con l'arrivo dell'università poi, si
poteva dire che avevano passato più tempo dilettandosi in piacevoli
attività
che studiando per gli esami. Da novelli sposini la passione aveva
infiammato ogni angolo della casa, e persino ora, quando Kathy dormiva
dei nonni tutto la loro malizia si risvegliava, al contrario dei
normali giorni in cui dovevano fare in silenzio, non essendo soli in
casa.
Nonostante questo
però, la dolcezza e i sorrisi timidi non
erano mai mancati tra di loro, ogni volta che si guardavano negli occhi
era sempre come se fosse la prima. Stupendo per due persone che stavano
insieme da più di quindici anni a momenti.
-Se suo marito fosse
stato qui ti avrebbe già preso a
calci.- disse Emily entrando in sala insegnanti. Appoggiò i
suoi numerosi registri in quanto la sua materia insegnata era
religione, e sollevò il sopracciglio notando una Bella
esasperata e un Riley che non mollava facilmente.
-Cosa ci vedi in quel
rosso? Cosa ti piace di lui? Io sono meglio.
-Bhè dato
che stiamo insieme da praticamente sempre qualcosa
ci vedo, tu che dici?- gettò il sacchetto del pranzo e si
aggiustò la camicetta e la gonna che portava. Quanto la
indisponeva quell'uomo. Che poi aveva anche una pseudo scopamica,
Victoria.
Lo trovava
così squallido.
-Tra te e lui non
c'è paragone, fidati.- lo riprese Emily,
guardandolo molto ambiguamente. Sapeva che tutte andavano pazze per suo
marito, ma a differenza di molte non era gelosa di lei, era sua amica e
sapeva che apprezzava solamente, non si era mai permessa di andare
oltre alcune battutine, anche perchè era fidanzata e
prossima alle nozze.
Riley
sbuffò e se ne andò offeso dall'aula,
borbottando.
-Ma non demorde mai
quello, eh?- le chiese.
-Non so davvero cosa
abbia nel cervello.- le rispose- come se dopo tre
anni non l'avesse capito.- scosse la testa e afferrò il
cellulare, notando che stava quasi per squillare la campanella.
-Si ritorna
nell'inferno.- sibilò Emily e la mora sorrise
alzando le spalle: amava il suo lavoro, e non le pesava stare in
classe, anche se alcune volte i suoi alunni erano proprio terribili.
Uno poi non la smetteva di fare apprezzamenti su di lei, ben sapendo
che fosse troppo grande per lui. Il genere maschile di quella
città era un po' strano.
Sospirò e
afferrando la borsa con la mano sinistra, sorrise
soffermandosi ad osservare il suo anulare, sul quale splendeva un
anello Tiffany e una splendida fede d'oro, simbolo del loro amore
eterno.
**
-Sei sicura di
sentirti bene?- domandò Bella alla sua
migliore amica, seduta sul divano di casa sua, mentre si asciugava le
lacrime e singhiozzava, portandosi alla bocca un cucchiaio enorme di
gelato alla vaniglia. Era piuttosto perplessa dal suo comportamento,
l'aveva vista così davvero pochissime volte, e soprattutto
durante il periodo in cui aveva rotto con Jasper.
-Ali...- le
accarezzò i capelli e quella iniziò a
piangere più forte, incapace di contenersi. Che diavolo era
successo? Sembrava andare tutto così bene da qualche mese a
quella parte! Per la sua quasi sorella, in quegli anni, non era sempre
stato tutto rose e fiori.
Oggettivamente, poche
persone rimangono insieme per tutta la vita, o
magari sposano il ragazzo storico del liceo, come era successo a lei e
ad Edward, ma quando Alice e Jasper si lasciarono, a metà
del secondo anno di università, fu uno shock per molti.
Stavano insieme dal
primo anno di liceo, e nessuno si sarebbe mai
aspettato una rottura del genere.
Anche lei era stata
malissimo, per lei Jazz era diventato come il
fratello che non aveva mai avuto, e vederlo rovinare una cosa
così importante come il suo rapporto con Alice era stato
devastante. Sapeva per certo che lui la amava, ma non si era potuta
dare una risposta logica; le aveva semplicemente detto al telefono che
le loro vite avevano ormai preso strade opposte e che era giunto il
momento di porre fino ad un sogno ad occhi aperti. Lei si era accontenta di
quella spiegazione e non aveva chiesto nulla alla sua amica, onde
evitarle altre lacrime inutili. Aveva tentato di tirarla su di morale
in ogni modo possibile, non forzandola, dato che era certa che prima o
poi il suo cuore avrebbe smesso di sanguinare e sarebbe guarito, pronto
ad accogliere nuovo amore.
Peccato
però, che il cuore di Alice, sembrava adatto solo a
Jasper e la sua esuberanza, la sua sfacciataggine e la sua
briosità la portavano sempre a concludere una nuova
relazione prima ancora di averla effettivamente iniziata. Bella sapeva
che non ci stava neanche provando, ma cosa poteva fare se non parlarle
e cercarla di farla ragionare? Nella sua mente paragonava qualsiasi
ragazzo al suo ex, e nessuno gli sembrava più bello,
più interessante, più dolce e comprensivo di lui.
Ci era davvero andata
vicino con Liam, con il quale era stata sette
mesi, l'anno precedente, ma proprio durante il loro periodo idilliaco,
ecco che nella vita della dolce ragazza dai capelli corti e corvini era
ricomparso lui.
Perchè era ritornato a rovinare tutto? Cosa voleva ancora?
Non gli era bastato rovinare ogni cosa?
Si era semplicemente
giustificato con il fatto che la sua vita senza di
lei non aveva senso, e dopo vari tentamenti da parte della ragazza
erano ritornati insieme. D'altronde, potevano stare solo insieme.
Bella non seppe mai
con esattezza cosa era accaduto tra di loro, ma
l'importante era che ora stessero bene. E proprio per questo non capiva
perchè la sua sorella acquisita stesse piangendo sul divano
di casa sua: con il suo ragazzo andava tutto a gonfie vele da quanto le
aveva raccontato!
-Che ne dici se ti
calmi e mi racconti?- tentò di
incoraggiarla. Che diamine aveva?
-Tu non capisci, non
capisci.- singhiozzò a bocca aperta.
-Alice, per la
miseria, respira. Qualunque cosa sia la sistemeremo
insieme va bene?- la afferrò per le spalle e la
fissò negli occhi. Negli anni avevano imparato a consolarsi
a vicenda e contro ogni prospettiva, Bella era diventata davvero molto
forte psicologicamente, al contrario di quando era ragazzina: aveva
imparato a cavarsela, con una persona che amava e che la supportava in
ogni singola decisione. La moretta annuì tirando su col
naso, mentre si stringeva la coperta al petto e prendeva un respiro
profondo.
-Sono incinta.-
sussurrò con voce tremante.
Bella
sgranò gli occhi e per poco non cadde dal divano.
-Cosa?
-Si...-abbassò
gli occhi, mentre una lacrime le scendeva
sulla guancia.
-M-Ma... è
di Jasper vero?- tentò di mantenere la
calma, e appena la sua amica fece segno di sì con la testa,
la abbracciò.
-E allora di cosa ti
preoccupi? Un figlio è la cosa
più bella del mondo Al, ti cambierà la vita e
sono sicura sarai perfetta!- gli occhi della mora già
brillavano d'eccitazione, sarebbe stata una zia perfetta, e non
l'avrebbe abbandonata. Sarebbero andate un passo alla volta, ed ora che
era tornata con il suo storico fidanzato non c'era motivo di
preccoparsi.
-E' troppo presto.-
proruppe angosciata. Era questo il problema allora?
Non si sentiva pronta?
La capiva, lei aveva
scoperto di essere incinta con un matrimonio
solido e un marito perfetto, ma per la sua amica non sarebbe stato lo
stesso. Sentiva che aveva paura di dirlo a Jazz, temeva un suo
possibile rifiuto ed allontanamento come l'ultima volta. Solo
però che questa volta ci sarebbe stato un bambino di mezzo,
una creatura innocente che avrebbe risentito delle decisioni degli
altri.
La
abbracciò e le fece posare la testa sul suo petto,
accarezzandole i capelli.
-Ehi, ti ricordi che
ci sarò sempre vero? Ce la faremo,
qualunque cosa succeda. Male che vada questo pupetto avrà
due mamme.- tentò di tirarle su il morale- cosa che non
accadrà, perchè sono sicura che il tuo ragazzo
farà i salti di gioia e ti coccolerà anche
più di prima.- la stuzzicò.
-Non è
Edward...- tentò di ribattere ma venne
immediatamente fermata da una Bella piuttosto battagliera.
-Oh, lo spero
vivamente per te, altrimenti avrai la tentazione di
strozzarlo per nove mesi!- rise ricordando
l'iperprotettività di suo marito quando aspettava la loro
bambina. La esasperava per la maggior parte del tempo, ma era
assolutamente adorabile.
-Glielo
dirò il più presto possibile okay?
Già mi ha assillato in questi giorni notando
quanto fossi irritabile e lo notavo triste... mi dispiace un sacco
Bells! Non volevo...- smise finalmente di piangere e si
tranquillizzò un po'.
-Stai tranquilla
tesoro, comprendo le tue insicurezze ma non devi
essere terrorizzata, non ti fa bene nelle tue condizioni. Io sono qui,
per te e con te, ricordi?- Alice annuì nuovamente commossa,
ma questa volte le lacrime che premevno per uscire erano di tenerezza e
di felicità.
-Come farei senza di
te?- la abbracciò stretta scoccandole
un bacio sulla guancia.
-Non so, e non lo
scoprirai mai dato che nessuno mi scollerà
dal tuo fianco, 'Lice.- era il soprannome che le aveva dato da
ragazzine ed era un in'infinità di tempo che non la chiamava
così, le era mancato. Quel nomignolo per loro, era una
promessa.
**
-Allora?- chiese a sua
figlia, in trepidante attesa.
-Mh...- fece una
faccia birichina per farla attendere e poi si
aprì in un meraviglioso sorriso- sono perfette!
Bella
sospirò e si accinse a portare in tavola in tavola le
patate arrosto che Katherine aveva appena assaggiato, aveva pensato
fossero troppo salate ma l'aveva tranquillizzata. Odiava fallire in
cucina, anche se non se non sarebbe morto nessuno nessuno per un po' di
sale in più, la innervosiva. Per lei sinonimo di brava donna
era capace di
cucinare perfettamente.
-Ora a lavarti le mani
su, che fra poco ritorna papà e si
cena!- le diede una dolce pacchetta sul sedere e la sospinse verso il
corridoio, mentre si girava nuovamente verso il piano cottura. Qualche
secondo dopo, udì il portone di casa chiudersi e i familiari
passi di suo marito nell'atrio. Entro' in cucina con ancora la
valigetta tra le mani e si precipitò a baciare sua moglie,
la prima cosa che faceva una volta rientrato a casa. Bella adorava il
fatto che dopo ben quindici anni facesse ancora caso a quelle piccole
attenzioni che la facevano sentire la donna più desiderata
del mondo. Non era molto, ma un cioccolatino fatto trovare sul cuscino
o una rosa in un giorno qualunque la facevano salire al settimo cielo.
Il marito perfetto.
Baciare Edward era
sempre stata una delle esperienze più
paradisiache del mondo, avrebbe potuto scriverci un'intera
enciclopedia. Il sapore della sua lingua, la consistenza delle sue
labbra, la morbidezza dei suoi capelli, il suono dei gemiti trattenuti
e la pressione delle sue mani... era tutta un calore solo a pensarci!
-Ehi...-
sussurrò lui sorridendo lievemente dopo essersi
staccato- come sta la mia bellissima mogliettina?
Bella
ridacchiò e allacciò le braccia dietro al
suo collo:
-Mh, direi decisamente
meglio ora. E il mio dolcissimo marito?
-Direi che sta
decisamente meglio anche lui dopo questo bentornato.-
sorrise sghembo e portò le mani ai suoi fianchi.
-E' andato tutto bene
oggi?- la mora appoggiò la guancia sul
suo petto e sospirò mentre le accarezzava dolcemente i
lunghi capelli.
-Sì, sono
stato in riunione fino a poco fa. Te invece?- le
baciò la testa e immerse il naso tra i capelli.
-Solito. Dopo scuola
sono passata a fare la spesa e poi a casa. E'
venuta Alice a trovarmi...
-Ah sì?
Come ti è sembrata?- chiese con
nonchalance. Lei corrugò la fronte e si staccò da
lui, per guardarlo negli occhi.
-Perchè me
lo chiedi? C'è qualcosa che non so?-
alzò un sopracciglio e incrociò le braccia al
petto. Edward esitò e distolse lo sguardo dal suo,
imbarazzato. Non avrebbe voluto svelare ogni cosa alla moglie, quindi
sarebbe stato meglio non fissarla: dopo tutti quegli anni si capivano
con un solo sguardo.
-Hai due secondi per
raccontarmi tutto se non vuoi dormire sul divano.-
gli intimò.
-Cosa? In quindici
anni non ho dormito una sola volta sul divano!-
replicò stupito. C'erano state delle incomprensioni ma non
erano mai arrivati a quel livello.
-C'è sempre
una prima volta caro.-lo rimbeccò e
alla sua faccia sconvolta cercò di trattenere le risate-
allora?
-Se te lo dico, giura che
non dirai nulla ad Alice. GIURALO.
-Oddio, la vuole
lasciare un'altra volta vero? Io lo ammazzo, giuro che
domani mi presento da lui e gli taglio le palle, ci puoi scommettere
quanto è vero che mi chiamo Isabella Swan. Per la miseria
che ritardato, che cosa ha che non va quell'uomo nel cervello? Che
cazzo di problemi ha?- iniziò ad inveire senza dare nessuna
possibilità di replica.
-Ehi ehi, amore
calmati!- la afferrò per le braccia.
-No che non mi calmo!
Porca di quella miseria Edward, Alice
è incinta! Incinta!
Come la mettiamo adesso? Eh?- abraitò come una pazza,
afferrando il coltello che si trovava sul piano della cucina e
poggiandolo rabbiosamente sul tavolo. Il marito si tirò
indietro onde evitare di essere colpito e la guardò
scioccato.
-Incinta?- non credeva
alle sue orecchie. Jasper gli aveva detto che in
quei giorni era stata parecchio strana, ed era arrivato persino a
pensare che l'avrebbe lasciato lei stavolta, invece si era sbagliato.
-Sì!
Incinta!- sillabò la moglie con gli occhi
spalancati dalla rabbia.
-Ah, bene.-
sospirò sollevato. Aveva pensato al peggio,
invece si sarebbe sistemato tutto.
-Bene?-
strillò lei.
-Sì,
perchè Jazz le voleva chiedere di sposarlo,
smettila di fare l'isterica, sembri tu quella incinta!
-Q-quindi s-si
sposano?- sorrise come una pazza e iniziò a
ridere da sola, incredula.
-Se lei accetta penso
proprio di sì, stasera appena tornato
a casa glielo avrebbe chiesto, quindi bhò.-
allargò le braccia- spero proprio di sì, se lo
meritano quei due.- sorrise dolce.
-S-si!- stava per
piangere, e l'avrebbe fatto se un piccolo uragano non
fosse entrato nella cucina strillando 'papi' e
catapultandosi su di lui.
-Amore di
papà!- l'accolse lui abbracciandola e sollevandola
in aria, per poi darle un bacio sulla fronte- ecco la mia principessa!
In quel momento il
telefono di casa squillò e Bella si
precipitò a rispondere:
-Sarà
Alice, voi intanto iniziate a mangiare, ne
avrò per un po',- strillò eccitata. Edward
sorrise e scosse la testa, a volte sua moglie ritornava un'adolescente,
e l'adorava anche per questo.
**
-Ancora? Ma non ti
stanchi mai?- sussurrò l'uomo contro il
cuscino.
-Ancora papi! Dai dai
ti prego!- fece gli occhi dolci sua figlia.
-Va bene, ma poi a
nanna.- intimò facendola infilare sotto
le coperte. Katherine si era appena fatta la doccia ed era
ora di dormire, le aveva promesso una favola mentre la madre sistemava
la cucina. Di solito si rilassavano tutti mezz'oretta in salotto, ma
quel giorno era stato pesante per tutti, così non vedevano
l'ora di finire nel loro caldo letto.
-Raccontami ancora
come vi siete conosciuti tu e la mamma! E' la mia
preferita!- sorrise eccitata, nonostante conoscesse quella storia a
memoria. Si sistemarono entrambi sul cuscino ed Edward
iniziò a raccontare, perso nei ricordi.
-Allora, era il nostro
penultimo anno di liceo e...
**
-Non ero io la pazza.-
affermò Bella ad una frase del rosso,
entrando in camera a piedi scalzi. Marito e figlia si voltarono
immediatamente verso la porta, ridacchiando.
-Si invece.
-No! Eri tu uno stalker!
Kathy te lo ha detto di quando mi seguiva e me lo ritrovavo ovunque?-
salì sul letto a carponti e si andò a sistemare
vicino a loro.- è sempre lui a raccontare la sua versione,
così passo per la ragazzina immatura.- sbuffò
scherzando e abbracciandoli entrambi.
-Non la ascoltare
amore di papa', lei è sempre stata la
peggiore. Era una ladra!-
la bambina allargò gli occhi, sorpresa da quella nuova
variante della storia.
-Perchè?
Cosa ti ha rubato?- chiese stringendo il cuscino e
fissandoli, lunghi accanto a lei, mentre si stringevano la mano
dolcemente.
-Il cuore tesoro,
questa ladra fin dal primo sguardo mi ha rubato il
cuore.- le rispose sussurrando, guardando negli occhi una delle sue
ragioni di vita. Bella sorrise, deliziata da quelle parole. Se lei le
aveva rubato il cuore, bhè, in famiglia allora ce ne erano
sempre stati due di ladri.
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No
non state
sognando. Posto l'ultimo extra ad un anno di distanza, wow.
Non
picchiatemi ma
è stato un anno difficile, infatti sono ritornata da poco
sul fandom, e ho sentito solo ora la necessità di mettere
una parola 'fine' a questa storiella senza pretese, iniziata per
scherzo e che avete accolto con grande ardore. Quindi grazie grazie
grazie a tutte voi. Spero che non siate deluse e che mi facciate sapere
se siete disposte a lasciare un commentino :)
Questo
Edward in
versione marito-papà è la mia morte, lo adoro.
piccolo e dolce lui ç_ç e volevo farmi avere un assaggio della loro vita insieme, sono perfetti aw.
PS:
GIULS SE NON TI
PIACE TI ATTACCHI AL CAVOLO, MI HAI ROTTO LE BALLS PER 4 MESI PER
QUESTO EXTRA. SE NON VEDO UNA MEGA RECENSIONE TI AMMAZZO. LOV IU.
Un
bacione, Athena
xx
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